Venerdì 30 luglio 2004. - Presidenza del presidente della IX Commissione, Paolo ROMANI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Giancarlo Innocenzi.
La seduta comincia alle 15.35.
Schema di regolamento in materia di concessione di benefici alle emittenti televisive locali.
Le Commissioni proseguono l'esame rinviato il 20 luglio scorso.
Paolo ROMANI, presidente, avverte che il Presidente della Camera ha disposto, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, la proroga di dieci giorni del termine per l'espressione del parere sullo schema di regolamento in titolo. Fa quindi presente che il nuovo termine viene in scadenza il 7 agosto prossimo.
Alessio BUTTI (AN), relatore per la VII Commissione, illustra la proposta di parere dei relatori (vedi allegato 1), sottolineando che si tratta di un parere favorevole con sole osservazioni, dunque senza condizioni. Rileva inoltre che, nella stesura della proposta di parere, i relatori hanno tenuto conto delle considerazioni formulate dall'opposizione nel corso del dibattito e del punto di vista delle associazioni di rappresentanza delle emittenti locali.
Ettore ROSATO (MARGH-U) rileva che la proposta di parere formulata dai relatori corrisponde sostanzialmente a quanto preannunciato e prende atto, in particolare, del fatto che in relazione alle emittenti che violano la normativa posta a
tutela dei minori è stata adottata dai relatori una linea in parte diversa rispetto a quella inizialmente annunciata: l'osservazione di cui alla lettera b) prospetta infatti una qualche sanzione nei confronti delle emittenti che violino le norme a tutela dei minori, prevedendo quanto meno una riduzione del contributo destinato ad esse, e non si limita invece - come era stato preannunciato - alla pura e semplice soppressione della lettera a) dell'articolo 2, comma 1, dello schema di regolamento, con la conseguente ammissione anche di tali emittenti ai benefici nell'ammontare pieno.
Giorgio PANATTONI (DS-U) rileva preliminarmente che i rilievi posti in calce alla proposta di parere dei relatori, sebbene formulati come osservazioni, contengono espressioni che appaiono più propriamente riferibili alle condizioni; invita pertanto i relatori a riformulare conseguentemente la proposta di parere.
pubblica, abbia ridotto di 18 milioni di euro lo stanziamento destinato ad assicurare le risorse per i contributi di cui si sta parlando. Al riguardo, peraltro, desidera sottolineare incidentalmente come - a differenza di quanto affermato dal ministro Gasparri - il «taglio» inizialmente apportato dal decreto-legge citato alle risorse in questione non è stato integralmente recuperato attraverso le modifiche introdotte al provvedimento in sede di conversione, ma lo è stato soltanto per la metà, di modo che il «taglio» risulta attualmente pari per l'appunto a circa 18 milioni di euro. Ciò premesso, fa presente che la compressione della quota da attribuire a tutte le emittenti in parti uguali, unita alla riduzione, in valore assoluto, dello stanziamento complessivo da ripartire, rischia di produrre effetti gravemente penalizzanti nei confronti delle emittenti.
Giuseppe GIULIETTI (DS-U), dopo aver constatato che lo schema di regolamento in titolo concerne tematiche particolarmente delicate e complesse, incidendo in modo sostanziale sullo sviluppo futuro delle realtà televisive locali, la cui presenza costituisce un fondamentale contributo al pluralismo culturale ed informativo, constata con rammarico la riduzione dei finanziamenti al settore dell'emittenza prevista nei recenti interventi correttivi di finanza pubblica, come già peraltro segnalato dal deputato Butti nell'illustrazione della relazione introduttiva.
riguardo l'opportunità di far riferimento ad equilibrati e condivisibili criteri, quali l'autoproduzione, l'investimento nella produzione di programmi di informazione, nonché la quantificazione del personale dipendente.
Davide CAPARINI (LNFP), relatore per la IX Commissione, ringrazia i deputati intervenuti nel corso del dibattito per il loro fattivo contributo all'approfondimento delle questioni. Quindi, dopo aver chiarito che in particolare le osservazioni di cui alle lettere c) e d) della proposta di parere testé presentata tengono conto di alcune circostanze sopravvenute, di cui non si era a conoscenza al momento della definizione dello schema di regolamento in esame, rileva che la riduzione da un quinto ad un settimo della quota di risorse da ripartire tra le emittenti in parti uguali vada appunto nel senso di premiare le emittenti che investono sul territorio, in quanto amplia la quota delle risorse da ripartire in funzione della posizione delle emittenti in graduatoria. La graduatoria è infatti formata in base ad elementi quali il numero di dipendenti e il fatturato dell'emittente, che sono il segno e l'espressione di investimenti.
Giorgio PANATTONI (DS-U) torna a sottolineare che la riduzione da un settimo ad un quinto della percentuale prevista dall'articolo 1, comma 6, dello schema di regolamento in esame, unita alla riduzione di circa 18 milioni di euro disposta con il decreto-legge n. 168 del 2004, rischia di porre in gravi difficoltà le emittenti che abbiano già fatto investimenti, contando sui contributi pubblici che ora, a metà esercizio, verrebbero ad essere loro negati.
Eugenio DUCA (DS-U) chiede se i relatori siano disposti a tener conto delle considerazioni svolte dai deputati dei gruppi di opposizione, riformulando conseguentemente la loro proposta di parere.
Alessio BUTTI (AN), relatore per la VII Commissione, e Davide CAPARINI (LNFP), relatore per la IX Commissione, riformulano la propria proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2), in modo da tener conto di alcune delle osservazioni emerse nel corso del dibattito, con particolare riferimento all'opportunità di dotare i Comitati regionali per le comunicazioni (CO.RE.COM.) delle risorse necessarie all'ampliamento delle nuove funzioni ad essi attribuite dallo schema di regolamento.
Ettore ROSATO (MARGH-U), intervenendo per dichiarazione di voto, torna a sottolineare l'opportunità di non comprimere la quota di risorse da distribuire in parti uguali tra le emittenti, o comunque di non ridurla oltre un sesto, ricordando che, poiché le risorse complessive sono state ridotte in valore assoluto dal decreto-legge n. 168 del 2004, tale quota è in ogni caso assai minore rispetto a quella sulla quale le emittenti facevano affidamento.
Alessio BUTTI (AN), relatore per la VII Commissione, fa presente che lo schema di regolamento in esame ha per sua natura carattere generale ed astratto e pertanto non deve tener conto delle vicende che riguardano gli stanziamenti per le emittenti locali nei singoli esercizi finanziari.
Giorgio PANATTONI (DS-U) dichiara il proprio voto contrario sulla proposta di parere dei relatori, come riformulata.
Le Commissioni approvano la proposta di parere dei relatori come riformulata.
La seduta termina alle 16.
Venerdì 30 luglio 2004. Modifiche all'articolo 10 della legge n. 112 del 2004, in materia di tutela dei minori nella programmazione televisiva.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 16 alle 16.10.
Atto n. 392.
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).
Prende inoltre atto che la proposta di parere dei relatori contiene anche alcuni elementi nuovi rispetto a quanto preannunciato. In particolare l'osservazione di cui alla lettera c) riduce dal quaranta al trentacinque per cento la platea delle emittenti in graduatoria da ammettersi al beneficio di legge. Al riguardo, fa presente che lo schema di regolamento trasmesso alle Commissioni parlamentari per il parere è il risultato di un lungo e attento lavoro svolto dal Ministero delle comunicazioni in collaborazione con le associazioni di rappresentanza delle emittenti locali. È pertanto del tutto inopportuno, a suo avviso, modificare - come la proposta di parere dei relatori intenderebbe fare - il testo del Governo in quei punti che sono il frutto di una intesa raggiunta con fatica.
Con riferimento, poi, allo schema di regolamento predisposto dal Governo, rileva criticamente la mancata previsione, tra i criteri di valutazione previsti ai fini della formazione della graduatoria per la concessione dei contributi, di qualsivoglia parametro attinente alla qualità della programmazione, pur giudicando positivo che tra gli elementi da prendere in considerazione vi sia anche il numero dei dipendenti, tanto più che le norme attuali prevedono che sia sufficiente una sola ora al giorno di programmazione a contenuto informativo per aver titolo a chiedere il contributo di legge. Al riguardo, ricorda inoltre che anche il Consiglio di Stato ha richiamato l'attenzione del Governo sull'opportunità di prevedere un meccanismo di contribuzione che tenga conto della qualità della programmazione televisiva, e non solo del fatturato.
Rileva inoltre come dal testo del Governo i CO.RE.COM. escano giustamente rafforzati. Ritiene tuttavia opportuno affidare loro anche ulteriori compiti di monitoraggio e soprattutto potenziare le risorse ad essi destinate, in coerenza con l'attribuzione di nuove funzioni.
Stigmatizza, in conclusione, il metodo seguito dai relatori nella formulazione della proposta di parere, ritenendo che non si è tenuto in sufficiente considerazione il punto di vista delle emittenti locali ed i termini dell'accordo con le stesse raggiunto.
Nel merito della proposta di parere, poi, si dice d'accordo con il deputato Rosato sull'opportunità di legare la concessione del contributo pubblico anche a parametri di qualità della programmazione, quali la percentuale di autoproduzione o la percentuale di produzione a contenuto informativo, in modo da premiare e incentivare l'impegno di qualità sul territorio.
Anche riguardo ai CO.RE.COM. si associa all'osservazione del deputato Rosato, concordando sul principio che, ad un aumento delle funzioni attribuite a tali organismi, debba corrispondere un adeguato aumento delle risorse previste, nonché sull'opportunità che ai CO.RE.COM. sia assegnato un ruolo più incisivo.
In merito all'osservazione dei relatori riferita all'articolo 1, comma 6, concernente la riduzione da un quinto ad un settimo della percentuale di risorse da attribuire in parti uguali a tutte le emittenti aventi titolo, ricorda come il decreto-legge n. 168 del 2004, recante interventi urgenti per il contenimento della spesa
Con riferimento, poi, all'osservazione di cui alla lettera b) della proposta di parere dei relatori, ritiene che sia un errore mitigare la sanzione prevista dallo schema di regolamento in esame nei confronti delle emittenti che violano le norme poste a tutela della sensibilità dei minori, anche considerato che l'esigenza da tutti avvertita è quella di rafforzare il sistema delle regole e delle relative sanzioni. Auspica pertanto che i relatori vogliano rinunciare all'osservazione di cui alla lettera b) della proposta di parere, che è volta a riformulare lo schema di regolamento in modo da prevedere che le emittenti sanzionate per la violazione delle norme a tutela dei minori non siano escluse totalmente dai contributi, ma semplicemente ricevano contributi ridotti. Rileva peraltro che a suo avviso è insensato collegare le sanzioni nei confronti delle emittenti all'emissione di provvedimenti da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la quale ripetutamente denuncia violazioni, ma non adotta quasi mai provvedimenti sanzionatori, di modo che, se davvero si vuole tutelare i minori, occorrerebbe innanzitutto fare in modo che l'Autorità eserciti davvero i suoi poteri.
In merito, infine, all'osservazione di cui alla lettera c) della proposta di parere dei relatori, si dice contrario a ridurre al trentacinque per cento della graduatoria la platea delle emittenti che possono beneficiare dei contributi. Esprime infatti il timore che l'esclusione dell'ulteriore cinque per cento rischi di danneggiare assai gravemente quelle emittenti che, pur trovandosi collocate ai primi posti della graduatoria, non rientrano però nello scaglione del primo trentacinque per cento. Questo è, a suo avviso, tanto più grave in quanto in questo modo si negano a tali emittenti risorse sulle quali esse hanno già fatto affidamento, basandosi su una ragionevole aspettativa, per decidere i propri investimenti.
Osserva, inoltre, che il Governo decide troppo spesso di tagliare, a metà esercizio finanziario, trasferimenti già iscritti in bilancio, come ha fatto con gli enti locali con il decreto-legge n. 168 del 2004 già richiamato.
In conclusione, dichiara il proprio voto contrario sulla proposta di parere dei relatori così come formulata, ritenendo che lo schema di regolamento predisposto dal Governo sia più confacente alle esigenze e alle aspettative delle emittenti locali.
Per quel che concerne i parametri cui conformarsi ai fini della valutazione della qualità dell'emittente televisiva locale e della conseguente assegnazione dei contributi previsti dall'atto governativo in esame, concorda con quanto osservato dal deputato Rosato in ordine all'insufficienza e non esaustività dei medesimi. Prospetta al
Alla luce di tali rilievi critici e peraltro in considerazione delle altalenanti dichiarazioni rilasciate dai competenti rappresentanti di Governo in ordine alla sussistenza o meno di finanziamenti e stanziamenti di fondi a settori di preminente rilievo del mondo culturale, quali l'editoria, la stampa e lo spettacolo, sollecita il rappresentante del Governo a indicare con certezza le risorse che si intendono destinare a tali ambiti, auspicando che non si abbiano riduzioni ulteriori rispetto a quelle già gravemente poste in essere. Evidenzia infatti a tal proposito la preoccupante e controversa riduzione dei fondi previsti per incentivare il passaggio dal sistema analogico al digitale terrestre, nonostante la più volte dichiarata convinzione dell'attuale compagine governativa circa la sua pregiudizialità ai fini di un reale sviluppo della concorrenza e del pluralismo nel panorama informativo nazionale.
Nel segnalare infine l'increscioso episodio recentemente avvenuto della chiusura di un'emittente televisiva privata di disabili motivata adducendosi la pretestuosa motivazione dell'occupazione abusiva di suolo pubblico, invita il Governo e la maggioranza parlamentare a riflettere debitamente su ciò e ad attivarsi affinché non si verifichino più episodi di tale gravità, ma che piuttosto si pongano in essere politiche realmente tese a garantire lo sviluppo delle importanti realtà televisive e in genere culturali di carattere locale o privato.
Sulla necessità, infine, di assicurare pienamente il rispetto della normativa vigente sui minori, si dice del tutto d'accordo, come pure sull'opportunità di prevedere maggiori risorse per i CO.RE.COM.
Dichiara pertanto il proprio voto contrario sulla proposta di parere dei relatori, come riformulata.
C. 4964 Garnero Santanchè, C. 5017 Bianchi Clerici e C. 5108 Colasio.