Allegato B
Seduta n. 3 del 13/6/2001

TESTO AGGIORNATO AL 3 E AL 4 LUGLIO 2001


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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,
considerato che:
nel 1992 si svolse a Rio la Conferenza dell'ONU su Ambiente e Sviluppo che consentì fra l'altro l'accordo su tre convenzioni globali (cambiamenti climatici, biodiversità, desertificazione);
nel 1992 fu sottoscritta a Rio la Convenzione sui Cambiamenti Climatici e, da allora, si sono svolte sia ricerche unitarie di scienziati di tutto il mondo che hanno ufficialmente riconosciuto la necessità di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra sia conferenze dei paesi che hanno ratificato la convenzione con un continuo positivo negoziato (coinvolgendo i quasi 180 paesi firmatari);
nel 1997 è stato firmato a Kyoto un protocollo attuativo (con precisi obiettivi di riduzione e scadenze) della Convenzione sui Cambiamenti Climatici, non ancora ratificato da un numero sufficiente di paesi per l'entrata in vigore;
dal 1992 ad oggi l'Unione Europea ha maturato una posizione unitaria sui cambiamenti climatici che è stata confermata da tutti i governi dei paesi europei e dalla firma unica alla Convenzione;
dal 1992 ad oggi l'Italia ha mantenuto una posizione di pieno sostegno alla convenzione e all'attuazione della Convenzione sui cambiamenti climatici che è stata più volte confermata dal voto unanime del Parlamento impegnativo per l'azione dei vari governi;
nel 2002 a Johannesburg si svolgerà la Conferenza dell'ONU su Ambiente e Sviluppo denominata appunto «Rio + 10»;

impegna il Governo

a sostenere la necessità della ratifica e dell'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto prima della Conferenza di Johannesburg, confermando in tutte le sedi l'impegno preso dall'Unione Europea;
a sostenere l'attuazione in Italia degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, confermando gli impegni presi dal Parlamento e dai Governi;
a promuovere la cooperazione italiana ed europea allo sviluppo sostenibile dei paesi più poveri e meno industrializzati anche attraverso i meccanismi «flessibili» previsti dal Protocollo di Kyoto.
(1-00003)
«Calzolaio, Realacci, Bandoli, Cento, Monaco, Parisi, Giachetti, Mosella, Bimbi, Mantini, Albonetti, Maccanico, Enzo Bianco, Colasio, Fanfani, Stradiotto, Vernetti, Minniti, Folena, Bolognesi, Trupia, Labate, De Brasi, Nigra, Chianale, Paola Mariani, Manzini, Dameri, Bielli, Caldarola, Quartiani, Grillini, Grignaffini, Motta, Zanotti, Cennamo, Pisa, Marone, Carboni, Raffaella Mariani, Buglio, Panattoni, Fluvi, Franci, Amici, Battaglia, Sasso, Grandi, Bellini, Borrelli, Mariotti, Crisci, Nicola Rossi, Ottone, Maran, Martella, Cazzaro, Gambini, Olivieri, Kessler, Rognoni, Lumia, Turco, D'Alema, Violante, Finocchiaro, Coluccini, Mussi, Pennacchi, Buffo, Siniscalchi, Sereni, Duca, Bonito, Cordoni, Pollastrini, Rugghia, Melandri, Chiaromonte, Soda, Leoni, Ciani, Burlando, Vigni, Susini, Ruzzante, Raffaldini, Guerzoni, Lulli, Nannicini, Abbondanzieri, Capitelli, Pappaterra, Zanella, Boato, Cima, Pecoraro Scanio, Lion, Bulgarelli, Rocchi, Rizzo, Maura Cossutta, Ceremigna, Grotto, Buemi».


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La Camera,
premesso che:
la questione ambientale deve essere il punto di riferimento dal quale partire per lo sviluppo economico e sociale e non può e non deve essere subalterna alla produzione industriale e agli interessi delle lobby economiche nazionali e internazionali;
siamo di fronte ad un rischio estremo: quello derivante dall'effetto serra e dal surriscaldamento della Terra a causa delle emissioni di CO2, che è tale da determinare sconvolgimenti climatici ed eventi catastrofici nonché la modificazione degli assetti morfologici;
la lotta all'effetto serra richiede una drastica modificazione delle condizioni ambientali e sociali dello sviluppo;
l'Italia deve attuare gli impegni assunti a Kyoto ma essendo questi assolutamente insufficienti deve andare oltre;
i valori di emissione di gas serra del nostro Paese hanno visto un aumento nell'anno 2000 del 5,6 per cento mentre il livello delle emissioni italiane della sola CO2 sono aumentate sempre nell'anno 2000 dell'11 per cento;
sarebbe gravissimo che il governo italiano non recepisce gli impegni assunti a Kyoto;
tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi anni non hanno affrontato in maniera decisa e concreta la questione come evidenziano i dati, in aumento, relativi alla emissione di gas serra e di CO2;
occorre sviluppare una economia che ripristini i grandi cicli ambientali che recuperi il rapporto con il territorio in antitesi rispetto all'entropia accelerata provocata dalla globalizzazione;

impegna il Governo

a sostenere una economia che ripristini i grandi cicli ambientali e riduca in maniera costante il degrado e la dissipazione;
ad attivarsi in tutte le sedi internazionali per il recepimento e l'effettiva attuazione degli impegni assunti a Kyoto ovvero ad assumerli anche unilateralmente, definendo non solo un piano concreto articolato per settori e con tempi certi di realizzazione, ma anche con l'ulteriore impegno di riduzione stabile e continuata delle emissioni serra per almeno l'1 per cento annuo, definendo contestualmente le misure economiche, occupazionali e produttive che supportino il citato piano;
nel settore dell'energia a raddoppiare l'utilizzo di fonti alternative e rinnovabili, con l'esclusione dell'uso del nucleare e degli inceneritori di rifiuti, a varare un programma con tempi certi realizzazione, di risparmio energetico che preveda la riduzione del consumo di almeno l'1 per cento annuo suddiviso per settori e ad applicare la carbon tax alle distorsioni produttive;
a riformulare nel settore dei trasporti un nuovo piano che sia riferito agli obiettivi di riduzione delle emissioni necessarie alla attuazione degli impegni di Kyoto;
ad affrontare il dissesto territoriale intervenendo sulle cause uscendo decisamente dall'approccio emergenziale ed in particolare: a) attuare la legge 183 di difesa del suolo con l'occupazione di 300.000 giovani e tecnici in opere di ripristino, manutenzione, rinaturalizzazione, riforestazione, sulla base dei piani di bacino previsti dalla legge; b) porre freno alla cementificazione selvaggia stabilendo che ci debba essere un saldo zero tra urbanizzazione e rinaturalizzazione con politiche edilizie e infrastrutturali che si fondino sul recupero abitativo, sul riequilibrio, la qualità ambientale e sociale;
a sviluppare un sistema di riciclaggio ampliando al massimo: le quote di riduzione della produzione di rifiuti; la raccolta


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differenziata, in direzione di una economia «a rifiuto zero» che eviti il ricorso a discariche e inceneritori.
(1-00004)
«Giordano, Vendola, Russo Spena, Mascia, Mantovani, Deiana, Titti De Simone, Valpiana, Pisapia, Alfonso Gianni».

La Camera,
premesso che:
nei giorni 20, 21 e 22 luglio 2001, si terrà a Genova il vertice dei Capi di Stato e di Governo del G8, appuntamento di grande rilevanza per l'Italia in quanto Presidente di turno, dove verranno affrontate alcune significative questioni quali la cancellazione del debito estero dei paesi in via di sviluppo, la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali e delle agenzie di credito all'esportazione, la lotta alla povertà e alle malattie endemiche, il rilancio della liberalizzazione del commercio e degli investimenti, ambiente globale e mutamenti climatici;
nel corso del negoziato preparatorio la Presidenza italiana ha messo a punto un documento in discussione, il Beyond Debt Relief, nel quale si propone tra l'altro la creazione di un fondo fiduciario per la lotta all'Aids nei paesi poveri;
parallelamente al vertice ufficiale si terranno a Genova eventi e manifestazioni organizzate dai movimenti e dalle organizzazioni non governative nazionali e internazionali, appartenenti al Genoa Social Forum e di organizzazioni sindacali;
dopo il G8 di Genova si svolgeranno altri importanti appuntamenti internazionali quali l'incontro annuale della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale del prossimo settembre, il summit dell'Organizzazione mondiale del commercio in Qatar, il summit mondiale dell'alimentazione di Roma e le conferenze Rio+10 e Finanza per lo sviluppo nel 2002;
il nostro paese già da tempo si è assunto l'impegno per la cancellazione del debito estero, rilevando con preoccupazione che le attuali misure internazionali volte a ridurre o cancellare il debito estero dei paesi più poveri non si sono dimostrate efficaci, come hanno anche ammesso la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale in un loro recente documento di analisi della Highly Indebted Poorer Countries Initiative;
sono state elaborate da organizzazioni non governative e esperti internazionali proposte innovative per la creazione di fondi globali per la lotta alla povertà e per la prevenzione delle speculazioni finanziarie;
si è diffuso un consistente e ingiustificato allarmismo in relazione a eventuali azioni dimostrative e incontrollate o altri rischi per l'ordine pubblico;
a tal proposito deve essere garantito, in occasione del Vertice, il diritto di tutti i cittadini a manifestare pacificamente, così da creare a Genova un'occasione di dialogo e confronto tra le varie istanze e proposte per una globalizzazione dei diritti, nonché un effettivo coinvolgimento e una partecipazione critica della società civile nella preparazione delle conferenze internazionali;

impegna il Governo:

a sostenere e ottenere: un nuovo accordo sul debito affinché si giunga alla cancellazione integrale dei crediti della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale nei confronti dei paesi maggiormente indebitati; l'elaborazione di nuovi sistemi di tassazione e regole per controllare le transazioni finanziarie di carattere speculativo; la riconferma degli impegni presi nel protocollo di Kyoto e l'approvvigionamento a un miliardo di abitanti dei paesi poveri di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili e su piccola scala; la conferma dell'impegno assunto dai Ministri dell'ambiente del G8 durante il vertice di Trieste per l'introduzione


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di linee-guida ambientali di alto livello per le agenzie di credito all'esportazione;
a garantire il diritto di manifestazione pacifica ai cittadini e alle organizzazioni non governative e associazioni nazionali e internazionali che convergeranno a Genova nei giorni del vertice e, nel contempo, a fornire spazi e assistenza logistica per l'accoglienza e l'organizzazione degli eventi paralleli al vertice ufficiale assumendo iniziative volte a promuovere un confronto tra i rappresentanti del G8 e quelli dei movimenti e delle organizzazioni non governative che partecipano al Genoa Social Forum.
(1-00005)
«Boato, Cento, Pecoraro Scanio, Bandoli, Buffo, Bulgarelli, Calzolaio, Realacci, Pistone, Cima, Ciani, Lion, Lucidi, Rocchi, Zanella, Ruzzante, Lumia».