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l'associazione Solidarietà Diritto e Progresso, con sede in Roma Via Savona n. 6 ha reso pubblico un comunicato del 2 luglio 2005 con il quale si denuncia una situazione di grave disagio in cui sarebbero costretti ad operare i militari italiani di stanza a Karthoum, in Sudan;
secondo tale comunicato vi sarebbe un'ingiustificata differenza di trattamento economico tra la loro missione e quelle altre missioni che vengono svolte in aree geografiche in cui il rischio si palesa oggettivamente inferiore;
secondo i nostri militari, la missione Nilo, alla quale partecipano, comporta rischi operativi elevati cui si aggiungono i rischi sanitari derivanti da particolari patologie che possono facilmente essere contratte in Sudan;
i militari lamentano altresì problemi di natura organizzativa e logistica ed in proposito segnalano l'intollerabile sistemazione di 10-12 militari all'interno di tende da 6 persone, l'incomprensibile isolamento dall'Italia in quanto a notizie ed in generale agli avvenimenti (con assenza di giornali e di televisione), la concessione di soli 5 minuti di telefono ogni 5 giorni, l'assenza di un servizio di lavanderia e il vitto qualitativamente scadente;
se le informazioni fornite dall'Associazione Solidarietà Diritto e Progresso sono attendibili si impone, a parere dell'interrogante, l'intervento urgente da parte del Ministero -:
se corrispondano al vero le notizie diffuse dall'Associazione Solidarietà Diritto e Progresso sul trattamento economico e logistico dei militari che partecipano in Sudan alla Missione Nilo e, in caso affermativo, se non ritenga di dover tempestivamente intervenire al fine di rendere giustizia a giovani che rappresentano con impegno, dedizione e serietà la nostra Patria in un'area pericolosa e disagiata.
(5-04574)
si è appreso che il sindaco di Villaputzu, comune della zona sudorientale della Sardegna, vicino a Cagliari, ha recentemente indirizzato una nota all'Amministrazione regionale e al Governo, sottolineando le conseguenze che gravano, su quel territorio, per la presenza della base militare di Capo San Lorenzo (L'Unione Sarda, edizione del 29 giugno 2005, pagina 23);
attualmente, sarebbero nella disponibilità delle suddette installazioni militari circa tremila ettari di terreno e 14 chilometri di litorale (fonte citata);
peraltro, «le forniture per il Poligono non vengono acquistate a Villaputzu. Neppure la carne e il pane», mentre i cittadini di quel Comune, occupati presso la Base militare, sarebbero solo «cinquanta»;
gli indennizzi stabiliti in favore del Comune sopra indicato (550.000 euro annui) sarebbero corrisposti «con ritardi biblici», pur essendo essenziali per la realizzazione di «opere pubbliche e di interesse sociale»;
l'Amministrazione comunale di Villaputzu chiede quindi al Governo di voler concedere in «co-uso ... circa duemila ettari di montagna sul Cardiga ... a monte di Baccu Locci», da destinare al pascolo e al taglio di legna, quando non siano in corso le esercitazioni militari, nonché la «spiaggia di Murtas ... sei chilometri di spiaggia bellissima», che potrebbe essere attrezzata per offrire i migliori servizi a un «turismo di qualità» (fonte citata) -:
se le notizie sopra riferite trovino conferma nei dati a disposizione del Governo;
quali cause determinano i ritardi nell'erogazione degli indennizzi stabiliti in favore del Comune di Villaputzu;
quali iniziative e determinazioni si vogliano assumere in relazione alle richieste da ultimo avanzate dal Sindaco del Comune di Villaputzu, per ottenere in «co-uso» le aree montane e costiere sopra indicate.
(5-04587)
nel mese di giugno 2003 il Sindaco di Verona ha ottenuto dal Ministero della Difesa l'autorizzazione per l'uso di una base dimessa per elicotteri militari, sita a Boscomantico, quale centro di permanenza temporanea di extra-comunitari; il termine di questa utilizzazione di emergenza e di restituzione del sito al Ministero della Difesa era stato inizialmente fissato al 30 settembre 2003 e, successivamente, prorogato al 30 giugno 2004;
in base a quanto sopra esposto, il sito di Boscomantico è utilizzato abusivamente ormai da più di un anno, il che comporta tra l'altro pericoli per il continguo Aeroporto «Berardi», peraltro considerato obiettivo sensibile dopo i fatti dell'11 settembre 2001 -:
se non si ritenga necessario ed urgente attivarsi per impedire il protrarsi dell'utilizzo abusivo, da parte del Comune di Verona, del sito di Boscomantico di proprietà del Ministero della Difesa.
(4-15772)