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altamente innovativa, atta a migliorare significativamente la possibilità di diagnosi precoce dei tumori, consentendo fra l'altro la considerevole riduzione di taluni effetti negativi della stessa diagnosi sull'organismo oggi causati da questo tipo di analisi;
atenei di Trieste e Udine e informando l'opinione pubblica attraverso programmi televisivi -:
il progetto «3D Complete Body Screening» del professor Dario Crosetto, studioso e ricercatore italo-americano, mira alla realizzazione di un'attrezzatura
tale progetto ha originariamente ricevuto apprezzamenti positivi da parte di studiosi americani ed italiani specializzati in diverse discipline quali l'oncologia, la microelettronica e la fisica;
il Ministero della Salute italiano (facendo seguito a finanziamenti pubblici e privati da parte Usa peraltro insufficienti a completare la ricerca) aveva originariamente stanziato l'importo di un milione di euro per il prosieguo del progetto, sottoponendo contestualmente lo studio al Consiglio Superiore di Sanità, il quale, però, formulando un giudizio non del tutto favorevole, peraltro, a quanto risulta all'interrogante incompleto, ha di fatto interrotto il prosieguo della ricerca;
lo studioso progettista si è più volte dichiarato pienamente disponibile a fornire al Consiglio Superiore di Sanità qualsiasi ulteriore delucidazione tecnico-scientifica atta alla piena comprensione delle caratteristiche del progetto);
un'attrezzatura di questo tipo (che verrebbe collocata in Italia preventivamente in un ospedale del Piemonte essendo già costituita una equipe destinata ad approfondire gli studi in proposito), se dovesse risultare pienamente realizzabile, potrebbe permettere una più precoce individuazione e cura dei tumori, che ancora oggi costituiscono una delle più frequenti cause di morte nella nostra popolazione (se non la più frequente) -:
se, in considerazione di quanto sopra non si ritengano necessari ulteriori approfondimenti e valutazioni, sia in virtù delle caratteristiche potenzialmente innovative del progetto in un settore ad altissima valenza dal punto di vista sanitario, sia al fine di poter contribuire allo sviluppo delle attività di ricerca scientifica svolte da parte di studiosi nostri connazionali.
(4-16617)
numerosi sono stati i richiami indirizzati ai rappresentanti politici da parte di associazioni e volontari che operano in Italia per far conoscere la patologia dell'acufene, malattia che si manifesta con la percezione di un rumore in assenza di qualunque sorgente sonora esterna al proprio organismo;
nonostante la crescente diffusione di questa malattia che, secondo le ultime stime, colpisce ad oggi più di due milioni di italiani, la ricerca e la conoscenza scientifica risultano ancora scarse e, conseguentemente, la diagnosi e la cura troppo difficoltose e la comunicazione al pubblico insufficiente;
chi è affetto da acufene può sviluppare una condizione che, interferendo gravemente sulla qualità della vita, a causa di alterazione dei ritmi di sonno e di veglia e di gravi disturbi di attenzione e di concentrazione destinati a ripercuotersi sulla vita lavorativa e di relazione interpersonale, diventa talmente invalidante da modificare l'assetto psicologico del malato con l'aumento di stati ansiosi e depressivi. In molti casi purtroppo la persistenza dell'acufene ha portato anche a stati di depressione tali da sfociare in drammatiche conseguenze;
l'Associazione Italiana Tinnitus-Acufene ha già proposto al ministero della salute, e in particolare alla Direzione Generale competente in materia, percorsi di studio e approfondimento su questa patologia, finora senza alcun riscontro positivo;
l'Associazione Tinnitus-Acufene, nonostante si sostenga con le sole quote associative, ha autonomamente incentivato e canalizzato risorse per la ricerca, promuovendo borse di studio presso gli
quali saranno le forme di intervento del ministero della salute, qualora riconoscesse, ai sensi del decreto ministeriale n. 329 del 1999 e successive modifiche, che l'acufene può classificarsi come malattia cronica invalidante e, quali saranno le opportune iniziative da adottare affinché siano incentivati gli studi e le ricerche su questa patologia al fine di sviluppare un protocollo terapeutico efficace.
(4-16619)
l'assurda morte di Chiriaco Cristian, quattordicenne di Sternatia (Lecce) ricoverato nella notte tra venerdì 2 e sabato 3 settembre scorsi in seguito ad un banale incidente in scooter, ha destato sentimenti di rabbia, smarrimento e vero e proprio sconcerto nella opinione pubblica salentina che non riesce a capire come un ragazzo possa perdere la vita per una semplice caduta;
forte e diffusa è l'impressione che Cristian sia deceduto a causa della superficialità, della noncuranza e delle gravi disfunzioni della struttura ospedaliera di Scorrano -:
quali iniziative intenda adottare il Ministro affinché venga fatta piena luce sulla vicenda, per accertare cosa sia realmente accaduto in ogni passaggio che ha portato al tragico epilogo e per verificare eventuali responsabilità consistenti in omissioni, ritardi e negligenze nel primo soccorso e durante il ricovero presso il reparto di Ortopedia nell'Ospedale di Scorrano.
(4-16620)