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Seduta del 25/6/2003


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Audizione del colonnello Renato Maria Russo.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del colonnello Renato Maria Russo.
Lei è il colonnello Renato Maria Russo?

RENATO MARIA RUSSO. Sì, presidente.

PRESIDENTE. È stato mai interrogato da altra autorità giudiziaria per questa vicenda?

RENATO MARIA RUSSO. Assolutamente no.

PRESIDENTE. Vuole generalizzarsi, per cortesia?

RENATO MARIA RUSSO. Sono Renato Maria Russo, colonnello in servizio permanente effettivo della Guardia di finanza. Sono nato l'8 dicembre 1955 a Benevento e risiedo a Genova, dove comando il nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di finanza.

PRESIDENTE. Nel corso delle indagini da lei svolte è mai emerso il nome del signor Igor Marini?

RENATO MARIA RUSSO. Che io ricordi no.

PRESIDENTE. Sono emersi i nomi del signor Curio Pintus o di altri a lui collegati?

RENATO MARIA RUSSO. Sì, il nome di Curio Pintus in ripetute occasioni.


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PRESIDENTE. Può illustrarci in quale contesto?

RENATO MARIA RUSSO. Negli anni ottanta e all'inizio degli anni novanta ho lavorato a Roma e già in quell'occasione era emerso il nome del Pintus perché inserito in consorterie dedite al riciclaggio di denaro. L'ho rilocalizzato nella primavera del 1996 nella zona di Lucca, a Camaiore in particolare; abbiamo sviluppato un'attività investigativa della procura della Repubblica di Lucca da cui è emerso che questo personaggio, unitamente ad altri, utilizzando società straniere - in particolare di Panama - si dedicava ad attività di riciclaggio per conto di vari personaggi; riciclava dei titoli del tesoro americano in particolare.
L'indagine è proseguita per qualche mese e poi si è intrecciata con un'altra investigazione della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Alla fine abbiamo arrestato tutti e il fascicolo è finito a Reggio Calabria. Pintus sta ora espiando una pena a 5 anni e 6 mesi di reclusione, se ricordo bene, in quanto responsabile di riciclaggio di denaro per conto della 'ndrangheta calabrese.

PRESIDENTE. Quindi attualmente, per le notizie in suo possesso, il signor Pintus è detenuto?

RENATO MARIA RUSSO. Sì.

GIUSEPPE CONSOLO. Dove?

PRESIDENTE. A Reggio Calabria?

RENATO MARIA RUSSO. No, penso sia detenuto a La Spezia.

PRESIDENTE. In quale arco di tempo si sono svolte queste attività da parte del signor Pintus?

RENATO MARIA RUSSO. Questa prima vicenda negli anni 1995-1996; una seconda - che se interessa posso dettagliare - risale al 1999. La genesi è un'attività investigativa dei carabinieri di Lucca: quando coinvolse Curio Pintus la procura, per competenza specifica e per conoscenza del personaggio, ci interessò e sviluppammo tale attività nei confronti di Pintus ed altri personaggi dediti ancora una volta a movimenti finanziari più o meno comprensibili. Nello specifico i movimenti finanziari sembravano finalizzati all'acquisizione di somme di denaro per risanare una situazione debitoria di una serie di aziende romane.
Nelle more di questa vicenda è emerso anche un fatto di corruzione; sono stati acquisiti documenti relativi ad un fenomeno di corruzione per dei fondi del Ministero dell'industria e quindi la vicenda si è sdoppiata in due fascicoli, uno su Lucca (ed attualmente è in corso un processo, alle prime udienze)...

GIOVANNI KESSLER. Presidente, vorrei intervenire sull'ordine dei lavori. Non sapendo di che cosa andremo esattamente a parlare (sento che il colonnello fa riferimento ad indagini di polizia giudiziaria e della magistratura ancora in corso, almeno in parte)...

PRESIDENTE. Lo sapremo subito.

GIOVANNI KESSLER. Esatto, ma già mi sembra di aver percepito alcuni segnali...

PRESIDENTE. Lo sapremo di qui ad un istante. L'esposizione di questa vicenda finora è senza nomi; dopo di che chiederemo se siano in corso indagini.

GIOVANNI KESSLER. Le pongo però fin d'ora il problema dell'eventuale segretazione della seduta poiché, se ci riferiamo ad indagini giudiziarie in corso (e ho già sentito alcuni segnali su questo)...

PRESIDENTE. Onorevole Kessler, arriva secondo.

GIOVANNI KESSLER. Meglio così. Grazie.


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PRESIDENTE. Se l'audito dovesse riferire le sue notizie ad accertamenti giudiziari in corso, avremmo l'obbligo di segretazione.

GIOVANNI KESSLER. Non sappiamo se l'abbia già fatto: ce lo deve dire lui.

RENATO MARIA RUSSO. Sicuramente no.
Dicevo che questa vicenda si è sdoppiata in due filoni, uno dei quali è rimasto a Lucca, ed è attualmente in corso il processo, alle prime udienze, mentre l'altro - concernente vicende di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale ed altro - è stato trasmesso dalla procura di Lucca a quella di Roma. Di questa ultima tranche non sono in condizione di riferire e penso sia quella attualmente in corso.

PRESIDENTE. Praticamente lei ha parlato di indagini relative al periodo 1995-1996, per quanto riguarda la prima tranche; per la seconda ha parlato del 1999, ma si riferiva alla data di commissione del reato o di accertamento dei fatti?

RENATO MARIA RUSSO. Nel dicembre del 1999 abbiamo avviato un'attività investigativa; i fatti si consumano nel 1999 e nel 2000.

PRESIDENTE. Quindi i periodi interessati sono 1995-1996 per la prima tranche e 1999-2000 per la seconda.

RENATO MARIA RUSSO. Esatto.

PRESIDENTE. Una tranche è arrivata al cospetto dell'autorità giudiziaria, e quindi ad un pubblico processo, e non abbiamo cautele da osservare al riguardo. Vi invece un'altra tranche per cui sono in corso indagini? Mi pare che lei abbia detto che non può riferire su questo perché non lo sa.

RENATO MARIA RUSSO. Non ne sono a conoscenza; l'ho letto sul giornale pochi giorni fa.

PRESIDENTE. Il problema è risolto perché su questa vicenda non interferiremo.
Le chiedo: nell'ambito delle investigazioni che ora sono arrivate al giudizio si è avuta prova di rapporti economici tra il signor Curio Pintus ed esponenti politici o soggetti istituzionali?

RENATO MARIA RUSSO. No.

PRESIDENTE. Vi sono personaggi legati ad esponenti politici o soggetti istituzionali in queste indagini oggi al cospetto dell'attività giudiziaria?

RENATO MARIA RUSSO. Sì, nel procedimento penale in corso a Lucca è coinvolta la signora Donatella Zingone, moglie dell'onorevole Dini, all'epoca ministro degli esteri.

PRESIDENTE. Questo si riferisce al processo in corso?

GIOVANNI KESSLER. È un personaggio politico moglie di un ministro?

PRESIDENTE. Ho parlato di familiari, conoscenti o legati ad esponenti politici: questa è la domanda.
Questa persona di cui ha parlato lei (che non ci interessa più di tanto: ci interessa invece l'attività del Pintus) è in concorso con il Pintus in questi reati?

RENATO MARIA RUSSO. Sì.

PRESIDENTE. Ci interessa solo per questo, perché, se si trattasse di un'azione illecita per contestazione autonoma, non ci interesserebbe. Ci può illustrare il contenuto di questo concorso?

RENATO MARIA RUSSO. Lo spunto investigativo iniziale era nella stranezza dei rapporti tra un noto riciclatore ed un'imprenditrice. Nel corso dell'investigazione è emerso che la Dini aveva congrui problemi dal punto di vista finanziario per una serie di aziende che facevano riferimento a lei. Si era interessata per conoscere


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qualcuno in grado di darle una mano con contributi o finanziari o di esperienza nel settore dell'individuazione di linee di capitale o finanziarie in giro per il mondo. Le era stato presentato questo Curio Pintus, si era creato un rapporto personale in quanto il Pintus addirittura si presta a trovare un amministratore per l'azienda facente capo alla signora Dini. Nell'evolversi della vicenda emergono una serie di rapporti tra il Pintus, la signora Dini e altri personaggi in Italia e all'estero, tutti finalizzati alla sistemazione di questa situazione societaria delle aziende facenti capo alla Dini.
I rapporti si sono svolti in Italia e all'estero, in particolare in Svizzera, dove sono stati contattati vari personaggi, peraltro a loro volta inquisiti per altre vicende penalmente rilevanti di un certo spessore, che si incrociano con questi rapporti tutti finalizzati all'ottenimento di denaro o allo spostamento dello stesso per sistemare questa situazione, che poi non è stata più sistemata in quanto le aziende, se ho buona memoria, sono attualmente in via di fallimento qui a Roma.

PRESIDENTE. Qual è l'attuale stato processuale di questa vicenda?

RENATO MARIA RUSSO. Mi è capitato di leggere sul giornale una quindicina di giorni fa che sono stati iscritti recentemente sul registro degli indagati la Dini ed altri personaggi...

PRESIDENTE. Questo non ci interessa. Lei ha parlato di un processo che si sta svolgendo.

RENATO MARIA RUSSO. Mi perdoni, ho frainteso. Il processo di Lucca è in corso; ci sono state le prime udienze...

PRESIDENTE. Questo ci interessa: è un processo già avviato, su cui peraltro non possiamo interferire perché c'è la pubblicità dei lavori.
Ho esaurito le mie domande. Do ora la parola ai colleghi commissari.

MICHELE LAURIA. I fatti che abbiamo acquisito sono già ampiamente pubblicati dai giornali. Vorrei chiedere all'audito se invece, per quello che ci ha riferito, veda o meno attinenza con il Marini, attualmente detenuto in Svizzera.

PRESIDENTE. Lo abbiamo già chiesto preliminarmente.

MICHELE LAURIA. Non posso chiederlo a mia volta?

PRESIDENTE. Certo, ma l'audito ha già detto che non c'è nessuna attinenza.

MICHELE LAURIA. Voglio ribadire questo aspetto perché nella vita anche i tempi e le domande hanno il loro significato. Avendo appreso cose già lette sui giornali, volevo chiedere ancora una volta se ci fosse attinenza o meno.

RENATO MARIA RUSSO. A livello personale nella vicenda specifica sicuramente no; in senso lato sicuramente sì perché questo è un mondo abbastanza omogeneo e le persone si occupano tutte dello stesso «mestiere».

PRESIDENTE. Da avvocato non avrei fatto questa domanda: ma questo non c'entra.

ENRICO NAN. Colonnello Russo, lei ha detto che il signor Curio Pintus faceva sostanzialmente del riciclaggio per conto di alcuni personaggi. Ci sa dare qualche nominativo di questi personaggi?

RENATO MARIA RUSSO. La condanna che sconta attualmente è per una serie di attività di riciclaggio svolte per conto della 'ndrangheta calabrese. Non sono sinceramente in grado di fare i nomi, che peraltro sono pubblici perché sono stati condannati...

GUIDO CALVI. Lauria, Nan sta riequilibrando...


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ENRICO NAN. Vedrà, senatore Calvi, che alla fine ci saranno riscontri precisi.

GUIDO CALVI. Sto scherzando con Lauria!

ENRICO NAN. Non sono scherzi; sono questioni politiche che incidono...

PRESIDENTE. Onorevole Nan, c'è uno strumento inventato da Meucci, il telefono: se avete osservazioni reciproche, telefonatevi!
Colonnello, diceva che si trattava di personaggi della delinquenza comune?

RENATO MARIA RUSSO. Sì, personaggi di grande spessore, peraltro.

ENRICO NAN. Volevo chiedere se si conoscono i professionisti ai quali Curio Pintus faceva riferimento in Svizzera per questa operazione.

RENATO MARIA RUSSO. Nello specifico (mi riferisco alla seconda vicenda, quella che pende attualmente nel processo di Lucca)...

PRESIDENTE. Se lei si riferisce a vicende in corso di istruttoria, deve preavvertirci perché dobbiamo interrompere la trasmissione a circuito chiuso.

RENATO MARIA RUSSO. Mi riferisco a vicende in corso di dibattimento.

PRESIDENTE. In questo caso il problema non sorge.

RENATO MARIA RUSSO. Nello specifico (per questo parlavo di assonanze con queste vicende, che sono tutte piuttosto simili) il referente del Pintus su Lugano era un tale avvocato Quadri, personaggio di notevole interesse professionale perché, per dare un'idea, è stato poi arrestato in Svizzera nell'ambito di una vicenda, molto pubblicizzata sui giornali, che ha portato anche all'arresto di un magistrato svizzero a Lugano.

ENRICO NAN. Sempre per questa vicenda?

RENATO MARIA RUSSO. Per questa vicenda è stato arrestato anche l'avvocato Quadri, che era interlocutore del Pintus...

PRESIDENTE. Scusi, mi ero distratto un attimo: anche il magistrato svizzero è stato arrestato?

RENATO MARIA RUSSO. È stato arrestato anche lui: parlavo dell'avvocato Quadri, uomo di spessore.

PRESIDENTE. Non si salva nessuno in Svizzera: siamo miracolati!

ENRICO NAN. Ci sa dire il nome di questo magistrato svizzero?

RENATO MARIA RUSSO. Verda o Varda se ricordo bene.

GUIDO CALVI. Sono fatti stranoti! Sono apparsi sul giornale!

ENRICO NAN. Tu sai già tutto, ma abbiamo bisogno di saperlo anche in Commissione!

RENATO MARIA RUSSO. Citavo il rapporto per sottolineare come il Quadri fosse una persona estremamente addentro in queste vicende, almeno fino all'epoca della cattura. Il Quadri era il referente del Pintus e del gruppo che quest'ultimo rappresentava per collocare una serie di titoli afferenti ad aziende per incassare denaro.

ENRICO NAN. Ho concluso, presidente.

ALFREDO VITO. Lei ci ha detto che i rapporti tra Curio Pintus e la signora Dini sono accertati e costituiscono ormai oggetto di processo.

GIOVANNI KESSLER. Il processo serve per accertare!

ALFREDO VITO. Certo: si tratta di fatti oggetto di processo...


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PRESIDENTE. Fatti investigati.

ALFREDO VITO. Esatto. Essi riguardano Curio Pintus e la signora Dini. Nell'ambito delle indagini che avete esperito - lei ci ha parlato di varie aziende che fanno capo alla signora Dini - avete potuto individuare i conti correnti esteri della stessa signora Dini, intestati a lei o comunque che fanno riferimento a lei?

RENATO MARIA RUSSO. Non direttamente alla signora Dini.

ALFREDO VITO. In che senso?

RENATO MARIA RUSSO. L'individuazione era abbastanza improponibile perché la signora Dini all'epoca aveva una serie di attività in giro per il mondo e non solo in Svizzera, quindi probabilmente avremmo dovuto cercare anche altrove. Gli strumenti di indagine, coscienziosamente, sono stati limitati all'attività della sola signora e quindi ovviamente non è stato possibile approfondire una serie di investigazioni che potessero riguardare il consorte parlamentare.

ALFREDO VITO. A noi non interessa il consorte parlamentare.

RENATO MARIA RUSSO. Stavo spiegando che l'attività investigativa è stata estremamente limitata perché non poteva accedere a prassi abbastanza comuni e consolidate che ovviamente, nei confronti di un parlamentare, ci guarderemmo bene dal mettere in atto.

ALFREDO VITO. Non ho capito: perché non avete investigato?

RENATO MARIA RUSSO. Faccio un esempio banale: nell'ambito dell'investigazione l'utenza casalinga della signora non è stata mai intercettata, come invece avviene normalmente per determinati reati.

GIOVANNI KESSLER. Stiamo parlando dei conti?

PRESIDENTE. Intercettazioni e conti.

RENATO MARIA RUSSO. Dicevo che l'indagine è stata abbastanza limitata. Nello specifico non sono stati evidenziati conti anche perché - come forse ho accennato prima con scarsa chiarezza - la signora Dini aveva bisogno di denaro, non spostava denaro. Aveva difficoltà imprenditoriali e cercava di procacciarsi del denaro tramite questi personaggi, non il contrario.

ALFREDO VITO. Lei ci ha parlato di aziende in difficoltà: erano tutte aziende con sede legale in Italia?

RENATO MARIA RUSSO. Assolutamente no. Almeno all'inizio delle investigazioni, nessuna azienda era direttamente riconducibile alla signora Dini: si tratta di una serie di controlli a cascata tra aziende situate all'estero, buona parte delle quali in paradisi fiscali, che a loro volta controllano aziende che ne controllano altre. Dove siamo riusciti ad incidere è stato, come al solito, sui flussi bancari, perché nel momento in cui c'erano garanzie personali a fronte di aziende senza alcun collegamento formale è stato facile riferire il collegamento stesso alla titolarità dell'azienda. Come avviene sempre, una volta che siamo riusciti ad incidere abbiamo ricostruito dal punto di vista investigativo tutti i passaggi e le varie cointeressenze.
Comunque, all'inizio di questa seconda vicenda c'era un problema di tipo economico: servivano soldi per sanare situazioni debitorie.

MICHELE LAURIA. Che c'entra con Telekom-Serbia?

ALFREDO VITO. C'entra perché nelle dichiarazioni lasciate agli atti da Igor Marini si fa spesso riferimento alla signora Dini: possiamo quindi essere interessati a sapere se sono stati individuati conti correnti all'estero della signora Dini, o aziende che facciano riferimento a lei, qual è lo stato dell'istruttoria che è stata presentata al giudice dell'udienza preliminare che ha dato l'autorizzazione per il processo...


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GIOVANNI KESSLER. Presidente, mi oppongo! Posso spiegare i motivi?

ROBERTO CALDEROLI. Non siamo mica in tribunale!

GIOVANNI KESSLER. Certo, siamo in tribunale! Avete voluto questo tribunale, avete voluto seguire le regole del tribunale...

PRESIDENTE. Non si ecciti: l'hanno voluto le Camere in nome del popolo italiano!

GIOVANNI KESSLER. Mi riferivo alle regole per le audizioni dei testi.

PRESIDENTE. Siccome si tratta di un libero audito, la domanda può essere considerata propria o impropria e su questo si deve motivare.

GIOVANNI KESSLER. Posso spiegare?

GIUSEPPE CONSOLO. Siamo a Perry Mason? Non è il presidente che dirige questa Commissione?

PRESIDENTE. C'è un'osservazione che ho il dovere di ascoltare.

GIOVANNI KESSLER. Non la dirigo certamente io: è logico che la dirige il presidente.

GIUSEPPE CONSOLO. Ho sentito: «mi oppongo»!

GIOVANNI KESSLER. «Mi oppongo» l'ho detto per interrompere e poi ho aspettato che mi venisse data la parola. Mi oppongo al fatto che si continui su questo tenore di domande. Mi pare che questa Commissione, nella scorsa seduta, avesse deciso di sentire un esponente della polizia giudiziaria, poi identificato nella persona del colonnello Russo, sui rapporti di Pintus per vedere se dalle indagini di Lucca o di altri luoghi emergessero contatti con Telekom-Serbia.
Su questo sono state fatte molte domande, ripetute, e sono state fornite ripetute risposte da parte del colonnello, su cui ognuno farà le proprie valutazioni. Non è stata presa alcuna decisione - e se dobbiamo farlo prendiamola - di investigare sulla signora Zingone Dini come adesso, e solo adesso, stiamo facendo. Non vedo alcun collegamento - già negato da quanto ha detto finora il colonnello - tra la signora Dini e Telekom-Serbia.
Inoltre, signor presidente, è vero che formalmente per questi aspetti è in corso un dibattimento e formalmente non c'è il segreto investigativo, altrimenti il presidente si sarebbe giù attivato o, in mancanza (ma non credo), lo avremmo fatto noi stessi; tuttavia con tutte queste domande stiamo interrogando una persona che immagino abbia diretto le indagini (avrei voluto chiederglielo) o comunque ha partecipato alle stesse. Non so nemmeno se questa persona in quel dibattimento sia stata già interrogata o presumibilmente lo sarà per riferire, naturalmente come teste, sulle stesse circostanze. Stiamo comunque - inevitabilmente, per carità, e senza dolo - interferendo su un processo che è in corso.
Volevo sottolineare che è opportuno usare cautela: l'audito sta dicendo cose che poi ripeterà in quel processo. Non credo che dobbiamo rifare quel processo se non c'è una stretta connessione - che invece è stata addirittura negata - con Telekom-Serbia.

PRESIDENTE. Chiamato in causa da lei respingo la seconda parte, perché noi non subiamo vincoli o lacci da parte di nessuno e dobbiamo accertare tutti i fatti concludenti. Accetto invece il rilievo sulla prima parte perché la domanda che deve essere pregiudizialmente rinnovata al dichiarante è la seguente: i fatti per cui lei ha deposto o intende deporre ulteriormente hanno connessione con Telekom-Serbia o con Igor Marini?

RENATO MARIA RUSSO. Che io sappia no.

PRESIDENTE. Quindi su questo percorso non si può procedere.


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MICHELE LAURIA. Allora la mia domanda fu pertinente, malgrado la sua battuta!

PRESIDENTE. La mia era un'osservazione tecnica condivisa anche da persona a lei vicina, nel senso fisico.
Onorevole Vito, lei può fare domande su circostanze non afferenti alle indagini in corso perché la vicenda della signora Zingone in Dini non attiene - tranne che nelle parti in cui il dichiarante crederà di farlo - alle indagini a noi preposte.

ALFREDO VITO. Presidente, premesso che quello della signora Dini è un nome rispettabilissimo, ma continuamente ricorrente nell'ambito della nostra inchiesta, e che la signora è stata chiamata a responsabilità gravissime da parte del teste Marini, il quale parla addirittura...

PRESIDENTE. Mi scusi, ma la interrompo di nuovo. Il colonnello Russo non è il teste del teste e quelle che a noi interessano sono le circostanze. Marini ha fatto la sua deposizione (accertata o non accertata lo vedremo in seguito). Quello che ci interessa sono le circostanze afferenti alle notizie note all'audito e che abbiano interferenza con la vicenda di cui ci occupiamo; altrimenti, facciamo un processo parallelo, che è precluso.

ALFREDO VITO. Allora: nell'ambito delle vicende di cui lei si è interessato è venuto mai a conoscenza di procedure di consegna a mano di somme di denaro, effettuate da Curio Pintus o da persone a questi legate, alla signora Dini?

RENATO MARIA RUSSO. Sicuramente ci sono state dazioni di denaro, tant'è che il procedimento in corso a Lucca è un procedimento per corruzione, quindi c'è una dazione di denaro da una parte all'altra. Ci sono dichiarazioni processuali di imputati e coimputati che facevano riferimento proprio al versamento di queste somme in denaro su un conto in Svizzera. Procedura abbastanza banale, peraltro. Comunque, questo emerge processualmente a Lucca.

ALFREDO VITO. Quindi emerge processualmente che Curio Pintus o persone legate a lui hanno fatto un versamento su un conto della signora Dini in Svizzera.

RENATO MARIA RUSSO. No, non ho detto questo. Ho detto che emerge un versamento...

PRESIDENTE. Onorevole Vito, specifichi la domanda, perché, come ho detto, non possiamo in questa sede fare un processo parallelo a quello di Lucca.

ALFREDO VITO. Nell'ambito della sua vicenda processuale, emergono procedure di corruzione, di versamenti di denaro da parte di Curio Pintus o della sua organizzazione, a mano o attraverso conti correnti bancari, alla signora Dini?

RENATO MARIA RUSSO. Sono stati fatti versamenti su conti correnti in Svizzera. Non siamo in grado di stabilire a chi siano sostanzialmente intestati i conti correnti.

ALFREDO VITO. Ho capito. A mano sono mai stati dati?

RENATO MARIA RUSSO. Decisamente sì. Perché qualcuno li prende a mano e poi li versa sul conto. E più si allunga, più costoso è il passaggio.

PRESIDENTE. È chiaro che non arrivano via aerea, un passaggio manuale c'è sempre.

RENATO MARIA RUSSO. Più passaggi ci sono, più si riduce la somma.

ALFREDO VITO. A me interessa qui poter dimostrare che le procedure erano analoghe nelle varie vicende...

PRESIDENTE. Mi scusi se la interrompo, perché possa agevolare le sue domande


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e concluderle. Ci sono direzioni di soldi per le Isole Vergini o le Isole Cayman?

RENATO MARIA RUSSO. Soldi, che io abbia memoria, no; anzi, lo escluderei. C'erano delle aziende, però.

PRESIDENTE. Nelle Isole Cayman e nelle Isole Vergini?

RENATO MARIA RUSSO. Sì, sì.

PRESIDENTE. Aziende di che tipo?

RENATO MARIA RUSSO. Aziende sempre riferibili alla signora Zingone Dini. Dovrei ricostruire il gruppo: se vuole lo faccio...

PRESIDENTE. No, a noi interessa...

RENATO MARIA RUSSO. Nello specifico, questa che ho davanti agli occhi è la Cervin Corporation Sa delle Isole Cayman.

PRESIDENTE. Vedo che lei ha un appunto: può privarsene e lasciarcelo?

RENATO MARIA RUSSO. No, perché è scritto molto male e me ne vergogno. Posso riproporglielo.

PRESIDENTE. Se la Commissione è d'accordo, per evitare di interferire sui tempi e sulla qualità, potremmo esaminare l'appunto per nostro conto, senza divulgazione ulteriori.

GUIDO CALVI. Cosa contiene?

RENATO MARIA RUSSO. È una sintesi della struttura del gruppo.

PRESIDENTE. Forse lei non ha ascoltato la mia domanda.

GUIDO CALVI. Il colonnello si è occupato di una vicenda processuale che è attualmente a dibattimento davanti al tribunale di Lucca. È così?

RENATO MARIA RUSSO. Sì.

GUIDO CALVI. Quindi, tutto quello che egli aveva da dire in qualità di autorità inquirente è stato riversato in quel processo.

GIOVANNI KESSLER. Chieda se lo ha già fatto, perché non lo sappiamo.

RENATO MARIA RUSSO. No e ritengo anche di non farlo. Immagino...

GIOVANNI KESSLER. Qualcuno dei suoi collaboratori?

RENATO MARIA RUSSO. Esatto, sì. Come d'abitudine.

GUIDO CALVI. Il suo ufficio, non lei personalmente. È stata la polizia giudiziaria che si è occupata di questa vicenda, se capisco bene.

RENATO MARIA RUSSO. Sì.

GUIDO CALVI. L'ufficio da lei diretto. Che poi lei abbia firmato o meno il rapporto è un'altra cosa. Comunque, il suo ufficio si è occupato di questo. E, comunque, c'è un procedimento che è in corso di dibattimento avanti il tribunale di Lucca. A questo punto, noi possiamo tranquillamente chiedere, intanto, di acquisire gli atti che dovessero essere necessari, senza dover avere un'informazione che, in qualche modo, sia un'anticipazione (in questo il collega Kessler aveva ragione) di esiti dibattimentali sui quali non sappiamo ancora nulla, perché quel dibattimento è ancora all'inizio.

PRESIDENTE. Ma proprio perché non vorremmo che quel fascicolo venisse trasferito ai nostri atti, avendo qualcuno giustamente, correttamente notato che vi può essere persona estranea alle nostre indagini, a noi interessano soltanto quelle due isole, poiché Marini nel corso del suo interrogatorio disse che in quei paradisi fiscali c'erano stati depositi illeciti. Se non avendo ricevuto noi...


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Onorevole Kessler, verità rivelate noi non ne abbiamo. Stiamo procedendo come le formiche. Non avendo noi la possibilità di avere i numeri di questi conti correnti o altro, l'unico approccio possibile è quello di vedere se vi sia parallelismo tra quanto, poi, vedremo dagli atti che ci verranno forniti dall'autorità giudiziaria elvetica e le aziende che si trovano in queste isole.

GUIDO CALVI. Non vorrei che procedessimo per via analogica, presidente, perché, come lei sa bene, non è possibile. Quello che voglio dire è che se il colonnello ha elementi che, in qualche modo, ci aiutino ad accertare, in modo diretto o anche indiretto, ma non analogico, ben vengano.

RENATO MARIA RUSSO. Se avessi avuto questi elementi, li avrei trasmessi alla procura di Torino un anno fa.

GUIDO CALVI. A questo punto, ciò che ne traggo è che se elementi ci fossero stati, lei, giustamente, come ha detto, li avrebbe inviati all'autorità di Torino; cosa che non ha fatto perché, come ha detto fin dall'inizio, non ci sono rapporti...

RENATO MARIA RUSSO. E lo confermo.

PRESIDENTE. È la prima domanda che è stata posta.

GUIDO CALVI. Infatti, la sua prima domanda era assolutamente perfetta. Non ho fatto opposizione perché non voglio dare l'impressione di voler interrompere l'interrogatorio, però le domande - in parte molto suggestive e con premesse spesso non dico politicamente ma ideologicamente orientate - sono inopportune, non tanto per la nostra Commissione, quanto perché, attinendo ad un processo attualmente in corso di dibattimento possono, in qualche modo, andare ad influenzare tale processo. Dunque, le sue domande, presidente, sono state corrette - la prima e anche l'ultima -, ma riguardo all'insistere su questo tema, al di là della opportunità o meno, io credo vi sia una carenza di legittimazione e che la domanda stessa sia incongrua, inopportuna. A questo punto, si potrebbe anche chiedere se il signor Pintus abbia, tanto per fare un esempio, delle amanti o un dentista in Svizzera, oltre che un avvocato o un notaio; si potrebbe chiedere quale dentista frequenti a Zurigo.

PRESIDENTE. E se sia a piede libero!

GUIDO CALVI. Il che sembra molto difficile, visto che tutti i professionisti svizzeri dei quali ci siamo interessati o sono deceduti o sono agli arresti! A prescindere dalle battute, il mio voleva essere un invito ad una maggiore continenza.

PRESIDENTE. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Difatti, l'onorevole Vito, intelligentemente, ha compreso quale fosse la destinazione della sua domanda, in quanto le due localizzazioni geografiche ci aiutano a comprendere il resto.
La parola al senatore Consolo.

GIUSEPPE CONSOLO. Colonnello, al di là delle vicende riguardanti la signora Dini e il signor Pintus (perché questo è un problema loro), vorrei sapere se nel corso delle indagini effettuate sul conto del signor Pintus e della signora Dini e che hanno portato al procedimento adesso in fase dibattimentale lei abbia acquisito un elenco delle società estere facenti capo ad uno dei due o comunque riconducibili ad uno dei due. Le spiego il perché della mia domanda: se, ad esempio, lei citasse la Mak Environment, per questa Commissione sarebbe importante (non le spiego il motivo, perché sarebbe troppo lungo). Dunque, io desidero sapere i nomi delle società...

GUIDO CALVI. La domanda corretta è se risulti...

GIUSEPPE CONSOLO. Presidente, deve esserci qualcuno che deve dirmi quello che posso e che non posso fare?


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PRESIDENTE. Non vi agitate!

GIUSEPPE CONSOLO. Io mi agito. Questo non è un dibattito tra me e il senatore Calvi. C'è un presidente: mi interrompa il presidente.

PRESIDENTE. Senatore Calvi, lei ha compiuto un eccesso, perché sta al presidente stabilire se una domanda sia o meno corretta. Nel caso di specie, la domanda così come l'ha posta il senatore Consolo è più che corretta: egli ha chiesto se vi sia un elenco di società collegabili a quei due personaggi e se il colonnello sia in condizione di fornirlo. Non interrompiamo su questo punto.
Dunque, quale era la domanda?

GIUSEPPE CONSOLO. La domanda è se il colonnello possa fornire - ricordo ai meno attenti che si tratta di un atto pubblico, ma lo chiedo perché abbiamo qui presente l'ufficiale di PG che ha proceduto alle indagini - i nomi delle società che facevano capo, nel processo, esclusivamente ai signori (persone rispettabilissime e al di sopra di ogni sospetto) Curio Pintus e Donatella Zingone Dini: società estere o conti esteri riconducibili ai predetti. Prima domanda.

RENATO MARIA RUSSO. Sì, ovviamente.

GIOVANNI KESSLER. Presidente, ritengo che per gli stessi motivi per cui non ha ammesso alcune domande dell'onorevole Vito anche l'oggetto di questa domanda non sia ammissibile...

PRESIDENTE. La domanda viene ammessa.

GIOVANNI KESSLER. ...perché non vi è alcun riferimento a Telekom-Serbia. Potremmo chiedere di tantissime persone, rispettabilissime, quali società estere, quali conti abbiano...

PRESIDENTE. Si saprà dopo se vi è riferimento alcuno, perché se ci sono queste società... (Commenti dell'onorevole Kessler). Ascolti, lei non era presente, ma quando prenderà visione dell'interrogatorio di Marini vedrà che è stato detto che denaro «veniva spalmato» attraverso una serie di imprese e società. La domanda può avere attinenza una volta che sarà confrontata con quello che ha detto Marini. Il fatto che quelle persone detengano delle società è inerte, non comporta un apprezzamento o un giudizio: è uno stato di cose e basta.

GIOVANNI KESSLER. Ma c'è anche un dovere di rispetto della privacy e di non interferire con un dibattimento in corso...

PRESIDENTE. Questo era un fatto pubblico.

GIOVANNI KESSLER. ...superabilissimi se vi è l'interesse della Commissione. (Commenti).

PRESIDENTE. Lo farà lei, quando interverrà.

GIOVANNI KESSLER. Io non ho domande da fare.

PRESIDENTE. Tornando alla domanda che è stata posta: lei, colonnello, è in condizione di avere i nominativi di queste società o imprese?

GIUSEPPE CONSOLO. E conti.

RENATO MARIA RUSSO. Sicuramente sì. Posso iniziare anche subito, da quelli che sono più importanti, che saltavano di più all'occhio (Commenti del senatore Calvi).

PRESIDENTE. Continui, per favore.

RENATO MARIA RUSSO. Tutte le informazioni noi le facciamo confluire presso gli uffici della procura. In ambito investigativo sono poche le carte che teniamo per noi (Commenti).


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PRESIDENTE. È pendente solo la domanda del senatore Consolo, non possono esserci interferenze.

RENATO MARIA RUSSO. Sicuramente ci sarà nel fascicolo processuale un bel grafico, fatto bene, a colori, con l'indicazione di tutte le società...

GIUSEPPE CONSOLO. Ma, colonnello, io non gliel'ho chiesto. Il presidente le ha detto di rispondere alla mia domanda.

RENATO MARIA RUSSO. Sì, ovviamente lo abbiamo.

GIUSEPPE CONSOLO. Il presidente le ha chiesto anche se è in condizione di fornire i nominativi: per piacere, inizi.

RENATO MARIA RUSSO. Posso iniziare, salvo errori od omissioni, riservandomi di integrare.

GIUSEPPE CONSOLO. Bene, inizi. Grazie.

PRESIDENTE. Solo l'indicazione dei nomi. La storia delle società non ci interessa, se non dopo.

RENATO MARIA RUSSO. Benissimo. Sidema Spa, signora Dini, sede in Roma, via Leccosa 22: partecipata dalla Blackburn Company di Cipro e dalla Cervin Corporation Sa di Cayman Island...

PRESIDENTE. Sto notando che lei ha un elenco.

RENATO MARIA RUSSO. Sì, è abbastanza attendibile, ma non so se sia completo.

PRESIDENTE. Se la Commissione è d'accordo, ce lo farà pervenire.

GUIDO CALVI. Presidente, io non sono d'accordo. Voglio ribadire con forza l'idea che noi non chiediamo all'autorità inquirente copia di atti che sono già depositati in tribunale: io voglio la copia autentica che il colonnello ha inviato...

GIUSEPPE CONSOLO. Come autentica? Allora andava bene la legge nostra...

GUIDO CALVI. Noi non possiamo avere in questa sede una indicazione da parte del colonnello, il quale è pur sempre autorità giudiziaria, che può avere altre indagini in corso. Se c'è un atto depositato e pubblico in tribunale, colleghi, chiediamo allora al colonnello di indicare quale è questo atto, che chiederemo al tribunale.

MAURIZIO EUFEMI. Questo lo faremo dopo, presidente. Intanto sentiamo quello che il colonnello ci dice.

PRESIDENTE. Colonnello, lei ha inoltrato - lei o chi per lei, perché può essere che il rapporto non sia stato firmato da lei, che ora si trova in altra sede operativa...

RENATO MARIA RUSSO. Questo rapporto immagino di averlo firmato io.

PRESIDENTE. Bene. La cosa, allora, è ancora più semplice. Lei è in condizione di farci avere un atto formale, cioè con autentica di rilascio da parte dell'ufficio competente, che sarebbe la procura della Repubblica di Lucca, se ho capito...

RENATO MARIA RUSSO. Sì.

PRESIDENTE. ... o altre, non e ci interessa quali, in modo che possiamo avere questo documento... (Commenti del senatore Calvi). Scusate, signori: ci sarà una direzione collettiva, o mi consentite di completare la domanda? Stavo chiedendo un atto formale della procura della Repubblica di Lucca o di altre autorità giudiziarie, in modo che la Commissione possa avere una documento autentico contenente l'elencazione delle imprese che si riferiscono ai signori di cui in indirizzo.


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GUIDO CALVI. Ma il colonnello non ha titolo per chiedere il documento. Lo abbiamo noi, non lui.

PRESIDENTE. Se noi vogliamo semplificare le cose, il colonnello diventa un tramite. Egli dà a se stesso questo incarico e lo riceve.

GUIDO CALVI. Noi abbiamo i nostri consulenti!

MICHELE LAURIA. Presidente, mi meraviglio di lei!

PRESIDENTE. Perché si meraviglia? Me lo dica, così mi meraviglia anch'io e saremo in due! (Commenti del senatore Calvi)

MICHELE LAURIA. L'interlocutore non è il colonnello... (Commenti).

PRESIDENTE. Signori, forse si è equivocato su una cosa: una presidenza soft, una presidenza rispettosa non è una presidenza debole. A questo punto, noi richiederemo gli atti ufficiali alla procura di Lucca, così tutti saranno contenti e non vi sarà più motivo di discussione.

GIOVANNI KESSLER. Presidente, io mi oppongo, per i motivi che ho esposto prima.

PRESIDENTE. Lei si oppone a che acquistiamo un atto dalla procura di Lucca? Va bene, si opponga pure.

GIOVANNI KESSLER. Perché riguarda alcune persone per le quali non vi è alcun collegamento diretto con Telekom-Serbia.

PRESIDENTE. D'accordo. Dandole la parola per formulare la seconda domanda, senatore Consolo, le chiede di essere stringato, poiché dobbiamo procedere ad una seconda audizione.

GIUSEPPE CONSOLO. Presidente, io non ho tolto la parola a nessuno.

PRESIDENTE. Non le sta rivolgendo un rimprovero, bensì un invito.

GIUSEPPE CONSOLO. Colonnello, le risulta che una delle due persone frequentasse il Golf Club Le Querce di Roma?

RENATO MARIA RUSSO. Non ho ricordo di questa vicenda. Non posso escludere, ma non mi dice nulla.

GIUSEPPE CONSOLO. Io chiedo - qualora lo consenta il presidente, che è l'unico a dover dirigere i nostri lavori - se attraverso il funzionario addetto si possa dare lettura al colonnello dei nomi di alcune società estere (peraltro, sono pochissime le società con le quali abbiamo avuto qualcosa a che fare), per verificare se questo risvegli in lui un ricordo investigativo. Con questo ho terminato.

PRESIDENTE. Non possiamo, poiché disponiamo di un atto che abbiamo acquisito, come voi sapete, impegnandoci al rispetto delle segreto istruttorio elvetico.

GIUSEPPE CONSOLO. Non mi riferivo, presidente, al documento elvetico, bensì ai pagamenti del conte Vitali e via dicendo. Perché il problema è - mi rivolgo, senza risentimento, ai colleghi che facevano opposizione - come la Commissione possa posporre le investigazioni se prima non riesce ad acquisire degli elementi. Se, faccio sempre l'esempio della Mak Environment...

PRESIDENTE. Lì è il punto: non ne abbiamo altre su cui poter indagare. Basta formulare la domanda con riferimento alla Mak Environment e c'è, a questo punto, il diritto di chiedere ed il dovere di rispondere.

GIUSEPPE CONSOLO. Se sulla Mak Environment o su società delle Virgin Islands lei può avere notizie, in questo caso noi abbiamo un'indagine e possiamo chiedere rogatorie, secondo le norme del diritto vigente.


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PRESIDENTE. Su questo può rispondere.

RENATO MARIA RUSSO. Le rispondo con la normale memoria: no, non mi dice nulla.

GIUSEPPE CONSOLO. Virgin Islands non le dice niente? (Commenti).

RENATO MARIA RUSSO. Il nome dell'azienda non mi dice nulla.

GIUSEPPE CONSOLO. Cayman Islands?

RENATO MARIA RUSSO. Volevo precisare: Cayman Islands, sicuramente. Virgin Islands, dovrei controllare.

PRESIDENTE. Si sono, così, concluse le domande del senatore Consolo. Prima di dare la parola all'onorevole Kessler, le chiedo se si sia mai imbattuto nel nome dell'avvocato Paoletti. Se non lo ricorda, non è tenuto a dirlo.

RENATO MARIA RUSSO. No, no.

PRESIDENTE. No perché non lo ricorda o perché lo esclude?

RENATO MARIA RUSSO. No perché non ricordo e potrei essere influenzato dalla lettura dei giornali.

PRESIDENTE. È chiaro. Questo è molto corretto.
La parola all'onorevole Kessler.

GIOVANNI KESSLER. In quale qualità, esattamente, lei ha svolto le indagini di Lucca?

RENATO MARIA RUSSO. Comandante del gruppo della Guardia di finanza.

GIOVANNI KESSLER. Lei all'epoca era comandante del gruppo di Lucca?

RENATO MARIA RUSSO. Sì, però provenivo da una esperienza qui a Roma di attività di intelligence...

GIOVANNI KESSLER. Cioè?

RENATO MARIA RUSSO. Attività informativa. Quindi, per farle capire perché mi sono interessato...

GIOVANNI KESSLER. Prego.

RENATO MARIA RUSSO. Fui io ad acquisire la notizia della presenza del Pintus in Lucchesia, nel Camaiorese; quindi, fui io ad attivare i miei reparti affinché svolgessero indagini. Da lì, poi, ovviamente sono stato costretto a seguirle. Nella seconda indagine...

GIOVANNI KESSLER. Mi scusi: fermiamoci un momento sulla prima, cioè quella di Lucca, che è sfociata nel processo in corso di dibattimento.

RENATO MARIA RUSSO. No, no.

GIOVANNI KESSLER. Allora qual è la prima?

RENATO MARIA RUSSO. Quella del 1996, che riguarda Pintus solamente. La seconda, come potrà intuire, trattando di personaggi sovraesposti, mi sembrava doveroso seguirla personalmente e firmare tutti i rapporti.

GIOVANNI KESSLER. Sempre in qualità di comandante del gruppo provinciale di Lucca?

RENATO MARIA RUSSO. Sì.

GIOVANNI KESSLER. Materialmente, quale ufficio fece le indagini? Il nucleo di polizia tributaria?

RENATO MARIA RUSSO. La compagnia di Viareggio, perché si era occupata del primo lavoro e, per competenza specifica, si è occupata anche del secondo.


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GIOVANNI KESSLER. La compagnia di Viareggio. E come referente...

RENATO MARIA RUSSO. E l'Arma dei carabinieri Viareggio.

GIOVANNI KESSLER. Insieme... Per cui entrambe riferirono alla autorità...

RENATO MARIA RUSSO. Sì. Ad onor del vero, aveva iniziato l'Arma dei carabinieri, poi fummo...

GIOVANNI KESSLER. Poi vi ha coinvolti, per via della vostra specializzazione, diciamo.

RENATO MARIA RUSSO. Più che altro, nello specifico, per la conoscenza del Pintus.

GIOVANNI KESSLER. Ho capito. E riferiste, per questa seconda indagine, alla procura di Lucca.

RENATO MARIA RUSSO. Sì.

GIOVANNI KESSLER. La quale fece, poi, il rinvio a giudizio, eccetera.

RENATO MARIA RUSSO. Sì, uno stralcio e il rinvio a giudizio.

GIOVANNI KESSLER. Questo elenco di società che lei ha detto intestate o riferibili...

RENATO MARIA RUSSO. Riferibili.

GIOVANNI KESSLER. ...riferibili alla signora Dini e a Pintus venne mandato in quel procedimento alla procura di Lucca?

RENATO MARIA RUSSO. Sì.

GIOVANNI KESSLER. Lei sa se la procura di Lucca ha prodotto in dibattimento quell'elenco o se è rimasto nel fascicolo del PM, quindi inaccessibile alla difesa?

RENATO MARIA RUSSO. Non sono in grado di dirlo, perché quel processo - come prima ho cercato di spiegare - si è diviso in due tronconi: Lucca, allo stato, procede per corruzione; il fronte societario è un fascicolo che è arrivato alla procura di Roma. Quindi, devo ritenere che se Lucca ha trasmesso a Roma, come so per certo, questo pezzo sia nel fascicolo della procura di Roma.

GIOVANNI KESSLER. Dunque in fase di indagini preliminari.

RENATO MARIA RUSSO. Non sono in grado di rispondere a questa domanda.

PRESIDENTE. Ha finito, onorevole Kessler?

GIOVANNI KESSLER. No. Vista la sua provenienza dall'intelligence, vorrei conoscere in primo luogo la sua funzione, se non è coperta da qualche segreto militare.

RENATO MARIA RUSSO. No. Comando generale della Guardia di finanza.

GIOVANNI KESSLER. Ufficio I.

RENATO MARIA RUSSO. Sì, ufficio I. Mi occupavo in particolare, all'epoca, di criminalità organizzata.

GIOVANNI KESSLER. È sufficiente. Seconda cosa: in qualità di comandante del gruppo, lei riferì queste notizie al comando generale della Guardia di finanza? Il rapporto che avete fatto all'autorità giudiziaria immagino sia andato anche per via gerarchica.

RENATO MARIA RUSSO. Forse non riesco ad essere chiaro. Riguardo al primo filone investigativo (1996: Pintus-riciclaggio) ho acquisito la notizia, l'ho gestito... Per il secondo filone investigativo (Pintus e questo pezzo, società ed altro) l'attività investigativa nasce dall'Arma dei carabinieri di Lucca. La procura, nel momento in cui emerge il personaggio Pintus, ci


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affianca per competenza specifica sulla materia finanziaria e per conoscenza diretta...

GIOVANNI KESSLER. Pregressa. Perché già c'era stato un altro fascicolo...

PRESIDENTE. Questo l'ha già detto.

GIOVANNI KESSLER. Io non lo avevo chiesto, però...

RENATO MARIA RUSSO. Chiarisco, perché la genesi...

GIOVANNI KESSLER. Io avevo chiesto soltanto se avesse riferito al comando generale. Non ho ripetuto la domanda già fatta. Ma, prego: risponda, colonnello.

RENATO MARIA RUSSO. Tutte le cose importanti che facciamo le riferiamo al nostro comando generale.

GIUSEPPE CONSOLO. Onorevole Kessler, dal momento che lei si è opposto ad altre domande, le chiedo dove sia la rilevanza del fatto che abbia riferito o meno al comando generale.

GIOVANNI KESSLER. Perché poi il comando generale ci ha scritto qua.

GIUSEPPE CONSOLO. Quella è un'altra cosa.

GIOVANNI KESSLER. Voglio capire.

PRESIDENTE. Invito i colleghi ad evitare dialoghi, perché come ho detto, dopo quella del colonnello Russo dobbiamo procedere ad un'altra audizione, che non sarà breve.

GIOVANNI KESSLER. Rispondendo alla domanda sulle Virgin Islands, lei ha detto: sì, mi risulta che ci fossero società...

RENATO MARIA RUSSO. L'ho appena letto, per questo mi risulta. Altrimenti non lo ricorderei.

GIOVANNI KESSLER. Ovviamente, lei sta consultando appunti, o copia di atti che ha mandato alla procura...

RENATO MARIA RUSSO. No, sono appunti.

GIOVANNI KESSLER. Tratti da quegli atti, immagino; altrimenti, mi meraviglierei della sua memoria. Dunque, a proposito delle società alle Virgin Islands riferibili alla signor Zingone, sa se alle Virgin Islands ci siano società riferibili ad altre società, di altro genere, o se per lei sia stato un caso particolare questo di aver trovato per la signora Zingone...

PRESIDENTE. Non risponda, colonnello. Se abbiamo assunto l'impegno d'onore di esaminare prima le carte, per confrontarle dopo con la dichiarazione, non capisco, allora, perché non dovesse essere approfondita la domanda del senatore Consolo....

GIOVANNI KESSLER. Presidente, se il senatore Consolo avesse chiesto «le risulta che le società X, Y e Z, che sono quelle riferite da Marini...»

PRESIDENTE. Si è riservato di dirci quali. Non può, ora, lei porre la domanda dopo averla rivoltata.

GIOVANNI KESSLER. Dicevo che se fosse stata questa la domanda del senatore Consolo, sarebbe stata perfettamente legittima. Se è stata ammessa la domanda del senatore Consolo, assolutamente generica, su tutte le società della signora Zincone e di Pintus e su tutte le società alle Virgin Islands, è altrettanto ammissibile la mia.

PRESIDENTE. No, per il semplice motivo che abbiamo «paralizzato» la domanda del senatore Consolo in attesa di avere gli atti. La sua è una correlazione ad una domanda non posta, quindi non può porla. Quando avremo i documenti, valuteremo assieme l'opportunità della correlazione.


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GIOVANNI KESSLER. Documenti, presidente, che, come abbiamo appreso ora, sono o in fase di indagine a Roma, e dunque coperti da segreto di indagine, o nel fascicolo del PM di Lucca, dunque non...

PRESIDENTE. Chi ha detto questo?

GIOVANNI KESSLER. L'ha detto il colonnello. Li ha dati alla procura. Su queste cose nel dibattimento loro non hanno ancora riferito, pertanto è da ritenere che questi atti siano nel fascicolo del PM.

PRESIDENTE. Chi esclude che invece del colonnello abbia riferito altra autorità?

GIOVANNI KESSLER. Chiediamolo al colonnello. Ha riferito lei in quel dibattimento?

RENATO MARIA RUSSO. Assolutamente no.

PRESIDENTE. Ha detto di no. Lo abbiamo sentito tutti.

GIOVANNI KESSLER. E membri del suo ufficio, sempre su questa indagine, nel dibattimento?

RENATO MARIA RUSSO. Dovrei informarmi. Immagino di no perché si era ancora alle prime udienze, alle eccezioni.

GIOVANNI KESSLER. Infatti anche a me risulta, da notizie giornalistiche, che l'istruttoria dibattimentale non sia ancora iniziata.

RENATO MARIA RUSSO. Infatti, stavo chiarendo: che io sappia, dall'ultima notizia che ho avuto, il dibattimento era alle eccezioni preliminari. Poi è stato rinviato a fine anno.

GIOVANNI KESSLER. Per cui, nel migliore dei casi, è da ritenere che questi atti siano nel fascicolo del PM, quindi ancora non conosciuti dalle parti, dalla difesa e dal giudice.

RENATO MARIA RUSSO. È sicuramente fondato.

PRESIDENTE. È possibile. Si conclude così l'audizione del colonnello Renato Maria Russo, che ringrazio.
Prendo atto che la Commissione concorda sulla richiesta alla procura della Repubblica presso il tribunale di Lucca dell'elenco delle società riferibili alla signora Donatella Zingone Dini ed al signor Curio Pintus.

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