IV Commissione - Resoconto di marted́ 21 giugno 2005


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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 21 giugno 2005. - Presidenza del vicepresidente Roberto LAVAGNINI.

La seduta comincia alle 11.

Programma pluriennale di R/S n. SGD 01/2005, relativo alla sorveglianza del campo di battaglia denominato MAJIIC (Multisensor Aerospace-ground Joint Interoperability ISR Coalition).
Atto n. 503.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione comincia l'esame.

Giuseppe COSSIGA (FI), relatore, rileva che il programma pluriennale è finalizzato a rendere interoperabili i sistemi di sorveglianza terrestre in un contesto di operazioni sia multinazionali che in ambito NATO. La realizzazione del programma è inoltre rivolta ad integrare la capacità AGS (Alliance Ground Surveillance) di futura acquisizione da parte della NATO.
Il programma ha lo scopo di:
rendere interoperabili nuove tipologie di sensori (elettro-ottici, video, infrarossi, ESM);


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sviluppare una comune architettura di rete, di standard e di formati per lo scambio di dati;
sviluppare concetti operativi e di impiego, nonché di tattiche e procedure, per consentire l'interoperabiiltà nel caso di impiego nel medesimo teatro.

Per quanto riguarda la durata, il programma si svolgerà in quattro anni e in un'unica fase, con previsioni di inizio nel maggio 2005 e termine nell'aprile 2009.
Il costo del programma, stimato complessivamente in 5,5 milioni di euro, è suddiviso in cinque esercizi finanziari a partire dal 2005.
Infine, ritenendo che il programma sia congruente con gli impegni della Commissione difesa propone di esprimere parere favorevole.

Elettra DEIANA (RC), nel preannunciare il suo voto contrario sulla proposta di parere del relatore, sottolinea come il presente programma sia una ulteriore dimostrazione della proliferazione dei sistemi d'arma che si è verificato negli ultimi anni a causa di un mutamento complessivo della strategia di difesa dell'Italia. Si tratta, a suo avviso, di un mutamento di dubbia legittimità costituzionale avvenuto senza un adeguato coinvolgimento del Parlamento che si trova a dover semplicemente ratificare decisioni prese a livello governativo.

Roberto LAVAGNINI, presidente, ritiene che la realizzazione di programmi d'arma risulti pienamente rispondente alle esigenze e alla sicurezza del personale delle Forze armate, sempre più spesso chiamato a svolgere complesse e rischiose operazioni di pace all'estero.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.15.

AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 21 giugno 2005.

Audizione del Capo del IV Reparto della Segreteria Generale del Ministero della difesa, Generale Giuseppe Bernardis sui seguenti programmi pluriennali:
n. SGD 03/2005, relativo alla realizzazione di un dimostratore tecnologico-funzionale di veicolo «pioniere» del Genio, parte della componente ruotata del più ampio «Sistema da combattimento futuro del Genio» dell'Esercito italiano (Atto n. 502).
n. SGD 01/2005, relativo alla sorveglianza del campo di battaglia denominato MAJIIC (Multisensor Aerospace-ground Joint Interoperability ISR Coalition) (Atto n. 503).
n. SGD 02/2005, relativo alla definizione di possibili strutture di sistema per la condivisione delle informazioni tattiche in ambiente centralizzato di reti di dati (Network Centric) denominato «Shared Tactical Picture» - STP - (Atto n. 504).

L'audizione informale si è svolta dalle 11.15 alle 11.30.

ATTI COMUNITARI

Martedì 21 giugno 2005. - Presidenza del vicepresidente Roberto LAVAGNINI.

La seduta comincia alle 11.30.

Programma di lavoro della Commissione delle Comunità europee per l'anno 2005 e programma operativo del Consiglio dell'Unione europea per il 2005.
COM (2005)15 def. 16299/04.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Roberto LAVAGNINI, presidente relatore, avverte che l'esame del programma di lavoro della Commissione delle Comunità europee per l'anno 2005 e del programma operativo del Consiglio dell'Unione europea per il 2005 avverrà ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 2, del regolamento, e


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sarà incentrato sulle sole parti di competenza della Commissione. L'esame, che dovrà terminare entro il 23 giugno prossimo, si concluderà con l'approvazione di una relazione e con la nomina di un relatore che potrà partecipare per riferirvi alle sedute della XIV Commissione. Ricorda altresì che è possibile la presentazione di relazioni di minoranza, che saranno trasmesse anch'esse alla XIV Commissione.
Ciò premesso, rileva che le istituzioni comunitarie hanno adottato i rispettivi programmi di intervento per il 2005.
In particolare, la Commissione ha approvato il 26 gennaio 2005 il programma legislativo e di lavoro per il 2005, all'interno del quale vengono delineate le priorità d'intervento per l'anno in corso.
Quattro sono sostanzialmente gli obiettivi strategici perseguiti dalla Commissione:
accresciuta prosperità, attraverso il rilancio della crescita economica e dell'occupazione, puntando ad una maggiore competitività (riforma del patto di stabilità; rilancio delle infrastrutture eccetera);
solidarietà (creazione di nuovi e migliori sbocchi occupazionali; tutela dell'ambiente e delle risorse naturali eccetera);
sicurezza (controlli alle frontiere, asilo, immigrazione; rafforzamento dell'accesso alla giustizia; sicurezza marittima, stradale, del trasporto aereo, dell'approvvigionamento energetico eccetera);
proiezione verso l'esterno degli obiettivi interni dell'Unione (prosecuzione del processo di allargamento; più efficace impegno dell'Europa nella politica di sviluppo eccetera).

La Commissione intende, inoltre, puntare sul miglioramento della regolamentazione e la maggiore qualità della legislazione, quali elementi indispensabili ad incentivare la crescita, la competitività e l'occupazione.
Per quanto riguarda il programma del Consiglio, quest'ultimo ha presentato il 22 dicembre 2004 il programma operativo annuale per il 2005, redatto in base alle proposte avanzate dai Paesi che eserciteranno la Presidenza nel corso dell'anno (Lussemburgo e Regno Unito).
In particolare, il programma prevede che nel 2005 le Presidenze lussemburghese e del Regno Unito continueranno a perseguire l'obiettivo della stabilità globale, sviluppando la politica estera e di sicurezza comune (PESC), compresa la politica europea in materia di sicurezza e di difesa (PESD), affrontando le cause all'origine dell'insicurezza nel mondo, utilizzando gli strumenti politici in modo coerente ed integrato.
In questo quadro sarà perseguito, l'obiettivo del rafforzamento della stabilità, sicurezza e prosperità in tutto il territorio dell'Unione e, in generale, nel mondo, attraverso maggiori capacità civili e militari per la gestione delle crisi, potenziando altresì la politica di vicinato dell'Unione ed il dialogo con i Paesi del Medio Oriente.
In proposito, rileva che lo sviluppo delle capacità militari dell'UE rientra fra le priorità del programma operativo del Consiglio per il 2005. I lavori per l'attuazione del nuovo obiettivo primario 2010 terranno conto degli obiettivi previsti dalla strategia europea in materia di sicurezza e della dichiarazione sulla solidarietà contro il terrorismo.
Ricorda che il Consiglio europeo di Helsinki del dicembre 1999 ha fissato il citato obiettivo primario in termini di capacità militari: l'Unione deve essere in grado di schierare nell'arco di 60 giorni e per almeno un anno truppe fino a 60.000 unità, con una riserva di 100.000 uomini e un adeguato sostegno di forze aeree e navali, capaci di svolgere l'insieme dei compiti di Petersberg. Sulla scorta di tali indicazioni è stato definito un Piano d'azione europeo sulle capacità (ECAP) inteso a raccogliere gli impegni volontari degli Stati membri e ad analizzare i progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi della UE in termini di capacità militari.


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Inoltre, il 17 maggio 2004 il Consiglio ha approvato i nuovi obiettivi dell'ECAP per il periodo 2004 - 2010 e, anche alla luce dell'esperienza delle prime missioni europee nell'ambito della PESD, ha deciso lo sviluppo di una forza di reazione rapida europea.
Anche l'ulteriore rafforzamento della cooperazione militare tra gli Stati membri e con le organizzazioni partner - Nazioni Unite e NATO in particolare - rientrano fra le priorità del programma operativo del Consiglio per il 2005. In questo ambito, le Presidenze lussemburghese e del Regno Unito ritengono necessario compiere ulteriori progressi nella capacità di reazione rapida dell'UE ricorrendo, tra l'altro, allo sviluppo del concetto di «gruppo tattico».
In proposito, il 23 novembre 2004 si sono svolte sia la Conferenza sull'impegno di capacità militari sia quella sull'impegno di capacità civili per la gestione delle crisi internazionali. Nel corso della Conferenza sulle capacità militari, gli Stati membri si sono impegnati, tra l'altro, a fornire all'UE, a partire dal 2007, tredici «gruppi tattici» composti di 1.500 uomini ciascuno, mobilitabili in tempi brevi (15 giorni) e impiegabili per un periodo di un mese (estendibile a tre). Sei di questi gruppi dovrebbero divenire operativi nel periodo 2005-2007.
Il 13 dicembre 2004 il Consiglio ha approvato le proposte dettagliate per l'attuazione del documento «Difesa europea: consultazione NATO/UE, pianificazione e operazioni,» presentato dalla Presidenza italiana, che prevede la creazione da parte dell'UE di una cellula di pianificazione civile/militare e di una piccola cellula permanente presso il Comando supremo delle Forze alleate in Europa (SHAPE). Queste proposte consentiranno alla cellula civile/militare di costituire tempestivamente, in caso di necessità, un centro operativo per operazioni autonome specifiche, che dovrebbe essere operativo al più tardi entro il 1o gennaio 2006.
Nel settore della gestione civile delle crisi il programma operativo del Consiglio per il 2005 ritiene prioritario proseguire sia la creazione di capacità sia lo sviluppo di un obiettivo primario civile. Capacità adeguate, compresa la pianificazione delle missioni e relativo sostegno, saranno quindi individuate per poter raggiungere questo obiettivo primario. Verrà assicurata un'adeguata conduzione delle missioni civili in corso in Bosnia-Erzegovina, nell'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e in Georgia.
Anche la cooperazione con le organizzazioni internazionali partner dell'UE, quali l'ONU, la NATO, l'OSCE, il Consiglio d'Europa e l'Unione Africana e l'attuazione della dichiarazione comune UE-ONU sulla cooperazione nella gestione delle crisi figurano fra le priorità del programma operativo del Consiglio 2005, che prevede altresì lo sviluppo del contributo della PESD alla lotta contro il terrorismo.
In conclusione, nell'esprimere una valutazione complessivamente favorevole sugli atti comunitari all'esame della Commissione, si riserva di presentare la propria proposta di relazione a conclusione della discussione. Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.40.

SEDE CONSULTIVA

Martedì 21 giugno 2005. - Presidenza del vicepresidente Roberto LAVAGNINI.

La seduta comincia alle 11.40.

Ratifica Accordo Italia-Cipro sulla cooperazione nella lotta alla criminalità organizzata ed altre forme di criminalità.
C. 5861.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Roberto LAVAGNINI, presidente, in sostituzione del relatore, rileva che il disegno


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di legge in esame consta di quattro articoli, i primi due recanti, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica dell'Accordo italo-cipriota del 28 giugno 2002 sulla cooperazione nella lotta alla criminalità, e il relativo ordine di esecuzione.
L'articolo 3, invece, autorizza la spesa di 6.110 euro per il 2005, e di 12.225 euro annui a decorrere dal 2006 - relativa all'invio di esperti a Nicosia - da imputare a carico dell'accantonamento del Fondo speciale di parte corrente di competenza del Ministero degli Affari esteri.
L'articolo 4, infine, dispone l'entrata in vigore della legge per il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Ciò premesso, ricorda che l'Accordo italo-cipriota per la collaborazione reciproca nella lotta alla criminalità, concluso a Nicosia il 28 giugno 2002, consta di un Preambolo e di 16 articoli.
L'articolo 1 enuncia i numerosi settori in cui si articola la collaborazione contro la criminalità, tra i quali spiccano i traffici di stupefacenti, il terrorismo, l'immigrazione illegale, la tratta e lo sfruttamento sessuale di esseri umani, i traffici di armi e materiale radioattivo, il riciclaggio.
L'articolo 2 è dedicato al contrasto dei traffici di stupefacenti, da perseguire tramite scambi di informazioni.
L'articolo 3 riguarda la lotta al terrorismo, e prevede, analogamente al precedente, lo scambio tempestivo di informazioni sugli eventuali gruppi terroristici operanti nei due Paesi.
L'articolo 4, riguarda l'immigrazione illegale e la tratta di esseri umani. A questo riguardo, per quanto concerne le competenze della Commissione difesa, sottolinea che i due Paesi metteranno in atto forme di collaborazione operative in mare per il controllo delle navi sospettate di trasportare immigrati clandestini: in questo contesto - esplicitamente definito di «cooperazione rafforzata nella lotta contro l'immigrazione clandestina» - Cipro metterà uno dei propri porti a disposizione di navi italiane, appartenenti alla Marina militare o appartenenti alle Forze di polizia, in modo da rendere possibile il pattugliamento in alto mare del Mediterraneo orientale. I dettagli operativi verranno definiti in un Accordo separato da concludersi in un secondo tempo.
L'articolo 5 riporta alcune modalità di svolgimento della collaborazione tra i due paesi, comuni ai diversi settori di intervento.
Gli articoli 6-8 riguardano le informazioni e i dati personali oggetto di scambio tra i due Paesi, ai quali va anzitutto assicurata una protezione conforme alle rispettive legislazioni nazionali.
L'articolo 9 individua gli Organi competenti per l'esecuzione dell'Accordo in esame, che sono per l'Italia il Ministero dell'Interno e per Cipro il Ministero della Giustizia e dell'Ordine Pubblico.
L'articolo 10 stabilisce che, salvo diversa intesa, gli scambi di comunicazioni tra le Parti Contraenti dovranno avvenire in lingua inglese.
L'articolo 11 affida il monitoraggio dell'attuazione dell'Accordo ad una Commissione congiunta, che si riunirà, su iniziativa di una delle Parti, alternativamente in Italia e a Cipro.
Gli articoli 12 e 13 contengono alcune clausole di salvaguardia. In particolare, l'articolo 12 stabilisce che ciascuna Parte contraente può rifiutare in tutto o in parte o può subordinare l'esecuzione di una richiesta di assistenza o di cooperazione nel caso in cui tale richiesta limiti la propria sovranità nazionale, metta in pericolo la propria sicurezza o i propri interessi fondamentali, o violi le proprie leggi nazionali. L'articolo 13, invece, prevede che il presente Accordo non pregiudica gli obblighi derivanti da trattati internazionali o multilaterali stipulati dalle Parti Contraenti.
L'articolo 14 disciplina le modalità di risoluzione delle controversie relative all'interpretazione o all'applicazione dell'Accordo.
L'articolo 15 detta disposizioni sulla ripartizione delle spese connesse all'esecuzione dell'Accordo.


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L'articolo 16, stabilisce, tra l'altro, che l'Accordo avrà durata illimitata, «salvo denuncia effettuata da una delle Parti contraenti con un preavviso scritto di almeno sei mesi».
In conclusione, ritenendo che il provvedimento non presenti profili problematici dal punto di vista delle competenze della Commissione difesa, propone di esprimere parere favorevole sul testo del disegno di legge.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 11.45.