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PDL 5443

XIV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 5443



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato PERROTTA

Disposizioni per la tutela dell'integrità fisica dei cittadini che prestano servizio militare, in relazione al fenomeno del «nonnismo»

Presentata il 24 novembre 2004


      

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Onorevoli Colleghi! - Se negli anni addietro il fenomeno del «nonnismo» sembrava non esistere, perché veniva considerato come un fenomeno di secondaria importanza, spesse volte da ricondurre a episodi goliardici, oggi i mezzi di comunicazione e un diverso e, sicuramente, maggiore interesse ci hanno fatto comprendere che il «nonnismo» esiste. Espressione di ambienti chiusi e gerarchici, in cui a prevalere è la cultura dell'obbedienza, della sottomissione, dell'umiliazione, dell'arroganza, dell'omertà e dell'eroe.
      Mi viene da chiedere: «Ma quale eroe? Se poi in gioco è la vita di ragazzi indifesi, deboli e poco coraggiosi che, talvolta, diventano vittime di soggetti più forti che riescono ad imporre la loro volontà contro tutti e tutto?».
      Il «nonnismo» è un problema sociale. Al giorno d'oggi rappresenta un fenomeno diffuso, se si pensa che solo nel 1999 vi sono stati 861 casi di «nonnismo» (questi sono quelli segnalati, non oso immaginare a quanto ammontino quelli che sono rimasti celati). Dati come questi giustificano l'allarme sociale del fenomeno e fanno comprendere come sia necessario battersi per esso al fine di contrastarlo o comunque di prevenirlo. Non può negarsi che tale fenomeno è prettamente tipico delle caserme, dove vi è una convivenza coatta. Però dobbiamo anche riconoscere che non è un problema esclusivo di quell'ambiente. Forse non esiste il «nonnismo» nella scuola, nelle università, nel mondo del lavoro, nell'ufficio? Eccome se esiste! Cambia solo il nome ma il concetto è pressoché
 

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identico lo si chiami «nonno» o «barone» o «capo» o mobbing.
      Una cosa è certa: nelle caserme si manifesta con una intensità maggiore perché si è di fronte ad un mondo chiuso, ovattato, dove le tensioni si accumulano anziché disperdersi in mille altre dinamiche sociali. E poi c'è da aggiungere che talvolta si è fatto ricorso a forme di violenza vere e proprie che hanno innescato dinamiche pericolose dai risvolti irrecuperabili.
      Un primo risultato lo si potrebbe ottenere con la fine della leva obbligatoria. Ma questo non basta. È necessario intervenire su più fronti ed è per questo che con la presente proposta di legge spero di apportare un valido contributo.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. La presente legge ha la finalità di garantire la dignità e l'integrità fisica dei cittadini che prestano servizio militare.

Art. 2.

      1. I reati contro la persona di cui agli articoli 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228 e 229 del codice penale militare di pace sono puniti a querela della persona offesa o dei suoi parenti o su richiesta del comandante del corpo o di altro militare di grado gerarchico superiore, da cui dipende il militare colpevole.

Art. 3.

      1. Dopo il primo comma dell'articolo 225 del codice penale militare di pace, è inserito il seguente:

      «Per i reati di cui agli articoli 222, 223, 224, 226, 227, 228 e 229, la pena è aumentata fino al doppio se ricorre la circostanza aggravante dell'abuso dei poteri o della violazione dei doveri inerenti alla posizione di servizio o al grado o al comando rivestito».


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