Mercoledì 17 novembre 2004 - Presidenza del presidente Pietro ARMANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Mario Pescante.
La seduta comincia alle 13.55.
Variazione nella composizione della Commissione.
Pietro ARMANI, presidente, comunica che il deputato Sergio Antonio D'Antoni cessa di far parte della Commissione.
7-00497 Stradella: Realizzazione degli interventi infrastrutturali relativi alle Olimpiadi invernali «Torino 2006».
(Discussione e conclusione - Approvazione della risoluzione n. 8-00105).
La Commissione inizia la discussione.
Francesco STRADELLA (FI), illustrando il contenuto della risoluzione in titolo, sottolinea che essa affronta la questione, peraltro nota, delle difficoltà di completamento dei lavori volti alla realizzazione delle Olimpiadi invernali «Torino 2006». Tali difficoltà sono, a suo avviso, da porre in relazione all'esercizio di un'adeguata funzione di controllo sull'organizzazione dell'evento e sulla realizzazione degli interventi di carattere infrastrutturale, in particolare delle cosiddette opere «connesse». A tal proposito, precisa che si tratta di lavori indispensabili, che rappresentano il versante più impegnativo dal punto di vista degli interventi di carattere finanziario.
Il sottosegretario Mario PESCANTE, in riferimento alle questioni generali poste dalla risoluzione in discussione, che a suo giudizio investe aspetti di natura prevalentemente tecnica, evidenzia comunque la preoccupazione che, anche in vista di futuri appuntamenti elettorali, il prevalere
di logiche di carattere localistico possa arrecare danno alla realizzazione dell'evento olimpico, che andrebbe «sganciato» da un contesto settoriale e posto in un'ottica di respiro nazionale. A tal riguardo, intende ribadire la piena disponibilità del Governo a collaborare in modo costante con il Parlamento per il raggiungimento di questo obiettivo, affinché l'evento delle Olimpiadi invernali di «Torino 2006» rappresenti un successo per tutto il Paese.
Rispetto al dettaglio degli impegni richiamati nella risoluzione, si riserva di fornire chiarimenti futuri per quanto riguarda la realizzazione di un monitoraggio costante delle iniziative poste in essere dai competenti organismi per la preparazione e la realizzazione degli interventi di natura infrastrutturale. A tal proposito, segnala infatti che il Comitato Olimpico Internazionale, pur avendo di recente preso atto di alcune carenze ed inefficienze che hanno caratterizzato finora la progettazione di questo evento olimpico, non ha riscontrato un livello di avanzamento organizzativo tale da generare forti preoccupazioni.
Quanto alle insufficienze in termini di entrate previste, osserva come la portata dell'evento abbia determinato un cambiamento di linea da parte delle grandi aziende internazionali, che tradizionalmente sponsorizzano simili eventi, legato al mancato ritorno atteso, in termini di immagine, per l'assenza di una efficace strategia di comunicazione. Fino ad oggi, infatti, la programmazione e realizzazione dei Giochi olimpici invernali «Torino 2006» sono state oggetto di una politica operosa, che tuttavia non è riuscita ad oltrepassare i confini della regione Piemonte. È ora ferma intenzione del Governo rimediare a tali mancanze, ponendo mano ad una vigorosa campagna di promozione e di rilancio dell'evento, con particolare riferimento ad un approccio integrato con gli organi di informazione.
Passando alla questione degli interventi di natura infrastrutturale, osserva come esso costituisca, a suo avviso, l'aspetto di minor criticità dell'intera vicenda, in quanto i fondi necessari esistono e sono stati sufficientemente stanziati, anche per quanto riguarda la realizzazione delle cosiddette «opere connesse». L'unico punto problematico attiene alla impossibilità di approntare tali opere anche per i test events, restando tuttavia assicurato che le opere saranno pronte per l'inizio dei Giochi olimpici. Il versante che impone, invece, uno sforzo deciso è quello del deficit, legato ad un incremento delle uscite pari all'incirca al 5 per cento e alla mancanza di entrate rispetto a quelle programmate, soprattutto di entrate provenienti dagli sponsor istituzionali. Di conseguenza, fa presente che la prima fase di lavoro, che affronterà a seguito dell'incarico di affiancamento del TOROC ricevuto dal Governo, riguarderà l'analisi approfondita delle singole voci di spesa, al fine di predisporre un piano finanziario dell'evento e di individuare gli interventi necessari ed urgenti. In relazione a tale circostanza, ritiene di non poter tuttavia fornire riscontri più precisi, soprattutto sugli aspetti di carattere finanziario.
Francesco STRADELLA (FI) prende atto con soddisfazione dell'esposizione ampia e circostanziata svolta del sottosegretario Pescante, che consente di approfondire aspetti dell'evento olimpico che vanno ben oltre le finalità perseguite dalla risoluzione. Ciò nonostante, ritiene che il dibattito presso la VIII Commissione debba riguardare, non tanto aspetti generali di carattere organizzativo, bensì quelli di stretta competenza della stessa Commissione, attinenti alla realizzazione delle opere infrastrutturali entro i tempi previsti e sulla base di adeguate risorse finanziarie. Tiene, infine, a sottolineare che il recente incarico affidato al sottosegretario Pescante per l'affiancamento al TOROC rappresenta un elemento positivo, che offre una garanzia ulteriore rispetto al concreto raggiungimento dell'obiettivo finale.
Pietro ARMANI, presidente, condividendo pienamente le parole di apprezzamento usate dal deputato Stradella nei confronti del sottosegretario Pescante, sottolinea
l'importanza di realizzare prontamente le cosiddette «opere connesse» per il rilancio economico del territorio.
Agostino GHIGLIA (AN), nel ringraziare il sottosegretario Pescante per gli elementi forniti alla Commissione, formula un auspicio affinché il Governo possa al più presto dare riscontro agli impegni fissati nella risoluzione. Richiamando il consenso che ha circondato l'approvazione in sede legislativa della legge n. 48 del 2003, per la predisposizione dei fondi e degli interventi straordinari volti a consentire la realizzazione dei Giochi olimpici invernali, sottolinea la necessità che alla disponibilità del Parlamento a consentire tali interventi debba corrispondere la diligenza e il pieno impegno del Governo ad assicurare la trasparenza sull'uso delle risorse finanziarie. A tal riguardo, ribadisce che, fino ad oggi, tale trasparenza è totalmente mancata, considerato che fino al giugno 2004 è stato puntualmente negato, dai responsabili organizzativi, il disallineamento dei bilanci rispetto alle previsioni.
Condividendo l'apprezzamento espresso dal deputato Stradella rispetto al nuovo ruolo che il sottosegretario Pescante si accinge a svolgere, ritiene altresì necessario che il Parlamento possa conoscere la destinazione delle risorse finanziarie. In particolare, fa presente che, pur essendo completamente mancata una strategia di promozione pubblicitaria adeguata al livello internazionale dell'evento, risultano ad oggi essere state spese cifre molto rilevanti. È inoltre da considerare, a suo giudizio, un ulteriore elemento di preoccupazione, quale l'indicazione fornita dalla «cabina di regia» circa l'impossibilità di realizzare la metà delle opere di carattere infrastrutturale programmate. In relazione a ciò, ribadisce l'importanza che siano quanto prima definiti gli interventi ed il cronoprogramma dell'evento, in particolare per quanto riguarda le «opere connesse», per le quali è del tutto carente il versante informativo sulla concreta esistenza di finanziamenti.
Mauro CHIANALE (DS-U) ritiene che l'intervento del sottosegretario Pescante abbia contribuito a modificare in senso positivo il clima che caratterizza il dibattito sul tema delle Olimpiadi invernali «Torino 2006». Ritiene, altresì, apprezzabile quanto riferito dal rappresentante del Governo in ordine agli aspetti di carattere infrastrutturale. Condivide quindi la valutazione negativa sulle polemiche sorte a livello locale, che potrebbero tradursi in un grave danno per l'evento.
Rispetto agli impegni indicati nella risoluzione, fa presente che l'impegno del Governo è necessario in particolare per quanto riguarda gli aspetti di finanziabilità delle «opere connesse». Ricordando che problemi di carattere procedurale hanno contribuito a sottrarre risorse destinate alla realizzazione dell'evento olimpico, ritiene che si possa valutare l'ipotesi di una lotteria ad hoc, collegata alla realizzazione dei Giochi olimpici invernali «Torino 2006». In riferimento a quanto affermato dal deputato Ghiglia circa le polemiche sorte al livello locale, ritiene di concordare sulla necessità di soffocare ogni polemica, a condizione che vi sia un impegno preciso in tal senso anche da parte dei gruppi di maggioranza. Si dichiara, infine, disponibile a sottoscrivere la risoluzione presentata, purché essa sia riformulata nel senso di un esplicito riferimento al ripristino dei necessari finanziamenti destinati a completare gli interventi infrastrutturali ed in particolare le cosiddette «opere connesse».
Giorgio MERLO (MARGH-U) manifesta la propria disponibilità a sottoscrivere la risoluzione in discussione, a condizione che essa sia riformulata nel senso indicato dal deputato Chianale. Ritiene infatti che il dibattito in corso rappresenti un modello positivo sul quale impostare, d'ora in poi, il rapporto tra l'impegno del Governo sull'evento Olimpico di «Torino 2006» ed il Parlamento. Fa quindi presente che la risoluzione presentata intende rilanciare lo sforzo delle istituzioni per la positiva conclusione della vicenda e, insieme al nuovo incarico assegnato al sottosegretario
Pescante, intende segnare un salto di qualità rispetto al recente passato.
In particolare, sottolinea come sembri essere stato finalmente imboccato un percorso bipartisan, che consentirà di giungere con facilità alla meta del 2006. Per il futuro, ritiene che occorra evitare una politica finalizzata alla continua ricerca di «capri espiatori» e che si debba lavorare ad una sinergia delle istituzioni, per evitare di ridurre l'evento olimpico ad un mero fatto regionale. Infine, ritiene che la risoluzione riguardi aspetti della vicenda che finora non sono stati considerati con la dovuta attenzione, con particolare riferimento alla necessità di rivedere l'elenco delle «opere connesse» che era stato inizialmente predisposto. Ritiene tuttavia che la risoluzione, anche se relativa ad aspetti secondari rispetto al complessivo sforzo organizzativo, costituisca uno strumento importante per il rafforzamento dell'azione del Governo ed il consolidamento di una collaborazione positiva con il Parlamento.
Francesco STRADELLA (FI) fa presente che la risoluzione non può che riguardare materie e temi di competenza della VIII Commissione, tra cui rientrano la preparazione e realizzazione delle opere di natura infrastrutturale. Concordando con il deputato Merlo circa la necessità di evitare che la risoluzione sia esclusivamente volta ad attribuire delle responsabilità, anche alla luce delle considerazioni svolte dai deputati dell'opposizione, riformula il testo della risoluzione in titolo (vedi allegato).
Il sottosegretario Mario PESCANTE, pur comprendendo la prospettiva di valutazione dell'intera questione alla luce delle competenze della Commissione, ritiene comunque essenziale affrontare previamente il nodo degli approfondimenti di carattere finanziario, al fine di potere offrire garanzie adeguate alla realizzazione delle opere infrastrutturali. Esprime, in proposito, piena disponibilità a riferire alla Commissione, in occasione di una prossima seduta, in merito all'esito dei riscontri effettuati sullo stato finanziario del TOROC.
Mauro CHIANALE (DS-U) ribadisce l'importanza degli elementi chiarificatori forniti dal sottosegretario Pescante, anche rispetto alla complessiva gestione dei Giochi olimpici, come d'altra parte sottolineato dalla stessa risoluzione.
Il sottosegretario Mario PESCANTE, pur giudicando positivamente l'impianto della risoluzione nella sua nuova formulazione, ribadisce di non essere in grado di fornire, allo stato attuale, una valutazione compiuta sulle reali disponibilità finanziarie destinate al completamento degli interventi infrastrutturali e delle «opere connesse», come invece auspicato dal punto c) della risoluzione riformulata; su tale ultimo aspetto, pertanto, non è nelle condizioni di poter esprimere un orientamento favorevole.
Pietro ARMANI, presidente, prende atto che la Commissione, pur a fronte di alcune perplessità espresse dal rappresentante del Governo, che peraltro non si oppone alla votazione della risoluzione, manifesta comunque l'intenzione unanime di procedere alla deliberazione sul nuovo testo della risoluzione medesima, testé riformulato dal deputato Stradella.
La Commissione approva quindi il nuovo testo della risoluzione Stradella n. 7-00497, che assume il numero 8-00105.
La seduta termina alle 14.35.
Mercoledì 17 novembre 2004. - Presidenza del presidente Pietro ARMANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, Francesco Nucara.
La seduta comincia alle 14.35.
Delega al Governo per il riordino della legislazione in materia ambientale.
C. 1798-D Governo, approvato dalla Camera, modificato dal Senato, nuovamente modificato dalla Camera e nuovamente modificato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 16 novembre 2004.
Pietro ARMANI, presidente, ricorda che la Commissione ha esaminato, da ultimo, l'emendamento Lion 1.78. Rileva altresì che, nella seduta di ieri, erano stati chiesti alcuni chiarimenti di natura interpretativa, in ordine ai quali il rappresentante del Governo si era riservato di intervenire nella seduta odierna.
Il sottosegretario Francesco NUCARA osserva che l'interpretazione corretta del comma 37 dell'articolo 1 è quella già fornita dal relatore, nel senso che condizione per poter accedere al condono è la presenza della compatibilità paesistica: in assenza della pianificazione paesistica regionale, è peraltro necessario il previo parere della Soprintendenza, nonché il pagamento della sanzione pecuniaria.
Fabrizio VIGNI (DS-U) rileva come, alla luce della interpretazione fornita dal rappresentante del Governo, risultino confermate le preoccupazioni già espresse dai gruppi di opposizione; la norma, infatti, non presenta alcuna garanzia sulla conformità agli strumenti urbanistici e rappresenta un vero e proprio condono.
Il sottosegretario Francesco NUCARA, ad integrazione di quanto chiarito in precedenza, intende precisare che le disposizioni all'esame della Commissione non interessano in alcun modo la disciplina della legge quadro sulle aree protette e configurano soltanto l'estinzione di un reato penale.
Michele VIANELLO (DS-U), intervenendo per un chiarimento di carattere preliminare, fa presente che la Corte di giustizia europea ha di recente pronunciato una sentenza in materia di definizione di rifiuto, che rende di fatto inapplicabile e, in ogni caso, incompatibile con la normativa comunitaria la disciplina dei cosiddetti «rottami ferrosi» contenuta ai commi 25, 26, 27 e 28 dell'articolo 1. Invita pertanto il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimersi in merito a tale questione.
Tommaso FOTI (AN) osserva come i commi citati dal deputato Vianello, non essendo stati modificati dal Senato, non possono costituire oggetto di esame da parte della Commissione.
Michele VIANELLO (DS-U) sottolinea che l'eventuale approvazione del provvedimento, nel testo trasmesso dal Senato, rischia di porsi in contrasto con la normativa comunitaria: tale circostanza porterebbe dunque a sostenere l'opportunità di modificare comunque, nonostante le previsioni regolamentari, i commi citati in precedenza.
Gregorio DELL'ANNA (FI), pur riconoscendo la impossibilità di intervenire sulle parti non modificate dal Senato, riterrebbe in ogni caso utile affrontare le tematiche segnalate dal deputato Vianello, cogliendo l'opportunità della presenza del rappresentante del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. La sentenza della Corte di giustizia europea, infatti, sta già producendo effetti sul territorio, tanto che diverse aziende hanno già segnalato l'esigenza di individuare una soluzione: la questione deve quindi essere posta con forza all'attenzione del Governo, sia pur non richiedendo ulteriori modifiche al disegno di legge in esame.
Fabrizio VIGNI (DS-U) ribadisce che, pur a fronte della chiarezza delle disposizioni regolamentari, il Parlamento non può trascurare il palese contrasto che si verrebbe a creare tra una legge in corso di approvazione ed una sentenza della Corte di giustizia europea.
Egidio BANTI (MARGH-U) si domanda come potrà essere promulgata una legge che, sin dalla sua nascita, si pone in contrasto con l'ordinamento comunitario. Ritiene, a tal fine, essenziale comprendere come il Governo intenda operare per rimuovere un pericoloso vulnus sotto il profilo istituzionale.
Tommaso FOTI (AN) intende sottolineare nuovamente che la Camera non avrebbe la possibilità di porre alcun rimedio alle questioni sollevate in precedenza dal deputato Vianello, anche nel presupposto, tutto da verificare, che vi sia realmente una incompatibilità con l'ordinamento comunitario. In ogni caso, tali profili saranno certamente vagliati dal Capo dello Stato al momento della promulgazione della legge.
Adriano PAROLI (FI), relatore, intende precisare, in primo luogo, che il problema segnalato dal deputato Vianello, almeno in termini regolamentari, non può essere affrontato dalla Commissione. Inoltre, l'eventuale contrasto con la disciplina comunitaria, paventato dai gruppi di opposizione, potrà certamente essere sanato nell'attuazione della delega che il Parlamento si appresta a conferire al Governo.
Ritiene comunque opportuno rilevare che, anche di fronte alle critiche strumentali, il Governo saprà intervenire in modo adeguato per risolvere gli eventuali problemi che dovessero sorgere.
Michele VIANELLO (DS-U), intervenendo per una ulteriore precisazione, osserva che la più volte citata sentenza della Corte di giustizia europea interessa alcune delle misure di diretta applicazione contenute nel provvedimento e non riguarda le norme di delega. A questo punto, dunque, sarà cura dei gruppi di opposizione segnalare la questione al Presidente della Repubblica.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Vigni 1.79 e 1.80 e l'emendamento Vianello 1.81.
Fabrizio VIGNI (DS-U) illustra le finalità dell'emendamento Realacci 1.82, del quale raccomanda l'approvazione. In particolare, alla luce delle indicazioni di carattere interpretativo fornite dal rappresentante del Governo e considerato che il condono previsto dal comma 37 riguarda abusi compiuti senza indicazione di alcun limite, fa presente che tale proposta emendativa intende specificare che le opere realizzate non debbono aver determinato la creazione di superficie utili o volumi, né aumento di quelli legittimamente realizzati.
Tommaso FOTI (AN), pur ritenendo superflua qualsiasi indicazione interpretativa delle disposizioni in esame, esprime comunque, anche a nome dei gruppi di maggioranza, la disponibilità alla predisposizione di un ordine del giorno in Assemblea, al fine di impegnare il Governo ad applicare le norme del disegno di legge nel senso indicato dal relatore nella seduta di ieri, cioè in modo da impedire provvedimenti di sanatoria su opere realizzate in aree sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta. Tale disponibilità dovrebbe, a suo giudizio, essere valutata positivamente dai gruppi di opposizione, sebbene questi stiano cercando di operare chiare forzature rispetto alla reale portata delle norme contenute nel disegno di legge.
La Commissione respinge l'emendamento Realacci 1.82.
Donato PIGLIONICA (DS-U) illustra le finalità dell'emendamento Vigni 1.83, del quale auspica l'approvazione. Osserva quindi di non riuscire a comprendere la proposta di predisposizione di un ordine del giorno, quando è ancora possibile porre mano ad una riscrittura delle norme, che renda definitivamente univoco il testo del disegno di legge.
La Commissione respinge l'emendamento Vigni 1.83.
Fabrizio VIGNI (DS-U) illustra le finalità dell'emendamento Lion 1.84, di cui raccomanda l'approvazione. Rileva in particolare
che la Commissione potrebbe apportare modifiche alle norme in questione, in modo da escluderne l'applicabilità ai parchi naturali e alle aree protette. Ritiene altresì che il sottosegretario Nucara dovrebbe opportunamente riferire l'orientamento del Governo sugli aspetti applicativi del provvedimento, anche in occasione del dibattito in Assemblea, ma a condizione che tale contributo chiarificatore sia adeguato all'importanza del provvedimento.
Tommaso FOTI (AN), intervenendo in ordine alle questioni segnalate dal deputato Vigni, ribadisce la disponibilità dei deputati della maggioranza alla redazione di un ordine del giorno, che costituisce lo strumento più consono a dissipare ogni dubbio, sebbene, a suo avviso, non dovrebbe sussistere alcuna perplessità, alla luce della chiara formulazione del testo. Invita peraltro i gruppi di opposizione ad evitare strumentalizzazioni delle questioni dibattute in seno alla Commissione.
La Commissione respinge l'emendamento Lion 1.84.
Donato PIGLIONICA (DS-U) illustra le finalità dell'emendamento Realacci 1.85, del quale auspica l'approvazione, ribadendo la necessità di correggere l'impostazione dei commi oggetto di esame. La proposta, sostenuta in precedenza dal relatore ed ora dal deputato Foti, di predisporre un ordine del giorno non appare infatti condivisibile, dal momento che è ancora in corso l'esame del provvedimento presso la Commissione di merito.
Adriano PAROLI (FI), relatore, sottolinea che i gruppi di maggioranza considerano il disegno di legge in esame un provvedimento condivisibile e coerente nel suo impianto complessivo. In particolare, rileva che le norme introdotte dal Senato, per quanto complesse, sono da considerare di chiara interpretazione e non necessitano di alcuna ulteriore modifica. Rispetto agli ultimi interventi svolti, giudica pertanto scorretto che, dopo avere acquisito la disponibilità di massima della maggioranza all'adozione di un atto di indirizzo condiviso, alcuni deputati dei gruppi di opposizione cerchino ora di realizzare forzature nell'iter del disegno di legge, che ritiene fortemente strumentali.
Ribadisce infine che, alla luce della formulazione del testo, non sarà possibile aggiungere alcuna cubatura in più rispetto a quanto consentito dai piani regolatori.
La Commissione respinge l'emendamento Realacci 1.85.
Tino IANNUZZI (MARGH-U), confermando le posizioni espresse dai gruppi di opposizione sul provvedimento in esame, segnala le differenze che intercorrono tra il testo approvato dalla Camera in terza lettura e le norme attualmente all'esame della Commissione, come risultanti a seguito delle ultime modifiche apportate dal Senato. In particolare, segnala la profonda diversità connessa all'inserimento, nel testo del comma 37, di disposizioni relative ad opere realizzate entro il 30 settembre 2004, in assenza di un provvedimento autorizzatorio e senza l'indicazione di limiti di carattere oggettivo e temporale. In particolare, tale comma rappresenta un intervento una tantum, che è da considerare un vero e proprio condono di carattere paesistico e ambientale. Il discrimine tra le due versioni del testo è, dunque, rappresentato da una diversa attenzione a valori di rilievo costituzionale.
Sottolineando che le nuove norme definiscono un meccanismo del quale resta da verificare la concreta attuabilità, dichiara di condividere la proposta di predisporre un ordine del giorno di carattere «interpretativo», pur ritenendo più significativo quello che il relatore ed il rappresentante del Governo vorranno indicare, in sede di discussione in Assemblea, in ordine alla definitiva soluzione dei dubbi emersi nel dibattito.
Ugo PAROLO (LNFP), con riferimento agli interventi dei deputati dei gruppi di opposizione, rileva che essi appaiono di carattere strumentale e si giustificano, probabilmente, alla luce della superficiale
risposta fornita dal rappresentante del Governo. Ritiene di non poter condividere la confusione che il deputato Iannuzzi ha generato tra la nozione di condono edilizio e quella di sanatoria penale. In particolare, precisa che il provvedimento intende esclusivamente disciplinare un ipotesi di sanatoria di reati ambientali e paesistici e non quella di un nuovo condono edilizio, per di più in aree protette.
Ribadisce pertanto che gli aspetti applicativi del provvedimento sono limitati ad un preciso intervallo di tempo e che ogni altra interpretazione o valutazione delle nuove norme introdotte dal Senato sarebbe finalizzata soltanto ad un'opera di pura strumentalizzazione. Giudica, altresì, comprensibile l'atteggiamento dei gruppi d'opposizione, che sono, a suo avviso, da porre in relazione ad una linea interpretativa assunta dal Governo nella seduta odierna, che non sembra cogliere appieno gli effetti del dibattito in Commissione.
La Commissione respinge l'emendamento Vianello 1.86.
Fabrizio VIGNI (DS-U), illustrando le finalità del proprio emendamento 1.87, del quale raccomanda l'approvazione, segnala che le norme del disegno di legge in esame si pongono in contrasto con la Convenzione europea del paesaggio, il cui disegno di legge di ratifica è peraltro all'esame della VIII Commissione in sede referente, in congiunta con la III Commissione.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Vigni 1.87, Realacci 1.88 e 1.89 e l'emendamento Vigni 1.90.
Fabrizio VIGNI (DS-U) illustra le finalità dell'emendamento Pappaterra 1.91, del quale auspica l'approvazione, osservando che, anche alla luce dell'intervento del deputato Parolo, il dibattito ha raggiunto toni surreali. Ribadisce, pertanto, che l'opposizione è dell'avviso che le norme in questione si applichino anche alle aree sottoposte a vincolo, senza limiti di sorta, e che pertanto occorrerebbe una modifica delle norme stesse, piuttosto che un intervento teorico, come quello prospettato dai gruppi di maggioranza con l'adozione di un ordine del giorno. Ritiene altresì opportuno che il relatore ed il rappresentante del Governo forniscano adeguati chiarimenti in occasione del dibattito in Assemblea.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Pappaterra 1.91, Realacci 1.92 e Lion 1.93.
Pietro ARMANI, presidente, prende atto dell'assenza del presentatore degli emendamenti Vendola 1.94 e 1.95; si intende che vi abbia rinunciato.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Vianello 1.96.
Pietro ARMANI, presidente, prende atto dell'assenza del presentatore dell'emendamento Vendola 1.97 si intende che vi abbia rinunciato.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Realacci 1.98.
Pietro ARMANI, presidente, prende atto dell'assenza del presentatore degli emendamenti Vendola 1.99, 1.100 e 1.101; si intende che vi abbia rinunciato.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Vigni 1.102.
Michele VIANELLO (DS-U) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 1.103, che intende reintrodurre, in modo integrale, il testo approvato dalla Camera in materia di servizi pubblici locali, che si muoveva nella direzione di un'apertura al mercato nell'ambito degli appalti di lavori pubblici, con particolare riferimento a quelli edili.
Pur riconoscendo che gran parte delle disposizioni citate sono state inserite nella legge finanziaria per il 2004, osserva come, in realtà, da detta legge siano state espunte le disposizioni di cui all'ultimo periodo dell'ex comma 41, lettera c), del disegno di
legge approvato dalla Camera in terza lettura. Si tratta di disposizioni che mirano a garantire il rafforzamento dei principi di concorrenza e trasparenza nel settore dei servizi pubblici locali, con specifico riferimento ai cosiddetti affidamenti «in house»: la loro soppressione nel passaggio al Senato testimonia, dunque, l'ennesimo «sgarbo» nei confronti del mondo dei costruttori e delle imprese compiuto dall'attuale maggioranza.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Vianello 1.103.
Pietro ARMANI, presidente, avverte che si è testé concluso l'esame degli emendamenti. Comunica altresì che non sono ancora pervenuti tutti i pareri delle competenti Commissioni.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta, che sarà fissata per la giornata di domani.
La seduta termina alle 15.25.
Mercoledì 17 novembre 2004. - Presidenza del presidente Pietro ARMANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, Francesco Nucara.
La seduta comincia alle 15.25.
Proposta di nomina del professor Guido De Zordo a Presidente dell'Ente parco nazionale Dolomiti Bellunesi.
Atto n. 120.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).
La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 9 novembre 2004.
Pietro ARMANI, presidente, ricorda che, nella precedente seduta, il relatore ha proposto di esprimere parere favorevole sulla proposta di nomina in titolo.
Nessuno chiedendo di intervenire, indice quindi la votazione sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.
La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.
Pietro ARMANI, presidente, comunica il risultato della votazione:
Presenti 22
Votanti 22
Maggioranza 12
Hanno votato sì 21
Hanno votato no 1
La Commissione approva.
Pietro ARMANI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.
Hanno preso parte alla votazione i deputati:
Armani, Banti, Antonio Barbieri, Brusco, Coronella, Dell'Anna, Guido Dussin, Foti, Germanà, Ghiglia, Lenna, Lupi, Mereu, Palmieri in sostituzione di Stradella, Paolone, Paroli, Parolo, Antonio Pepe in sostituzione di Strano, Pinto, Scalia, Spina Diana in sostituzione di Paolo Russo e Zanetta in sostituzione di Maione.
La seduta termina alle 15.45.