CAMERA DEI DEPUTATI - SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA Resoconto stenografico della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti |
DONATO PIGLIONICA. È vero che nel corso di rilevazioni tecniche nella sede della Tersan è stato individuato nel terreno un foro disperdente, che raggiungeva la profondità di 160 metri, dove veniva smaltito Dio solo sa che cosa?
Dai registri di carico e scarico della Tersan risulta che la ditta riceveva rifiuti solidi urbani, tal quale, non sottoposti a selezione: la Tersan dispone di un impianto per la selezione dei rifiuti, in modo da isolare l'organico dall'inorganico, per essere in grado di procedere alla lavorazione soltanto di sostanze organiche? Infatti, da quanto si capisce, qui si è lavorato ben altro.
Da quali regioni la Tersan riceveva questi rifiuti? Se stiamo alla logica delle regioni contermini, non mi pare che la Toscana rientri tra queste. Anche in questo caso, chi doveva controllare e non lo ha fatto? Le responsabilità in questa vicenda vanno individuate senza alcuna preoccupazione, perché i danni per il territorio sono attualmente del tutto imprevedibili, ma temo devastanti; infatti, anche se le analisi fossero tranquillizzanti, l'impatto sul mercato comunque è già un dato di fatto.
È vero che ci sono state delle analisi difformi in precedenti procedimenti relativi alla Tersan e che alcuni soggetti sono sottoposti ad indagini o addirittura rinviati a giudizio (o comunque in altre fasi giudiziarie) e che uno di loro in questo momento svolge un ruolo estremamente importante nell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente? Se fosse così, avremmo il paradosso che qualcuno, indagato per questioni relative alla Tersan, oggi debba verificare se la stessa abbia o meno lavorato bene.
È vero che tutte le questioni relative alla Tersan Puglia da quattro anni sono gestite da persona dichiarata fallita, come soggetto e non come società, e che quindi sono stati stipulati dei contratti che sostanzialmente dovrebbero o potrebbero risultare nulli?
È vero che dopo un'autorizzazione del settembre 2000, estremamente contestata, della provincia di Bari, è cominciato un balletto di cambiamenti societari, dei quali bisognerebbe capire il vero obiettivo nell'ambito di un progetto sulla via per Altamura di un nuovo impianto della Tersan, in zona a protezione speciale, sul quale pende una valutazione positiva di impatto ambientale della regione Puglia, attualmente sottoposta a procedura di infrazione da parte della Comunità europea?
È vero che in alcuni assetti societari vicinissimi alla Tersan agiscono persone imparentate con funzionari dell'assessorato all'agricoltura della regione Puglia, che erano deputati al rilascio dell'autorizzazione allo spietramento, una metodica che è all'origine di questo disastro o comunque non gli è estranea? È chiaro infatti che, avendo sottoposto alcune migliaia di ettari alla cosiddetta triturazione delle pietre, il risultato è un disastro idrogeologico i cui effetti reali saranno valutati soltanto dalle prossime generazioni. Il risultato è costituito da terreni estremamente poveri, che se non vengono continuamente rinvigoriti con questi fanghi sono incapaci di produrre; quindi abbiamo il paradosso di funzionari della regione che autorizzavano, oltre ogni buon gusto, perché passi per la liceità, ma qualche volta occorre anche il buon gusto; lì c'è qualcuno che ha cambiato un paesaggio, grazie allo spietramento di migliaia di ettari.
Ho scritto all'assessore Cosentino che se non procediamo in fretta alla costituzione del parco della Murgia, quando avremo chiuso il recinto dentro non avremo più neanche un bue da tutelare, essendo scappati tutti. Questo è il dramma. Dunque, abbiamo soggetti che da un lato autorizzavano lo spietramento dei terreni e che, dall'altro, appartenevano a società che producevano fanghi da smaltire sui terreni stessi. La vicenda può riservare sorprese straordinarie.
È vero che questa azienda aveva intensi traffici di rifiuti con la Campania, dalla quale pare arrivassero anche rifiuti sanitari, perché ne sono stati trovati? I rapporti con la Campania sono già stati dimostrati in altre procedure? È vero che l'azienda aveva inviato del compost in Nord Africa, nelle regioni del Maghreb, che fu sequestrato perché assolutamente inutilizzabile nei terreni cui erano destinati? Mi pare che questa azienda abbia un fascicolo fin troppo corposo, e sorprende che un certo soggetto continui ad operare in assoluta tranquillità.
Sempre in Puglia è stato trovato un sito dove veniva stoccato materiale plastico, dove a giugno si è verificato un casuale e fortuito incendio che ha provocato una nube tossica sulla città di Bari, che era di proprietà di un soggetto arrestato un anno prima in merito al caso della «Murgia violata»; assistiamo al paradosso - si tratta di un problema che la Commissione dovrà affrontare - che soggetti arrestati e che patteggiano pene per reati in campo ambientale continuino ad ottenere autorizzazioni a svolgere attività inerenti a questioni ambientali e relative ai rifiuti. Si tratta di un'altra anomalia. Su questa persona di cui stiamo parlando, della Tersan, esiste un fascicolo non so quanto alto, però continua tranquillamente ad operare.
Quali sono al momento le responsabilità dei proprietari dell'area, che hanno sottoscritto un contratto con la Tersan per lo sversamento di questo materiale sui terreni? Ci sono notizie che possano farci capire se i soggetti fossero o meno consci di quanto stava avvenendo? Sono state svolte indagini sulla zona Pietre Tagliate, terre in Agro di Bitonto, dove la Tersan, attraverso un'altra società, aveva un terreno di 170 ettari sul quale per anni ha smaltito i fanghi lavorati nella maniera che abbiamo visto?
È vero che il soggetto fermato con il camion in zona di Gravina era un pregiudicato, quasi a confermare ulteriormente l'idea che in questo mercato la malavita non è poi del tutto estranea?
Forse ho formulato troppi quesiti, ma ognuno ha una sensibilità diversa sulle varie tematiche, e quando le vicende accadono sulla propria pelle è ovvio che la rabbia è sicuramente più alta.
GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Il collega Piglionica mi ha anticipato sulla tematica generale della Murgia, in quanto noi siamo parlamentari di quell'area, responsabili forse perché avremmo dovuto sapere, ma nessuno ci ha mai detto niente. Infatti, la Murgia è immensa e noi non abbiamo tempo per andare a funghi!
Vorrei fare alcune precisazioni, facendo miei anche i quesiti, le perplessità e le preoccupazioni del collega Piglionica. Quando sono pervenuti questi esposti? A me risulta a maggio. La parte di terreno interessata appartiene ad un unico proprietario? È stato accertato se il proprietario abbia un contratto con la Tersan per lo sversamento di un certo quantitativo di materiale? E, se esiste un contratto, di che entità è questo quantitativo?
Non ho capito bene il meccanismo: i fanghi dovrebbero servire per fertilizzare, ma io ho il sospetto che in questo caso sia intervenuto un contratto per utilizzare questi terreni come discarica. Pertanto, il processo è inverso: la Tersan, o chi per lei, avrebbe pagato per andare a sversare. Il sospetto mi sorge naturale; conoscendo l'accortezza e l'amore per la terra degli agricoltori pugliesi non posso credere che questi ultimi non percepiscano quando si va oltre la destinazione iniziale dello sversamento, e quindi ritengo che possa essere intervenuto un contratto lucroso a favore di chi riceve questi fanghi che si sono rivelati illegittimi.
Alla procura risulta che il titolare di questa ditta abbia ottenuto nel 2001, nonostante i precedenti di cui ha parlato il collega Piglionica, l'autorizzazione del presidente della provincia di Bari ad attivare questo grande insediamento in Agro di Grumo, confinante con Altamura?
In un primo momento è stato detto che le analisi erano negative; oggi leggo sul Corriere del Mezzogiorno e sulla Gazzetta che è intervenuto il sequestro di una quantità di grano nel quale sono state rinvenute tracce di cromo. La provenienza di questo grano vi è nota? Si tratta di un silos? In un silos può essere immagazzinato grano proveniente da un'altra parte. Si tratta di grano prodotto in quella zona della Murgia? Infatti io conosco la Murgia come improduttiva; non è facile produrre 40 mila quintali di grano in un'area così pietrosa.
Vorrei inoltre sapere se siano stati effettuati accertamenti sul latte, che secondo me è un prodotto più a rischio, in quanto la Murgia è nota per essere terreno da pascolo, in certi periodi.
Vorrei sapere poi se dai vostri accertamenti sia emersa l'esistenza di altre ditte che hanno usato il territorio della Murgia per lo sversamento di rifiuti di qualsiasi genere.