Allegato B
Seduta n. 3 del 13/6/2001


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INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:

BIELLI e SEDIOLI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
a Predappio, precisamente nel cimitero di San Cassiano, si assiste in questi giorni ad uno spettacolo che altro non è che una grande provocazione contro i principi fondanti della nostra Repubblica, che fa dell'antifascismo e contro l'apologia fascista una precisa scelta di valore;
un'associazione che si definisce «guardia d'onore Benito Mussolini» si è insediata nel cimitero ed omaggia il duce con la presenza continua di un picchetto d'onore davanti alla sua tomba;
i membri di questa associazione dichiarano di voler vigilare sulla cripta del dittatore ed assicurano che la loro presenza sarà continua e permanente nel tempo;
il Sindaco di Predappio ha lanciato un appello all'amministrazione comunale, ha inviato una lettera al Questore ed al Prefetto affinché l'attività della cosiddetta guardia d'onore sia sospesa;
Predappio sopporta a più riprese la presenza di manifestazioni che recano oltraggio alla Repubblica ed alla Costituzione, in particolare in occasione delle ricorrenze della marcia su Roma e della morte di Benito Mussolini, nelle quali è costante l'apologia del fascismo, ed innumerevoli sono gli episodi di provocazione verso i democratici e gli antifascisti;
a ciò si accompagna il fatto che Predappio rischia di divenire non solo luogo di un turismo nostalgico, ma luogo che, anche attraverso aspetti folkloristici quali il commercio di souvenir legati alle gesta del duce e del fascismo, tende ad occultare il passato, cancellare la tradizione democratica di questo comune, far scomparire la memoria storica -:
se non intenda adottare provvedimenti in relazione alla dubbia liceità della costituzione e dei fini perseguiti dall'associazione sopra citata;
se non intende impedire immediatamente la presenza nel cimitero di San Cassiano di questa presenza paramilitare;
se non ritenga opportuno intervenire per quanto di propria competenza per bloccare il commercio di souvenir di chiara esaltazione del fascismo e del duce;
se non ritenga opportuno favorire iniziative atte a valorizzare i principi e i valori della nostra Costituzione che si richiama esplicitamente all'antifascismo.
(5-00007)

Interrogazioni a risposta scritta:

PEZZELLA e CORONELLA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 10 giugno 2001, in occasione della partita Napoli Roma, tenutasi a Napoli allo stadio San Paolo, si sono verificati violenti scontri tra i tifosi delle opposte fazioni, come riportato ampiamente da tutte le testate giornalistiche;


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nei disordini, cominciati già domenica mattina, sono rimaste ferite 86 persone, tra cui 13 poliziotti e 13 carabinieri, ben 18 le persone in stato di fermo in attesa di essere processate con rito direttissimo;
nella stazione dei Campi Flegrei, si sono registrati gli scontri più accesi, auto danneggiate, qualcuna data perfino alle fiamme, bottiglie e petardi lanciati in aria, veri e propri assalti alle ambulanze. Episodi talmente gravi, difficili da registrare persino nelle zone di guerra;
tenuto conto che il questore di Napoli, Nicola Izzo, prevedendo il verificarsi di situazioni del genere, aveva avvertito le autorità competenti, informando che lo stadio San Paolo non è adatto ad incontri di questa portata, in quanto capace di ospitare circa la metà dei tifosi effettivamente giunti allo stadio e riversatisi in mille rivoli pur di riuscire ad assistere all'incontro -:
quali provvedimenti il signor Ministro intende adottare per evitare il verificarsi di episodi del genere, che si distinguono per pericolosità e gravità;
quali misure di sicurezza si deciderà di intraprendere per garantire la tutela di quanti, acquistato un biglietto, sperano di assistere ad un incontro di calcio e non a episodi di vera e propria guerriglia.
(4-00031)

PASETTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
numerosi abitanti della zona Centocelle, residenti nelle vie e piazze adiacenti al tratto di viale Palmiro Togliatti compreso tra via Prenestina e via Collatina ed al Mattatoio Comunale si sono ripetutamente e pubblicamente lamentati per la situazione di degrado in cui sono costretti a vivere e per le crescenti preoccupazioni che nutrono ogni giorno per la propria incolumità e per quella dei propri familiari;
nei giorni scorsi alcuni importanti quotidiani hanno dedicato articoli al problema della prostituzione e dei traffici di vario genere che si svolgono anche in pieno giorno in tale zona;
pur apprezzando gli sforzi compiuti dalle forze dell'ordine per garantire maggiori livelli di sicurezza, risulta che a tutt'oggi permangono le condizioni denunciate dagli abitanti e dalla stampa cittadina -:
se non si ritenga opportuno verificare l'effettiva gravità dei fatti riferiti ed eventualmente mettere in atto maggiori controlli e misure di vigilanza più efficaci.
(4-00034)

RIZZO e MAURA COSSUTTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella notte di giovedì 7 giugno 2001, è avvenuto un assalto alla Federazione provinciale del Partito dei Comunisti Italiani di Pisa, in via Pascoli numero 8;
sono stati messi completamente a soqquadro gli uffici e sono stati rubati uno scanner, un telefono cellulare ed un blocchetto di assegni;
sono stati imbrattati i muri con svastiche e slogans fascisti;
questo fatto gravissimo è l'ultimo di una serie di episodi di intimidazione e di attacco al Partito dei Comunisti Italiani -:
quali provvedimenti ritenga opportuno adottare per fare chiarezza sulla vicenda, dare un nome e quindi punire i responsabili ed evitare che tali simili atti di intolleranza politica non abbiano più a ripetersi.
(4-00035)

LUCCHESE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nei giorni scorsi un inferno di fuoco ha colpito una vasta zona alle pendici del Monte Bonifato sul lato che si affaccia sulla città di Alcamo. Decine di abitazioni


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invase dalle fiamme, mentre sono stati distrutti ben 50 ettari tra macchia mediterranea e bosco;
lo sforzo encomiabile dei vigili del fuoco, degli uomini della forestale, della polizia, dei carabinieri e dei cittadini, che volontariamente si sono prodigati nello spegnere le fiamme, hanno evitato il peggio. Il canadair di stanza a Ciampino è giunto dopo circa due ore;
appare indispensabile un rapido intervento per spegnere prontamente gli incendi, considerando anche che la situazione è aggravata dal grande caldo e dai venti di scirocco -:
se non ritenga di disporre che - come avveniva in passato - almeno due canadair stazionino permanentemente all'aeroporto di Birgi, al fine di potere praticare un pronto intervento in ogni zona della Sicilia.
(4-00038)

DILIBERTO. - Al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
dopo oltre quattro anni di colpevole silenzio, grazie anche alle raccapriccianti testimonianze rese ad un corrispondente del quotidiano la Repubblica dal vicesindaco, il parroco ed un vigile urbano di Portopalo di Capo Passero (Siracusa), è prepotentemente tornata alla ribalta giornalistica la vicenda del cosiddetto «naufragio fantasma», nel corso del quale, secondo una dinamica ancora tutta da chiarire, nel Natale del 1996, nello specchio di mare antistante le coste del Canale di Sicilia avrebbero perso la vita 283 persone di nazionalità asiatica che tentavano di approdare sul nostro Paese e sottrarsi così ad un futuro di stenti e miseria;
dalle interviste raccolte tra i pescatori di Portopalo emergono sconcertanti retroscena che se avvalorati da accurate indagini farebbero affiorare che i gravi comportamenti omertosi da parte delle autorità locali e della stessa comunità civile hanno ritardato se non addirittura impedito la ricerca della verità;
alcun di loro raccontano che nei giorni e nei mesi successivi al naufragio, nel corso delle battute di pesca, era frequente ritrovare impigliati nelle paranze cadaveri o resti umani che venivano immediatamente rigettati in acqua per ovviare alle lungaggini burocratiche che seguono alle denuncie di eventuali ritrovamenti di cadavere in mare;
il recupero delle salme sarebbe avvenuto per circa un mese e mezzo e sempre nello specchio d'acqua che divide la Sicilia dall'isola di Malta, lo stesso tratto di mare nel quale, dicono, molti pescherecci hanno perso le reti perché incagliatesi ad un enorme ostacolo che giace da tempo sott'acqua e che potrebbe rivelarsi essere proprio il relitto affondato -:
se non ritengano, che alla luce di queste nuove e sconcertanti rivelazioni, si debbano riavviare tutte le indagini di loro competenza per fare chiarezza su quanto effettivamente accaduto quella notte nelle acque del Mediterraneo e poter così dare ai parenti delle vittime risposte certe ed esaudienti sul tragico destino occorso ai propri cari.
(4-00043)