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PDL 5735

XIV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 5735



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato MARRAS

Disposizioni per la valorizzazione dei Corpi forestali e di vigilanza ambientale delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano

Presentata il 21 marzo 2005


      

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Onorevoli Colleghi! - Ad oggi sono presenti nella nostra Repubblica cinque Corpi di polizia impegnati in compiti di carattere generale e altri specificatamente disciplinati da speciali norme e ordinamenti: tra questi il Corpo forestale dello Stato, che svolge particolari compiti inerenti la polizia ambientale, oltre a concorrere nel mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica e al pubblico soccorso specie nei territori rurali e montani.
      Tuttavia, nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano le medesime funzioni esercitate dal Corpo forestale dello Stato sono state attribuite ad appositi Corpi, istituiti con specifiche leggi regionali o provinciali; in particolare per la regione Sardegna con la legge regionale 5 novembre 1985, n. 26, veniva istituito il Corpo forestale e di vigilanza ambientale; nella regione Sicilia con legge regionale 5 aprile 1972, n. 24; in Valle D'Aosta con legge regionale 11 marzo 1968, n. 6; in Friuli-Venezia Giulia con legge regionale 10 novembre 1969, n. 36; nella provincia autonoma di Trento con legge provinciale 5 novembre 1977, n. 31; nella provincia autonoma di Bolzano con legge provinciale 7 settembre 1973, n. 33.
      Le funzioni esercitate da questi Corpi coincidono in tutto con le funzioni esercitate dal Corpo forestale dello Stato e assumono in tali aree, soprattutto in Sardegna, un rilievo ancora più pregnante, per la particolarità delle condizioni ambientali e socio culturali, nonché per la particolare condizione dell'ordine pubblico.
      Basti pensare a tale proposito al fatto che la Sardegna è considerabile un'unica grande zona rurale, nel contesto della quale gli organici del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, composti da circa 1.200 unità inquadrate gerarchicamente
 

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nei ruoli degli agenti, dei sottufficiali e degli ufficiali, sono distribuiti capillarmente su tutto il territorio regionale, con a capo una direzione generale, sette servizi territoriali ispettorati dipartimentali, ottanta stazioni forestali e di vigilanza ambientale, otto basi navali per il controllo delle acque territoriali, otto basi elicotteristiche, inoltre, al pari delle altre Forze di polizia, in tutte le procure della Repubblica dell'isola sono presenti appartenenti al Corpo forestale e di vigilanza ambientale applicati nelle sezioni di polizia giudiziaria, che collaborano attivamente con la magistratura. Ciascuna di queste strutture è dotata di personale altamente qualificato che proviene dalla scuola agenti e sottufficiali del Corpo forestale dello Stato di Cittaducale e di Sabaudia e professionalizzato da numerosi corsi di formazione (tra i quali vale la pena di rammentare: gli istruttori di tiro formatisi nelle scuole della Polizia di Stato e della polizia penitenziaria; il nucleo elitrasportato; i comandanti e gli equipaggi delle motovedette; gli autisti dei mezzi speciali antincendio; i nuclei di educazione ambientale che tengono corsi in tutte le scuole di ogni ordine e grado; gli esperti informatici; gli esperti cartografici che elaborano tutti i tipi di rilievi sia da satellite che da carte geografiche; gli esperti di comunicazioni radio e i nuclei di polizia giudiziaria che possono vantare una notevole esperienza nelle investigazione sugli incendi boschivi), che indossano le stesse divise, gli stessi fregi e le stesse armi di ordinanza dei colleghi del Corpo forestale dello Stato.
      Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale della regione Sardegna svolge, pertanto, in relazione al territorio un compito importantissimo nelle materie istituzionali, quali la caccia, la pesca nelle acque interne e marittime, la prevenzione e la repressione dei reati e degli illeciti amministrativi in materia ambientale, in particolare per quanto concerne i reati connessi al porto e alla detenzione di armi (specie quelle clandestine o alterate; si ricordano a tale proposito le brillanti operazioni che hanno portato al recupero di numerose armi di fabbricazione artigianale, piazzate in mezzo ai sentieri dei boschi, che si attivano al passaggio delle prede, con grave rischio per l'incolumità pubblica, in quanto caricate a pallettoni e ad altezza d'uomo, per la quale il Corpo forestale ha identificato gli autori e informato le autorità competenti), e il reato di incendio boschivo, reato questi ultimo per il quale il Corpo forestale e di vigilanza ambientale vanta il maggior numero di arresti e di denunce a piede libero effettuati su tutto il territorio nazionale.
      Oltre alle materie prettamente istituzionali, copiosa è anche la mole dell'attività di polizia giudiziaria, relativa ad altre fattispecie di reato quali furti, rapine, corruzione, reati in materie di stupefacenti e ogni altro tipo di reati, eseguita su ordine della magistratura o in flagranza di reato.
      Numerose sono anche le attività svolte dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale della regione Sardegna nel settore della sicurezza e dell'ordine pubblico, tra le quali vanno ricordate il servizio ai seggi elettorali in occasione delle varie consultazioni elettorali, i servizi nei palazzi dei tribunali, il servizio di vigilanza e di scorta al presidente della giunta regionale sarda, il servizio di vigilanza sul territorio a seguito di rapine a uffici postali o a banche, di sequestri di persona, a fianco delle altre Forze di polizia, per le quali il Corpo forestale diventa un alleato prezioso per la sua conoscenza del territorio e del tessuto sociale che abita il mondo agro-pastorale.
      Occorre altresì ricordare le vittime che in seno al Corpo forestale e di vigilanza ambientale della regione Sardegna hanno pagato con la vita il loro attaccamento al dovere durante i grandi incendi, o ancora a causa degli innumerevoli atti intimidatori e attentati di cui sono rimasti vittime sia durante l'espletamento del servizio che nella vita privata, tra i quali si può citare il conflitto a fuoco ingaggiato con dei malviventi (che avevano teso un'imboscata con l'intento di impadronirsi delle armi in dotazione agli agenti) da due pattuglie forestali al loro rientro nella stazione forestale di Orgosolo, situata in pieno centro abitato, e si deve alla grande professionalità
 

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e al sangue freddo dimostrati dagli agenti forestali se non vi sono state delle vittime.
      La protezione civile vede il Corpo forestale e di vigilanza ambientale della regione Sardegna sempre impegnato in prima linea, intervenendo prontamente in soccorso delle popolazioni in occasione delle ormai sempre più frequenti calamità naturali che colpiscono il territorio regionale e intervenendo talune volte anche al di fuori del territorio dell'isola come nel caso dell'alluvione del Piemonte.
      Fatta questa premessa si lamenta però il fatto che l'opera preziosa del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, che agli occhi del cittadino (e non solo sardo, visto che la Sardegna, specie nel periodo estivo, è visitata da migliaia di persone) è identificato come il Corpo forestale dello Stato, è spesso intralciata dal mancato adeguamento delle normative tuttora vigenti, basti pensare solo al fatto che il Corpo forestale e di vigilanza ambientale non ha accesso contrariamente al Corpo forestale dello Stato all'archivio comune delle Forze dell'ordine (S.D.I) nel quale vengono inseriti i dati relativi a fatti criminosi o a persone eventualmente ricercate, con il risultato che, paradossalmente, l'istituzione che ha maggiori possibilità di imbattersi in un latitante o negli autori di una rapina, di un sequestro di persona, di ladri d'auto, o di bestiame, non ha nessuna informazione né sul fatto che si è verificato un evento criminoso né riceve alcuna segnalazione su eventuali persone pericolose nelle quali potrebbero imbattersi le pattuglie del Corpo dislocate sul territorio, che, pertanto, corrono un grave rischio per la loro incolumità personale.
      Risulta altresì paradossale (come evidente risulta la disparità di trattamento) che persone che svolgono lo stesso lavoro in modo assolutamente identico, che indossano le stesse divise e che sono caricate delle stesse responsabilità non abbiano riconosciuti la stessa dignità professionale, gli stessi trattamenti pensionistici, le stesse garanzie di protezione e di sicurezza, le stesse opportunità di utilizzo di una strumentazione adeguata al pari delle altre Forze di polizia, in quanto, operando sul territorio, lavorano nell'interesse della Repubblica italiana e dei suoi cittadini, siano essi sardi, valdostani, laziali, eccetera.
      Appare perciò indispensabile provvedere con urgenza al riconoscimento dell'identicità dei Corpi forestali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, equiparandoli al Corpo forestale dello Stato, come del resto è in parte riconosciuto in diverse norme nazionali. Si vedano a tale proposito:

          a) le linee guida emanate in base alle disposizioni della legge n. 252 del 2000 in materia di incendi boschivi che enunciano: «Per Regioni si intendono quelle a statuto ordinario e speciale nonché le province autonome, inoltre per Corpo forestale dello Stato, si deve intendere, per le Regioni e Province Autonome, i rispettivi Corpi Forestali»;

          b) in materia di vigilanza sulle aree per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatica, in attuazione della direttiva 92/43/CEE, il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni che recita all'articolo 15: «Il Corpo forestale dello Stato, nell'ambito delle attribuzioni ad esso assegnate dall'articolo 8, comma 4, della legge 8 luglio 1986, n. 349, e dall'articolo 21 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, i Corpi forestali ove istituiti (...)»;

          c) la modifica dell'articolo 138 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), che ha permesso al Corpo forestale e di vigilanza ambientale della regione Sardegna di poter apporre targhe personalizzate del Corpo ai propri automezzi.

      Occorre quindi, provvedere all'approvazione della presente proposta di legge, che pone fine a una evidente carenza normativa che, in spregio dei princìpi di uguaglianza dettati dalla Costituzione, di fatto discrimina gli operatori dei Corpi forestali regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano.

 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. Al secondo comma dell'articolo 16 della legge 1o aprile 1981, n. 121, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «nonché i Corpi forestali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano».

Art. 2.

      1. All'articolo 57, comma 1, lettera b), del codice di procedura penale, le parole: «e del Corpo forestale dello Stato» sono sostituite dalle seguenti: «, del Corpo forestale dello Stato e dei Corpi forestali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano».
      2. All'articolo 57, comma 2, lettera b), del codice di procedura penale, dopo le parole: «Le guardie forestali» sono inserite le seguenti: «dello Stato e gli agenti dei Corpi forestali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano».

Art. 3.

      1. In materia previdenziale, a carico dei bilanci regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, si applicano al personale dei Corpi forestali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome le norme vigenti per gli appartenenti alle altre Forze di polizia di cui al decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 165, e successive modificazioni.


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