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PDL 5887

XIV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 5887



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

ONNIS, PORCU

Disposizioni per l'ammissione dei soggetti fabici all'impiego
nelle Forze armate

Presentata il 30 maggio 2005


      

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Onorevoli Colleghi! - Le carenze, anche parziali, dell'enzima G-6-PDH, che integrano il cosiddetto «favismo», pur non ingenerando nel portatore una condizione patologica, sono attualmente previste quali cause di inidoneità per la prestazione del servizio militare, per il combinato disposto del regolamento di cui al decreto del Ministro della difesa 4 aprile 2000, n. 114, e della direttiva tecnica emanata, il 19 aprile 2000, dal Direttore generale della sanità militare, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 127 del 2 giugno 2000, per l'applicazione del suddetto regolamento.
      Sempre più spesso, e anche da parte di autorevoli studiosi, tuttavia, si contesta il fondamento scientifico dell'opinione che considera i soggetti fabici inidonei all'impiego nelle Forze armate.
      Si evidenzia, infatti, come il soggetto G-6-PDH carente conduca una vita assolutamente normale e non avverta alcun disturbo, finché non entra in contatto con alcune sostanze, specificamente individuate. In particolare, deve essere evitata l'ingestione di fave e di determinati farmaci (ad azione ossidante), in quanto, in questi casi, potrebbe scatenarsi una crisi emolitica acuta, che imporrebbe interventi immediati e, nelle ipotesi peggiori, il ricorso a una trasfusione di sangue.
      I fabici sono pertanto in grado di svolgere qualunque attività lavorativa, per quanto impegnativa, e il deficit enzimatico che li caratterizza non incide affatto sulla qualità della loro vita, ma solo suggerisce di evitare l'ingestione di quelle ben note sostanze.
 

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      Addirittura, una ricerca recentemente condotta dall'università degli studi di Sassari ha rilevato come molti sardi ultracentenari avrebbero in comune proprio la carenza di G-6-PDH; tale caratteristica sarebbe due volte superiore, nei soggetti tanto longevi, rispetto ai rimanenti gruppi di controllo.
      Questa osservazione suggerisce che il deficit enzimatico in questione non comporterebbe alcun serio rischio per la vita del portatore e che anzi predisporrebbe alla longevità, interagendo favorevolmente con altre caratteristiche genetiche.
      Si è poi rammentato come, fino a epoca recente, le visite di arruolamento nelle Forze armate in molti casi neppure prevedessero la verifica della carenza di G-6-PDH e che moltissimi soggetti fabici hanno prestato il servizio militare, per anni, senza peraltro accusare alcun sintomo patologico né avvertire cali di rendimento.
      I dati sopra sintetizzati confermano l'opportunità di ammettere nelle Forze armate anche i portatori del suddetto deficit enzimatico.
      È nota, del resto, la vasta incidenza sociale del problema in esame: in alcune regioni d'Italia, e soprattutto in Sardegna, Sicilia e Calabria, è frequentemente riscontrata - addirittura in un maschio ogni quattro - la carenza di G-6-PDH. In base alle norme vigenti, sopra citate, i molti soggetti fabici che aspirano all'arruolamento nelle Forze armate devono rassegnarsi all'esclusione dai concorsi, subendo la frustrazione delle loro aspettative e perdendo un'opportunità di lavoro, senza che tale conseguenza, gravemente discriminatoria, possa ritenersi scientificamente giustificabile.
      Né può dimenticarsi che le aree geografiche maggiormente interessate da questo problema sono anche quelle ove è più alto il tasso di disoccupazione.
      Pertanto, con la presente proposta di legge si vorrebbe porre rimedio alla situazione descritta, evitando che tanti giovani, pur essendo idonei alla prestazione del servizio militare, possano essere immotivatamente esclusi dalle selezioni, solo perché è stata loro riscontrata la carenza dell'enzima G-6-PDH.
      Tuttavia, si prevede che, in considerazione delle specifiche caratteristiche del caso singolo, quando l'attività professionale nell'ambito delle Forze armate costituirebbe fonte di pericolo grave e immediato per la salute del portatore del suddetto deficit enzimatico, possa comunque dichiararsi l'inidoneità all'impiego dell'aspirante.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. I soggetti con accertate carenze dell'enzima G-6-PDH non possono essere esclusi dall'impiego nelle Forze armate, salvo che, per le particolari caratteristiche del caso singolo, da indicare specificamente nel provvedimento che dichiara l'inidoneità, l'attività di servizio possa essere fonte di grave e immediato pericolo per la salute dell'interessato.


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