COMMISSIONE XI
LAVORO PUBBLICO E PRIVATO

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di mercoledì 14 luglio 2004


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI

La seduta comincia alle 14,25.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).

Comunicazioni del Governo sull'incidente occorso nelle acciaierie di Cornigliano (Genova) il 6 luglio 2004.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le comunicazioni del Governo sull'incidente occorso nelle acciaierie di Cornigliano (Genova) il 6 luglio 2004.
Rivolgo un cordiale saluto al sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Maurizio Sacconi, al quale do la parola.

MAURIZIO SACCONI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. In premessa è necessario ricordare che con la riforma sanitaria i compiti in precedenza svolti dall'Ispettorato del lavoro in materia di prevenzione, igiene e controllo sullo stato di salute dei lavoratori sono stati attribuiti alle aziende sanitarie locali e solo alcune competenze residuali (radiazioni ionizzanti, Ferrovie dello Stato) sono rimaste al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che le esercita tramite le direzioni provinciali del lavoro.
Con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 412 del 1997 «Regolamento recante l'individuazione delle attività lavorative comportanti rischi particolarmente elevati» sono state individuate le attività (essenzialmente l'edilizia) per le quali la vigilanza sull'applicazione della legislazione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro può essere esercitata anche dai servizi ispezione del lavoro delle direzioni provinciali del lavoro. Gli ispettori del lavoro svolgono comunque, come polizia giudiziaria, indagini ispettive ogni qualvolta vengano espressamente delegati dal magistrato.
Nel caso di Genova il locale servizio ispettivo, per quanto di competenza, ha provveduto ad inviare sul luogo dell'incidente due ispettori al fine di accertare la regolarità amministrativa dei rapporti di lavoro degli infortunati, che ovviamente rientra nella nostra competenza. Dai primi elementi è emerso che i lavoratori sono tutti dipendenti della società Ilva Italsider e regolarmente registrati ed assicurati.
La locale ASL, su disposizione della magistratura, ha avviato un'indagine per quanto concerne invece gli aspetti di sicurezza sul lavoro e si è in attesa degli esiti.
Dalle informazioni sinora assunte risulta che, nell'incidente occorso il 6 luglio scorso presso le Acciaierie Ilva, si è verificata la fuoriuscita della ghisa liquida a 1600 gradi di temperatura da uno squarcio nel crogiolo dell'altoforno, spargendosi al di fuori del campo di colata. La ghisa, venendo a contatto con l'acqua del sistema di raffreddamento, ha generato delle bolle di idrogeno che sono esplose per l'alta temperatura. Le fiammate hanno coinvolto otto operai che stavano lavorando nelle immediate vicinanze; due di essi sono stati


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ricoverati per ustioni di secondo grado e sei per intossicazione delle vie respiratorie. Al momento risulta che quattro operai siano stati dimessi e le condizioni degli altri non destano particolari preoccupazioni.
A seguito di detto incidente, le organizzazioni sindacali hanno indetto una giornata di sciopero di tutta la categoria dei metalmeccanici allo scopo di ottenere da parte del Governo la convocazione a Palazzo Chigi per la definizione del piano che riguarda il futuro assetto dell'Iva.
Vorrei ricordare, a questo proposito, che l'articolo 53 della legge finanziaria per l'anno 2002, nel definire interventi di sviluppo dell'area di Genova Cornigliano, ha dettato disposizioni relative sia alla chiusura delle lavorazioni siderurgiche a caldo presso lo stabilimento Ilva, sia alla conseguente bonifica e destinazione del sito a nuove attività socio-produttive ambientalmente compatibili. Il disegno delineato dalla predetta normativa è in via di attuazione.
In particolare, sono stati definiti la costituzione, in data 12 febbraio 2003, della Società per Cornigliano SpA tra regione Liguria, provincia di Genova, comune di Genova e Sviluppo Italia SpA; l'avvio della procedura per la sdemanializzazione delle aree; la sottoscrizione, in data 17 febbraio 2004, dell'accordo preliminare tra enti locali e Ilva. Tale accordo prevede gli adempimenti necessari ad addivenire, entro il 31 dicembre 2004, alla stipula di un accordo suppletivo per l'aggiornamento dell'accordo di programma del 29 novembre 1999, finalizzato alla riconversione e sviluppo del polo siderurgico di Genova Cornigliano, nonché allo spegnimento dell'altoforno.
In armonia con il percorso attuativo definito, l'aggiornamento dell'accordo di programma per Genova Cornigliano prevederà, inoltre, apposite garanzie di mantenimento della continuità occupazionale.
Vorrei, da ultimo, riferire che il prefetto di Genova, raccogliendo le istanze dei lavoratori, ha convocato 1'8 luglio scorso le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali. In detto incontro il presidente della regione, il presidente della provincia e il sindaco hanno convenuto con le organizzazioni sindacali di dare mandato alla citata società di Cornigliano di incontrare le parti sindacali e l'imprenditore Riva per definire le problematiche occupazionali che la chiusura dell'altoforno comporterà. L'incontro, sollecitato dal prefetto, è avvenuto in data 12 luglio presso la sede della SpA per Cornigliano con la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni locali, dei rappresentanti sindacali e dell'Ilva.
La SpA per Cornigliano ha reso noto che, sulla base di un piano industriale relativo alla gestione dell'attività di bonifica, potrà assumere ed utilizzare 300 lavoratori che saranno in esubero in conseguenza della chiusura delle lavorazioni a caldo. Ha inoltre garantito che, alla fine della bonifica, altri lavoratori verranno assunti dalle imprese che si insedieranno in dette aree e che l'adozione di specifici impegni all'assunzione da parte delle imprese costituirà condizione essenziale per l'utilizzo delle aree dopo la bonifica.
La riunione si è conclusa con l'impegno da parte della citata SpA di sottoporre alle parti sociali il piano aziendale entro la prossima settimana.

PRESIDENTE. Ringrazio il sottosegretario Sacconi per questa informativa. Vorrei però sapere se, dal punto di vista tecnico, vi sia stato un approfondimento per accertare le modalità che hanno portato a questo incidente. Nella relazione lei ha parlato di una fuoriuscita dal crogiolo: le chiedo di essere più preciso al riguardo, non tanto e non solo per l'eventuale accertamento delle responsabilità che pure, quando si verifica un incidente produttivo di lesioni o danni, costituisce il primo problema, quanto piuttosto per capire le modalità con cui si è prodotto l'evento.
Ferma restando la necessità di interventi strutturali, che già vediamo all'orizzonte, mi domando quali ragioni possano avere prodotto un evento del genere da un punto di vista prettamente meccanico e se siano state adottate immediate misure tali da scongiurare il ripetersi di fatti analoghi


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che, di per sé, non troverebbero una apparente spiegazione tecnica sulla loro eziologia.
Do nuovamente la parola al sottosegretario Sacconi per la sua replica.

MAURIZIO SACCONI, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Presidente, come ho detto prima, la dinamica sinora accertata indica essersi trattato di una fuoriuscita avvenuta attraverso uno squarcio verificatosi nel crogiolo dell'altoforno. Gli aspetti tecnici attualmente sono all'esame dell'ASL, che è stata incaricata dal magistrato di verificare, proprio in ragione della sua oggettiva competenza in materia, la dinamica dei fatti che hanno prodotto le gravi lesioni subite dai lavoratori. I servizi ispettivi del Ministero hanno verificato il rapporto di lavoro, regolarmente in capo alla società Ilva, come era nelle loro competenze; di più non potevano fare.
Mi sono poi soffermato a descrivere il processo di decomissioning dell'impianto, perché una norma di legge ha previsto una sua progressiva sostituzione con altre attività, anche attraverso la bonifica del sito. Allo stato delle cose ho dato rilevanza a ciò che è oggetto anche di un continuo confronto fra parti ed istituzioni: garantire il futuro dell'area in termini ecocompatibili con la salute dei lavoratori senza penalizzare l'occupazione.

PRESIDENTE. Ben conoscendo i membri della Commissione l'entità, l'incidenza e anche la complessità del problema di tutta quell'area, vorrei invitare il Governo, a nome loro, a fornirci cortesemente informazioni sullo stato di avanzamento di questo complesso programma di razionalizzazione dell'area.

PIETRO GASPERONI. Poiché alcuni dei colleghi parlamentari di Genova che conoscono bene il problema non sono presenti, chiedo al sottosegretario Sacconi di lasciare agli uffici della Commissione una copia della relazione testé illustrata, in modo che essi possano rendersi conto compiutamente di quanto esposto dal Governo.

PRESIDENTE. Premesso che questa informativa era stata ampiamente annunciata, prendo atto della richiesta e credo non vi siano particolari problemi ad ottemperarvi da parte del sottosegretario Sacconi. Faccio presente che anch'io sono particolarmente interessato ai fatti accaduti a Genova, in quanto sono stato eletto proprio in Liguria.
Ringrazio nuovamente il sottosegretario.
Sono così esaurite le comunicazioni del Governo sull'incidente occorso nelle acciaierie di Cornigliano (Genova) il 6 luglio 2004.

La seduta termina alle 14,45.