XIV LEGISLATURA

PROGETTO DI LEGGE - N. 1008




        Onorevoli Colleghi! - Le disposizioni della legge 5 luglio 1982, n.441, sono state introdotte per fare in modo che venissero rese pubbliche le situazioni patrimoniali di titolari di cariche pubbliche ed elettive. Si è cercato di rendere evidente la separazione della cura dell'interesse pubblico dagli interessi privati. Si è pensato che le due sfere, che fanno capo alla stessa persona, dovessero essere separate, e che quindi la prima non venisse asservita alla seconda, e che tale separazione dovesse essere sancita dalla pubblicità della situazione patrimoniale rendendo il tutto evidenziabile e suscettibile di verifica in qualsiasi momento.
        E' chiaro che il rendere pubblica la situazione patrimoniale è condizione auspicabile da chi operi onestamente nell'interesse della collettività, in quanto questi non ha nulla da nascondere del suo operato e rendere pubblico quello che guadagna e quello che possiede non può che contribuire alla trasparenza della sua azione.
        A noi sembra che queste norme, che pure non sono servite nei primi anni '90 a frenare il ciclone di "Tangentopoli", siano da tenere in vita e che ad esse debbano aggiungersi ulteriori norme che estendano il controllo ad altri titolari di cariche che coinvolgano la tutela di interessi pubblici. Tra questi vi sono senza alcun dubbio i magistrati. Il rendere pubblica la situazione patrimoniale dei magistrati è condizione per un ulteriore processo di limpidezza nei confronti degli utenti-contribuenti dei servizi pubblici, ivi compresi i servizi resi dalla giustizia.




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