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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dell'avvocato Giuseppe de Gori.
Avvocato, è stato ascoltato da altre autorità per la vicenda Telekom-Serbia al nostro esame?
GIUSEPPE de GORI. Assolutamente no.
PRESIDENTE. Vuole riferire alla Commissione che cosa sa in ordine al nostro lavoro? Ha appreso informazioni dalla stampa o altre notizie?
GIUSEPPE de GORI. Onorevole presidente, mi dovrebbe consentire una brevissima prolusione prima di arrivare al punto che riguarda questa onorevole Commissione, alla quale presento dei documenti.
Come tutti sanno, nel 1970 sono stato nominato avvocato ufficiale della Democrazia cristiana per il caso Moro ed il terrorismo. In quell'evenienza, nel 1988-1989, ebbi come cliente un certo Pio Maria Deiana, presidente della Janua Dei. Pio Maria Deiana aveva come socio occulto che lo finanziava un certo Roland Straub di Zug. Dopo setto o otto mesi - durante i quali io mi sono limitato a fare quello che il contratto mi imponeva - il signor Roland Straub bisticcia con tutti e denunzia me e Pio Maria Deiana per millantato credito.
A quel punto i rapporti non ci sono più stati, tanto che siamo stati rinviati a giudizio innanzi alla VII sezione del tribunale di Roma, che dopo sette anni ci ha assolti entrambi perché il fatto non sussiste.
Nel 1996 vengo a sapere, da fonte fiduciaria, che mentre il processo andava avanti il signor Pio Maria Deiana - mio cliente tuttora, che è a disposizione della Commissione - insieme con Roland Straub ed altri personaggi, si recano nello studio dell'avvocato Paoletti, che io non conoscevo, per fare una società che si occupa di diverse situazioni, Optimus su cui tornerò tra un momento. Ci sono Pio Maria Deiana, Roland Straub, il dottor Antonio Volpe, Roberto Deiana e un certo De La Pena, che avrà sentito nominare, signor presidente.
PRESIDENTE. L'omonimo è un calciatore spagnolo. Giocava nella Lazio e ha dato delle prestazioni discutibili.
GIUSEPPE de GORI. Un servizio segreto non italiano, il che fa veramente vergogna, mi ha informato che, mentre io ero imputato, Deiana ed altri presso Paoletti si erano messi d'accordo e si stavano facendo i loro affari!
PRESIDENTE. Mi scusi, avvocato, ma le vicende giudiziarie che riguardano Paoletti sono indifferenti a questa Commissione. La preghiamo di riferirci tutto quello che sa, se lo sa, in ordine alla vicenda Telekom-Serbia.
GIUSEPPE de GORI. Cominciamo con il dire che il signor Volpe ha sposato la nipote di Milosevic.
PRESIDENTE. Buon per lui; e allora?
GIUSEPPE de GORI. Con un documento ufficiale, che consegno alla Commissione, 400 milioni di dollari sono stati versati... Prego il presidente di leggerlo: è un documento che proviene dall'autorità giudiziaria e che mi è stato dato dal servizio segreto russo.
PRESIDENTE. Cominciamo con il dire che qui si parla di 10 milioni di dollari.
GIUSEPPE de GORI. Moltiplicati per quaranta fanno 400 milioni di dollari.
PRESIDENTE. Comunque, non è l'entità della cifra.
Le ho chiesto le attinenze che hanno le circostanze a lei note con la vicenda Telekom-Serbia. Tutto il resto può essere un giallo, come sarà certamente.
GIUSEPPE de GORI. Le attinenze sono queste: la banca di Mosca che si chiama Academìa Banca ha trattato la tangente di 500 milioni di Telekom-Serbia. Non posso portarvi le prove perché ciò mi è stato detto da Boris Klavchenko...
GIUSEPPE de GORI. Il documento mi è stato dato cinque giorni fa.
PRESIDENTE. In quale periodo ha trattato i 500 milioni?
GIUSEPPE de GORI. Nel 1996-1997.
PRESIDENTE. Dire 1997 significa riferirsi ad un anno intero, in quale periodo esatto?
GIUSEPPE de GORI. Non so la data precisa, ma risulta. Quando la Banca nazionale del lavoro si vede arrivare 800 milioni, non 800 lire, non controlla la cifra, lo dice all'Ufficio cambi e poi li fa ritornare non a Zurigo, ma al Credit Suisse di Zug.
Il signore che mi ha dato questo documento non mi ha voluto dare altro nonostante glielo avessi chiesto... Non so per quale motivo mi abbia dato il documento...
PRESIDENTE. Avvocato, consegna il documento alla Commissione?
PRESIDENTE. Chiede che i documenti siano considerati segreti o riservati?
GIUSEPPE de GORI. Il presidente è libero di agire come ritiene, secondo la sua saggezza.
PRESIDENTE. I due documenti vengono considerati riservati.
GIUSEPPE de GORI. Se mi consente di terminare, presidente, sottolineo che l'Optimus si è trasferito in America e questo è il documento che contiene l'indicazione dei soggetti interessati.
PRESIDENTE. Per la conoscenza della Commissione, dico che il team esecutivo dell'Optimus è composto da Dave Mansen, David Stagg, Ric Starck, Patricia L. Dormeyer, Erik Ringkjob, Peter Feuerle, Roland Straube e Gerry Thompson. Anche questo documento è riservato ed è a disposizione della Commissione.
Ho terminato le domande. Prego, senatore Consolo.
GIUSEPPE CONSOLO. Lei ha parlato di una tangente per l'affare Telekom-Serbia: come le viene questa espressione, «tangente»?
GIUSEPPE de GORI. L'espressione «tangente» non l'ho usata io; non fa parte del mio vocabolario, anche perché parlare
di «tangente» è sbagliato: si tratta di una figura geometrica...
PRESIDENTE. Avvocato, non ci illustri la lavagna della matematica: andiamo al concreto.
GIUSEPPE de GORI. Mi è stato detto da chi è venuto da me: «Questo è il frutto: sono 800 milioni; 300 ce li prendiamo noi e gli altri 500 devono andare a chi ci ha fatto guadagnare i soldi».
GIUSEPPE CONSOLO. Lei aveva usato quell'espressione, non io.
PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di intervenire, ringrazio l'avvocato de Gori anche per i documenti che ci ha lasciato e dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 16,10.
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