Martedì 3 maggio 2005. - Presidenza del presidente Domenico BENEDETTI VALENTINI.
La seduta comincia alle 14.30.
Misure contro la pedofilia.
C. 4599 Governo ed abb.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni).
La Commissione inizia l'esame.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente relatore, avverte che sostituirà personalmente il relatore, impossibilitato ad intervenire alla seduta odierna per concomitanti impegni in altra Commissione.
Rileva quindi come il disegno di legge del Governo C. 4599, anche in attuazione di quanto previsto dalla decisione quadro del Consiglio dell'Unione europea del 22 dicembre 2003, relativa alla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pornografia infantile, è diretto ad adeguare il quadro legislativo vigente in materia di contrasto allo sfruttamento sessuale dei minori di fronte alla manifestazione di nuove forme ed espressioni del drammatico fenomeno della pedofilia anche a mezzo dell'utilizzo dei moderni strumenti telematici.
Oltre ad intervenire sul quadro delle sanzioni penali ed amministrative previste e sugli strumenti processuali, esso provvede anche ad istituire e disciplinare il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet, istituito presso l'organo del Ministero dell'interno per la sicurezza e la regolarità dei servizi di telecomunicazione, di cui all'articolo 14, comma 2, della legge 269/98, al quale devono pervenire tutte le segnalazioni su siti pedopornografici e che opera in coordinamento con altri organi ed uffici istituzionali e finanziari. Il Centro ha compiti informativi nei confronti della Presidenza del Consiglio, utili alla predisposizione del Piano nazionale di contrasto e prevenzione della pedofilia.
In particolare, il disegno di legge del Governo C. 4599 si compone di due Capi e 21 articoli. Il Capo I (articoli 1-19) detta disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia ed interviene prevalentemente su norme contenute nel codice penale, modificando in parte le fattispecie criminose dalle stesse contemplate ed inasprendo le relative sanzioni. Vengono poi dettate alcune modifiche anche a norme contenute in specifiche leggi nonché nel codice di procedura penale.
Il Capo II (articoli 20 e 21) detta invece norme contro la pedopornografia a mezzo Internet. L'articolo 20, in particolare, è diretto ad inserire una serie di disposizioni aggiuntive nel corpo della legge 3 agosto 1998, n. 269. Sostanzialmente, si tratta di disposizioni dirette a contrastare e combattere la diffusione e la commercializzazione della pedopornografia attraverso reti di comunicazione elettronica.
Il disegno di legge riguarda prevalentemente profili ordinamentali estranei alla materia del lavoro pubblico e privato, tanto è vero che non era stato originariamente assegnato alla XI Commissione per il parere in sede consultiva. La Commissione giustizia ha tuttavia introdotto alcune modifiche e integrazioni, in particolare inserendo l'attuale articolo 21, che istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità - un Osservatorio con il compito di acquisire e monitorare i dati e le informazioni relative alle attività, svolte da tutte le pubbliche amministrazioni, per la prevenzione e repressione della pedofilia. La disposizione autorizza l'istituzione presso l'Osservatorio di una banca dati per raccogliere, con l'apporto dei dati forniti da pubbliche amministrazioni, tutte le informazioni utili per il monitoraggio del fenomeno. Con decreto del ministro per le pari opportunità sono definite la composizione e le modalità di funzionamento dell'Osservatorio nonché le modalità di attuazione e di organizzazione della banca dati, anche per quanto attiene all'adozione dei dispositivi necessari per la sicurezza e la riservatezza dei dati. Per gli oneri derivanti dall'articolo 21, è prevista una copertura pari a 3.000.000 di euro a decorrere dall'anno 2005.
Propone pertanto di esprimere parere favorevole, a condizione che all'articolo 21 sia precisato che il decreto del Ministro per le pari opportunità deve essere emanato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, anche per assicurare il rispetto del blocco del turn over fissato dai commi 95-103 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (legge finanziaria 2005). Inoltre, propone di aggiungere altre due condizioni, la prima volta a far meglio specificare nella legge il nome dell'Osservatorio di cui si prevede l'istituzione e la seconda volta ad introdurre il concerto del Ministro per l'innovazione e le tecnologie ai fini della determinazione delle modalità di attuazione della banca dati.
Formula infine una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato).
Aldo PERROTTA (FI) esprime la propria soddisfazione per il fatto che tra le proposte di legge abbinate in esame ve n'è una a sua firma che costituisce la sua trentesima iniziativa legislativa che si avvia a concludere l'iter parlamentare, costituendo in tal senso un record.
Roberto GUERZONI (DS-U), in riferimento alla condizione posta nella proposta di parere relativa al rispetto della disciplina del blocco del turn over fissato dalla legge finanziaria 2005, ricorda come il suo gruppo non avesse condiviso tale disciplina. Sottolinea quindi come occorra assicurare le necessarie risorse umane per il funzionamento dell'Osservatorio.
Dichiara pertanto il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente relatore, ribadito che il provvedimento in esame riguarda le competenze della Commissione soltanto in misura limitata, tanto che inizialmente non le era stato assegnato in sede consultiva, manifesta perplessità in ordine all'istituzione di organismi quali l'Osservatorio di cui all'articolo 21 in ragione dei relativi oneri
finanziari connessi all'esigenza di personale. Ritiene tuttavia che l'organismo di cui all'articolo 21 possa funzionare attraverso un impiego razionale delle risorse già disponibili.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 14.45.
Martedì 3 maggio 2005. - Presidenza del presidente Domenico BENEDETTI VALENTINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Filippo Berselli.
La seduta comincia alle 14.45.
Schema di decreto legislativo correttivo del decreto legislativo n. 265 del 1997 in materia di personale civile del Ministero della Difesa.
Atto n. 473.
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame.
Benito SAVO (FI), relatore, rileva come lo schema di decreto legislativo in esame è stato emanato in attuazione della delega prevista dall'articolo 5 della legge 6 luglio 2002, n. 137, che prevede l'emanazione uno o più decreti legislativi integrativi e correttivi, fra l'altro, del decreto legislativo 16 luglio 1997, n. 265 e si muova nella logica di riduzione e ottimizzazione dell'utilizzo del personale già auspicata nella precedente seduta in sede consultiva.
Lo schema di decreto legislativo in esame modifica l'articolo 2 del decreto legislativo 16 luglio 1997, n. 265, recante disposizioni in materia di personale civile del Ministero della difesa, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettere e) e g), della legge 28 dicembre 1995, n. 549 (provvedimento collegato alla manovra finanziaria per il 1996), concernente le procedure di copertura dei posti disponibili in determinate qualifiche funzionali del personale civile del Ministero della difesa.
L'articolo 1, commi 1-3, della richiamata legge n. 549 del 1995 ha introdotto disposizioni in materia di ristrutturazione organizzativa delle forze armate. In particolare, il comma 1 ha delegato il Governo ad emanare uno o più decreti legislativi in materia, tra gli altri, di organizzazione delle forze armate. Più specificamente, il Governo è stato delegato a disciplinare l'eventuale mobilità contrattata dei lavoratori, anche concordando con le organizzazioni sindacali e le regioni interessate le iniziative volte ad evitare negative ricadute sociali, derivanti da eventuali riduzioni (articolo 1, comma 1, lettera e), della legge n. 549) e a rideterminare, coerentemente con la suddetta ristrutturazione, le dotazioni organiche in base alla definizione dei carichi di lavoro, procedendo alla copertura dei posti disponibili anche attraverso la riqualificazione dei dipendenti civili con le medesime procedure (articolo 1, comma 1, lettera g), della legge 549). In sostanza, nell'ambito della riduzione degli enti e dei comandi, si è disposto la rideterminazione delle dotazioni organiche del personale civile, precisando che alla copertura dei posti disponibili si procedesse attraverso le procedure di riqualificazione previste dall'articolo 3, commi 205-208, della stessa legge 549.
In attuazione delle deleghe richiamate è stato appunto emanato il citato decreto legislativo n. 265 del 1997. In particolare, l'articolo 2 del provvedimento ha disposto che, alla copertura dei posti disponibili nelle qualifiche funzionali dalla III alla IX e dei relativi profili professionali, risultanti dalle dotazioni organiche di cui al DPCM del 7 febbraio 1997, si provvede, nel rispetto della natura della richiamata delega, e della inevitabile separazione temporale dei singoli provvedimenti rientranti nella ristrutturazione globale, anche attraverso le procedure previste dal successivo articolo 3, commi da 205 a 208, della legge n. 549 del 1995, per la riqualificazione del personale, le cui modalità applicative, in ambito Difesa, devono essere definite con
decreto del Ministro della difesa, previa contrattazione ai sensi dell'articolo 50, comma 7, del D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29 (ora articolo 46 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165).
Lo schema, secondo anche quanto riportato nella relazione illustrativa che accompagna il provvedimento, ha ricevuto il parere favorevole del Consiglio superiore delle forze armate, ai sensi dell'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 25 ottobre 1999, n. 556, regolamento concernente le attribuzioni dei vertici militari. L'articolo 1 dello schema di decreto legislativo in esame, in sostanza, ha lo scopo di integrare la disciplina concernente lo svolgimento delle procedure di riqualificazione del personale civile dei vari comandi, enti ed uffici militari, prevista già dagli articoli 2 e 3 del più volte richiamato D.Lgs. 265 del 1997, precedentemente programmate per gli organismi periferici dell'area tecnico-operativa e tecnico-amministrativa dell'Amministrazione della difesa. In particolare, introducendo il comma 1-bis all'articolo 2 del citato D.Lgs. 265, si prevede che la determinazione dei posti da coprire, esperite le procedure di riqualificazione indicate al precedente comma 1, in relazione al processo di ristrutturazione degli enti dell'area tecnico-operativa e tecnico-amministrativa periferica, si applichi in riferimento alle dotazioni organiche considerate su base regionale, rideterminate con specifiche modalità, individuate nel successivo articolo 3. Tale determinazione dovrà quindi effettuarsi con D.P.C.M., da emanarsi ogni due anni tenendo conto della definizione dei contingenti nonché del ridimensionamento dello strumento militare, come anche evidenziato nella relazione illustrativa.
Secondo la relazione illustrativa che accompagna lo schema, tale modifica è necessaria in quanto «nasce dall'esigenza di completare la riqualificazione del personale civile in servizio presso gli enti periferici dell'area tecnico-operativa e tecnico-amministrativa, interessati dal processo di ristrutturazione tuttora in atto, prevedendo che le relative procedure siano attuate con riguardo agli organici globalmente individuati su base regionale. Ciò, al fine di evitare l'eccessiva frammentazione dei concorsi che si verificherebbe, a legislazione vigente, se si procedesse ente per ente». Secondo la relazione tecnica, il provvedimento non recherebbe nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, ma, al contrario, determinerebbe una riduzione dei costi. In proposito, infatti, la relazione tecnica stima che le prove residuali del corso-concorso da effettuare potranno consentire un abbattimento dei costi globali fino ad un'incidenza del 65 per cento circa. Ciò dipende dal fatto che tali corsi, «ove espletati nelle singole sedi locali comporterebbero oneri significativi a causa della loro notevole «polverizzazione sul territorio nazionale». Inoltre, l'introduzione del comma 1-bis all'articolo 2 del D.Lgs. 265 del 1997, prosegue la relazione, rispetta «i termini delle economie scaturenti già in prima applicazione del decreto legislativo 265/97, essendo la riqualificazione in stretta correlazione con la diminuzione delle dotazioni organiche (da 50.000 unità alle 43.838 attuali ed alle 43.000 finali) prevista dallo stesso decreto legislativo.
Ricorda che l'articolo 1, comma 1, del d.lgs. n. 265 del 1997, infatti, ha fissato la dotazione organica del personale civile del Ministero della difesa, inquadrato nelle qualifiche funzionali e relativi profili professionali, già rideterminata in 50.250 unità dal D.P.C.M. 7 febbraio 1997, in 43.000 unità, da raggiungere a conclusione del processo di ristrutturazione dello strumento militare e comunque entro otto anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, secondo criteri atti ad assicurare il rispetto delle specifiche attribuzioni, nell'ottica di una integrazione funzionale.
Il sottosegretario Filippo BERSELLI, condiviso il contenuto della relazione, invita la Commissione ad esprimere in tempi rapidi parere favorevole sul provvedimento in esame.
Aldo PERROTTA (FI) sottolinea come il provvedimento consentirà significativi risparmi di finanza pubblica.
Roberto GUERZONI (DS-U) invita il Governo a quantificare i risparmi prodotti dal provvedimento in esame.
Il sottosegretario Filippo BERSELLI, ricordato come gli oneri attualmente sostenuti per l'organizzazione dei corsi-concorsi ammontino attualmente a circa 750 mila euro, riferiti a 300 prove concorsuali in dieci sedi, per un costo unitario di circa 2.500 euro, riferisce tuttavia di non avere dati esatti sui risparmi che si produrranno a regime per effetto delle norme in esame. È comunque evidente che ci si attende una significativa riduzione delle spese appena ricordate, in ragione della razionalizzazione dei corsi.
Benito SAVO (FI), relatore, formula una proposta di parere favorevole.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 15.
I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:
Disposizioni in favore dei sottufficiali delle Forze armate e del Corpo della guardia di finanza.
C.5573.
Promozione della conciliazione stragiudiziale.
C. 5492 e abb.
Misure per la tutela giudiziaria dei disabili vittime di discriminazioni.
C. 4129, Governo.
Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale.
C. 5736 Governo.
Schema di decreto legislativo recante norme in attuazione della direttiva 2002/73/CE in materia di parità trattamento uomini e donne.
Atto n. 478.
Regolarizzazione di versamenti dei contributi e dei premi previdenziali e assistenziali obbligatori.
C. 655 Lucchese, C. 923 Lumia, C. 3037 Marras, C. 3827 Rossiello, C. 4140 Misuraca e C. 4392 G. Drago.
Tutela professionale dei lavoratori del settore dello spettacolo, intrattenimento e svago.
C. 132 Sciacca, C. 2632 Mazzoni e C. 4709 Gasperoni.