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Seduta del 25/5/2004


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Esame testimoniale di Rita Del Prete.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame testimoniale della signora Rita Del Prete, alla quale facciamo presente che è ascoltata nella forma della testimonianza e che quindi ha l'obbligo di dire la verità e di rispondere alle domande che le vengono rivolte, nella consapevolezza che non rispondere o dare risposte non veritiere comporta responsabilità penale per falsa testimonianza.
Può declinare le sue generalità?

RITA DEL PRETE. Rita Del Prete, nata il 19 gennaio 1959 a Orte (Viterbo), residente in Francia, 147 Chemin des Deux Hameaux, 01710 Thoiry. Lavoro a Euronews a Lione dal 1994.

PRESIDENTE. È stata ascoltata da altre autorità sulla vicenda di Ilaria Alpi?

RITA DEL PRETE. Sì, ma non ricordo quante volte. Sono stata convocata al processo qualche anno fa e, ancora prima, sono stata ascoltata dalla Digos a Roma.

PRESIDENTE. Una sola volta dalla Digos o più volte?

RITA DEL PRETE. Mi sembra una, ma non ci giurerei.

PRESIDENTE. Ricorda su quale tema fu interrogata dalla Digos?

RITA DEL PRETE. Sull'arrivo dei bagagli.

PRESIDENTE. In tribunale è stata sentita?

RITA DEL PRETE. Sì.

PRESIDENTE. Dove, in aula pubblica, oppure da qualche magistrato?

RITA DEL PRETE. In aula.

PRESIDENTE. Quando ha visto Ilaria Alpi l'ultima volta?

RITA DEL PRETE. Lavoravo già a tempo parziale a Lione, quindi credo verso la fine di febbraio i primi di marzo del 1994, una ventina di giorni prima.

PRESIDENTE. Eravate amiche?

RITA DEL PRETE. Sì, vivevamo insieme, avevamo una casa in affitto insieme a Sacrofano.

PRESIDENTE. Vi conoscevate da molto tempo?


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RITA DEL PRETE. Ci siamo conosciute all'università; tutte e due eravamo laureate in lingua araba. Poi ci siamo un po' perse di vista; lei è stata in Tunisia ed anche io e ci siamo incontrate nei corsi estivi. Ci siamo laureate; io sono partita per la Giordania e lei per l'Egitto, dove ci siamo incontrate. Poi lei è venuta a vivere da me in Giordania per un periodo ed in seguito è tornata su ed io sono rimasta giù quando c'è stata la prima guerra, perché lavoravo come producer per la Rai. Lei è tornata, ha vinto un concorso ed è entrata in Rai. Un anno dopo sono tornata e, siccome dopo qualche anno di vita all'estero è difficile reinserirsi, abbiamo preso una casa insieme nei pressi della Rai verso Sacrofano. Io lavoravo al Tg2 e lei al Tg3.

PRESIDENTE. Le ha mai parlato della Somalia? Lei è stata mai in Somalia con Ilaria?

RITA DEL PRETE. No. Ci sarei dovuta andare quell'estate.

PRESIDENTE. L'estate del 1994?

RITA DEL PRETE. Sì, avevamo deciso che avremmo fatto un viaggio non so se proprio in Somalia, comunque con base in Kenia.

PRESIDENTE. Le ha mai parlato della Somalia e del suo interesse per la Somalia, o più in particolare di qualche specifico interesse che la portava in quel paese? Lei sa che Ilaria è stata in Somalia più volte.

RITA DEL PRETE. Ovviamente lavorando per una redazione ed essendo specializzata sul Medio Oriente...

PRESIDENTE. Rientrava nei suoi interessi culturali.

RITA DEL PRETE. Sì, in parte sì, anche se poi in Somalia non si parlava arabo. La avevano mandata perché pensavano che si parlasse arabo ma in realtà parlavano un po' tutti in italiano. Qualche tempo prima - credo l'estate prima - mi aveva raccontato della Somalia. Mi aveva raccontato una storia che l'aveva sconvolta, una storia che aveva sentito dire: si costruivano strade che partivano dal nulla e finivano nel nulla, fatte apposta per scavare e mettere detriti tossici.

PRESIDENTE. Le ha mai parlato della strada Garoe-Bosaso?

RITA DEL PRETE. È possibile che sia quella, ma non ricordo esattamente i nomi.

PRESIDENTE. Aveva una consapevolezza precisa di questa circostanza? In che senso?

RITA DEL PRETE. Era una cosa sbalorditiva. Anche io sono rimasta sorpresa.

PRESIDENTE. Certamente è sbalorditiva. Da chi aveva appreso questa circostanza? E comunque gliela dava per certa?

RITA DEL PRETE. Sì: «Pensa che costruiscono delle strade che partono dal nulla, finiscono nel nulla. Il solo scopo è scavare e mettere dentro...».

PRESIDENTE. Quando glielo ha detto?

RITA DEL PRETE. Credo l'estate prima; non era inverno, perché io ho passato l'inverno a Lione.

PRESIDENTE. Lei ha detto di averla vista alla fine di febbraio o ai primi di marzo. A noi risulta il 2 marzo.

RITA DEL PRETE. Sì, è possibile.

PRESIDENTE. Quando vi siete incontrate, lei era in procinto di allontanarsi.

RITA DEL PRETE. Sì, doveva partire. Però la sentivo per telefono quasi tutte le sere.

PRESIDENTE. Quando stava a Roma?


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RITA DEL PRETE. Sì, quando stava a Roma.

PRESIDENTE. Che cosa le ha detto? In quella circostanza le ha parlato di ragioni specifiche per le quali, anche quella volta, si recava in Somalia?

RITA DEL PRETE. Ricordo che l'esercito italiano tornava indietro; lei aveva coperto quel servizio e doveva chiuderlo. Poi, se avesse voluto fare altre cose...

PRESIDENTE. Questo me lo deve dire lei. Non penso che avesse molto interesse per il ritorno del contingente italiano.

RITA DEL PRETE. No, infatti, in realtà, non aveva neanche molta voglia di andare, però aveva detto «Visto che vado giù e che ormai è tutto calmo, mi organizzo, faccio dei servizi e delle inchieste che utilizzerò dopo». Aveva 10-14 giorni, quindi, oltre a filmare il contingente italiano per chiudere il servizio, avrebbe utilizzato il tempo per fare qualcosa che poi avrebbe approfondito in Italia, perché in Rai in quel momento si faceva poco.

PRESIDENTE. Quindi, il 2 marzo lei ha saputo da Ilaria Alpi che l'interesse per questo viaggio, che comunque avrebbe svolto per documentare la partenza del contingente, era rivolto ad altro. Ce lo può dire con precisione o è una sua ipotesi?

RITA DEL PRETE. Lo posso dire con precisione.

PRESIDENTE. Ilaria glielo ha detto espressamente?

RITA DEL PRETE. Ilaria mi ha detto espressamente che, in quel momento, non aveva alcuna voglia di andare giù, ma che comunque doveva coprire la partenza del contingente (per serietà professionale doveva farlo: era un argomento che aveva seguito e che doveva chiudere), e ne avrebbe approfittato - perché in quel momento in Rai si annoiava, non c'era molto da fare, si facevano pochi reportage - visto che conosceva bene il posto, per seguire delle cose, per fare degli approfondimenti, su cui poi avrebbe lavorato in Italia, per occupare il tempo, in quanto sapeva che non c'era roba interessante da fare.

PRESIDENTE. Aveva difficoltà di rapporti nella Rai?

RITA DEL PRETE. No, in genere. L'inviato è un mestiere molto ricercato e, siccome lei era nuova, aveva cominciato nel 1991-1992...

PRESIDENTE. Lei dice che intendeva concludere dei lavori in Somalia. Diceva così perché partiva dal presupposto che questi lavori li aveva cominciati nei viaggi precedenti? Andava ad approfondire consapevolezze delle quali era entrata in possesso nei precedenti viaggi, oppure si trattava di qualcosa che avrebbe fatto ex novo, tenuto conto che non sarebbero serviti 10 giorni per fare il servizio sul ritorno del contingente?

RITA DEL PRETE. Non mi ha detto espressamente «Vado a fare questa cosa», anche perché era molto discreta professionalmente.

PRESIDENTE. Le parlò di conclusioni, di approfondimenti?

RITA DEL PRETE. Mi sembra che la cosa vada da sé dal mio punto di vista, perché è ovvio che se una persona è andata giù per un anno e più, ha visto delle cose, ha frequentato personaggi e quindi sa da dove partire. È automatico che avesse già dei contatti su qualcosa.

PRESIDENTE. Però non glielo ha detto?

RITA DEL PRETE. Non mi ha detto chiaramente «Vado a finire questa cosa», o «Vado a vedere dove comincia e dove finisce l'autostrada», però, visto che qualche tempo prima me ne aveva parlato a me sarebbe venuto spontaneo...


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PRESIDENTE. A noi interessa la circostanza. Intanto lei oggi ci ha detto una cosa importante e cioè che la ragione istituzionale della partenza non la solleticava in maniera particolare e che quindi...

RITA DEL PRETE. ...ne approfittava per fare qualcosa che la solleticava di più.

PRESIDENTE. Noi siamo alla ricerca della causale di ciò che è successo e ci interessa conoscere se in passato - cioè nelle precedenti occasioni in cui si era recata in Somalia - Ilaria avesse fissato qualche specifico settore di approfondimento. Dal discorso che lei riferisce, possiamo dire che se si parla di approfondimento, c'è stata una prima battuta. Però di circostanze precise collegate ai precedenti viaggi in Somalia non le ha mai parlato espressamente?

RITA DEL PRETE. No, in quel periodo no, anche perché dal luglio del 1993 facevo su e giù Lione-casa. Anche per telefono era discreta. Io la sentivo per telefono e qualche volta ci scherzavo sopra «Non c'è niente da nascondere; perché bisogna stare attenti?».

PRESIDENTE. Era molto riservata?

RITA DEL PRETE. Sì. Ed io pensavo fosse un po' esagerata.

PRESIDENTE. Aveva preoccupazioni per la situazione somala, per i pericoli che avrebbe potuto correre, che aveva corso in passato e che si sarebbero potuti ripetere? Le ha mai esternato nulla?

RITA DEL PRETE. No, sapeva che la situazione era difficile, ma non penso che temesse...

PRESIDENTE. Sa se avesse particolari rapporti con qualcuno in Somalia, con qualche ambiente, con qualche tribù?

RITA DEL PRETE. Da noi è venuta a dormire, una o due notti, una donna somala, ma non ricordo assolutamente il nome.

PRESIDENTE. A casa vostra?

RITA DEL PRETE. Sì, a Sacrofano.

PRESIDENTE. Per caso si chiamava Faduma?

RITA DEL PRETE. È possibile, ma proprio non ricordo. Poi c'era un militare che telefonava.

PRESIDENTE. In che periodo?

RITA DEL PRETE. Estate 1993, verso la fine. Posso dirlo perché era il periodo in cui stavo un po' a Lione e un po' a Roma. Era venuta una volta; doveva passare per Roma e lei la aveva ospitata.

PRESIDENTE. Ha parlato di un militare.

RITA DEL PRETE. Sì, c'era un militare che sembra le facesse un po' di corte e telefonava spesso.

PRESIDENTE. Dalla Somalia?

RITA DEL PRETE. Dall'Italia credo. Forse quando rientrava in Italia. Non lo so. Forse il nome posso riconoscerlo se me lo dite.

PRESIDENTE. Adolfo Garufi?

RITA DEL PRETE. Io non l'ho mai visto. L'ho visto in una foto che aveva mandato in cui c'era lei e lui si descriveva come la sua guardia del corpo personale. Ilaria ci rideva un po' su.

PRESIDENTE. Di altri rapporti che aveva instaurato con ambienti o autorità somale, oppure non somale, anche italiane, ma che si trovavano in Somalia?

RITA DEL PRETE. So che un'altra volta l'ha chiamata qualcuno che passava in Italia: mi sembra che fosse Marocchino, con cui lei non voleva parlare, per cui se avesse chiamato bisognava far finta...


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PRESIDENTE. Mi dica di Marocchino: lei l'ha conosciuto?

RITA DEL PRETE. No.

PRESIDENTE. Che le ha raccontato Ilaria di Marocchino?

RITA DEL PRETE. Niente di particolare. So solo che lei mi aveva detto che se questa persona fosse passata in Italia lei non aveva alcuna voglia di vederla e che se avesse telefonato, dovevo dire che non c'era e che non sapevo niente.

PRESIDENTE. Non le ha spiegato la ragione?

RITA DEL PRETE. No.

PRESIDENTE. È capitato che abbia telefonato?

RITA DEL PRETE. Sì, è capitato che abbia telefonato.

PRESIDENTE. A casa vostra?

RITA DEL PRETE. Sì, a Sacrofano.

PRESIDENTE. Lo sa perché glielo ha detto Ilaria, o perché lei era presente?

RITA DEL PRETE. Non vorrei sbagliare, ma mi sembra che sia stata io a rispondere. Non posso metterci la mano sul fuoco.

PRESIDENTE. Quindi, non gradiva questo rapporto.

RITA DEL PRETE. No, anche perché, da quello che avevo capito, era qualcuno che era sempre con i giornalisti e lei, invece, preferiva lavorare come si fa alla BBC, nel senso che non apprezzava molto il giornalismo italiano e preferiva un altro tipo di giornalista. Infatti, non stava dove stavano tutti i giornalisti italiani, ma stava nell'albergo dove erano i giornalisti stranieri. Cercava di differenziarsi un po'.

PRESIDENTE. A proposito del viaggio che poi avrebbe fatto e dove avrebbe trovato la morte, le ha mai esternato la difficoltà di ingaggiare un operatore, perché in Rai si erano succeduti parecchi rifiuti, per cui poi rifluì sull'ipotesi di Hrovatin?

RITA DEL PRETE. Sì. La difficoltà c'era anche prima dell'ultimo viaggio: nell'ultimo periodo molti operatori dicevano che la situazione era pericolosa e non volevano andare. Poi, l'ultima volta che l'ho sentita per telefono...

PRESIDENTE. Lei era in Rai in quel periodo?

RITA DEL PRETE. Io ho avuto un contratto con la Rai fino a fine luglio-agosto 1993; dopo di che sono partita per Lione a fare delle sostituzioni estive.

PRESIDENTE. Sempre per la Rai?

RITA DEL PRETE. No, per Euronews, che è legata in parte alla Rai. Quindi, sono stata su sicuramente a luglio. Il giorno in cui è stata data per dispersa ero ancora in Rai.

PRESIDENTE. Ilaria è stata data per dispersa?

RITA DEL PRETE. Sì. Un giorno, ci sono stati degli attacchi da parte dei somali e lei era scappata: il suo autista, con la sua auto, era riuscito a fare marcia indietro e si erano salvati e lei si era nascosta presso alcune donne somale che conosceva. Però, per mezza giornata le agenzie l'hanno data per dispersa. L'agenzia me l'aveva data il mio caporedattore dicendomi «Guarda cosa sta succedendo».
In quel periodo ero ancora in Rai. Dopo ho fatto delle sostituzioni a Euronews, ad agosto e settembre e ad ottobre sono tornata e poi di nuovo a Natale ero ad Euronews. In quel periodo ho fatto spesso su e giù. Non avevo più contratti in Rai e quindi ho preferito restare nella parte francese.


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Nell'ultima telefonata, prima che partisse, Ilaria mi aveva raccontato che nessun operatore voleva andare giù con lei e che fino all'ultimo momento non se ne era trovato uno. Se non lo trovava non sarebbe partita e comunque l'idea non la solleticava più di tanto. La soluzione pare fosse stata trovata dalla sua collega Botteri che aveva detto a qualcuno (forse alla segreteria di redazione) di provare a chiamare Hrovatin che forse sarebbe stato disponibile (non era della Rai e lavorava in appalto). All'ultimo momento le era stata fatta questa proposta e quindi sarebbe partita con lui.

PRESIDENTE. Le disse che conosceva Hrovatin?

RITA DEL PRETE. Sì, mi disse che aveva lavorato con lui solo una volta, l'unica volta che era andata a Belgrado, che era simpatico e che era contenta.

PRESIDENTE. Di altre difficoltà insorte all'interno della Rai per questa partenza, ad esempio per le spese necessarie per l'ingaggio della scorta, le ha mai confidato nulla?

RITA DEL PRETE. Sì, si sapeva nell'ambiente che partiva sempre con pochi soldi. C'era un budget differente per Tg1, Tg2 o Tg3.

PRESIDENTE. Ho saputo che Carmen Lasorella...

RITA DEL PRETE. Al Tg1 ancora di più. Io lavoravo al Tg2 e avevo saputo con quanto partiva. Non vorrei dare cifre sballate, ma quando i bagagli di Ilaria sono tornati, io ho trovato la ricevuta e mi pare che si trattasse di tre milioni; sapevo che Carmen Lasorella aveva avuto tra i 28 e i 30 milioni e che al Tg1 si aveva ancora di più. Dipendeva dall'importanza...

PRESIDENTE. ... della rete?

ROBERTA PINOTTI. Della rete o dell'inviato?

RITA DEL PRETE. Credo della rete, ma non ci giurerei. Il Tg3 aveva un budget minore. Forse è così anche adesso.

PRESIDENTE. Passiamo ad un altro argomento. Lei andò a Ciampino?

RITA DEL PRETE. Sì.

PRESIDENTE. Quando? Con chi?

RITA DEL PRETE. Quando ho avuto la notizia a Lione, sono partita: ho preso un treno la notte e sono arrivata a Roma.

PRESIDENTE. Chi l'ha avvertita a Lione?

RITA DEL PRETE. L'ho appreso dalle agenzie stampa. Alcuni colleghi mi hanno aiutato a trovare un treno e sono arrivata a Roma.
Non ricordo i dettagli, comunque sono andata all'aeroporto con dei colleghi e degli amici. Una di queste persone era Rino Pellino che credo guidasse l'auto; no so se fossimo in tre o in quattro, però ricordo che io ero seduta dietro. Era sera.

PRESIDENTE. Pietranera stava con lei?

RITA DEL PRETE. Credo di sì e forse - non ne sono sicura - c'erano due persone davanti e siccome Rino Pellino e Pietranera erano molto amici, sono partiti insieme e sono passati a prendermi. Non ricordo se ci fosse una quarta persona in macchina con noi all'andata (la moglie di un altro corrispondente della Rai). Io sicuramente ero seduta dietro; siamo andati con la macchina di Rino Pellino.

PRESIDENTE. Dove siete andati?

RITA DEL PRETE. A Ciampino, all'aeroporto militare.

PRESIDENTE. Chi avete trovato lì?

RITA DEL PRETE. Giornalisti, i genitori, che non so se siano arrivati prima o


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dopo, un altro amico di Ilaria, Paolo Dodero, che era lì per conto suo, altre persone della Rai che seguivano l'arrivo.

PRESIDENTE. È stata precisissima; cerchi di fare mente locale: quando e dove ha visto i bagagli di Ilaria? Chi c'era con lei?

RITA DEL PRETE. Nell'aeroporto militare c'è la scalinata e la piazza in cui atterrano gli aerei. Qualcuno ha preso i bagagli - credo un militare - e li ha portati verso di noi. Noi (io, Rino e Federico Pietranera) abbiamo pensato che sarebbe stato il caso di prenderli perché i genitori in quel momento pensavano a tutto ma non certo ai bagagli.

PRESIDENTE. Ci pensava la Rai ai bagagli!

RITA DEL PRETE. Non so se ci pensasse la Rai. Noi abbiamo pensato che fosse il caso di prenderli in consegna e portarli a casa.

PRESIDENTE. Quindi, lei vede i bagagli nella piazzola.

RITA DEL PRETE. C'era la piazzola ed io ero qualche metro dietro gli altri (ero rimasta vicino alla colonna, sulle scale), poi mi sono avvicinata al gruppetto di persone: Rino Pellino, Federico Pietranera, Bonavolontà. I bagagli erano per terra; ricordo il particolare della Mandarina Duck nera floscia.

PRESIDENTE. Lei li ha visti quando erano già stati scaricati, o ha visto che venivano scaricati?

RITA DEL PRETE. Li ricordo già per terra, vicini ad un gruppo di persone.

PRESIDENTE. E le salme di Hrovatin e di Ilaria dove stavano?

RITA DEL PRETE. Non ricordo se prima o dopo, sono passate davanti a noi con dietro i genitori. Immagino però che fosse dopo, perché abbiamo pensato di occuparci noi dei bagagli per non disturbare i genitori.

PRESIDENTE. Dove sono stati portati i bagagli?

RITA DEL PRETE. Sono stati portati nel cofano dell'auto di Rino Pellino, che era un'auto rossa piccola, tipo Panda.

PRESIDENTE. Quanti erano i bagagli?

RITA DEL PRETE. C'era la Mandarina Duck (quella che poi è stata aperta), una Samsonite nera, mi sembra di ricordare un solo sacco di tela, tipo plastica, verde e un'altra borsa un po' più piccola di Hrovatin, sempre di plastica, che poi è stata restituita alla famiglia di Hrovatin. Quindi, minimo erano quattro, compresa la Mandarina Duck. Non so se fossero di più.

PRESIDENTE. Quindi, i genitori di Ilaria non erano lì: erano andati via con le salme.

RITA DEL PRETE. Sì.

PRESIDENTE. Non furono mai presenti all'operazione bagagli?

RITA DEL PRETE. No.

PRESIDENTE. Dal momento in cui lei ha visto i bagagli nel luogo di cui ha detto poc'anzi, presupponendo, in maniera abbastanza logica, che i genitori di Ilaria seguissero la salma della figlia, tutto quello che è accaduto fino a quando non li ha visti più non fu osservato dai genitori?

RITA DEL PRETE. Assolutamente no.

PRESIDENTE. Lei ha già indicato alcune persone che erano presenti. Massimo Loche era presente?

RITA DEL PRETE. Non lo so. Forse no. Non lo ricordo.


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PRESIDENTE. Ha citato Pellino, Pietranera, Bonavolontà. Ricorda qualcun altro?

RITA DEL PRETE. Sicuramente c'erano altre persone intorno.

PRESIDENTE. Persone della Rai?

RITA DEL PRETE. C'era anche qualche militare.

PRESIDENTE. Militari italiani?

RITA DEL PRETE. Credo che fossero quelli che avevano portato i bagagli.

PRESIDENTE. Lei ha detto che i bagagli sono stati portati nel cofano di Rino Pellino.

RITA DEL PRETE. Sì, perché, visto che io mi ero fermata dagli Alpi, quando avessero accompagnato me a casa, avrebbero portato anche i bagagli. Sembrava la cosa più logica, piuttosto che farli girare per i corridoi della Rai.

PRESIDENTE. Come erano fatti questi bagagli? Erano legati? Ha visto qualche sigillo?

RITA DEL PRETE. L'unico sigillo che ho visto è quello della Mandarina Duck. Questo è un dettaglio che ricordo bene: avevo Bonavolontà di fronte e poi c'erano Rino Pellino, Federico Pietranera e altre persone che non ricordo (forse le conoscevo o forse no: non ho focalizzato i visi delle persone). Bonavolontà disse «Vediamo se ci sono cassette dentro; apriamo il sigillo».

PRESIDENTE. Non voglio influenzarla, ma noi abbiamo appreso, proprio dalla voce di Bonavolontà, che tra l'altro non ha fatto certamente una dichiarazione a sé favorevole, che i bagagli avevano dei sigilli che sono stati tagliati per disposizione di una persona che era sul posto. Le domando: lei ha visto effettuare l'operazione relativa alla liberazione dei bagagli da sigilli o comunque da legacci di qualsiasi genere? Se sì, da chi?

RITA DEL PRETE. Io ero due-tre metri indietro. Non so se qualcuno abbia detto qualcosa, però ricordo perfettamente l'immagine di Bonavolontà che dice «Apriamo per vedere se ci sono delle cassette».

PRESIDENTE. Per quella che è la sua consapevolezza, nessuno ha detto a Bonavolontà di aprire le borse? Il suo ricordo è di un'iniziativa di Bonavolontà, o dell'iniziativa di altri, alla quale Bonavolontà ha dato seguito? Per noi è importante.

RITA DEL PRETE. Lo so che per voi è importante, ma io non so se qualcun altro lo abbia detto a Bonavolontà. Però Bonavolontà lo ha detto a Pellino e a Pietranera.

PRESIDENTE. Che cosa ha detto a Pellino e a Pietranera?

RITA DEL PRETE. «Apriamo la Mandarina per vedere se ci sono delle cassette dentro». È possibile che a Bonavolontà lo abbia detto qualcun altro.

PRESIDENTE. E l'altra borsa?

RITA DEL PRETE. Le altre borse non le abbiamo toccate. Non so poi perché nella Mandarina dovessero esserci le cassette. Il cordone è stato aperto e Rino Pellino ha messo dentro il braccio.

PRESIDENTE. Il cordone di che cosa?

RITA DEL PRETE. Della Mandarina Duck.

PRESIDENTE. Per quello che è il suo ricordo, non ha assistito all'apertura delle altre borse: è esatto?

RITA DEL PRETE. Sì, è esatto.

PRESIDENTE. Soltanto la Mandarina?


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RITA DEL PRETE. Sì.

PRESIDENTE. Ci spieghi bene: la Mandarina era legata? Aveva uno spago, un sigillo, qualcosa, o no?

RITA DEL PRETE. La Mandarina aveva un cordoncino. Se c'era il sigillo non lo so. Comunque, qualcuno ha preso un accendino e ha aperto il cordone per vedere se ci fossero dentro delle cassette. Rino Pellino ha messo il braccio nella Mandarina Duck. Credo che la borsa fosse tenuta da Bonavolontà, perché Rino era di lato e di fronte io avevo Bonavolontà con la borsa.

PRESIDENTE. Hanno trovato qualcosa?

RITA DEL PRETE. No, non c'erano le cassette. Tra l'altro è stato anche stupido, perché la Mandarina è morbida e bastava toccarla da fuori.

PRESIDENTE. Certo.
Ci sono cose che sanno tutti i cittadini e non solo i giudici, i magistrati o i poliziotti: qui c'erano due persone assassinate e il materiale al loro seguito. Qualcuno di tutte le persone che stavano lì, compresa lei (lei ha assistito passivamente e non ha partecipato concretamente a queste operazioni...

RITA DEL PRETE. No, anche perché avevano tutti un po' di riguardo perché ero abbastanza sconvolta.

PRESIDENTE. A nessuno di voi è venuto in mente di dire «Attenzione: non tocchiamo niente perché tutto può essere utile all'accertamento della verità». Noi parliamo di cose «pertinenti al reato». Capisco i genitori che seguono le salme: è il comportamento più logico, perché a tutto si pensa in quelle occasioni tranne che ai bagagli o alle cassette. Ha detto che non sa chi abbia avuto l'idea di andare in cerca delle cassette girate, ma che cosa ha spinto a farlo e soprattutto qualcuno si è opposto? C'erano le autorità militari: sono intervenute? Erano autorità militari italiane.

RITA DEL PRETE. Sì.

PRESIDENTE. Non le risulta nulla?

RITA DEL PRETE. No. Credo di averlo pensato per un attimo, però poi non ho detto niente.

PRESIDENTE. Quindi lei ha visto la Mandarina, la sacca di Ilaria...

RITA DEL PRETE. La valigia Samsonite.

PRESIDENTE. ...e la sacca di Hrovatin.

RITA DEL PRETE. Sì: ho l'immagine della sacca di Hrovatin che era a casa di Ilaria ed è stata restituita.

PRESIDENTE. C'erano altri bagagli, oltre a questi?

RITA DEL PRETE. Non lo so.

PRESIDENTE. Quindi lei non sa chi abbia dato disposizione di aprire...

RITA DEL PRETE. No, ma ho sentito la voce di Bonavolontà che lo diceva a Rino.

PRESIDENTE. Ha visto Locatelli in quella circostanza?

RITA DEL PRETE. Sì, credo di averlo visto anche dopo nelle immagini in TV. C'erano i presidenti.

PRESIDENTE. Anche De Mattè?

RITA DEL PRETE. Sì.

PRESIDENTE. Ha ricordo di una disposizione di aprire i bagagli data da Locatelli?

RITA DEL PRETE. No, non ho nessun ricordo. Loro erano con le autorità.


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PRESIDENTE. Le cassette poi sono state trovate?

RITA DEL PRETE. Mi sembra che siano state trovate nell'altra borsa.

PRESIDENTE. Lei non assistette?

RITA DEL PRETE. No.

PRESIDENTE. Ha visto le cassette che sono state trovate?

RITA DEL PRETE. Sì, le ho visionate.

PRESIDENTE. Mi spieghi bene.

RITA DEL PRETE. Qualche giorno dopo (due o tre giorni), ci è venuta l'idea di guardare cosa ci fosse nelle cassette.

PRESIDENTE. Le avete portate in Rai?

RITA DEL PRETE. Io non le ho portate in Rai, ma le ho visionate in Rai, nella stanza degli esteri, con Rino Pellino.

PRESIDENTE. C'era Bonavolontà?

RITA DEL PRETE. No, eravamo solo io e Rino Pellino.

PRESIDENTE. Quante erano le cassette?

RITA DEL PRETE. Erano sei.

PRESIDENTE. Le avete visionate tutte, o per tratti?

RITA DEL PRETE. Mi sembra tutte. Non erano tante e non penso fossero tutte girate, forse erano girate a pezzi.

PRESIDENTE. Lei ha saputo dove fossero state trovate le cassette?

RITA DEL PRETE. Non nella valigia; credo, nell'altra borsa.

PRESIDENTE. Ha rivisto le cassette? Sono state conservate in Rai?

RITA DEL PRETE. Non lo so. Immagino che siano rimaste nella redazione in un primo tempo. Comunque, poi sono partita.

PRESIDENTE. Lei ha visto quelle che ha trovato e non sa se fossero di più?

RITA DEL PRETE. No, non lo so. C'erano quelle sei. Secondo me per 13-14 giorni, sei cassette, in un posto come la Somalia, sono poche.

PRESIDENTE. Noi abbiamo la testimonianza di Gabriella Simoni che insieme a Porzio andò nell'albergo in cui si trovavano Ilaria e Miran prima di partire per il viaggio in cui trovarono la morte e sappiamo che il numero di cassette era notevolmente superiore.

RITA DEL PRETE. Sei sono poche. Io sono partita per la Tunisia per due giorni e ne avevo quattro.

PRESIDENTE. Ha chiesto a qualcuno se ci fossero altre cassette e se fossero state collocate in qualche altra parte (magari cassette non utilizzate)?

RITA DEL PRETE. Le sei cassette sono state prese dai bagagli, quindi a nessuno è venuto in mente che altre potessero essere state messe da un'altra parte.

PRESIDENTE. Poniamo che ne fossero state prelevate quindici invece di sei; noi abbiamo una dichiarazione di Bonavolontà secondo cui queste cassette sarebbero state tratte da un numero superiore, da sei a nove.

RITA DEL PRETE. Ma questo dovrebbe risultare da qualche parte. Io quando parto, dove lavoro scrivono che parto con un certo numero di cassette.

PRESIDENTE. Ma Miran Hrovatin partì dalla società Videoest.

RITA DEL PRETE. Ma è la Rai che mette le cassette.


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PRESIDENTE. No, le mise Miran Hrovatin.

RITA DEL PRETE. A maggior ragione: ad una società privata le cassette costano.

PRESIDENTE. Sappiamo che erano molte di più. Il problema è sapere che fine abbiano fatto.

RITA DEL PRETE. Non so quante fossero in partenza. Comunque, quelle che abbiamo visto ci sono sembrate poche, anche perché non c'era tutto il viaggio, ma solo una parte.

PRESIDENTE. In questa operazione di visura, Bonavolontà non ha mai partecipato? Eravate solo lei e Pellino?

RITA DEL PRETE. Quella mattina eravamo solo io e Pellino perché era stata un'idea nostra, per curiosità, senza uno scopo particolare.

PRESIDENTE. Lei ha visto qualcosa di particolare in quelle cassette? Ha visto qualcosa che l'ha colpita, che faceva tornare i conti con qualche confidenza che le aveva fatto Ilaria? Ha fatto qualche ragionamento?

RITA DEL PRETE. No, ho visto il viaggio nel deserto e ho pensato che potesse essere verso quella strada; il viaggio era in auto e lei era seduta, ma non si capiva dove andasse. Poi c'erano molti primi piani su carico e scarico di containers e casse da una nave (pasta e altro).

PRESIDENTE. Ha visto appunti, taccuini?

RITA DEL PRETE. Sì, ho visto dei taccuini.

PRESIDENTE. Spieghi bene. Anzitutto, dove li ha visti?

RITA DEL PRETE. Mentre visionavamo le cassette, seguivamo con i taccuini, su cui c'erano delle parole che probabilmente a lei ricordavano le immagini. Quando si prendono appunti, si scrivono non frasi ma parole.

PRESIDENTE. Quanti erano i taccuini?

RITA DEL PRETE. Non lo ricordo più.

PRESIDENTE. Dove stavano? In quale borsa li ha visti?

RITA DEL PRETE. Ne ho un'immagine chiara mentre visionavo le cassette. Non ricordo altro.

PRESIDENTE. E prima li aveva mai visti?

RITA DEL PRETE. Mi sembra di sì, ma non ricordo dove.

PRESIDENTE. Li ha visti a Ciampino?

RITA DEL PRETE. No, a Ciampino no.

PRESIDENTE. Bonavolontà ha preso anche i taccuini?

RITA DEL PRETE. A Ciampino no, perché dalla borsa non è stato tirato fuori nulla quella sera.

PRESIDENTE. E come vengono fuori questi taccuini?

RITA DEL PRETE. Non lo so. Non lo ricordo.

PRESIDENTE. Quanti erano non lo ricorda?

RITA DEL PRETE. No. So che ce n'era uno scritto e uno quasi bianco. Lo sapevo, ma ora non lo ricordo assolutamente più.

PRESIDENTE. Conosce Elena Lelli?

RITA DEL PRETE. Sì, era la segretaria della redazione degli esteri.

PRESIDENTE. Era amica di Ilaria? Era amica vostra?


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RITA DEL PRETE. Nostra particolarmente no; io prima non la conoscevo. Comunque, con Ilaria aveva un buon rapporto.

PRESIDENTE. Le risulta che taccuini, appunti o effetti personali di Ilaria siano stati consegnati alla signora Elena Lelli? L'ha più vista da allora?

RITA DEL PRETE. L'ho vista una o due volte.

PRESIDENTE. Le ha mai confidato qualcosa di particolare? Per esempio, le ha mai detto di essere in possesso di documentazione, taccuini, appunti di Ilaria?

RITA DEL PRETE. Se me lo ha detto, non lo ricordo.

PRESIDENTE. Le ha mai confidato che qualcuno le consigliò di disfarsi di questi appunti?

RITA DEL PRETE. No, non avevo tanta confidenza.

PRESIDENTE. E lei invece li ha voluti conservare?

RITA DEL PRETE. No, l'avrò vista una o due volte.

PRESIDENTE. Le ha mai confidato qualcosa di particolare? Per esempio - sempre per aiutarla a ricordare, non per suggestionarla - le ha mai detto di essere in possesso di documentazione, di taccuini, di appunti di Ilaria?

RITA DEL PRETE. Se me lo ha detto, non me lo ricordo.

PRESIDENTE. Le ha mai confidato che qualcuno le consigliò di disfarsi di questi appunti...

RITA DEL PRETE. No, non avevo tanta confidenza.

PRESIDENTE. ... che lei, invece, ha voluto conservare?

RITA DEL PRETE. No, no. L'avrò vista una o due volte. So che c'era qualcosa nei cassetti di Ilaria, immagino che abbiano trovato qualcosa, mi sembra. Ma no, non ricordo assolutamente niente.

PRESIDENTE. Questi taccuini lei non ha memoria di dove li ha visti per la prima volta, li ricorda consultati durante la visura delle cassette?

RITA DEL PRETE. Sì, sì. Probabilmente, prima devo avere dichiarato di più su questa storia dei taccuini, ma adesso non ricordo assolutamente più nulla.

PRESIDENTE. Dopo che avete fatto queste operazioni a Ciampino, lei dov'è tornata, in RAI?

RITA DEL PRETE. A me l'hanno detto che siamo tornati in RAI. Io di quella sera non ricordo assolutamente più nulla, però quando sono andata alla DIGOS mi hanno detto che ero tornata in RAI; io pensavo di essere tornata direttamente dagli Alpi con le valigie. Probabilmente, visto che eravamo tre o quattro in macchina, l'appuntamento era nel piazzale della RAI e poi da lì ognuno ha preso la sua macchina e qualcuno mi ha accompagnato, con le valigie.

PRESIDENTE. In quelle cassette le immagini del rientro del contingente italiano lei le ha trovate?

RITA DEL PRETE. No. C'era il viaggio, c'erano le immagini di questo carico e scarico di casse, l'intervista con il sultano del Bosaso, ma del viaggio ufficiale non c'era niente, in realtà. È vero.

PRESIDENTE. Con i genitori di Ilaria Alpi lei ha mai parlato di questi problemi: dei taccuini che scomparvero, della possibile scomparsa anche di cassette o altro?


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RITA DEL PRETE. Sì, perché pare che fossero stati filmati, che si vedessero taccuini nelle immagini filmate nella stanza.

PRESIDENTE. Dalla Simoni?

RITA DEL PRETE. Sì, dalla Simoni, però non so di chi fossero le immagini, non ricordo... Poi, nelle immagini di quando fu recuperato il corpo si vedeva un taccuino nelle mani di Marocchino. Le immagini della stanza non so chi abbia filmate, però pare che a fianco al letto ci fosse una pila di taccuini...

PRESIDENTE. Avete parlato di questo con i genitori di Ilaria?

RITA DEL PRETE. Sì, sì.

PRESIDENTE. E avete fatto delle ipotesi, avete fatto mente locale su qualche particolare utile ad orientare verso la individuazione delle persone che si sono appropriate indebitamente di questi materiali?

RITA DEL PRETE. La cosa certa e sicura è che c'era troppo poco materiale scritto per dieci-quattordici giorni, perché uno dei taccuini era semi vuoto.

PRESIDENTE. Con i coniugi Alpi avete mai pensato di denunciare questi fatti, di rappresentarli a qualcuno? Lei stessa non si è mai fatta parte diligente? Perché lei sicuramente i taccuini li ha visti e poi i taccuini non ci sono stati più. Adesso ci ha ricordato dei frammenti, delle immagini da cui risultano...

RITA DEL PRETE. Uno, forse, gliel'ho dato proprio io agli Alpi. Ora non ricordo più, ma forse uno lo avevo io e gliel'ho dato. Forse sì, l'ho dato a loro, credo.

PRESIDENTE. E dove l'ha appreso lei?

RITA DEL PRETE. Non me lo ricordo assolutamente più.

PRESIDENTE. Lo deve aver preso a Ciampino.

RITA DEL PRETE. No, sicuramente non a Ciampino. A casa...?

PRESIDENTE. A casa a Sacrofano?

RITA DEL PRETE. No, non credo. Non me lo ricordo. Ho dei buchi di memoria su questo.

PRESIDENTE. Lei potrebbe aver consegnato un taccuino a chi, ai genitori?

RITA DEL PRETE. Ai genitori, sì. E abbiamo pensato di leggerlo, di guardare se potesse esserci qualcosa di utile.

PRESIDENTE. Ho capito. La prego ora di voler rispondere alle domande dell'onorevole Pinotti.

ROBERTA PINOTTI. Desidero tornare soltanto su due punti, perché per il resto, a parte i buchi di memoria, che sono comprensibili...

RITA DEL PRETE. Mi pareva, invece, che fossero troppi rispetto alla situazione.

PRESIDENTE. È stata molto brava.

ROBERTA PINOTTI. Ha disegnato molto bene la scena, le cose che sono avvenute, e questo ci può servire per ricostruire.

RITA DEL PRETE. La ringrazio, perché mi sembrava di aver detto talmente poco! Ci sono certi dettagli che sono partiti...

PRESIDENTE. Qui c'è la gara a chi dice di meno!

ROBERTA PINOTTI. Peraltro, sono passati tanti anni. Comunque, si capisce se una persona si sforza di ricordare o se e, invece...

RITA DEL PRETE. Ad esempio, adesso, mentre parlavo mi sono ricordata che io


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ho dato un taccuino agli Alpi, però non mi ricordo assolutamente da dove sia saltato fuori.

ROBERTA PINOTTI. Penso che ci sia anche una partecipazione emotiva che, in qualche modo...

RITA DEL PRETE. Sì, infatti, per quanto riguarda le domande sulla sera: ci saranno state sicuramente persone che conoscevo, ma io stavo stralunata, a dir poco. Ero lì dietro, avevo le lacrime agli occhi, vedevo i genitori di Ilaria, il feretro...

ROBERTA PINOTTI. Certo i ricordi sono meno lucidi perché legati al passare del tempo ed anche alla partecipazione.

RITA DEL PRETE. Uno pensa: ci eravamo divise il Medio Oriente a metà nei progetti e guarda con torna. Il pensiero fondamentale è stato quello: guarda come rientra casa, con tutti i progetti che c'erano!

ROBERTA PINOTTI. Ed anche con le idee che avevate.

RITA DEL PRETE. Sì, sì. Il Medio Oriente diviso a metà.

ROBERTA PINOTTI. Io vorrei tornare su un punto perché, rispetto ad una serie di ricostruzioni e testimonianze che abbiamo sentito, non mi è chiaro quale fosse la condizione psicologica di Ilaria prima di partire. Lei dice che, tutto sommato, quello istituzionale non era un servizio che le interessasse molto; le interessava, però, la Somalia, perché aveva dei legami, aveva fatto delle cose, quindi aveva delle piste da poter seguire, delle inchieste da fare e dunque pensava di utilizzare quei dodici giorni per un lavoro che personalmente poteva interessarla più del rientro del contingente.

RITA DEL PRETE. E che avrebbe poi potuto sviluppare meglio. Lei ha detto: vado giù, prendo le immagini e poi ci lavoro in Italia.

PRESIDENTE. Propongo che da questo momento procediamo in seduta segreta. Non essendovi obiezioni, dispongo la disattivazione del circuito audiovisivo interno.

(La Commissione procede in seduta segreta).

PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori in seduta pubblica. Dispongo la riattivazione del circuito audiovisivo interno.
Onorevole Pinotti, prego.

ROBERTA PINOTTI. Lei ci ha detto che Ilaria era abbastanza riservata sul proprio lavoro.

RITA DEL PRETE. Sì.

ROBERTA PINOTTI. E poi ha fatto riferimento, in particolare, alla riservatezza telefonica. Vorrei capire se, per quello che lei ricorda, Ilaria fosse molto più riservata per telefono di quanto non fosse riservata naturalmente.

RITA DEL PRETE. Il vero problema è che io in quel periodo non ero lì. Se fossi stata sempre lì, avrei sicuramente saputo molte più cose, perché stando a contatto la sera si parla, ci si racconta. Il fatto che in quel periodo particolare fossi sempre più lontana sicuramente non ha aiutato, nel senso che se voleva raccontarmi qualcosa, non me l'ha raccontata. E per telefono, cosa che a me sembrava strana, quasi ridicola, evitava. Io ho capito che evitava, ma ci scherzavo sopra.

ROBERTA PINOTTI. Volevo capire appunto questo: tenendo presente che Ilaria aveva una riservatezza naturale rispetto ad alcune cose, al telefono aveva un atteggiamento particolarmente reticente perché, forse, immaginava di poter essere ascoltata?

RITA DEL PRETE. Sì, sì. È questo.

ROBERTA PINOTTI. Volevo capire se ci fosse una differenza tra la naturale


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riservatezza e la preoccupazione che ascoltassero persone che non dovevano scaldare.

RITA DEL PRETE. Sì, c'era una diffidenza che io trovavo esagerata.

ROBERTA PINOTTI. Come se potesse essere intercettata.

RITA DEL PRETE. Cosa che io non credevo assolutamente. Nemmeno adesso, ma, insomma, non so. C'era, comunque, una diffidenza, sì.

ROBERTA PINOTTI. L'ultima considerazione che desidero fare, presidente, è riferita al lavoro della Commissione più in generale. Ne ha già parlato, ma non avendo seguito tutte le sedute non so se sia possibile fare una verifica con la Videoest.

PRESIDENTE. Abbiamo già avuto risposta.

ROBERTA PINOTTI. La ringrazio, perché è una cosa che mi era sfuggita.
Non ho altre domande da rivolgere alla dottoressa Del Prete.

PRESIDENTE. Non essendovi altre domande, ringraziamo la dottoressa Del Prete.

RITA DEL PRETE. Mi dispiace non aver ricordato di più.

PRESIDENTE. Nel caso dovesse tornarle qualcosa alla memoria, non ha che da informarne la Commissione.

RITA DEL PRETE. Certamente.

PRESIDENTE. Dichiaro concluso l'esame testimoniale della dottoressa Del Prete.

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