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CAMERA DEI DEPUTATI
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N. 2043-2505-A |
1) La proposta di legge C. 2043, approvata dal Senato della Repubblica.
Al riguardo, si ricorda che in questo campo la IV Commissione Difesa del Senato della Repubblica ha approvato un progetto di legge, in sede deliberante, il 21 novembre 2001.
Tale progetto consta di un unico articolo e prevede che il Monumento sacrario dei 51 martiri di Leonessa (Rieti) e il Monumento sacrario dedicato al ricordo dei caduti e dei dispersi di tutte le guerre, denominato Ara Pacis Mundi, di Medea (Gorizia) siano equiparati a tutti gli effetti ai cimiteri di guerra.
In proposito si rammenta che cinquant'anni fa veniva eretto sul Colle di Medea (Gorizia) un grandioso monumento destinato a ricordare, nel tempo, il sacrificio di guerra quale elemento fondamentale per esaltare la comune volontà di universale pacificazione nell'affermazione di fratellanza di tutti i popoli nel rispetto dei diritti e della dignità umana.
Nella grande urna di granito collocata al centro della predetta opera architettonica vennero deposte le cassette contenenti la terra raccolta nei cimiteri di guerra sparsi in ogni parte del mondo e l'acqua dei mari nei quali si inabissarono navi ed aerei distrutti nel corso dei conflitti che hanno coinvolto l'Italia nel corso del secolo scorso.
Si ricorda altresì che il 7 aprile 1944, venerdì santo, a Leonessa (Rieti) morirono tragicamente trucidati per rappresaglia dai reparti dell'esercito tedesco 23 cittadini di questo comune. Mentre altri cittadini morirono nei giorni precedenti, nel corso di rastrellamenti, nel vasto territorio del Comune.
Sul luogo dell'eccidio rimasero numerosi frammenti umani, che furono pietosamente raccolti e custoditi in una cassetta di zinco.
Mentre le salme dei caduti vennero tumulate nel cimitero del capoluogo a cura dei familiari, l'urna contenente i resti non identificati delle vittime venne inserita in una nicchia, appositamente predisposta nel monumento successivamente eretto sul luogo dell'eccidio.
Il provvedimento, pertanto, considerati gli alti valori morali, umani, civili ed architettonici di cui sono espressione i Monumenti di Medea e Leonessa e al fine di garantirne una adeguata conservazione e protezione li equipara a tutti gli effetti ai cimiteri di guerra.
2) Istruttoria legislativa svolta.
Nel corso dell'esame della proposta di legge, la Commissione ha affrontato il problema dell'estensione del novero dei Monumenti sacrari da equiparare ai cimiteri di guerra. In questo quadro, è stata anche valutata la possibilità di delegificare la materia dell'equiparazione, affidando il compito di provvedervi ad appositi decreti del Ministro della difesa. Tale soluzione è stata tuttavia accantonata anche in considerazione dei potenziali oneri finanziari che avrebbe potuto comportare l'introduzione di una categoria «aperta» di monumenti sacrari da equiparare.
Si è quindi preferito prevedere una limitata estensione dei monumenti sacrari da equiparare con legge, tenendo conto sia delle risorse disponibili in bilancio sia degli oneri quantificati dall'apposita relazione tecnica, verificata dal Ministero dell'economia e delle finanze, ai sensi dell'articolo 11-ter, comma 3, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni.
La Commissione, pertanto, sulla base di alcune proposte di legge presentate nel corso della precedente legislatura (S. 3900,
3) I pareri espressi.
Sul testo elaborato dalla Commissione, la I Commissione Affari costituzionali e la V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione hanno espresso parere favorevole.
4) Il testo proposto dalla Commissione.
Il testo elaborato dalla Commissione, come accennato in precedenza, aggiunge ai monumenti sacrari da equiparare ai sensi del provvedimento approvato in sede deliberante dalla IV Commissione difesa del Senato della Repubblica, il Sacrario nazionale Mater Captivorum di Melle, in Valle Varaita (Cuneo) e il Tempio Sacrario di Terranegra con l'annesso museo dell'ex internato denominato «Tempio nazionale dell'internato ignoto» (Padova).
Il Sacrario nazionale Mater Captivorum di Melle è dedicato alla memoria di tutti i militari italiani caduti per la Patria in terra straniera ed è ogni anno meta di pellegrinaggi e cerimonie commemorative. Fino ad oggi, l'Associazione nazionale ex prigionieri di guerra dei campi francesi si è occupata del sacrario, dopo averlo restaurato nel 1968, senza fare ricorso a contributi pubblici.
Il grande tempio nazionale dell'internato ignoto, con l'annesso museo dell'internamento, invece, è stato realizzato più di cinquanta anni fa, negli anni 1949-1953, nel territorio del comune di Padova. Il complesso è stato voluto, accogliendo il proposito di un superstite di Dachau, don Giovanni Fortin, dai militari superstiti dei lager nazisti, per non dimenticare il sacrificio di decine di migliaia di uomini che, in drammatiche situazioni storiche e politiche, preferirono la via del volontario sacrificio piuttosto che collaborare in qualsiasi modo con la dittatura nazifascista. L'opera è stata fino ad oggi curata grazie al volenteroso apporto della comunità padovana o dell'Associazione nazionale ex internati.
Infine, la Commissione ha inserito nella proposta di legge una disposizione volta alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal provvedimento, come quantificati dall'apposita relazione tecnica verificata dal Ministero dell'economia e delle finanze, ai sensi dell'articolo 11-ter, comma 3, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni.
In conclusione, si può esprimere, quindi, una valutazione positiva sul provvedimento, che tende a conciliare l'esigenza della doverosa equiparazione di alcuni Monumenti sacrari ai cimiteri di guerra, con le risorse finanziarie disponibili.
Antonio Rotundo, Relatore.
Il Comitato permanente per i pareri,
esaminato il nuovo testo della proposta di legge n. 2043, già approvata dal Senato, come risultante dagli emendamenti approvati nei corso dell'esame in sede referente il 16 marzo 2004,
rilevato che le disposizioni da essa recate sono riconducibili alla materia «difesa e forze armate» riservata alla potestà legislativa esclusiva dello Stato ai sensi della lettera d) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione,
ritenuto che non sussistano motivi di rilievo sugli aspetti di legittimità costituzionale,
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Il Comitato permanente per i pareri, sull'ulteriore nuovo testo del provvedimento elaborato dalla Commissione di merito;
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TESTO |
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1. Il Monumento sacrario dei 51 martiri di Leonessa (Rieti) e il Monumento sacrario dedicato al ricordo dei caduti e dei dispersi di tutte le guerre, denominato «Ara Pacis Mundi», di Medea (Gorizia) sono equiparati a tutti gli effetti ai cimiteri di guerra. Sono conseguentemente ad essi applicabili le disposizioni di cui alla legge 9 gennaio 1951, n. 204, e successive modificazioni. |
1. Il Monumento sacrario dei 51 martiri di Leonessa (Rieti), il Monumento sacrario dedicato al ricordo dei caduti e dei dispersi di tutte le guerre, denominato «Ara Pacis mundi» di Medea (Gorizia), il Sacrario nazionale Mater Captivorum di Melle, in Valle Varaita (Cuneo) e il Tempio Sacrario di Terranegra con il museo dell'ex internato denominato «Tempio nazionale dell'internato ignoto» (Padova) sono equiparati a tutti gli effetti ai cimiteri di guerra. | ||
2. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari ad euro 247.196 a decorrere dall'anno 2004, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2004-2006, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali.
3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. |
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