TESTO AGGIORNATO AL 18 GIUGNO 2001
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DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
interviste rilasciate ai principali quotidiani nazionali quali il Corriere della Sera, la Repubblica, la Stampa e il Messaggero, ha rappresentato gli indirizzi che il Governo intende mettere in atto in materia di sanità, linee non esplicitate nella recente campagna elettorale;
e termalisti, i quali lamentano apertamente una assenza completa del contributo istituzionale -:
sanati da innumerevoli leggi di condono, non sono più soggette a provvedimenti di demolizione per il ripristino dello stato di luoghi violato;
Nello Cassata quale consigliere d'amministrazione e poi quale Presidente dell'IPAB;
come è noto da non pochi anni sono iniziati i lavori di ammodernamento dell'A3, ancora oggi l'unica arteria di collegamento viario tra la Calabria ed il resto d'Italia;
i lavori procedono a rilento anche a causa del fatto che le tante ditte appaltatrici dei singoli lotti hanno predisposto un solo turno lavorativo di otto ore;
per lunghi tratti il traffico è incanalato su una sola corsia sia nella direzione nord-sud che in quella inversa. I disguidi per gli utenti sono enormi con frequenti rallentamenti e lunghe code che, non è difficile prevedere nei mesi estivi saranno sempre maggiori;
i collegamenti aerei non sono certamente migliori. È notizia recente quella dell'introduzione di un ulteriore volo giornaliero da Lamezia Terme a Roma Fiumicino. Purtroppo, però le tariffe dei biglietti rimangono eccessivamente elevate e le tratte nazionali limitate unicamente ai collegamenti diretti con gli scali di Milano e di Roma;
la Calabria per l'alta vocazione turistica e per l'elevato numero di cittadini emigrati nei diversi continenti ben si potrebbe prestare ad ospitare un grande scalo aeroportuale intercontinentale;
così come meritano attenzione e valorizzazione i collegamenti sulle vie marine -:
se e come il Governo intenda affrontare le problematiche inerenti i ritardi infrastrutturali e di servizi offerti ai cittadini calabresi che impediscono collegamenti rapidi efficienti ed economici con le altre regioni d'Italia e d'Europa.
(2-00002)
«Mancini».
com'è noto, il 17 maggio 2001 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero del tesoro e del Ministero delle finanze, che avvia le procedure di vendita del complesso del Foro Italico;
il decreto stabilisce tempi e modalità per la vendita della struttura e di altri immobili annessi;
il suddetto impianto è il più grande e ricco della Capitale e del Paese, è stato oggetto di investimenti miliardari, e in passato ha ospitato numerose manifestazioni di carattere internazionale;
la cessione dell'Olimpico ai privati e la trasformazione in centro multifunzionale è di per sé un grave pericolo per tutto l'impianto del Foro Italico;
all'interno dello stadio Olimpico sono ubicati numerosi uffici del Coni e di alcune federazioni sportive nazionali;
numerosi sono stati, anche in un recente passato, gli appelli lanciati da esponenti politici locali e nazionali appartenenti a tutti gli schieramenti per fermare la vendita dello stadio -:
se non si avverta la necessità di intraprendere ogni iniziativa atta a bloccare la procedura di dismissione dello stadio Olimpico, adoperandosi affinché si avvii una nuova fase interlocutoria con i ministeri interessati, gli enti locali competenti e il Coni, per ridiscutere il futuro del Foro Italico.
(3-00008)
il decreto recentemente emanato dal Prefetto di Genova in merito ai giorni in cui si terrà il summit del G8, delinea una mappa dei divieti tanto ampia da rendere impossibile la normale vita quotidiana, oltre che il diritto costituzionale a manifestare il proprio dissenso;
in esso si prevede la chiusura del porto, dell'aeroporto, della sopraelevata e della metropolitana leggera. Insistenti sono inoltre le voci di una chiusura delle due stazioni principali (Brignole e Principe) e dell'autostrada;
l'istituzione dei pass per gli abitanti della zona rossa per accedere alle loro case, il divieto a questi cittadini di ricevere parenti od amici, la chiusura dei mercati e dei negozi, il divieto di transito per i mezzi pubblici, delineano uno scenario da coprifuoco di dubbia costituzionalità;
grandi sono i danni apportati all'economia della città - tra l'altro in piena stagione turistica - le cui conseguenze non saranno circoscritte ai soli giorni del vertice;
irresponsabilmente il Governo ha sempre rifiutato d'incontrare il Genoa Social Forum nonostante sia evidente che in quei giorni il G8 sarà contestato da decine di migliaia di persone -:
come intendano tutelare il diritto costituzionale a manifestare;
se non reputi necessario accordare l'incontro richiesto da mesi dal Genoa Social Forum, al fine di discutere del percorso delle manifestazioni, della cittadella in cui svolgere i forum del controvertice, della tematica dell'accoglienza di migliaia di persone, della libera circolazione delle persone da e per Genova, della non chiusura delle frontiere;
quali risarcimenti siano stati previsti per la chiusura del porto, di mercati e negozi, nonché del danno economico arrecato dalla forzata chiusura degli alberghi tenendo conto che tali imposizioni avvengono nel cuore della stagione turistica.
(3-00009)
il neo Ministro della sanità Girolamo Sirchia in data 11 giugno 2001, in alcune
se il Presidente del Consiglio, come annunciato dal Ministro Sirchia, intenda con la sua azione di Governo trasferire a livello aziendale la contrattazione dei trattamenti economici del personale medico e paramedico, provvedimento che sancisce la rottura della contrattazione nazionale del lavoro e dei princìpi di uniformità e solidarietà nazionale sui quali si fonda il servizio sanitario nazionale -:
se egli voglia invalidare la scelta operata nel corso della XIII legislatura di abolire i ticket sanitari, iniqua tassa sugli ammalati, attraverso il reinserimento di forme di partecipazione dei cittadini alla spesa per le cure e per i farmaci;
se egli intenda promuovere la modifica da parte del Parlamento della legge n. 229/1999 di riforma del sistema sanitario nazionale reintroducendo la non esclusività del rapporto professionale dei medici, abolita dalla cosiddetta Riforma ter che ha permesso al nostro Paese di porsi al passo con la legislazione sanitaria della maggior parte dei Paesi della Unione europea;
se, a fronte dell'obiettivo condiviso di tenere sotto controllo la spesa sanitaria, il Governo intenda privilegiare il ricorso all'integrazione con i privati ispirandosi al modello di forte esternalizzazione dei servizi portato avanti nella Regione Lombardia, tradendo lo spirito della legge n. 229/1999 che già prevede la possibilità da parte delle regioni di accreditare e inserire nel Ssn le strutture private solo dopo averne verificato i requisiti di utilità, qualità, competenza e di rispetto della normativa sul lavoro;
se ritenga che il servizio sanitario nazionale, come sostenuto dal Ministro Sirchia nell'articolo pubblicato dal Giornale in data 12 giugno 2001, debba essere sostituito da un sistema di assicurazioni private obbligatorie nell'assistenza ai cittadini nei momenti di maggiore fragilità come le malattie croniche, i grandi interventi, le inabilità gravi, spezzando il vincolo di solidarietà fondato sul diritto universale alla salute sancito dal servizio sanitario nazionale, introducendo di fatto l'accesso obbligatorio a prestazioni differenziate a secondo della disponibilità economica di ciascun cittadino;
se non sia contraddittorio istituire un apposito ministero per la Devoluzione e, al contempo, promuovere dal centro una controriforma su materie già devolute agli enti locali, in aperta violazione dell'autonomia regionale in materia sanitaria garantita dalla Costituzione e prevista dalla riforma dello Stato in senso federalista realizzata dal Governo Amato nel corso della precedente legislatura.
(3-00011)
nelle prime fasi della stagione estiva l'isola di Ischia ha manifestato una crisi del settore turistico, settore questo di vitale importanza non solo per l'Arcipelago campano ma per l'intero mezzogiorno d'Italia;
gli arrivi dai mercati europei si stimano in calo del 20 per cento circa rispetto all'analogo periodo dello scorso anno, con una diminuzione sensibile delle presenza di turisti tedeschi e svizzeri;
gli unici a sfuggire a questo trend negativo sembrano essere gli alberghi a quattro e cinque stelle, i quali grazie ai pacchetti-soggiorno legati all'offerta dei tour operator specializzati e all'afflusso dei clienti abituali riescono ad aggirare la crisi strisciante;
una forte denuncia proviene dai rappresentanti delle categorie produttive, albergatori
quali iniziative dirette o di impulso verso la regione Campania intenda assumere, sulla base degli indirizzi programmatici forniti durante la recente campagna elettorale, per dare un nuovo e sempre maggiore impulso all'azienda «turismo» sull'isola d'Ischia, che garantisce grande prestigio all'immagine dell'Italia intera oltreché un forte indotto per operatori e famiglie locali.
(4-00030)
la tratta ferroviaria Napoli-Aversa direttrice principale Napoli-Roma lungo il suo percorso attraversa alcuni centri abitati del napoletano e del casertano;
i pochi chilometri di rotaie che tagliano trasversalmente o lambiscono i centri abitati dei comuni di Aversa, Cesa, Sant'Arpino, Sant'Antimo, Grumo Nevano, Frattamaggiore, Afragola, Casoria e la zona orientale di Napoli sono percorsi quotidianamente da numerosi convogli ferroviari per trasporto merci e persone;
oltre al transito dei treni a lunga percorrenza, la direttrice di marcia Napoli-Aversa è interessata anche alla percorrenza di treni locali con fermate per salita e discesa passeggeri nelle stazioni di Aversa, Sant'Antimo, Sant'Arpino, Grumo Nevano e Frattamaggiore, Casoria e stazione centrale di Napoli;
la somma dei transiti di convogli ferroviari a lunga percorrenza e quelli locali dà luogo ad un'eccezionale frequenza giornaliera di passaggi di treni;
le Ferrovie dello Stato non hanno mai disposto, né progettato né finanziato reti o muretti in calcestruzzo a protezione delle aree di allocazione delle rotaie lungo l'intero tragitto ed in particolare nei tratti di attraversamento dei centri abitati nei comuni lambiti;
detti dispositivi di sicurezza, come in ogni paese civile avrebbero dovuto interdire l'accesso ed il calpestio delle aree soggette a frequenti passaggi di treni a persone non autorizzate;
l'assenza di tali misure di prevenzione ha causato, nel tempo, numerosi incidenti mortali che hanno visto vittime, persone investite dai treni in corsa mentre attraversavano i binari, spesso a seguito di una pericolosa consuetudine che vede comitive di giovani attraversare i binari dei treni proprio nelle zone abitate tagliate in due dall'attraversamento delle rotaie;
la facilità di accesso ai binari, stante l'assenza di elementi d'interdizione quali muri e/o reti di protezione, spesso facilita il compito anche ad aspiranti suicida che usano i binari come «arma» per compiere insani gesti;
risulta inoltre, all'interrogante che anche nelle stazioni ferroviarie, i passeggeri usano sempre meno i sottopassaggi a causa della loro inagibilità e delle pessime frequentazioni ed incontri che si possono fare in questi luoghi, spesso eletti a dimora di barboni e tossicodipendenti alla ricerca di zone tranquille per iniettarsi stupefacenti;
tale stato di cose purtroppo, in assenza di periodici controlli delle forze di polizia ferroviaria costringe i passeggeri ad attraversare in superficie i binari con i rischi che ne conseguono;
inoltre la progressiva saldatura tra centri abitati e aree di sedime delle Ferrovie resosi concreto negli ultimi dieci anni, in assenza di controlli da parte delle amministrazioni locali deputate alla vigilanza del territorio, e a rispetto delle norme urbanistiche, è ormai sotto gli occhi di tutti;
decine di case insistono su territori non edificabili, a pochi metri dalle rotaie, e per di più, trattandosi di vecchi abusi
nei casi sopraccitati, nessun provvedimento è stato mai preso per limitare il tasso d'inquinamento acustico, prodotto dal rumore assordante delle rotaie, che investe non solo le abitazioni attigue alle rotaie, ma anche quelle site a maggiore distanza -:
se e quali provvedimenti i Ministri interrogati intendano adottare per limitare il tasso di inquinamento acustico, che investe le suddette abitazioni;
se non si ritenga opportuno che si provveda a cura delle amministrazioni competenti alla realizzazione di muretti o reti che impediscono l'accesso all'area di sedime delle rotaie a persone non autorizzate;
se non si reputi necessario ed urgente verificare lo stato di agibilità dei sottopassaggi delle stazioni ferroviarie di Aversa, Sant'Antimo, Frattamaggiore e Casoria e contestualmente sollecitare la polizia ferroviaria a svolgere costanti controlli in questi luoghi spesso frequentati da malintenzionati e tossicodipendenti.
(4-00041)
nella notte fra il 3 ed il 4 giugno, nel territorio del comune di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), è stato ucciso, in un agguato di chiaro stampo mafioso, il pregiudicato Domenico Tramontana, ritenuto il reggente dell'area di Terme Vigliatore (Messina) per conto della famiglia barcellonese di Cosa Nostra;
Domenico Tramontana da oltre un decennio è personaggio noto alle cronache giudiziarie, destinatario, fra l'altro, nel 1994 di ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa nell'operazione cosiddetta «Mare Nostrum» (il cui dibattimento di primo grado è tuttora in corso dinanzi alla Corte d'Assise di Messina), condannato nel mese di ottobre del 2000 dal tribunale di Barcellona alla pena di tredici anni di reclusione per estorsione aggravata e continuata;
nell'articolo dal titolo «Forse voleva allargare la sua attività oltre il territorio assegnatogli», pubblicato il 5 giugno 2001 dal quotidiano messinese Gazzetta del Sud, si legge testualmente che Domenico Tramontana «nella sua Terme Vigliatore, acquisito un vasto appezzamento di terreno dall'IPAB di Barcellona con un contratto di affitto intestato alla moglie, gestiva uno dei più grandi vivai della zona»;
nell'articolo dal titolo «Le ultime ore in discoteca», pubblicato il 6 giugno 2001 dal quotidiano messinese Gazzetta del Sud, si legge testualmente che «Mimmo Tramontana, da quando aveva ottenuto la libertà, nel febbraio del 1999, si era dedicato ufficialmente all'attività di vivaista, creando uno dei più grandi vivai di Terme Vigliatore su un vasto terreno ottenuto in affitto, a nome della moglie, dall'IPAB "Nicolaci Bonomo" di Barcellona. In precedenza il terreno, anche se gestito da Mimmo Tramontana, pare risultasse in affitto al barcellonese Carmelo Giambò, con quale aveva condiviso la latitanza dopo l'operazione "Mare Nostrum"» -:
se la notizia che l'Ente di assistenza IPAB «Nicolaci Bonomo» abbia concesso in gestione, a qualsiasi titolo o sotto qualsiasi forma, propri beni immobili a Giambò Carmelo, prima, ed a Giunta Francesca, moglie di Tramontana Domenico, poi, corrisponda al vero;
chi fosse, eventualmente, il Presidente dell'IPAB all'epoca delle suddette concessioni e nel periodo successivo ed, in particolare, se in questo periodo fosse, come sarebbe tuttora, il giovane avvocato barcellonese Nello Cassata, figlio del Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Messina, dottor Antonio Franco Cassata;
in che data e su indicazione di quale autorità sarebbe avvenuta la nomina dell'avvocato
se, in caso di risposta positiva ai superiori quesiti, non si ritenga di segnalare al CSM l'opportunità di avviare un procedimento di trasferimento per incompatibilità ambientale del dottor Antonio Franco Cassata dagli uffici giudiziari del distretto di Corte di appello di Messina.
(4-00042)