VII Commissione - Resoconto di mercoledì 6 febbraio 2002


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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 6 febbraio 2002. - Presidenza del presidente Ferdinando ADORNATO. - Interviene il ministro dei beni e delle attività culturali Giuliano Urbani.

La seduta comincia alle 14.10.

Proposta di nomina del professor Francesco Alberoni a presidente della scuola nazionale di cinema.
Nomina n. 20.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta di ieri.

Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U) ringrazia, preliminarmente, il ministro Urbani per la sua presenza ai lavori della Commissione, che consentirà di chiarire in maniera più articolata le scelte del Governo sulla Scuola nazionale di cinema.
Non condivide la radicalità e la mancanza di stile dello spoil system attuato dal Governo nelle proposte di nomina che avanza per gli enti culturali; ritiene necessario salvaguardare e non disperdere il patrimonio istituzionale del suddetto istituto.
Ritiene, inoltre, necessario conoscere il giudizio del Governo sulle linee di indirizzo e le modalità della precedente gestione della Scuola nazionale di cinema, sotto la presidenza del professor Miccichè.
Soffermandosi sulle numerose iniziative attuate in questi anni dal professor Miccichè richiama, tra le altre, l'equiparazione del titolo di studio alla laurea DAMS, il restauro di numerosi film e il varo della storia del cinema. Alla luce di tali importanti iniziative, chiede al Governo di motivare la scelta di sostituire il presidente ed il consiglio di amministrazione della Scuola nazionale di cinema.


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Dopo aver precisato che l'attività didattico-scientifica è di competenza del comitato scientifico, esprime la propria preoccupazione sulla sorte di tale organismo e chiede al Governo se vi sia stato un errore nelle nomine dei componenti del consiglio di amministrazione, che verranno esaminate prossimamente dalla Commissione.
In conclusione, ribadisce il parere contrario del suo gruppo sulla proposta del relatore, preannunciata nella seduta di ieri, relativa alla nomina del professor Alberoni a presidente della Scuola nazionale di cinema.

Enzo CARRA (MARGH-U), nel preannunciare preliminarmente il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, ritiene necessario che il Governo chiarisca in maniera più approfondita quali politiche intenda portare avanti in tale settore ed il giudizio che esprime sulla precedente gestione della Scuola nazionale di cinema. Si chiede se le politiche del Governo in tale settore siano caratterizzate da un puro e semplice metodo di spoil system, oppure se si stia delineando una differente politica culturale.
Condivide le preoccupazioni espresse dal deputato Grignaffini sul futuro del comitato scientifico e chiede al Governo di chiarire le ragioni delle scelte fatte in tale settore.

Il ministro Giuliano URBANI, soffermandosi sulle politiche del Governo in materia di istituzioni culturali, sottolinea il fatto che le nomine proposte dal suo ministero nel settore dello spettacolo sono state complessivamente dodici e che sono stati seguiti criteri basati non sulla appartenenza politica dei soggetti indicati, bensì sul loro livello di professionalità e sulla coerenza con la nuova «missione» che il Governo intende assegnare a tali enti.
Pur esprimendo apprezzamento per l'operato del professor Miccichè, il Governo non condivideva il fatto che la Scuola nazionale di cinema si andasse inesorabilmente ad integrare al sistema universitario; si sarebbe, infatti, corso il rischio di creare un «doppione», di serie B, indirizzando la Scuola verso un sistema di tipo universitario. Il Governo ha quindi preferito, anziché favorire la creazione di un ulteriore corso di laurea in cinematografia, un modello di scuola caratterizzato dalla presenza di diversi curricula universitari, con proprie specificità; si è inteso seguire tale direzione per la varietà delle professioni esistenti all'interno del mondo cinematografico e perché alcune di tali professioni richiedevano e richiedono rapide modificazioni. Riguardo ad alcuni settori ricompresi nella Scuola nazionale di cinema, ritiene più utile una formazione post universitaria: in tal modo, infatti, l'istituto in questione diventerà maggiormente complementare al sistema universitario e potrà contare su giovani con un maggior bagaglio formativo.
Giudica «naturale» la sostituzione del professor Miccichè con il professor Alberoni alla presidenza della Scuola nazionale di cinema, poiché quest'ultimo è «orientato al mercato», vale a dire verso una pluralità di percorsi formativi.
Riguardo alle nomine, si dichiara favorevole ad un pluralismo fatto di esperienze, indirizzi professionali e attitudini a collaborare, anziché ad un pluralismo basato su criteri di appartenenza politica.
Soffermandosi sui componenti del futuro consiglio di amministrazione della Scuola nazionale di cinema, ritiene che siano soggetti esperti e particolarmente idonei all'insegnamento alle maestranze del cinema.
In conclusione, precisa che verrà recuperata la dizione di Centro sperimentale per definire l'attuale Scuola nazionale di cinema.

Andrea Giorgio Felice Maria ORSINI (FI), relatore, ribadisce la proposta di parere favorevole sulla nomina del professor Alberoni alla presidenza della Scuola nazionale di cinema ed esprime il proprio apprezzamento per l'indirizzo globale che il Governo intende dare al suddetto istituto.


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Esprime, inoltre, apprezzamento per il recupero della definizione di Centro sperimentale, che richiama alla memoria alcune stagioni di assoluto prestigio mondiale del cinema italiano.
In conclusione, esprime, altresì, il proprio apprezzamento per il fatto che dal dibattito sulla proposta di nomina del professor Alberoni sia emersa una valutazione di merito sulle scelte fatte e sulle persone indicate.

Giovanna GRIGNAFFINI (DS-U), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, esprime condivisione per la scelta del Governo di denominare Centro sperimentale la Scuola nazionale del cinema. Rileva però la confusione del Governo e la sua scarsa conoscenza delle attività della Scuola e delle università, dove esistono dei corsi di laurea in cinematografia.
Giudica poco efficace e poco chiara l'impostazione del Governo sulla formazione post universitaria; con riferimento al DAMS, precisa che i corsi di laurea non hanno la finalità di definire le qualificazioni professionali nel mondo del cinema. Riterrebbe opportuno sia mantenere inalterata la «vocazione istituzionalizzante» della Scuola nazionale del cinema, con una interrelazione con il sistema universitario, sia individuare i modi attraverso i quali salvaguardare il rapporto con l'università. Alla luce del carattere «professionalizzante» della gestione del professor Miccichè, non comprende le ragioni della sua sostituzione alla presidenza della Scuola nazionale del cinema.

Ferdinando ADORNATO, presidente, prima di passare alla votazione, avverte che i deputati Dorina Bianchi, Angela Napoli e Flavio Rodeghiero sono in missione. Indìce, quindi, la votazione a scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole.
(Segue la votazione).

Ferdinando ADORNATO, presidente, comunica il risultato della votazione:

Presenti 26
Votanti 26
Maggioranza 14
Hanno votato sì. 20
Hanno votato no 6

La Commissione approva.

Hanno preso parte alla votazione i deputati: Adornato, Arrighi, Bianchi Clerici, Bimbi, Butti, Capitelli, Carli, Carlucci, Carra, Delmastro delle Vedove, Garagnani, Grignaffini, Lainati (in sostituzione di Taormina), Licastro Scardino, Maggi, Martella, Orsini, Pacini, Palmieri, Paolone (in sostituzione di Rositani), Pepe, Ranieli, Rusconi, Santulli, Sasso e Tocci.

La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 6 febbraio 2002. - Presidente del presidente Ferdinando ADORNATO.

La seduta comincia alle 14.45.

Misure per favorire l'iniziativa privata e lo sviluppo della concorrenza.
C. 2031 Governo.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del nuovo testo del disegno di legge, trasmesso dalla X Commissione.

Marcello PACINI (FI), relatore, illustra il provvedimento precisando che il disegno di legge n. 2031 è collegato alla manovra finanziaria e reca misure per favorire l'iniziativa privata e lo sviluppo della concorrenza. Sottolinea che il Documento di programmazione economico-finanziaria 2002-2006 (DPEF) definisce, quale impegno fondamentale del Governo, il recupero di competitività del «Sistema Italia». Sottolinea, inoltre, che per questa via sarà possibile accrescere la quota delle esportazioni


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sul mercato internazionale e favorire gli investimenti esteri diretti in Italia, promuovendo l'internazionalizzazione delle imprese ed attivando un circuito virtuoso nel campo dell'occupazione e nello sviluppo di nuovi soggetti imprenditoriali. Precisa che il DPEF individua, tra l'altro, i contenuti che debbono avere gli interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno, per la liberalizzazione del mercato e dei servizi pubblici, nonché per il rilancio della ricerca scientifica e tecnologica. A tal fine, osserva che il disegno di legge in titolo contiene una serie di misure volte a stimolare l'iniziativa economica privata e la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese, anche razionalizzando il sistema di incentivi e favorendo la protezione della creatività e dell'inventiva italiana: si tratta di misure finalizzate al miglioramento del sostegno della tutela brevettuale, con particolare riguardo al nuovo settore delle biotecnologie. Osserva, inoltre, che ai fini dello sviluppo della competitività, un ruolo importante è rivestito dal settore energetico, nell'ambito del quale si propone di favorire investimenti per nuove infrastrutture per l'importazione e lo stoccaggio del gas. Osserva, altresì, che tali misure si accompagnano ad alcune norme in materia di organizzazione amministrativa e in materia di diritto comunitario.
Entrando nel merito dell'articolato del disegno di legge, precisa che i finanziamenti del fondo speciale rotativo per l'innovazione tecnologica, previsti dall'articolo 1, possono essere utilizzati anche per programmi di investimento finalizzati al rafforzamento del patrimonio delle piccole e medie imprese localizzate nelle aree depresse.
Per quanto riguarda l'articolo 2, precisa che esso reca un intervento di delegificazione per accelerare l'iter dei programmi di investimento nelle aree depresse (legge n. 64 del 1986), affidando al Ministero delle attività produttive il potere di fissare i termini perentori per gli adempimenti a carico delle imprese e degli istituti istruttori ai fini del perfezionamento dei procedimenti di concessione delle agevolazioni e della eventuale revoca degli stessi.
Dopo aver richiamato i contenuti degli articoli 3 e 4 del disegno di legge, nel testo trasmesso dalla X Commissione, si sofferma in particolare sugli articoli del Capo II, che recano disposizioni in tema di proprietà industriale. Riguardo all'articolo 5, sottolinea che esso prevede il conferimento di una delega al Governo per il riordino della disciplina inerente la «proprietà industriale», ossia i brevetti per invenzioni industriali, i brevetti per modelli industriali ed i marchi di impresa.
Sottolinea, inoltre, che l'articolo 6 conferisce al Governo una delega per il recepimento della direttiva 98/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, in materia di protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche.
Sottolinea, altresì, che l'articolo 7 conferisce al Governo una delega per l'istituzione, presso i tribunali capoluoghi di distretto e presso le Corti d'appello, di sezioni specializzate per la trattazione delle controversie in materia di concorrenza sleale, brevetti, modelli ornamentali e di utilità, segni distintivi e diritti d'autore.
Con riferimento all'articolo 8, precisa che esso riduce a due anni, contro i dieci attualmente previsti, il periodo di applicazione della norma transitoria in base alla quale la doppia tutela, brevettuale ed ai sensi del diritto d'autore, introdotta dal decreto legislativo n. 95 del 2001 per i disegni e modelli di particolare pregio artistico, non si applica nei confronti di coloro che, prima della data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo, hanno intrapreso lo sfruttamento di disegni o modelli in precedenza tutelati da brevetti e caduti in pubblico dominio.
Riguardo all'articolo 9, precisa che esso dispone uno stanziamento di 5.015 migliaia di euro per il biennio 2002-2003 finalizzato al potenziamento dell'attività amministrativa nel settore della proprietà industriale.
Dopo aver richiamato i contenuti del Capo III, recante norme in tema di assicurazioni per la responsabilità civile per i


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danni causati dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, si sofferma sui contenuti del Capo IV, recante disposizioni in tema di politica energetica, che prevede in particolare il potenziamento e la realizzazione di nuove infrastrutture di approvvigionamento di gas naturale da paesi stranieri, nonché l'assegnazione di un contributo straordinario all'ENEA. Riguardo ai contenuti di tali disposizioni, sottolinea che la politica energetica rientra tra le materie a legislazione concorrente, ai sensi del nuovo testo dell'articolo 117 della Costituzione.
Con riferimento all'articolo 15, precisa che esso destina contributi per 131.000 migliaia di euro nel triennio 2002-2004 al potenziamento ed alla realizzazione di nuove infrastrutture di approvvigionamento di gas naturali da paesi stranieri, con particolare riferimento alla costruzione del metanodotto dell'Algeria all'Italia, attraverso la Sardegna.
Per quanto riguarda l'articolo 16, sottolinea che esso ridetermina per gli anni 2002-2003 il contributo straordinario già destinato all'ENEA dall'articolo 111 della legge n. 388 del 2000 (legge finanziaria per il 2001) ed interviene sulle modalità di erogazione dei relativi finanziamenti.
Alla luce della congruità delle misure previste dal disegno di legge per realizzare le finalità indicate all'inizio della relazione, propone di esprimere un parere favorevole.

Walter TOCCI (DS-U) invita i deputati della VII Commissione ad una lettura attenta del testo del disegno di legge in titolo che, a suo avviso, non contiene argomenti che possano essere ricondotti solamente a tematiche di carattere economico, ma affronta anche questioni che coinvolgono principi etici molto complessi che riguardano le biotecnologie.
Contesta il metodo attraverso il quale si intende procedere all'esame di principi etici e religiosi di estrema rilevanza con un provvedimento collegato alla legge finanziaria. Riterrebbe, invece, opportuno lo svolgimento di un dibattito su tale materia e la consultazione di esperti a livello scientifico.
Soffermandosi sui contenuti dell'articolo 6 del disegno di legge, richiama in particolare le previsioni delle lettere b), c), d), e) ed f) del comma 2. Sottolinea che tale articolo prevede che il decreto legislativo, di cui al comma 1 dell'articolo 6, deve essere emanato nel rispetto di alcuni principi e criteri direttivi: tra le possibilità di brevettare, si fa riferimento, tra l'altro, ad un «materiale biologico, isolato dal suo ambiente naturale o prodotto tramite un procedimento tecnico». Sottolinea, inoltre, che la lettera c) del comma 2 dell'articolo 6 prevede che non sarà brevettabile il corpo umano, in uno qualunque degli stadi della costituzione e dello sviluppo. Ai sensi della lettera e) del comma 2 dell'articolo 1, si prevede che non potranno essere oggetto di tutela brevettuale i metodi per il trattamento chirurgico, terapeutico o diagnostico del corpo sia umano che animale. Alla luce di tali previsioni, riterrebbe opportuno affrontare materie così delicate con un apposito disegno di legge, prevedendo tempi certi per il relativo iter parlamentare. Sarebbe, inoltre, opportuno procedere alla predisposizione di tale testo, dopo aver svolto le audizioni di scienziati e uomini di cultura sul tema dell'etica nel campo della biotecnologia. A tale riguardo, si potrebbe prevedere anche il coinvolgimento della X Commissione attività produttive.
Soffermandosi sui contenuti dell'articolo 16, recante contributo straordinario all'ENEA, precisa che in realtà con tale articolo si prevede una riduzione di 70 miliardi dei fondi a favore dell'ENEA: sottolinea che tale decurtazione dei fondi andrà ad incidere sulla sperimentazione dell'energia solare. A tale riguardo, richiama la teoria del professor Rubbia sulla concentrazione ottica dei raggi solari, che consente la produzione di energia. Alla luce di tale teoria, ritiene sconcertante la previsione di diminuire i fondi a favore dell'ENEA.
In conclusione, nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo sulla proposta


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di parere avanzata dal relatore, propone di procedere alle audizioni del professor Rubbia e di un responsabile dell'ENEA, per conoscere lo stato di tale ente.

Andrea MARTELLA (DS-U) condivide la critica del deputato Tocci in merito al fatto che si proceda alla discussione di tematiche così rilevanti e delicate in tempi ristretti e non con un apposito provvedimento. Si tratta di un disegno di legge che si muove sulla linea della legge finanziaria, che non solo contiene materie tra loro del tutto differenti, ma non sostiene la crescita e lo sviluppo economico del paese e non aiuta lo sviluppo della ricerca.
Alla luce di tale considerazione, ritiene opportuno lo stralcio dell'articolo 6 del disegno di legge in titolo e la discussione delle materie in esso trattate attraverso un apposito provvedimento da discutere dopo lo svolgimento di una serie di audizioni di esperti del settore scientifico-culturale e religioso.
Esprime sconcerto per i contenuti dell'articolo 16 del disegno di legge n. 2031, che prevede contributi insufficienti a favore dell'ENEA, per la realizzazione di alcuni importanti progetti.
In conclusione, nell'esprimere il parere contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, ribadisce la proposta di stralciare il testo dell'articolo 6 del disegno di legge in titolo e di discutere più approfonditamente in altra sede le tematiche in esso previste.

Ferdinando ADORNATO, presidente, ritiene che le osservazioni dei deputati Tocci e Martella abbiano un qualche fondamento. A tale riguardo, ricorda che nel corso di un recente incontro tra il Presidente del Consiglio Berlusconi ed il Presidente degli Stati Uniti d'America Bush è stata affrontata anche l'importante questione delle politiche biotecnologiche. Ritiene, peraltro, che la Commissione debba comunque procedere alla votazione della proposta di parere formulata dal relatore, segnalando, eventualmente, l'esigenza di un confronto politico sulle tematiche contenute nell'articolo 6 del disegno di legge in titolo.

Franca BIMBI (MARGH-U) esprime un giudizio estremamente negativo sulla riduzione dei fondi previsti a favore della ricerca avanzata ed applicata, relativa alle energie rinnovabili. Alla luce di tali previsioni, ritiene che vi sia una precisa tendenza del Governo a limitare la competitività della ricerca italiana.
Condivide la proposta di stralciare l'articolo 6 dal testo del disegno di legge in titolo e di svolgere delle audizioni sulla questione della biotecnologia e della sua regolamentazione.

Andrea Giorgio Felice Maria ORSINI (FI), intervenendo a titolo personale, sottolinea che il recepimento di una direttiva europea rappresenta un atto dovuto. Si tratta, peraltro, di una direttiva europea sostanzialmente condivisa nel merito e che tratta tematiche complesse rispetto alle quali, la rapidità dell'evoluzione tecnologica, richiede una altrettanto rapida decisione in materia. Ritiene che, l'accoglimento della proposta di stralcio dell'articolo 6, significherebbe non regolamentare un settore, lasciando l'Italia ai margini del processo europeo di scambio. Ritiene, inoltre, che vi saranno ulteriori occasioni per trattare tali tematiche e che l'eventuale decisione di non deliberare al riguardo, risulterebbe nello stesso tempo poco coerente con le politiche europee e con la necessità di regolare una materia particolarmente delicata.

Marcello PACINI (FI), relatore, sottolinea che la necessità di snellire i lavori parlamentari ha portato alla trattazione nella legge finanziaria di tematiche dai contenuti molto diversi.
Sottolinea, inoltre, che alcune questioni, come la politica energetica, trattata nell'articolo 16 del disegno di legge in titolo, rientrano tra le materie a legislazione concorrente, ai sensi del nuovo testo dell'articolo 117 della Costituzione. Sottolinea, altresì, che l'articolo 1 del provvedimento affronta, invece, questioni di


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competenza esclusiva delle regioni. Ritiene, pertanto, che vi sia la necessità di ripensare al modo in cui il Parlamento adempie ai propri compiti e svolge le proprie funzioni.
In conclusione, non condivide la proposta di stralciare il testo dell'articolo 6 dal disegno di legge e ribadisce la proposta di parere favorevole (vedi allegato).

Ferdinando ADORNATO, presidente, ritiene che si potrebbe includere nella proposta di parere un riferimento ad un confronto politico più ampio sul tema della brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche e sulle sue implicazioni.

Walter TOCCI (DS-U), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, esprime il proprio apprezzamento per la sensibilità dimostrata dal presidente della Commissione e dai rappresentanti della maggioranza nell'accogliere una richiesta dell'opposizione. Ribadisce, tuttavia, il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore e sottolinea il fatto che la direttiva europea in questione, vista la rilevanza delle materie trattate, sia stata recepita fino ad ora solo da alcuni paesi dell'Unione europea.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

Sui lavori della Commissione.

Ferdinando ADORNATO, presidente, con riferimento ai lavori della seduta di domani, giovedì 7 febbraio, propone di anticipare la prevista riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, alle ore 13.45.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 15.40.

COMITATO RISTRETTO

Organi collegiali della scuola.
C. 774 Napoli, C. 1186 Grignaffini, C. 1954 Gambale, C. 2010 Adornato, C. 2221 Titti De Simone.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.40 alle 16.30.