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CAMERA DEI DEPUTATI
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N. 5510 |
Onorevoli Colleghi! - Sui maggiori quotidiani di informazione, da diverso tempo a questa parte, si è letta una miriade di articoli aventi ad oggetto gli sprechi delle regioni e degli enti locali. Il Giornale e Libero hanno portato avanti, nell'estate scorsa, due inchieste parallele sulle anomalie di spesa di comuni, province e regioni. Ci troviamo di fronte all'«Italia degli sprechi»! Sprechi di tutti i tipi e di varie entità. Sprechi curiosi, eclatanti, talvolta divertenti e sovente irritanti. La questione è preoccupante se si pensa che si sta parlando di soldi pubblici, ossia di soldi sottratti ai cittadini attraverso l'imposizione fiscale.
1. Le rimesse dello Stato alle regioni e agli enti locali, comuni e province, non possono essere utilizzate per retribuire consulenze ed incarichi dirigenziali a chiamata diretta e con contratto di lavoro a tempo determinato.
1. I contributi ad enti privati, ad associazioni culturali e ad associazioni diverse non possono superare il 4 per mille del rispettivo bilancio delle regioni e degli enti locali interessati.
1. Nelle regioni e negli enti locali, nelle comunità e negli enti ed istituzioni del settore pubblico, ad esclusione delle amministrazioni dello Stato, gli incarichi a chiamata diretta non possono essere retribuiti in misura superiore al 20 per cento del corrispondente livello funzionale di riferimento.
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