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La seduta comincia alle 14,05.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
PRESIDENTE. Comunico che la Commissione ha acquisito il seguente atto riservato:
una lettera dell'avvocato Manfredo Rossi, difensore di fiducia del dottor Renato D'Andria, acquisita agli atti in data 25 novembre 2003.
Comunico che la Commissione ha altresì acquisito i seguenti atti liberi:
copia (integrale e leggibile) del verbale del consiglio di amministrazione di STET del 6 giugno 1997, inviata da Telecom Italia in data 20 novembre 2003;
una lettera del Presidente della Corte dei conti Francesco Staderini, acquisita agli atti in data 24 novembre 2003, recante in allegato copia della lettera con la quale il procuratore regionale per il Lazio, dottor Luigi Mario Ribaudo, riferisce sullo stato dell'istruttoria relativa all'acquisto di Telekom-Serbia da parte di Telecom Italia; il dottor Ribaudo osserva, in particolare, che «sia sulla questione principale, riguardante la vicenda dell'acquisto delle azioni Telekom-Serbia da parte di Telecom Italia, sia per gli ulteriori aspetti di carattere fiscale, adombrati solo di recente (10 luglio 2003) dal presidente, non si può, allo stato attuale della giurisprudenza, ritenere possibile una azione di responsabilità da parte della procura della Corte dei conti, non essendo, tuttora, riconosciuta alla Corte stessa la giurisdizione su fatti relativi all'esercizio di attività imprenditoriale delle società per azioni»; il dottor Ribaudo fa comunque presente che l'istruttoria «rimane aperta in attesa di ulteriori sviluppi»;
una lettera dell'avvocato Titta Castagnino, difensore dell'avvocato Fabrizio Paoletti, acquisita agli atti in data 25 novembre 2003;
una nota della procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, acquisita agli atti in data 26 novembre 2003, con la quale - in relazione al procedimento penale originato da querela sporta da Pio Maria Deiana per il delitto di diffamazione «in relazione ad articolo di stampa nel quale si riferiscono le dichiarazioni rese dal generale Mario Mori alla Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom-Serbia, a proposito del querelante» - si richiede «copia delle dichiarazioni rese alla Commissione dal generale Mori, nella parte in cui fanno riferimento al Deiana»;
una nota della procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, acquisita agli atti in data 26 novembre 2003, con la quale - in relazione al procedimento penale originato da querela sporta da Fantozzi Augusto per il delitto di diffamazione nei confronti di Gambardella Raffaele, con riferimento alle dichiarazioni da quest'ultimo rese alla Commissione - si richiede «copia delle dichiarazioni rese alla Commissione dal Gambardella, nella parte in cui fanno riferimento a condotte o attività del Fantozzi, già ministro per il commercio con l'estero».
Con riferimento alla nota della procura della Repubblica presso il tribunale di Roma con la quale si richiede alla Commissione copia delle dichiarazioni rese alla Commissione dal generale Mario Mori, avverto che invierò al procuratore aggiunto dottor Carlo Figliolia una lettera in cui farò presente che la Commissione non ha mai proceduto ad una audizione del generale Mario Mori, ascoltato, invece, di recente dal Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato. Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
Con riferimento alla copia del verbale del consiglio di amministrazione di STET del 6 giugno 1997, acquisito agli atti come atto libero, comunico che, per ragioni di omogeneità del regime di classificazione degli atti, è conseguentemente declassificato ad atto libero l'identico verbale già inviato alla Commissione dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Torino, acquisito in data 2 ottobre 2002 e classificato segreto su espressa richiesta di quella procura; di tale declassificazione darò comunicazione con lettera al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Torino. Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
Comunico che alla lettera dell'avvocato Manfredo Rossi, difensore del dottor Renato D'Andria, ho risposto con una lettera in cui ho evidenziato che il riferimento al nome del dottor D'Andria apparso su un quotidiano di grande diffusione non è ascrivibile a nessuna iniziativa della Commissione diversa da un accertamento istruttorio non riferito a circostanze specifiche, ma ad eventuali relazioni con persone da noi interrogate e destinato esclusivamente alle nostre indagini.
Comunico, inoltre, che alla lettera dell'avvocato Titta Castagnino, difensore dell'avvocato Fabrizio Paoletti - a giudizio del quale non risponde al vero che Marini sia stato chiamato in causa da Paoletti come autore dell'anonimo, avendo il Paoletti attribuito a Marini la paternità di altro documento, apparentemente bancario e poi risultato falso - ho risposto sottolineando che l'affermazione del Paoletti in ordine al documento anonimo si riferisce proprio al titolo che accompagnava l'anonimo, atteso che la Commissione non disponeva di altri documenti.
Ricordo che, dopo la seduta odierna, la Commissione sarà nuovamente convocata domani, giovedì 27 novembre 2003, alle ore 14, per il seguito dell'esame testimoniale del signor Giovanni Garau.
Avverto, inoltre, che la programmazione dei lavori per le prossime settimane sarà definita dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sulla base degli orientamenti che la Commissione adotterà in esito all'odierna discussione in materia di programmazione delle attività istruttorie.
Mi riservo, pertanto, di convocare per mercoledì 3 dicembre 2003, alle ore 14, una riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per la definizione del programma e del calendario dei lavori della Commissione per i mesi di gennaio e febbraio 2004.
Prego la Commissione di prendere atto di tali comunicazioni.
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