Commissioni Riunite X e XII - Resoconto di giovedì 19 giugno 2003


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SEDE REFERENTE

Giovedì 19 giugno 2003. - Presidenza del presidente della XII Commissione Giuseppe PALUMBO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le attività produttive Mario Valducci.

La seduta comincia alle 14.20.

Delega al Governo in materia di protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche.
C. 2031-ter-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni proseguono l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 luglio 2003.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che nella precedente seduta le Commissioni hanno concluso l'esame degli emendamentie che il testo risultante dagli emendamenti approvati è stato trasmesso alle competenti Commissioni per l'espressione del prescritto parere.
Comunica quindi che sul provvedimento le Commissioni I, II e XIV hanno espresso parere favorevole e la Commissione XIII ha espresso parere favorevole con condizione.

Francesco STAGNO d'ALCONTRES (FI), relatore per la XII Commissione, valutato attentamente il parere espresso dalla XIII Commissione, contenente una condizione la cui logica ispiratrice, che reputa condivisibile, è quella di assicurare adeguata tutela ai prodotti italiani che abbiano ottenuto il riconoscimento DOP o IGP, ritiene che si potrebbe tenere conto di quella condizione modificando ulteriormente il testo in esame. A tal fine, prospetta la possibilità di reinserire all'articolo 1, comma 2, dopo la lettera r), una lettera s) volta a prevedere, nel caso in cui la richiesta di brevetto riguardi la modifica di parti del genoma di prodotti di varietà vegetali italiane autoctone e conservatrici, ai sensi della direttiva 95/98/CEE, ovvero di prodotti a denominazione di origine protetta o indicazione geografica protetta ai sensi dei regolamenti CEE 2081/92 e 2082/92, la preventiva acquisizione del consenso del Ministero delle politiche agricole e forestali, il quale deve esprimersi, previa consultazione delle associazioni di produttori di cui all'articolo 5 del citato regolamento CEE 2081/92 entro novanta


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giorni dalla data nella quale sia pervenuta al Ministero delle politiche agricole e forestali la relativa richiesta, decorsi inutilmente i quali il brevetto può essere rilasciato. Rilevato tuttavia che è comunque possibile ovviare al vincolo alla brevettabilità introdotto nella normativa italiana accedendo all'Ufficio europeo brevetti e ricordato come ai fini della tutela dei prodotti DOP e IGT rilevi la direttiva 2001/18/CE in materia di emissione deliberata in ambiente di OGM, sottolinea l'esigenza di una rigorosa delimitazione dell'ambito di applicazione della disposizione prospettata, sulla quale reputa opportuno acquisire l'orientamento del Governo e dei componenti delle Commissioni.

Massimo POLLEDRI (LNP), relatore per la X Commissione, rilevato che l'ulteriore modifica prospettata dal relatore per la XII Commissione recepisce in linea di massima le preoccupazioni sottese al parere espresso dalla Commissione agricoltura, ritiene che sulla materia sarebbe opportuna un'ulteriore riflessione al fine di fugare eventuali dubbi o perplessità.

Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea già da lunedì prossimo.

Massimo CIALENTE (DS-U), evidenziato che la lettera s), come formulata dal Senato, poneva una pluralità di problemi, anche di carattere tecnico, osserva che l'ipotesi di modifica prospettata dal relatore rappresenta il tentativo di introdurre disposizioni fondate su presupposti scientifici credibili. Evidenziata l'opportunità di fare riferimento a varietà italiane «di conservazione» piuttosto che «conservatrici», in conformità di quanto previsto dalla direttiva 95/98/CEE, di cui sottolinea l'importanza ai fini della tutela di varietà vegetali che rappresentano una ricchezza biologica da proteggere, osserva che la modifica prospettata alle Commissioni appare volta ad evitare fenomeni di «pirateria genica». Sottolineato il comune interesse alla tutela di un'agricoltura di qualità, anche in considerazione delle caratteristiche delle imprese agricole nazionali, manifesta preoccupazione per il mancato raggiungimento all'interno del Governo di una posizione di sintesi a tutela degli interessi dell'industria, della ricerca e della stessa agricoltura nazionali. Rileva quindi che l'esame del provvedimento in titolo rappresenta occasione di riflessione ai fini della revisione della direttiva europea che con esso si recepisce, in particolare in vista dell'avvio del semestre italiano di presidenza europea.

Luca MARCORA (MARGH-U) esprime apprezzamento sull'ipotesi di modifica prospettata, che va nella direzione di recepire l'istanza contenuta nel parere espresso dalla Commissione agricoltura. Evidenzia peraltro la possibilità di prevedere che la richiesta di brevetto riguardi il genoma, oltre che sequenze o parti di esso, ed anche di razze animali, oltre che di varietà vegetali.

Alberto ARRIGHI (AN) manifesta a sua volta apprezzamento in ordine all'ipotesi di modifica prospettata, al fine di tutelare la peculiarità delle varietà italiane autoctone.

Francesco STAGNO d'ALCONTRES (FI), relatore per la XII Commissione, rilevato che la brevettabilità dell'intero genoma non è consentita dalla lettera m), prospetta i rischi per il futuro sviluppo della ricerca italiana che conseguirebbero da un eventuale ampliamento dell'ambito di applicazione dell'ipotesi di modifica prospettata.

Massimo POLLEDRI (LNP), relatore per la X Commissione, con riferimento alla possibilità di introdurre nell'ipotesi di modifica prospettata il riferimento anche alle razze animali, sottolinea i rischi che ne conseguirebbero per l'utilizzabilità dei risultati della ricerca, rilevando peraltro come la tutela delle razze animali venga assicurata anche dal punto 4 della lettera g).

Alberto ARRIGHI (AN) osserva che le disposizioni recate dall'ipotesi di modifica


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del relatore per la XII Commissione non rappresenterebbero un ostacolo allo sviluppo della ricerca italiana, ma risponderebbero all'intento di preservare il patrimonio rappresentato da varietà italiane autoctone, in particolare in considerazione della guerra commerciale in atto in ambito internazionale.

Luca MARCORA (MARGH-U) concorda con le considerazioni del deputato Arrighi.

Massimo CIALENTE (DS-U), ricordato che le perplessità in ordine alla lettera s), come formulata da parte del Senato, erano dovute al fatto che, stante l'elevata percentuale di coincidenza genetica tra razze animali, il riferimento alla parte del genoma di varietà italiane comportava la necessità del consenso del Ministero delle politiche agricole e forestali pressoché per qualsiasi brevetto, ribadisce tuttavia l'esigenza di evitare ipotesi di «pirateria genica» e di interventi su varietà vegetali o su razze animali autoctone, a tal fine individuando una idonea formulazione normativa.

Il sottosegretario Mario VALDUCCI, richiamato l'iter del provvedimento in esame, risultante dallo stralcio dell'articolo 6 del disegno di legge n. 2031 in considerazione della rilevanza della materia della protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche e ricordato che la direttiva 98/44/CE che il provvedimento si propone di recepire è stata oggetto di notevole approfondimento, ritiene che l'esigenza di tutelare i prodotti italiani DOP o IGP, peraltro condivisibile, non possa essere demandata al testo all'attenzione delle Commissioni. Rilevato che la lettera s), come formulata dal Senato, rischia di compromettere l'efficacia dell'intera direttiva 98/44/CE, fa presente che i previsti vincoli alla brevettabilità potrebbero essere aggirati attraverso il conseguimento del brevetto europeo. Invita pertanto ad evitare l'adozione di norme ispirate ad una logica «di bandiera», che possono compromettere il lavoro compiuto senza assicurare adeguata tutela ai prodotti agricoli italiani ed impoverendo la ricerca nazionale.

Giuseppe PALUMBO, presidente, in considerazione di quanto emerso dal confronto odierno, ritiene che l'esame da parte dell'Assemblea debba svolgersi sul testo risultante dagli emendamenti approvati nella seduta dell'11 giugno 2003, rinviando al Comitato dei nove la formulazione di eventuali proposte di modifica.

Nessuno chiedendo di intervenire, le Commissioni deliberano di conferire mandato ai relatori Polledri e Stagno d'Alcontres a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che i presidenti delle Commissioni X e XII si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 15.