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PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi, Domenico Merolla, e del segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi, Francesco Napolitano.
La Commissione, nello svolgimento dei propri lavori, sta dedicando particolare attenzione all'approfondimento delle diverse problematiche connesse alla grave e perdurante situazione di emergenza che caratterizza il territorio campano nello smaltimento dei rifiuti.
La Commissione ha convenuto sull'opportunità di procedere, nel corso dell'odierna seduta, ad una serie di audizioni di rappresentanti delle organizzazioni sindacali della regione Campania, al fine di acquisire elementi informativi e valutazioni in ordine alle diverse questioni relative alla situazione dei circa 2.300 lavoratori addetti alla raccolta differenziata dei rifiuti, assegnati ai consorzi di bacino operanti nel territorio della regione Campania.
Nel rivolgere un saluto e un ringraziamento per la disponibilità manifestata e prima di dare la parola a Domenico Merolla, voglio far presente come più volte la loro organizzazione ha sollecitato iniziative e attività su questioni specifiche che
riguardano non soltanto l'attività propria dei lavoratori, ma più in genere il ciclo integrato dei rifiuti in quella regione. Ovviamente, riserviamo eventuali domande dei colleghi della Commissione in esito al suo intervento.
DOMENICO MEROLLA, Segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi. Noi rappresentiamo la CIL Ambiente e servizi, sindacato presente in Campania che si occupa prevalentemente della gestione dei lavoratori.
PRESIDENTE. Quanti lavoratori avete sindacalizzato?
DOMENICO MEROLLA, Segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi. Siamo circa 2.000, forse più.
PRESIDENTE. E rispetto ai 2.300?
DOMENICO MEROLLA, Segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi. La nostra quota si aggira intorno ai 700.
PRESIDENTE. C'è qualcosa che non quadra!
DOMENICO MEROLLA, Segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi. Guardi, la stessa domanda ce l'ha posta il prefetto Catenacci e abbiamo mandato la nota con tutti gli iscritti.
TOMMASO SODANO. È possibile avere la doppia tessera da voi?
DOMENICO MEROLLA, Segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi. Sì. Comunque sui numeri ognuno dice la sua.
PRESIDENTE. CGIL-CISL-UIL dicono più o meno 600-700; il sindacato Azzurro dice 1700, ora voi dite 700...
FRANCESCO NAPOLITANO, Segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi. CGIL-CISL-UIL sono in netta minoranza!
PRESIDENTE. Lei ha letto le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal prefetto Catenacci su questi lavoratori? Ci dice qualcosa anche in riferimento a questo?
DOMENICO MEROLLA, Segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi. Volevo fare prima una breve premessa. Cercherò di spiegare le questioni tecniche relative a questi lavoratori, mentre Francesco Napolitano, che è il segretario responsabile, vi parlerà delle strategie programmatiche. Noi non siamo qui per cercare i colpevoli, per sovrapporci a ruoli di altri, siamo qui semplicemente per dire la nostra su questi 2.316 lavoratori.
Erroneamente sulla stampa è stato più volte riportato che si tratta di lavoratori ex LSU; questi lavoratori, invece, hanno un'altra storia. Nel 1994 è stato proclamato lo stato di emergenza rifiuti in regione Campania e fino al 2001, anno in cui sono stati costruiti i CDR, si è continuato a smaltire i rifiuti nelle discariche; in queste discariche private lavorava un certo numero di persone, per le quali nel lontano 1996, con la chiusura delle discariche, fu approvata la legge n. 608, che prevedeva per essi l'accesso alla mobilità fino al nuovo reinserimento negli impianti di trattamento e/o smaltimento dei rifiuti. Questi 400 lavoratori hanno continuato a lavorare alle dipendenze dei consorzi di bacino, istituiti con legge regionale n. 10 del 1993 (soggetti individuati per continuare la gestione delle discariche esistenti, che prima erano in mano ai privati). Poi è stato presentato il piano regionale di smaltimento rifiuti dal presidente di allora, Rastrelli, che doveva essere un esempio di continuità istituzionale (così lo definiamo noi della CIL), al di là delle appartenenze partitiche. Il piano regionale l'ha fatto Rastrelli e lo ha completato Antonio Bassolino.
L'accordo con FIBE e la gara di appalto, fatti sotto la presidenza di Rastrelli, commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, sono stati portati avanti da Bassolino, il presidente attuale della regione Campania. Il 27 marzo 2000, a seguito di un bando regionale del 1o giugno
1999, sono stati assunti i primi 1.500 lavoratori. Sto parlando di ex corsisti che avevano effettuato percorsi formativi nella regione Campania, di LSU aventi un diritto di opzione non esercitato - a causa della triplice CGIL-CISL-UIL - e di 830 disoccupati assunti utilizzando le graduatorie delle varie SCICA campane. Era un progetto bellissimo, che avrebbe visto impegnati questi lavoratori nelle attività di raccolta differenziata. La regione ha pubblicato il bando, il Governo ha fornito i fondi necessari e i consorzi si sono visti assegnare la funzione di assumere i dipendenti, ma alla fine i servizi di raccolta vengono effettuati da altri soggetti.
Un mese dopo l'assunzione di cui sopra - al riguardo intendiamo fornire alla Commissione una dettagliata relazione -, il sindacato ha affermato per iscritto che se il buongiorno si vede dal mattino l'impressione è che questi lavoratori sono considerati alla stregua di automobili parcheggiate. Secondo una definizione da me coniata, e usata più volte anche in sede istituzionale, siamo da considerare giovani pensionati dello Stato italiano; infatti, pur essendo stati assunti con contratti part-time, noi dovremmo svolgere le attività di raccolta differenziata. Una quota di automezzi - corrispondente a circa il 60-70 per cento dell'intero autoparco -, che il commissariato di Governo ha acquistato con i fondi del Governo, si trova all'ASIA di Napoli e nei comuni consorziati in comodato d'uso. Quindi, quando Catenacci afferma che i lavoratori di cui si tratta non lavorano dovrebbe anche aggiungere che ciò non dipende da loro, ma da chi ha regalato questi automezzi. Quel poco che si riesce a fare lo si fa attraverso l'uso di automezzi fatiscenti, per non parlare poi di professionalità frustrate da una serie di sovrapposizioni tra le varie aziende.
L'altro aspetto dolente riguarda la FIBE. Secondo il dettato della legge n. 608 del 1996, i soggetti chiamati a costruire e/o gestire gli impianti per il trattamento dei rifiuti dovevano essere reperiti prioritariamente tra i lavoratori provenienti dalle ex discariche: in ogni caso, nemmeno uno di essi è stato assunto negli impianti di CDR. Comunque, vi abbiamo fatto sapere per iscritto che, anche nel caso in cui questi lavoratori fossero stati assunti, gli impianti di CDR sarebbero sempre rimasti dei mostri ecologici.
I consorzi sono delle strutture che personalmente considero parcheggi dorati poiché, anche per i vari presidenti e consiglieri di amministrazione, i fondi arrivano tutti i mesi, così da permettere il pagamento degli stipendi. Il commissariato di Governo - parlo della gestione Catenacci - invia i fondi per gli stipendi che includono il solo costo del lavoro. Qualcuno di voi potrebbe spiegarmi come si può acquistare a queste condizioni il gasolio per gli automezzi e pagare le assicurazioni?
I diciotto contratti della regione Campania riguardano vari comuni - dai venti ai quaranta -, così da creare il consorzio di bacino. Siamo di fronte ad un caso atipico, poiché l'ente di bacino Napoli 5 coincide con il comune di Napoli, e ciò non è stato mai formalizzato. Attraverso l'ordinanza commissariale n. 043 l'assessore all'ambiente del comune di Napoli è stato nominato commissario ad acta al fine di istituire il bacino Napoli 5 attraverso l'uso sinergico dell'ASIA; quest'ultima doveva anticipare fondi ed automezzi che poi, essendo stati debitamente rendicontati, dovevano essere rimborsati dal commissariato. Quasi un centinaio di automezzi fanno parte dell'autoparco dell'ASIA; quindi, vi sono 370 lavoratori che si trovano a non poter fare niente visto che sono rimasti a loro disposizione solo venti automezzi, ognuno dei quali può ospitare un massimo di tre persone. Ecco da dove origina la nostra rabbia, senza considerare che il progetto Napulita era già fallito a Milano.
L'ASIA ha predisposto una rendicontazione concernente la composizione merceologica dei rifiuti nella città di Napoli. Secondo tale rendicontazione il 38 per cento dei rifiuti è di origine organica, mentre il 27 per cento è di origine cartacea. Tra l'altro, va detto che questo 27 per cento è costituito per un 15-16 per cento da residui domestici, mentre la restante
parte da residui prodotti dalle grandi utenze commerciali. Inoltre, viene dato in subappalto persino il posizionamento dei bidoncini bianchi utilizzati per la raccolta della carta derivante dagli usi domestici. Per evitare il ridicolo il Governo, unitamente alla regione, dovrebbe intervenire attraverso l'adozione di un provvedimento legislativo.
PRESIDENTE. Do ora la parola a Francesco Napolitano, segretario responsabile della CIL.
FRANCESCO NAPOLITANO, Segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi. Signor presidente, da più di dieci anni ormai si sta vivendo in Campania una situazione di emergenza. Al riguardo, mi viene spontaneo far rilevare che siamo ancora in assenza di un chiaro progetto per il futuro, quindi ogni soluzione da noi prospettata potrebbe risultare aleatoria fino a che non si ripristinerà lo stato dei luoghi.
Doveva essere attuata la cosiddetta provincializzazione dei rifiuti, cui era anche interessata la commissione nazionale; a tutt'oggi, invece, vi sono dei lavoratori che, come ricordato anche da Domenico Merolla, sono costretti, ad esempio, a lavorare a Salerno presso la discarica di Parapoti: ciò, comporta dei costi per i viaggi che, tra l'altro, non vengono rimborsati. Io non ho mai visto lavoratori che, pur volendo lavorare, sono pagati per non farlo. È possibile che i lavoratori debbano dimostrare la loro rabbia, anche inscenando manifestazioni di piazza, perché vogliono lavorare, mentre non ci sono gli strumenti ed i mezzi adeguati?
PRESIDENTE. Devo dire che non c'è una grande tradizione in questo senso!
FRANCESCO NAPOLITANO, Segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi. Certo, però abbiamo creato un precedente che potrebbe essere preso come riferimento anche da altre categorie, e non vorrei che ciò si verificasse. Ci sono alcuni consorzi, come quello di Caserta 2, dove non ci sono automezzi per uscire in servizio, un autoparco o uno spogliatoio per i lavoratori. I lavoratori stazionano in mezzo alla strada, devono trascorrere le loro otto previste senza fare niente perché in pratica non devono lavorare. Se questo è il concetto del non lavoro, come possiamo pensare di istituire la famosa raccolta differenziata? Il vero problema di questi 2.316 lavoratori è rappresentato dalla totale carenza di mezzi e strutture adeguate che non permette in alcun modo di operare la raccolta differenziata. È inutile negare che Napoli ha fallito nella raccolta differenziata, perché non è possibile che si operi prima una selezione del rifiuto per poi vedere il tutto compresso nello stesso autocompattatore di un automezzo di qualche ditta privata che poi lo va a sversare in discarica. Se questa è raccolta differenziata io porrei grande attenzione sull'argomento.
Per ritornare ai lavoratori interessati, rimanendo nell'ambito del consorzio Napoli 5, premesso che la raccolta differenziata è definitivamente fallita, ASIA, che è nata per essere competitiva dal punto di vista economico, oggi ha un grande buco di bilancio; pertanto sta cercando di comprare nuovi siti perché ha capito finalmente che il ricavo economico si ottiene soltanto dalla gestione del rifiuto e non dalla raccolta differenziata. Noi, dal punto di vista sindacale, non siamo contro questa nuova opzione, perché vogliamo che la più grande azienda del mezzogiorno (la CIL si è prodigata per farla nascere, anche se non si sa perché non ha decollato, anzi forse le ragioni sono note, ma nella veste di sindacalista non posso entrare in un fatto politico) rimanga in attività. Tuttavia noi dovremo attendere almeno due o tre anni prima che vengano costruiti i termovalorizzatori, e a questo punto mi sorge spontanea una domanda: dopo un tentativo fallito di collocare i lavoratori dei consorzi di bacino nei comuni, che in mancanza di fondi non hanno potuto assumerli, se i 2.316 lavoratori dei consorzi di bacino della Campania non vengono qualificati come lavoratori socialmente, come si continua a scrivere sui
giornali, quale sarà la loro collocazione definitiva? Dobbiamo attendere ancora alcuni anni per impiegarli nei siti definitivi? Riusciremo ad impiegare tutti i 2.316 lavoratori? Con quali soldi? In che modo? Questi lavoratori serviranno ancora per la raccolta differenziata? Si penserà ad una loro stabilizzazione, magari anche presso privati? E se verranno qualificati come lavoratori di enti pubblici come potremo collocarli presso aziende private?
Vorrei porre queste domande all'attenzione della Commissione per far sì che si giunga ad un progetto di massima sia con le autonomie locali sia con la regione sia con la province, riservando un ruolo da protagonista al sindacato, che ha sempre lottato per la stabilizzazione di questi lavoratori.
PRESIDENTE. Ho compreso che voi avete un numero consistente in questo bacino di lavoratori. Avete partecipato anche alla fase istruttoria delle assunzioni?
FRANCESCO NAPOLITANO, Segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi. No!
PRESIDENTE. Quindi avete soltanto un ruolo di rappresentanza di tipo sindacale; non avete partecipato alla ripartizione insieme ai movimenti di lotta.
DOMENICO MEROLLA, Segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi. Noi siamo sindacato a tutti gli effetti, ci occupiamo soltanto della tutela e dei diritti di chi lavora, il resto non ci appartiene!
FRANCESCO NAPOLITANO, Segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi. Noi eravamo il solo sindacato presente quando erano impegnati circa 240 lavoratori nelle discariche a cielo aperto; li seguivamo già al momento della dismissione delle discariche. Soltanto dopo sono diventati 2.316; forse ci sarà stata la moltiplicazione del pane e dei pesci. Comunque noi non abbiamo partecipato al tavolo.
PRESIDENTE. Mi potete citare le ditte che hanno avuto in subappalto la sistemazione dei bidoncini per la raccolta della carta? Siete a conoscenza di altri subappalti?
FRANCESCO NAPOLITANO, Segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi. Io credo che ognuno debba fare il proprio mestiere. Noi abbiamo evidenziato che qualcosa non funziona, ora tocca agli organismi preposti svolgere le indagini del caso.
PRESIDENTE. Senza dubbio, ma se ci fornite qualche indicazione ulteriore, avendo voi il contatto con i territori e le vicende, rendete il nostro lavoro e quello delle autorità inquirenti più agevole.
FRANCESCO NAPOLITANO, Segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi. Signor presidente, ribadisco quanto ho detto prima; se noi avessimo visto un automezzo con una qualche indicazione di appartenenza non avremmo problemi a dichiararlo. Dato che questi automezzi nei loro interventi quasi sempre non usano targhe vicino ai camion, non essendo DIGOS o parte attiva...
PRESIDENTE. Quindi, non lo riferite perché non lo sapete.
FRANCESCO NAPOLITANO, Segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi. Infatti, ma vogliamo dare la massima collaborazione alla Commissione.
TOMMASO SODANO. Credo che alla fine di queste audizioni la situazione cominci ad essere un po' più chiara.
PRESIDENTE. Tra l'altro, ci forniscono un quadro puntuale che ci aiuta molto.
TOMMASO SODANO. Innanzitutto, non sono LSU. Merolla diceva che, dei
2.316 lavoratori, 830 sono stati assunti dai collocamenti - e, quindi, mai come in quel caso c'è stata un'assunzione trasparente secondo i criteri delle graduatorie del vecchio collocamento -, 100 erano gli ultimi residui della mobilità, 500 gli ex corsisti e gli altri delle due cooperative. Quindi, tranne un 7 per cento che ha aderito al bando su base volontaria, non era corretto definirli LSU perché, a tutti gli effetti, erano ex disoccupati da varie provenienze, da collocamento o da cooperative, ed oggi lavoratori.
PRESIDENTE. Forse un errore terminologico di questa natura deriva anche dal fatto che inizialmente erano a tempo determinato ad un numero di ore inferiore al rapporto orario settimanale.
TOMMASO SODANO. Su questa vicenda si è scritto molto e credo sia giusto che emerga anche la verità sulla ricostruzione dei fatti, ferme restando le ombre su come si sia individuata una parte di questi lavoratori. Nel caso dei comuni che fanno la raccolta differenziata, come la vicenda di Napoli, abbiamo letto che non si può fare il servizio porta a porta perché la manodopera costerebbe molto. Comunque, almeno in questa fase sperimentale avremmo potuto utilizzare a costo zero questi lavoratori perché sono, comunque, pagati.
Allora, se al 31 dicembre 2005 dovesse terminare il commissariamento della regione Campania, se ne frattempo si avviassero, come noi auspichiamo, tutti i progetti per la raccolta differenziata nei comuni e se dovessero continuare ad operare con proprie risorse, mezzi e uomini, da qui a qualche mese ci troveremmo con un esubero di 2.316 persone e, quindi, con una vera emergenza sociale nella regione: cosa pensate di tutto ciò?
Inoltre, vi risulta che alcuni lavoratori dei consorzi siano dislocati presso aziende partecipate? Quando trimestralmente ritiro i sacchetti presso la mia azienda partecipata trovo delle persone del consorzio: come sono regolati i rapporti fra i consorzi e le partecipate (Pomigliano ambiente, Campania Felix e via dicendo)?
FRANCESCO NAPOLITANO, Segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi. Mi scusi, potrebbe riformulare la domanda?
PRESIDENTE. Qual è il rapporto tra i lavoratori dei consorzi e le eventuali società pubbliche o private campane, giacché accade spesso che il lavoro che dovrebbe essere fatto da una società pubblica venga poi svolto dai lavoratori dei consorzi?
FRANCESCO NAPOLITANO, Segretario responsabile della CIL Ambiente e servizi. Questo riguarda specificatamente gli organi di Stato preposti, perché noi non siamo a conoscenza di situazioni tali da poter fornire alla Commissione un'indicazione fortemente collaborativa. Pongo al vaglio della Commissione un altro tipo di problema. Fortunatamente, è intervenuto lo slittamento di un anno della trasformazione della tassa in tariffa, perché nel 2006 i comuni andranno al collasso. Vi prego di valutare bene la situazione, perché 2.316 lavoratori aggiunti alla trasformazione della tassa in tariffa costituiranno effettivamente un problema per tutti.
DOMENICO MEROLLA, Segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi. Tra gli allegati dei nostri documenti abbiamo anche presentato una piattaforma propositiva, ma la sua attuazione dipende dalla reale volontà politica. Infatti, quando si assumono dei lavoratori che hanno le professionalità per lo smaltimento e il trattamento - che, ripeto, sono figli di un procedimento istituzionale trasversale, senza appartenenze partitiche -, un piano regionale lo si può o meno discutere, ma la mia opinione è che quanto ha fatto il presidente Bassolino sia totalmente sballato e contro le leggi vigenti (mi riferisco al decreto Ronchi), perché trasforma i termovalorizzatori da cinque a due, individuandoli nel casertano e nel napoletano, venendo meno alla provincializzazione dei rifiuti.
PRESIDENTE. Per favore, veniamo alle proposte.
DOMENICO MEROLLA, Segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi. La proposta è quella di poter utilizzare questi lavoratori nell'impiantistica intermedia, nelle raccolte di tipologie di rifiuti che non vengono effettuate.
TOMMASO SODANO. Il vostro sindacato sarebbe d'accordo su un passaggio da un contratto con un soggetto pubblico ad uno privato? Infatti, per strutture intermedie intendiamo, ad esempio, il CDR e, quindi, andare a lavorare per conto della FIBE.
DOMENICO MEROLLA, Segretario regionale Campania della CIL Ambiente e servizi. Di fronte ad una proposta seria. che permetta la fuoriuscita dei lavoratori dallo stato di precarietà e ad una pianificazione che rispetti i livelli occupazionali, non abbiamo nessuna pregiudiziale o preclusione: chiaramente, il discorso va impostato.
PRESIDENTE. Se non vi sono altre sollecitazioni, ringrazio i rappresentanti della CIL perché ci hanno fornito utili indicazioni ed un inquadramento sistematico del fenomeno con delle opportunità e delle prospettive sul piano delle proposte. Dichiaro conclusa l'audizione.
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