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Seduta del 19/5/2004


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ENZO TRANTINO

La seduta comincia alle 14.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Comunicazioni del presidente.

PRESIDENTE. Comunico che la Commissione ha acquisito i seguenti atti segreti:
copia di taluni atti posti a fondamento della richiesta di applicazione della custodia cautelare nei confronti di Igor Marini per il reato di calunnia e autocalunnia, trasmessi con lettera del dottor Marcello Maddalena, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino, dell'11 maggio 2004 e acquisiti agli atti in data 12 maggio 2004;
copia dei verbali delle dichiarazioni rese nei giorni scorsi, in qualità di persone sottoposte ad indagini, dall'ingegner Giuseppe Gerarduzzi e dal dottor Tomaso Tommasi di Vignano, nonché n. 1 CD rom contenente tutti gli atti trasmessi dal Regno Unito in esecuzione della rogatoria e del supplemento di rogatoria richiesto dalla procura della Repubblica di Torino, trasmessi con lettera del 18 maggio 2004 dal dottor Marcello Maddalena, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino, e acquisiti agli atti in pari data.

Comunico che, con la citata lettera del 18 maggio, il procuratore della Repubblica di Torino ha altresì trasmesso copia integrale del documento della società Price Waterhouse del 23 settembre 1998 - che sarà pubblicato in allegato nel documento a stampa contenente la relazione approvata dalla Commissione nella seduta del 28 aprile scorso - ed ha comunicato che nulla osta da parte dell'ufficio da lui diretto a che le dichiarazioni rese alla procura di Torino dall'onorevole Fassino, dal senatore Dini e dal Presidente Prodi vengano utilizzate nella loro completezza nelle contestazioni a persone audite.
Comunico che la Commissione ha altresì acquisito i seguenti atti riservati:
copia dell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Igor Marini per il reato di calunnia e autocalunnia e copia di taluni degli atti posti a fondamento della richiesta, nonché copia della lettera del Marini al dottor Maddalena di cui si parla nel suo interrogatorio del 2 settembre 2003, copia dell'elenco prodotto dal difensore del Marini a margine dell'interrogatorio del 6 settembre 2003 e copia dei foglietti redatti di suo pugno dal Marini nel corso dello stesso interrogatorio, trasmessi con lettera del dottor Marcello Maddalena, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino, dell'11 maggio 2004 e acquisiti agli atti in data 12 maggio 2004;
una memoria del signor Gianfrancesco Vitali, depositata in data odierna dall'avvocato Valentina Angeli.

Comunico che la Commissione ha altresì acquisito i seguenti atti liberi:
un elaborato dei magistrati consulenti Salvatore Sbrizzi e Pasquale Principato, acquisito agli atti in data 18 maggio 2004, concernente il raffronto tra gli esiti delle rogatorie in Regno Unito avanzate, rispettivamente, dalla Commissione e dalla procura della Repubblica di Torino; con


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successiva nota del 19 maggio i dottori Principato e Sbrizzi, in relazione all'ulteriore documentazione sulle rogatorie nel Regno Unito della procura di Torino trasmessa alla Commissione, si sono riservati di redigere un ulteriore appunto al riguardo, di integrazione o di specificazione;
un'annotazione della segretaria dello studio dell'onorevole Carlo Taormina - dallo stesso onorevole Taormina inviata alla Commissione in data 18 maggio 2004 - concernente una telefonata del signor Igor Marini allo studio dell'onorevole Taormina del 18 maggio 2004, nel corso della quale Marini ha comunicato di aver designato l'avvocato Paolo Paglia di Parma quale suo nuovo difensore, in aggiunta all'avvocato Randazzo.

Comunico, per completezza, che Igor Marini ha fatto analoga comunicazione presso gli uffici della nostra segreteria.
Propongo, come convenuto nell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che la Commissione deliberi di inviare alla Giunta per le autorizzazioni della Camera - che ne aveva fatto richiesta con lettera del presidente Siniscalchi del 12 maggio scorso, nell'ambito dell'esame di una domanda di deliberazione in materia d'insindacabilità del deputato Sandro Delmastro delle Vedove - i seguenti documenti:
copia della lettera, con allegata documentazione, del 12 agosto 2003 del dottor Marcello Maddalena, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino, classificata riservata;
copia della lettera del 19 agosto 2003 dell'avvocato Luciano Randazzo al procuratore della Repubblica di Torino, inviata per conoscenza alla Commissione, classificata riservata;
copia della lettera del 20 agosto 2003 del deputato Sandro Delmastro delle Vedove, acquisita agli atti della Commissione come atto libero.

Prendo atto che non vi sono obiezioni e che la Commissione concorda sull'invio alla Giunta.
Comunico che nella riunione odierna l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi - in riferimento ad una richiesta del Comandante generale della Guardia di finanza, formulata con lettera del 6 maggio scorso - ha convenuto che non sussistono motivi ostativi a rendere disponibile dopo il 10 luglio 2004, per le esigenze di servizio del corpo di appartenenza, il tenente colonnello Alberto Menichetti, consulente a tempo pieno della Commissione.
Comunico che, in data 18 maggio 2004, è pervenuto un certificato di degenza presso il complesso ospedaliero San Giovanni Addolorata di Roma, relativo al signor Gianfrancesco Vitali, inviato via fax dall'avvocato Valentina Angeli, dal quale risulta che il signor Vitali - che era stato convocato per oggi come testimone - è stato ricoverato in data 18 maggio 2004 ed è tuttora degente.
L'ufficio di presidenza ha deciso che una delegazione della Commissione, i cui nominativi invito i gruppi a designare, si recherà ad ascoltare Gianfrancesco Vitali presso il suo domicilio privato nella serata di martedì 25 maggio, intorno alle ore 20. Il conte Vitali è stato colto da una malattia fino a ieri sconosciuta: «la sindrome di San Macuto», in quanto, non appena ricevuta la convocazione, improvvisamente, ha accusato un malessere - che ha una casistica che vi illustrerò in seguito - ed ha inviato un certificato che, come ho detto alla collega Angeli, altro non è che «acqua fresca», in quanto in esso ci si limita a comunicare alla Commissione l'indisponibilità di Vitali perché ricoverato. Ho osservato, quindi, che, senza un'integrazione, la Commissione non avrebbe avuto motivo di considerare il certificato, che risulta del seguente tenore: «In richiesta del signor Gianfrancesco Vitali, si certifica» - lo dice il professor Carmelo Brandimarte, Medicina interna II - «che egli è stato ricoverato con urgenza il 18 maggio, per un episodio sincopale. Il paziente affetto già da molto tempo da (...) cardiopatia ischemica con angina da sforzo, ipertensione arteriosa grave. Per tutto ciò il paziente è sottoposto agli


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accertamenti e terapie del caso ed è tuttora degente in questo ospedale». Per noi penalisti che spesso leggiamo tra le righe, ciò significa che si tratta di un malato cronico che continua ad essere tale: nessuno dubitava di questo.
A questo punto abbiamo due possibilità: inviare, come prescrive il regolamento, un formulario al quale lui dovrebbe rispondere (ipotesi scartata, perché chiunque si potrebbe sottrarre al nostro esame e poi fare il compitino a casa), o decidere che un gruppo, non limitato, di commissari si rechi presso il domicilio del teste Vitali (occorre circa mezz'ora d'auto: ho avuto «l'onore» su vostra delega, a suo tempo, di andare dal conte Vitali), intorno alle ore 20 di martedì prossimo, per formulare allo stesso le domande necessarie, in quanto, come giustamente è stato osservato in seno all'ufficio di presidenza, a seguito delle ulteriori emergenze - lo abbiamo sentito quando i nuovi elementi ancora non potevano essere apprezzati -, la deposizione del conte Vitali, che nel caso sarà una testimonianza, ha tutte le caratteristiche di utile approfondimento per la Commissione. Ricordo che, dopo la seduta odierna, la Commissione sarà nuovamente convocata per mercoledì 26 maggio 2004, per procedere agli esami testimoniali di Enrico Graziani, Umberto Silvestri e Alessandro Ovi.
Comunico, infine, che, con lettera in data odierna, il presidente del gruppo Lega Nord Federazione Padana, onorevole Alessandro Cè, ha chiesto di rinviare l'elezione di un segretario - inizialmente prevista per la seduta del 26 maggio - in attesa di determinazioni del gruppo in merito alla rappresentanza dello stesso in seno alla Commissione. L'elezione di un segretario è, pertanto, rinviata a data da destinarsi.
Prego, presidente Taormina.

CARLO TAORMINA. Desidero ribadire una richiesta che ha sempre avuto come esito delle valutazioni interlocutorie: continuo a sostenere che la posizione di Igor Marini non deve essere considerata definitiva, tanto più che, attraverso la procura di Torino, abbiamo a disposizione tutti gli atti che hanno riguardato il suo procedimento e i supporti all'ordinanza di custodia cautelare di cui ci è stata data comunicazione oggi.
Mi permetto, ancora una volta, di ricordare che noi interrompemmo i nostri rapporti istituzionali con Marini con l'intesa che si sarebbe dovuto procedere ad un suo nuovo interrogatorio una volta ottenuta la documentazione che allora doveva provenire dalla Svizzera. Tale documentazione è pervenuta, ma il riscontro che doveva essere effettuato non ha avuto luogo. Nonostante il nostro rispetto per la magistratura sia altissimo - vorremmo venisse ricambiato con la stessa intensità -, per cui non possiamo prescindere dalle occorrenze relative alla posizione di Igor Marini, credo che la Commissione debba mantenere la sua autonomia e adempiere ai suoi doveri in relazione alla posizione di questa persona, ovviamente senza escludere - anzi questo farebbe onore alla Commissione, laddove corrispondesse a verità - la possibilità di concludere che ci sia qualcosa di non utile o di non conducente nelle sue dichiarazioni.
Rammento al riguardo che è stata acquisita la documentazione proveniente dall'autorità giudiziaria di Parma a proposito della società Jundor Trading, la quale più volte è stata indicata da Marini nel corso delle sue dichiarazioni; secondo la documentazione, si tratterebbe di una società di collegamento, con riferimento ad alcune attività, tra settori della Parmalat e la signora Donatella Dini. Credo che debba essere scandagliato anche questo aspetto che parte dalle «fantasie» di Marini: vorrei capire se, avuto questo minimale riscontro documentale, tali fantasie possano considerarsi ancora tali.
Gli avvocati che tutelano gli interessi del signor Marini più volte hanno cercato di interloquire, anche in seguito alla lettera di qualche tempo fa con la quale il signor Marini, indicando determinati temi, chiedeva di essere sentito; condivido la cautela e la necessità di capire su cosa


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possa vertere l'eventuale audizione del signor Marini, per evitare che possa essere strumentalizzata da qualcuno e in particolare dallo stesso Marini. Ritengo, quindi, opportuno che la Commissione proceda ad una audizione preventiva di taluno degli avvocati che si sono dichiarati tali attraverso la documentazione. Anche presso il mio studio sono arrivate alcune comunicazioni: non capisco perché pervengano presso il mio studio. Comunque, io proseguo nella mia linea di assoluta non interferenza e di divieto di ogni possibile accesso o adesione a qualsiasi richiesta di incontro, che non sia nelle sedi istituzionali. Però forse sarebbe opportuno sentire i due avvocati, o uno dei due, almeno per capire se ci siano gli elementi per riascoltare Marini.
Rammento che nella lettera che Marini ha inviato alla Commissione fu fatta presente la consapevolezza di alcuni dati (non voglio chiamarli «codici» per non dare loro eccessiva importanza e non cadere nel giudizio di fantasiosità) attraverso i quali sarebbe possibile, secondo Marini, accedere a determinati conti correnti bancari. Credo che questo sia uno scrupolo che dobbiamo toglierci, ferma restando la piena autonomia della nostra Commissione nel decidere in assoluta trasparenza, secondo le risultanze, ma credo anche che il non farlo possa non essere in linea con i doveri che incombono sul nostro ufficio.
Signor presidente, onorevoli colleghi, vorrei fare una segnalazione, per la quale chiedo di procedere in seduta segreta.

PRESIDENTE. Sta bene. Non essendovi obiezioni, procediamo in seduta segreta.
(Così rimane stabilito).

Dispongo la disattivazione del circuito audiovisivo interno.

(La Commissione procede in seduta segreta).

Riprendiamo i nostri lavori in seduta pubblica. Dispongo la riattivazione del circuito audiovisivo interno.

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