XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 2482
Onorevoli Colleghi! - Tornano all'attenzione delle
cronache vicende e fatti drammatici provocati dal gioco
d'azzardo. Il 13 febbraio 2002 è stato arrestato a Milano un
corriere della droga, si trattava di un pensionato di 55 anni
di età indotto a commettere il reato di traffico illegale di
stupefacenti, perché indebitato in quanto diventato schiavo
dei videopoker.
Il gioco d'azzardo costituisce un profondo male sociale,
si stima che circa il 3 per cento della popolazione adulta ne
sia colpita.
Le moderne tecnologie elettroniche ed informatiche
permettono la realizzazione di macchine da gioco capaci di
asservire, senza scampo, la volontà dei giocatori. Di fronte a
macchine come i videopoker si diventa ineluttabilmente
dipendenti. E' stato dimostrato che il funzionamento dei
videopoker non rispetta processi che il giocatore può
governare con la sua abilità; lo schema di flusso dei
programmi che regolano i giochi elettronici è basato sulla
casualità e di fronte ai videopoker un giocatore non ha alcuna
possibilità di poter competere vittoriosamente.
Chi gioca con il videopoker si misura con l'alea e quando
inizia una partita è destinato a perderla. Il competitore che
vorrà giocare con schemi di comportamento razionali non potrà
di certo reggere il confronto con delle macchine che non
seguono la logica: anche se dotato di grandissima abilità, in
nessun modo potrà incidere sul risultato di una partita
ingaggiata contro un avversario che reagisce con la
casualità.
Da anni si discute di come contrastare il gioco d'azzardo
e di come impedire la diffusione delle attività illecite e
malavitose che esso genera.
Già pochi anni fa la materia era molto grave, oggi è
diventata critica. Il gioco d'azzardo non è un fenomeno che si
può affrontare solamente ai sensi del codice penale, esso va
trattato soprattutto come un problema di carattere
psico-sanitario e in tal senso bisogna considerarlo come una
nuova malattia psicologica.
Dobbiamo tener conto che il gioco d'azzardo si è evoluto
rispetto al passato e che la sua evoluzione è stata favorita
dall'uso delle macchine da gioco dotate di tecnologie
elettroniche. Questa novità lo ha fatto diventare un "disturbo
psichiatrico emergente" e non a caso i maggiori studiosi che
indagano sulle cause che disturbano la psiche umana, gli hanno
riconosciuto il termine di "follia dell'ultimo millennio".
Abbiamo interpellato chi direttamente e personalmente si
occupa delle conseguenze e delle deviazioni che provocano i
giochi d'azzardo: ci hanno convinto che per debellare questo
male è necessario impedire l'uso delle macchine da gioco con
cui si può praticare. Per raggiungere tale obiettivo, è
necessario abrogare la vigente disposizione di legge che ne
consente l'installazione e l'uso. Facciamo riferimento al
quinto comma dell'articolo 110 del testo unico delle leggi di
pubblica sicurezza.
Che la situazione sia ad un punto critico lo testimoniano
i dati che autorevoli personalità pubbliche e politiche (di
tutti i partiti e movimenti), ma anche esponenti di Governo,
in particolare della XIII legislatura, hanno rilasciato nel
corso di discussioni appositamente svolte per denunciare
l'estrema gravità del gioco d'azzardo.
A titolo informativo riportiamo qui di seguito i seguenti
documenti:
a) nota del Governo Amato del dicembre 2000: "Il
fenomeno del videopoker";
b) interventi del Ministro Bianco e del Ministro
Visco, nella seduta dell'Aula del Senato della Repubblica del
19 dicembre 2000.
Riteniamo urgente che si rendano efficaci le disposizioni
recate dalla presente proposta di legge, pertanto ne
auspichiamo una rapida e il più possibile condivisa
approvazione.
Il fenomeno dei videopoker
Il Governo ha confermato la proposta di vietare i giochi
elettronici con vincite in denaro, per eliminare un fenomeno
con ampi risvolti sociali e criminali.
La pericolosità del videopoker è dimostrata dal fatto che
in un anno e mezzo un fenomeno trascurabile è diventato
esplosivo, non solo in Italia ma anche all'estero. In un anno
e mezzo le macchinette installate sono circa 800.000, per un
volume di affare pari a circa 40.000 miliardi, partendo da
zero e con uno sviluppo rapidissimo e senza confronti.
Inoltre, la stragrande maggioranza di coloro che giocano al
videopoker è costituita da minori e spesso da persone
appartenenti alla fascia sociale più debole.
Il videopoker è un fenomeno interamente illegale:
un'attività tutta in nero, dalla prima all'ultima fase del
processo. Il risvolto sociale è impressionante: un figlio
tenta di strangolare la madre perché ha bisogno dei soldi per
il videopoker; ragazzini rapinano negozi perché devono giocare
al videopoker, lavoratori finiscono in mano agli usurai per lo
stesso motivo, madri di famiglia disperate che chiedono
l'intervento delle Forze dell'ordine perché il marito spende
l'intero stipendio con questi giochi.
La velocità massima del gioco produce un accentuato grado
di assuefazione legato essenzialmente alla dinamica tecnica,
alla velocità, che provoca a lungo andare una condizione in
qualche modo paragonabile ad uno stordimento ed una notevole
attenuazione delle capacità anche di autocontrollo.
I bar e le sale giochi si sono trasformati in bische a
cielo aperto, con esiti disastrosi. Sono diverse decine di
migliaia i punti in cui si può giocare a videopoker e ciò
rende non difficile, ma difficilissimo, un controllo
sull'intero territorio nazionale e quindi anche il controllo,
per esempio, sulla possibilità dei minori di andare a giocare.
Il Governo ha ricevuto appelli dalle associazioni antimafia,
dai sindacati di polizia, dalle ACLI, dal forum delle
famiglie e da varie altre associazioni.
L'unico intervento possibile è quello che elimina la
natura di azzardo di questo gioco. Sono queste considerazioni
che hanno portato alla scelta di eliminare le vincite in
denaro e stabilire puntate massime di 2.000 lire.
Quello che il Governo può fare, in relazione alle
preoccupazioni serie e rispettabili avanzate da alcuni
ambienti e riprese da alcuni senatori, riguarda la fase di
transizione. Esso si deve impegnare per evitare che in questa
fase vi siano momenti traumatici anche sotto l'aspetto
occupazionale. Tale impegno riguarda l'accoglimento di un
eventuale ordine del giorno in cui il Governo s'impegna nella
fase transitoria, ovviamente sino all'approvazione del
regolamento, a fare in modo che vi sia il tempo necessario per
una riconversione, assolutamente necessaria.
Per le ragioni che ho evidenziato e che sono
essenzialmente legate ad un problema di sicurezza pubblica, la
raccomandazione del Governo è quella di tenere conto di questi
elementi. Invito pertanto i senatori a ritirare gli
emendamenti, tenendo conto della disponibilità del Governo ad
accogliere un ordine del giorno riguardante un aspetto
specifico del quale ci si potrebbe fare utilmente carico.
Intervento del Ministro Visco (Seduta Aula del Senato
della Repubblica del 19 dicembre 2000)
"Signor Presidente, unitamente al collega Bianco,
spiegherò le ragioni per le quali il Governo ha presentato la
soluzione contenuta nel disegno di legge finanziaria e i
motivi per cui la ritiene assolutamente non derogabile.
Si tratta di una questione che è stata a lungo discussa
anche alla Camera dei deputati, dove si è avuto un dibattito
con posizioni diverse, a livello trasversale, nel corso del
quale molti Gruppi hanno sottolineato che l'intervento fosse
troppo drastico. Tuttavia, alla fine tutti i Gruppi hanno
riconosciuto che la posizione del Governo era quella corretta
e si sono orientati per il mantenimento del testo
governativo.
Devo anche dire che tale questione è diventata
improvvisamente esplosiva. La pericolosità del fenomeno è
dimostrata dal fatto che in un anno e mezzo questa materia da
trascurabile è diventata esplosiva e ciò è accaduto non solo
in Italia ma anche all'estero, coinvolgendo infatti il
dibattito e i divieti presenti anche in altri Paesi.
In un anno e mezzo abbiamo registrato una dinamica
impressionante e spaventosa nell'installazione di queste
macchinette e nel fatturato di tale affare; in passato non era
mai accaduto un fatto del genere. Le macchinette installate
sono circa 800.000, per un volume di affare pari a circa
40.000 miliardi, tutto ciò partendo da zero e con uno sviluppo
rapidissimo.
Nel corso dell'ultimo anno abbiamo potuto verificare che
si tratta di un fenomeno interamente illegale, sotto almeno
tre profili.
In primo luogo, quello della trasparenza e dell'emersione,
cioè della regolarità nei confronti del fisco e della
registrazione; è un'attività tutta in nero, dalla prima
all'ultima fase del processo.
C'è poi un altro risvolto, strettamente criminale e
malavitoso, che diventa sempre più preoccupante.
Infine, c'è un risvolto sociale impressionante. Ho qui un
dossier alto circa 3 centimetri - che posso depositare
se i senatori lo ritengono -, che contiene una serie di
rapporti e di resoconti di polizia, alcuni ritagli di giornale
e una serie di prese di posizione sulla vicenda di alcune
associazioni. In esso sono riportate storie impressionanti: il
figlio che tenta di strangolare la madre perché ha bisogno dei
soldi per il videopoker; ragazzini che rapinano negozi perché
devono giocare al videopoker, lavoratori che finiscono in mano
agli usurai per lo stesso motivo madri di famiglia disperate
che chiedono l'intervento delle Forze dell'ordine perché il
marito spende l'intero stipendio con questi giochi.
Da quello che il Governo è riuscito a capire, anche
nell'ambito dei confronti internazionali, il motivo di tutto
ciò deriva dal meccanismo di velocità massima del gioco, che
produce un'assuefazione micidiale. Oggi tutti i bar e le sale
giochi, dove si recano senza alcun limite i nostri bambini e i
nostri ragazzi, si sono trasformati in bische a cielo aperto,
con esiti disastrosi; potenzialmente questi sono fenomeni che
minano una società.
Non a caso abbiamo gli appelli delle associazioni
antimafia, dei sindacati di polizia, delle ACLI, del forum
delle famiglie e di varie altre associazioni di questa
natura che hanno una sensibilità sociale, perché sono presenti
sul territorio, e che chiedono che si intervenga. Ebbene,
l'unico intervento possibile è quello che elimina la natura di
azzardo, di speculazione, di gioco che non dovrebbe essere a
disposizione di tutti.
Quindi, i motivi sono essenzialmente questi. Le altre
ragioni che sono state sollevate dai colleghi non sono
rilevanti rispetto a questa realtà: per il momento dobbiamo
cercare di arrestare questo fenomeno, poi dovremo ragionarci
sopra. E' chiaro che se una persona va a Las Vegas nei
casinò trova milioni di queste macchinette, ma quelli
sono per l'appunto luoghi a ciò deputati.
C'è poi un altro risvolto su cui penso che il Ministro
Bianco potrà diffondersi nel dettaglio più di me: queste
macchinette sono ormai uno strumento di controllo del
territorio da parte della malavita. Il meccanismo funziona con
dei distributori raccoglitori sul territorio che in moltissimi
casi sono organizzazioni direttamente criminali e quindi si
crea un altro problema di ordine pubblico. Vedete, onorevoli
colleghi, non possiamo lamentarci della diffusione della
criminalità sul territorio, del fatto che non vi sono
sufficienti possibilità di controllo e poi approvare norme o
consentire che si sviluppino business che portano
esattamente a questo".