XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 4004
Onorevoli Colleghi! - In Italia non esistono dati certi
sul numero dei cittadini ciechi e ipovedenti.
L'Organizzazione mondiale della sanità ritiene che in
Europa l'incidenza della cecità varia dallo 0,2 per cento
della Francia allo 0,7 per cento dell'Inghilterra.
Studi epidemiologici effettuati in Italia (Progetto Fatma
del CNR, su campioni di popolazione di età compresa tra i 40 e
70 anni) registrano una incidenza dello 0,2 per cento di
cecità bilaterale che aumenta allo 0,5 per cento quando si
includono anche persone più anziane.
L'incidenza dell'ipovisione varia dallo 0,7 per cento
all'1 per cento.
Questi dati, confrontati con quelli ISTAT e del Ministero
dell'interno, fanno ritenere che in Italia risiedono:
circa 130.000 cittadini ciechi assoluti e parziali con
residuo visivo non superiore a 1/20;
circa 500.000 cittadini ipovedenti gravi e medio gravi
con residuo visivo compreso fra 1/20 e 3/10.
Circa il 70 per cento dei cittadini ciechi e ipovedenti è
di età superiore ai 65 anni.
Circa il 30 per cento degli ipovedenti è affetto da
malattie irreversibili, degenerative, ed ereditarie che spesso
conducono gli stessi alla cecità.
Risulta in forte crescita il numero di bambini minorati
della vista affetti da ulteriori gravi handicap. Tale
situazione seppur poco significativa sotto l'aspetto
statistico, richiede una particolare attenzione per i risvolti
umani, sociali ed economici.
La quasi totalità dei cittadini ciechi e ipovedenti,
nonostante gli interventi dello Stato, vive una condizione
sociale e umana di grave disagio. Soprattutto le persone
anziane, le più deboli, non dispongono di sufficienti sostegni
sotto l'aspetto psicologico e pratico.
In questo contesto l'Associazione nazionale privi della
vista e ipovedenti (ANPVI-ONLUS), ente morale riconosciuto con
decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 1981, n.
126, unica associazione di promozione sociale che, oltre ai
ciechi associa, tutela e rappresenta anche i cittadini
ipovedenti, ha realizzato uno specifico centro nazionale di
documentazione e servizi di segretariato sociale presso le
proprie sedi periferiche. Tale importante iniziativa consente
ai cittadini ciechi e ipovedenti e ai loro familiari di poter
disporre di sicuri e qualificati punti di riferimento per
affrontare le complesse problematiche derivanti
dall'handicap visivo.
Il Centro nazionale di documentazione realizzato
dall'ANPVI-ONLUS opera attivamente per ridurre l'incidenza del
fenomeno delle minorazioni visive, affianca le strutture
pubbliche svolgendo un importante ruolo di informazione
circa:
l'incidenza e l'evoluzione delle patologie oculari;
l'indirizzo e la promozione delle attività nel campo
della riabilitazione visiva;
la progettazione e la realizzazione di campagne di
sensibilizzazione e di prevenzione contro le malattie
oculari.
Il Centro nazionale di documentazione ha inoltre il
compito di:
reperire e divulgare le normative emanate a livello
europeo, nazionale, regionale e locale che direttamente o
indirettamente si riferiscono alle problematiche dei ciechi e
degli ipovedenti;
censire e rilevare il numero dei ciechi e degli
ipovedenti, per fasce di età, condizione sociale e bisogni;
prospettare ai rappresentanti centrali e periferici
delle istituzioni le soluzioni più rispondenti alle esigenze
dei disabili visivi;
acquisire e divulgare informazioni inerenti gli
strumenti tecnici, informatici ed ottici utili alla migliore
autonomia personale dei ciechi e degli ipovedenti;
acquisire e divulgare ogni utile informazione inerente
la ricerca scientifica nel settore dell'oftalmologia;
predisporre e realizzare studi, progetti, convegni e
pubblicazioni inerenti le problematiche della disabilità
visiva, l'educazione sanitaria e la prevenzione delle
minorazioni visive con particolare riferimento alle malattie a
carattere degenerativo ed ereditario.
Gli uffici provinciali di segretariato sociale
dell'ANPVI-ONLUS hanno le seguenti funzioni:
agire in collaborazione con i servizi sociali e sanitari
dei comuni e delle aziende sanitarie locali, con le province e
con altri enti pubblici e privati per il recupero e la piena
integrazione sociale e culturale dei disabili visivi;
offrire ai disabili visivi e ai loro familiari il
sostegno e le informazioni volte a far conseguire la
consapevolezza che le difficoltà derivanti dall'handicap
visivo possono essere attenuate e superate mediante appositi
percorsi riabilitativi, ausili tecnici, informatici e ottici
correttivi; fornire informazioni sulle modalità di accesso
alle strutture mediche oculistiche, assistenziali,
riabilitative e formative;
assistere i disabili visivi e i loro familiari
nell'espletamento delle pratiche previdenziali e assistenziali
inerenti la riabilitazione, l'educazione scolastica, la
formazione professionale, il collocamento al lavoro, le
agevolazioni tariffarie, fiscali e tributarie;
fornire consulenze legali e fiscali connesse alla
disabilità;
favorire e sostenere la diretta partecipazione dei
disabili visivi alla vita sociale, alle attività associative
quali riunioni, assemblee, convegni, eccetera;
realizzare centri di ascolto e gruppi di auto-aiuto.
La creazione del Centro nazionale di documentazione e dei
servizi provinciali di segretariato sociale, complessivamente
più di cento strutture, comporta l'impiego di almeno 200 unità
lavorative di cui circa la metà non vedenti e ipovedenti.
L'ANPVI-ONLUS, non è in grado di sostenere interamente le
spese per la gestione di tale importante iniziativa in quanto
non riceve, contrariamente a quanto avviene per altre
associazioni, alcun contributo ordinario dallo Stato.
I costi del Centro nazionale di documentazione, dei
servizi di segretariato sociale e di informazione, sono
quantificati in non meno di 3 milioni di euro annui. Tale
somma costituisce una spesa utile e giustificata in quanto
l'iniziativa risponde alle effettive esigenze sociali dei
cittadini ciechi e ipovedenti. L'Organizzazione mondiale della
sanità, infatti, considera l'handicap visivo il più
grave per le limitazioni che impone alla persona.
Per queste ragioni lo Stato può e deve fornire
all'ANPVI-ONLUS il necessario sostegno economico.