Allegato B
Seduta n. 675 del 21/9/2005


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DIFESA

Interrogazioni a risposta scritta:

DEIANA e PISA. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel novembre del 2004 l'interrogante effettuava una visita presso l'8o CERIMANT sito in Roma, nel corso della quale veniva illustrata dal Tenente Colonnello Nicola De Nicola, qualificatosi come Capo Ufficio Esplosivi, l'attività svolta dal predetto Reparto e dagli Enti dipendenti, con particolare riferimento alle attività di bonifica del territorio e di conservazione e manutenzione di munizionamenti;
l'interrogante chiedeva, anche in relazione ai noti fatti occorsi in località Procoio Nuovo che avevano visto coinvolto proprio il CERIMANT di Roma, se vi fossero, presso i Depositi Munizioni dislocati sul territorio di competenza, situazioni tali da costituire un rischio per la popolazione civile, residente in prossimità di detti siti, e più in generale per la sicurezza nazionale;
il responsabile dell'8o CERIMANT, Tenete Colonnello Nicola De Nicola rispondeva in termini rassicuranti evidenziando che l'attività di stoccaggio e conservazione dei materiali esplosivi, dei munizionamenti e delle armi è effettuata secondo precise direttive e rigidi criteri atti a garantire il necessario livello di sicurezza sia per le popolazioni civili che per la sicurezza interna dello Stato, mentre le attività di bonifica del territorio è di competenza del Reparto Genio che dispone di personale altamente qualificato ed esperto idoneo a garantire lo svolgimento dei compiti assegnatigli rispettando e garantendo elevatissimi standard di sicurezza, specificando che comunque il personale militare e civile dei CERIMANT opera solo ed esclusivamente come supporto, quando richiesto dagli Artificieri dei Reggimenti Genio;
in data 23 maggio 2005 l'interrogante effettuava una visita presso l'8o CERIMANT - Deposito Munizioni «M. La Barbera» in località Nera Montoro (Terni);
nel corso della visita l'interrogante ha potuto constatare che:
a) in ossequio al contratto n. 7367 del 14 giugno 2002 «Servizio di vigilanza installazioni Esercito Area centro-nord» il servizio di vigilanza armata è affidato a n. 5 Guardie Particolari Giurate Civili, per singolo turno lavorativo, e più precisamente n. 1 Capo turno, n. 2 unità per la vigilanza all'ingresso del Deposito, n. 2 unità servizio di ronda;
b) il sistema di video sorveglianza realizzato dislocando le telecamere solo in parte dei magazzini e non sul perimetro esterno del Deposito contravviene a quanto riportato al punto 4 dell'allegato «A» alla Direttiva sulla Sicurezza delle installazioni militari (servizi di vigilanza e di sorveglianza) Edizione giugno 2000;


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c) il sistema di video-sorveglianza è inefficiente da oltre sei mesi;
d) la completa mancanza di sistemi idonei a rilevare e prevenire eventi criminosi che facilmente potrebbero essere messi in atto da gruppi eversivi o terroristici;
e) contrariamente a quanto riportato nella Relazione Tecnica 2005/03 del Centro Tecnico Logistico Interforze N.B.C. - Nucleo Controlli Ambientali - Civitavecchia, a firma del Direttore Col.Co. Ing. T. SG. Giacinto Costantino, le strutture di copertura dei manufatti adibiti a «riservetta munizioni» realizzate in cemento-amianto (eternit) sono in pessimo stato di conservazione ed in quantità tale da costituire concreto pericolo per la salute dei lavoratori e dell'ambiente;
f) alle competenze affidate al «Comandante alla sede» non corrisponde un adeguato supporto logistico infrastrutturale ed economico tale da garantire lo svolgimento delle attività istituzionali a questi affidate per il raggiungimento degli scopi prefissati dalla F.A.;
la situazione evidenziatasi nel corso della visita effettuata dall'interrogante presso l'8o CERIMANT - Deposito Munizioni «M. La Barbera» in località Nera Montoro (Terni) unitamente ai fatti riportati dalle maggiori testate giornalistiche in relazione all'esplosione avvenuta all'interno dello Stabilimento Militare Munizionamento Terrestre in località Baiano (Spoleto), sembrano, secondo l'interrogante, di fatto smentire le affermazioni rassicuranti rilasciate dal Tenente Colonnello Nicola De Nicola nel novembre 2004 -:
quali iniziative il Ministro della difesa intenda porre in essere affinché sia posto rimedio alle inaccettabili carenze di sicurezza, secondo l'interrogante inaccettabili, delle installazioni militari riscontrate ed evidenziate dall'interrogante;
quale sia la reale situazione, in relazione alla sicurezza delle installazioni militari, ovvero quali iniziative sono state poste in essere per impedire il verificarsi di incidenti e/o effrazioni a danno delle installazioni o enti delle Forze Armate da parte di criminali o gruppi terroristici;
quale sia la reale situazione, in relazione alla tutela della salute dei lavoratori civili e militari, dell'applicazione delle norme in materia di smaltimento di cemento-amianto (eternit) e per quale motivo presso i depositi munizioni indicati nella citata Relazione Tecnica 2005/03 ad oggi ancora non si sia provveduto in termini di legge;
quali iniziative il Ministro della difesa vorrà porre in essere nei confronti di chi ha responsabilità sui suddetti Depositi Munizioni dislocati sul territorio per non aver adeguatamente ottemperato alle necessarie procedure previste dalla direttiva sulla sicurezza delle istallazioni militari - ed. giugno 2000 -, sia sotto il profilo della sicurezza delle installazioni, sia in merito alla tutela della salute dei lavoratori civili e militari che vi operano.
(4-16748)

PISA, CRUCIANELLI e VERTONE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
numerosi quotidiani ed agenzie di stampa del 20 settembre 2005 riportano alcune dichiarazioni rilasciate dal ministro della difesa, onorevole Antonio Martino, riguardanti la durata e l'estensione della partecipazione italiana alle operazioni in Afghanistan;
in particolare l'agenzia Ansa delle ore 10,35 riporta la seguente frase attribuita al ministro Martino: «Il nuovo compito dell'Alleanza Atlantica è molto impegnativo, perché mano a mano che la missione si estende Isaf arriverà a coprire anche gli altri settori dell'Afghanistan, il sud e l'est del Paese. A quel punto avremo davvero la possibilità di ricostruire il Paese»;
la stessa agenzia attribuisce al ministro una previsione di permanenza delle truppe italiane in Afghanistan per ulteriori dieci anni, previsione che l'onorevole Martino


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dichiara essere - sempre stando all'agenzia citata - non sua ma del segretario generale della Nato;
il quotidiano l'Unità dello stesso 20 settembre riporta, a proposito di questa decisione Nato di estendere le proprie responsabilità in quel Paese, che Spagna, Germania e Francia avrebbero espresso la propria contrarietà al progetto, ed in particolare all'unificazione delle operazioni Isaf ed Enduring Freedom come richiesto dal segretario alla Difesa statunitense Donald Rumsfeld durante un recente vertice informale dell'Alleanza tenutosi a Berlino;
lo stesso quotidiano riporta inoltre che l'Italia avrebbe invece espresso la propria adesione a tale richiesta e che pertanto si va verso una unificazione, almeno a livello di comando, delle due operazioni con una crescente responsabilità diretta della Nato anche nelle operazioni vere e proprie di guerra;
il quotidiano il Giornale, della stessa data, afferma inoltre che, in previsione di questa estensione delle operazioni afgane, il governo britannico avrebbe già deciso di aumentare di 6500 uomini il proprio contingente nel Paese -:
a quale titolo il Ministro abbia dato la sua disponibilità alla richiesta americana e se in questa direzione esista già una precisa scelta del Governo italiano che prelude ad un eventuale accordo;
se, in particolare il ministro Martino abbia effettivamente già assicurato agli Stati Uniti la propria approvazione ad una estensione delle responsabilità della Nato in Afghanistan, nonché un ampliamento dell'impegno italiano;
se il ministro conferma che l'Italia ha espresso la propria adesione anche al progetto di unificazione delle missioni Isaf ed Enduring Freedom o all'Unificazione del loro comando;
se pertanto il ministro abbia anche assunto impegni, analogamente a quanto sarebbe stato deciso dal governo britannico, di aumentare il contingente italiano nel paese e di affidargli compiti più direttamente bellici sulla base delle richieste statunitensi;
se il Governo abbia discusso di queste decisioni.
(4-16756)