Martedì 14 febbraio 2006. - Presidenza del presidente Giacomo de GHISLANZONI CARDOLI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, Roberto Tortoli.
La seduta comincia alle 15.30.
Il Presidente Giacomo de GHISLANZONI CARDOLI, propone, per agevolare lo svolgimento dei lavori della Commissione, di invertire l'ordine del giorno, nel senso di anticipare lo svolgimento della seduta su atti del Governo.
La Commissione concorda.
Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo n. 73 del 2005, concernente la custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici.
Atto n. 615.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno.
Riccardo RICCIUTI (FI), relatore, ricorda che lo schema di decreto legislativo in esame reca alcune modifiche e integrazioni al decreto legislativo n. 73 del 2005 con il quale è stata recepita nell'ordinamento nazionale la direttiva CE n. 22/1999, concernente la custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici.
Evidenzia che le modifiche proposte mirano, come indicato nella relazione illustrativa, a una duplice finalità. Per un verso, viene esplicitato l'oggetto della tutela, con un esplicito riferimento alla fauna selvatica. Per l'altro, viene circoscritto l'ambito di applicazione della disciplina dettata dal decreto legislativo n. 73, in modo da non assoggettare agli obblighi da essa previsti numerose piccole strutture che, per le loro dimensioni e il numero di specie detenute, non possono essere considerate come giardini zoologici. Rimane in ogni caso salvo il principio
generale al quale si ispira il decreto legislativo n. 73, vale a dire la conservazione e la tutela della biodiversità.
Illustrando più in dettaglio i contenuti dello schema di decreto legislativo, rileva che l'articolo 1 integra la definizione di giardino zoologico, contenuta nell'articolo 2 del decreto legislativo n. 73, con un esplicito riferimento ai compiti di tutela della fauna selvatica. Si stabilisce inoltre l'esclusione dall'ambito di applicazione del decreto delle strutture che espongono un numero di esemplari o di specie ritenuto non significativo in rapporto alle finalità di tutela della biodiversità. L'individuazione di tali strutture è demandata a provvedimenti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, da adottare su richiesta della struttura interessata e da comunicare al Ministero della salute e al Ministero delle politiche agricole.
Le disposizioni recate dall'articolo 2 dello schema in esame, oltre a migliorare la formulazione testuale dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 73, introducono un comma aggiuntivo con il quale si esonerano dai requisiti previsti ai fini del rilascio della licenza per l'apertura di giardini zoologici le strutture che detengono specie animali per le quali sistemi di registrazione e di gestione della specie che garantiscono una tutela della biodiversità non inferiore a quella assicurata dai suddetti requisiti.
Il sottosegretario si riserva di intervenire in sede di replica.
Il Presidente Giacomo de GHISLANZONI CARDOLI rileva che, come comunicato dal Presidente della Camera, sullo schema di decreto legislativo in esame non è stato ancora acquisito il prescritto parere della Conferenza unificata. Avverte che, in assenza di tale parere, la Commissione non potrà pronunciarsi definitivamente sul provvedimento in esame. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.45.
Martedì 14 febbraio 2006. - Presidenza del presidente Giacomo de GHISLANZONI CARDOLI. - Interviene il ministro delle politiche agricole e forestali, Giovanni Alemanno.
La seduta comincia alle 15.45.
D.L. n. 2/2006: Interventi urgenti per i settori dell'agricoltura.
C. 6352 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e conclusione).
Giacomo de GHISLANZONI CARDOLI, presidente, sostituendo il relatore, evidenzia che il decreto-legge in esame reca misure di grande importanza per l'agricoltura italiana, che interessano, in particolare, la disciplina previdenziale, la ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero, il sostegno per il settore della pesca.
In primo luogo, per quanto concerne la previdenza in agricoltura, viene sospesa per il triennio 2006-2008 l'applicazione degli aumenti delle aliquote contributive per le imprese agricole sia a carico del datore di lavoro sia a carico del lavoratore. Contestualmente si prevede la possibilità di rateizzare in venticinque anni il pagamento degli oneri contributivi risultanti fino alla data del 31 ottobre 2005, senza dover corrispondere gli interessi di mora e le sanzioni. In questo modo riceve finalmente attuazione la regolarizzazione dei contributi pregressi che tutto il mondo agricolo, con forza, da tempo richiedeva. Il medesimo articolo 01 prevede l'abrogazione, più volte auspicata nel corso dei lavori della nostra Commissione del comma 147 della legge finanziaria per il 2005, che disponeva, dal 1o gennaio 2006, l'applicazione ai trattamenti speciali di disoccupazione agricola della disciplina dell'importo massimo.
Sottolinea che la ristrutturazione e riconversione del settore bieticolo-saccarifero
rappresenta il secondo ambito di rilievo sul quale interviene il decreto-legge. È noto che a livello comunitario è stato raggiunto un accordo per la riforma dell'organizzazione comune di mercato dello zucchero che comporta una drastica riduzione della produzione italiana. Occorre pertanto definire in modo tempestivo ed efficace un programma di ristrutturazione efficace. L'articolo 2 del decreto-legge stabilisce le modalità di definizione del piano per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera e dei progetti di riconversione relativi ai singoli impianti industriali nei quali cesserà la produzione dello zucchero. Al tempo stesso istituisce presso l'AGEA un Fondo unitario, nel quale confluiscono le risorse assegnate dalla Comunità europea e i finanziamenti del bilancio dello Stato provenienti dal Fondo per il risanamento del settore bieticolo-saccarifero. Il Senato ha previsto che il Fondo riceva, con riferimento all'anno 2006, una dotazione aggiuntiva di 65,8 milioni di euro. Di fronte alla riforma comunitaria dell'OCM dello zucchero, ritiene assolutamente necessario che i processi di razionalizzazione e riconversione del settore in Italia abbiano inizio quanto prima. Da qui la rilevanza e l'urgenza di approvare le disposizioni contenute al riguardo nel decreto-legge.
Strettamente connesse alle prospettive di riconversione del settore bieticolo-saccarifero sono le disposizioni, introdotte dal Senato con l'articolo 2-quater, con la finalità di promuovere e sostenere la produzione di biocombustibili, mirando a consolidare la filiera agroenergetica, in particolare mediante la previsione dell'obbligo, per i produttori di carburanti diesel e di benzina, di immettere al consumo, in percentuali progressivamente crescenti dal 2006 al 2010, biocarburanti di origine agricola che sono oggetto di intese e contratti stipulati nell'ambito della filiera.
Osserva che il terzo profilo qualificante del provvedimento in esame è rappresentato dalle misure a sostegno del settore della pesca, un settore che, anche a causa del forte aumento dei costi, in primo luogo quelli relativi al carburante, sta attraversando una fase di difficoltà. Oltre al differimento al 1o gennaio 2007 dell'obbligo di dotare le navi che praticano la pesca costiera delle apparecchiature previste dal decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 5 agosto 2002, n. 218, il decreto-legge, come integrato nel corso dell'esame presso il Senato prevede per il 2006, in via sperimentale, l'estensione alle imprese della pesca del regime speciale dell'IVA che già si applica all'agricoltura. Contiene altresì numerose misure a sostegno della pesca, tra cui l'istituzione di un Fondo di assistenza per le famiglie dei pescatori, destinato a erogare contributi ai familiari dei deceduti in mare.
Osserva che, oltre alle materie, come la previdenza agricola, il settore bieticolo-saccarifero, la pesca, sulle quali il provvedimento in esame interviene in modo più ampio e organico, il provvedimento stesso reca misure riferibili a vari settori, come ad esempio gli articoli 1 e 6, che riguardano l'ambito tributario, e l'articolo 3, che riguarda le politiche di sviluppo e gli investimenti nelle aree sottoutilizzate. Altre disposizioni incidono su una molteplicità di aspetti riconducibili al mondo agricolo, in alcuni casi anche permettendo di risolvere questioni per lungo tempo rimaste aperte.
Ricorda in particolare l'articolo 2-bis che, in conformità a quanto in più occasioni proposto da membri della Commissione Agricoltura, dispone l'indicazione nelle etichette delle confezioni di miele, del paese o dei paesi di origine nei quali il miele è stato raccolto, al fine di permettere al consumatore di conoscere la provenienza della materia alimentare da cui è stato tratto il prodotto messo in vendita. Giudica altrettanto condivisibili le previsioni di cui all'articolo 2-quinquies, che esenta dalla comunicazione di inizio attività la vendita al dettaglio esercitata su superfici all'aperto situate nell'ambito dell'azienda agricola o in altre aree private delle quali l'imprenditore agricolo abbia comunque la disponibilità.
Ritiene invece opportuno un chiarimento da parte del Governo in merito alla portata normativa del comma 3, nel quale si prescrive che le risorse attribuite all'AGEA da una serie di disposizioni di legge per finalità individuate da quelle medesime disposizioni siano in generale utilizzate per interventi nel mercato agricolo e agroalimentare e per esecuzione delle forniture dei prodotti agroalimentari disposte dallo Stato italiano, sulla base degli indirizzi del Ministro. Ritiene opportuno che dai lavori parlamentari emerga che restano comunque ferme e vincolanti le finalità nell'utilizzo delle risorse stabilite per legge. Evidenzia, infine che gli articoli 2-ter e 7-bis riguardano la disciplina delle quote latte, mentre gli articoli 4 e 4-bis intervengono in materia di contrasto alle frodi agroalimentari e alla contraffazione. In conclusione ribadisce la valutazione ampiamente positiva sui contenuti del provvedimento e sull'importanza che essi assumono a sostegno dell'agricoltura italiana.
Il Ministro Giovanni ALEMANNO, in considerazione della rilevanza dei contenuti del decreto-legge in esame e della ristrettezza dei tempi a disposizione, raccomanda ai membri della Commissione di ritirare gli emendamenti presentati. Sottolinea che il decreto-legge reca misure fortemente auspicate da tutto il mondo agricolo italiano. Si augura pertanto che esso possa essere definitivamente approvato, riconoscendo che nel corso dei lavori parlamentari presso il Senato tutti i gruppo politici hanno dimostrato un atteggiamento costruttivo.
Lino RAVA (DS-U) osserva preliminarmente che la presenza del Ministro significa il riconoscimento dell'importanza del provvedimento in esame, nel quale vengono senza dubbio affrontate questioni di grande rilevanza per l'agricoltura italiana. Dichiara pertanto il proprio rammarico per il fatto che i tempi di esame concessi alla Commissione non permettano una valutazione adeguata delle misure recate dal decreto-legge. Ritiene comunque che nell'ambito di esso siano presenti norme condivisibili e norme criticabili. Riguardo a queste ultime preannuncia la presentazione da parte del proprio gruppo di emendamenti in Assemblea, che, in ogni caso, sono dettati da una volontà costruttiva di migliorare il provvedimento. In proposito sottolinea che gran parte degli emendamenti presentati in Commissione provengono dal gruppo della Lega Nord, a dimostrazione della scarsa coesione della maggioranza e dei contrasti esistenti al suo interno. Ricorda che già nel corso dell'esame presso il Senato la Lega Nord ha con insistenza ostacolato l'iter del provvedimento e che l'atteggiamento contrario di tale gruppo è stato superato soltanto con l'introduzione nel decreto-legge di una disposizione di differimento dei versamenti relativi alle quote latte, riguardo alla quale esprime il fermo dissenso del proprio gruppo, che presenterà un emendamento abrogativo. In conclusione preannuncia da parte del proprio gruppo un voto di astensione che intende essere dimostrazione della disponibilità ad un confronto politico costruttivo in Assemblea per migliorare ulteriormente il provvedimento.
Giacomo de GHISLANZONI CARDOLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la discussione sul provvedimento.
Dà quindi conto dei pareri espressi dalle Commissioni competenti in sede consultiva, rilevando che hanno espresso parere favorevole con osservazione la Commissione Affari costituzionali, la Commissione Finanze, la Commissione Ambiente e hanno espresso parere favorevole la Commissione Trasporti e la Commissione Attività produttive. Fa presente altresì che il Comitato per la legislazione ha espresso un ampio parere con una condizione e numerose osservazioni.
Avverte che entro il termine fissato alle ore 14.30 della giornata odierna sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi (vedi allegato). Constata peraltro l'assenza dei presentatori, dichiara che si intende che vi abbiano rinunziato. Ai fini
dell'esame degli emendamenti che saranno presentati in Assemblea, propone di fissare alle 9.30 di domani la seduta del Comitato dei nove.
La Commissione concorda.
Giacomo de GHISLANZONI CARDOLI, presidente, pone quindi in votazione il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea.
La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.
Giacomo de GHISLANZONI CARDOLI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 16.