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CAMERA DEI DEPUTATI
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N. 5524 |
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Facendo riferimento anche alle indagini svolte dall'Istituto nazionale di statistica in merito alla sicurezza dei cittadini, è emerso che, per quanto riguarda i reati contro l'individuo, l'età risulta un elemento rilevante per l'identificazione della vittima e del rischio potenziale. Quindi, gli anziani risultano le vittime principali di furti, di scippi e comunque di reati minori a opera della microcriminalità, perché reputati meno capaci di reagire e quindi maggiormente deboli e indifesi.
A seguito di queste analisi, ritengo opportuno intervenire sul testo vigente dell'articolo 61 del codice penale, riguardante le circostanze aggravanti comuni dei reati.
In particolare, si propone di introdurre una nuova circostanza aggravante, consistente nell'avere commesso il fatto contro persona di età pari o superiore a settanta anni.
In sostanza, si vogliono prendere provvedimenti penali più severi nei confronti di chi commette un reato contro una persona anziana, difficilmente capace di difendersi.
Coloro che agiscono nei confronti di soggetti anziani dimostrano una propensione al delitto e una pericolosità sociale che vanno duramente represse.
Pertanto, per queste motivazioni, ritengo che sia necessario intervenire per garantire agli anziani di vivere «tranquillamente» o quanto meno per non aumentare il loro allarmismo. È bene intervenire su più fronti e con i mezzi di cui si dispone per fare sì che la sicurezza e una migliore vivibilità non diventino «utopie».
La presente proposta di legge vuole soddisfare parzialmente tale esigenza, attraverso la funzione preventiva della pena quale deterrente atto a impedire la commissione dei reati nei confronti dei soggetti deboli quali gli anziani.
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1. All'articolo 61 del codice penale è aggiunto, in fine, il seguente numero:
«11-bis) l'avere commesso il fatto contro persona di età pari o superiore a settanta anni».
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