Interrogazione n. 5-00040 Merlo: Riduzione dei servizi postali in provincia di Torino. Interrogazione n. 5-00088 Franci: Ridimensionamento degli uffici postali in provincia di Grosseto. Interrogazione n. 5-00232 Foti: Ristrutturazione di uffici postali in provincia di Piacenza.
Si risponde congiuntamente agli atti parlamentari in esame che presentano analogia di contenuti trattando tutti del piano di razionalizzazione della rete degli uffici postali attuata dalla società Poste.
In proposito è opportuno rammentare che il processo di liberalizzazione del servizio postale attuato in adesione alle indicazioni della direttiva 97/67/CE (recepita con decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261) pur se in maniera graduale e controllata ha imposto ai gestori privati ed al fornitore del servizio universale l'adozione di misure idonee al conseguimento dell'equilibrio gestionale.
Del resto la nuova direttiva comunitaria, il cui testo è stato discusso il 15 ottobre u.s. a Lussemburgo, va nella direzione di una maggiore liberalizzazione e, anche se, tiene conto dell'opportunità rappresentata dall'Italia e da altri Paesi, di avere attenzione alle esigenze della collettività, obbliga tutti i gestori del servizio ad interventi che permettano di conseguire una gestione economicamente sostenibile.
In tale contesto si colloca il piano di impresa 1998-2002 - varato dal Consiglio di amministrazione della società ed approvato dall'allora Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica in qualità di azionista unico e dal Ministro delle comunicazioni in qualità di Autorità di regolamentazione del settore postale - che prevede il raggiungimento, nel 2002, del pareggio di bilancio e la possibilità di avviare la privatizzazione e di chiedere la quotazione in borsa della società.
Fanno parte del generale programma di risanamento previsto ed, in parte attuato, la riorganizzazione aziendale ed il ridimensionamento della rete degli uffici postali.
Al riguardo il vigente contratto di programma - stipulato fra il Ministero delle comunicazioni e la società - prevede, all'articolo 5, comma 3, che la predetta società indichi una serie di uffici non in grado di garantire condizioni di operatività compatibili con il raggiungimento dell'equilibrio economico di gestione; da parte della società devono, altresì, essere rappresentate le iniziative e gli interventi adottati per il miglioramento della gestione di tali uffici, al fine di arrivare ad una progressiva riduzione delle relative perdite.
Nonostante gli sforzi compiuti dalla società al fine di riorganizzare le modalità gestionali ed operative in modo da garantire il conseguimento di risultati accettabili in termini di efficienza ed economicità, per un certo numero di uffici non è stato possibile trovare soluzioni commerciali e/o organizzative capaci di ottenere risultati soddisfacenti.
Le innovazioni apportate a livello organizzativo e la diversificazione dell'attività societaria hanno consentito di recuperare molte realtà, esistono tuttavia alcune situazioni in cui condizioni oggettive quali una richiesta di servizi rigida e poco espandibile, (per scarsa densità demografica e/o per tipo di clientela non interessata a nuovi servizi), particolari condizioni territoriali, nonché la presenza di costi
fissi (affitto, climatizzazione, pulizia locali, costo del personale, eccetera) non consentono, non solo per il presente ma anche in prospettiva, di ipotizzare il potenziamento dei volumi di traffico.
Secondo uno studio effettuato dalla società Poste, infatti, al di sotto della soglia di una clientela composta da circa 500 famiglie gli uffici debbono essere considerati «marginali», ovvero non in grado di coprire neppure i costi fissi (di personale e di funzionamento).
Ammonta a circa 4000 il numero degli uffici che in realtà non coprono, i loro costi ma, atteso il carattere «sociale» della presenza di sportelli postali in alcune realtà territoriali, prima di arrivare, alla chiusura degli uffici vengono, poste in essere modalità operative alternative allo scopo di contenere le spese: apertura degli uffici part-time (verticale e orizzontale), operatore polivalente o unico (con mansioni di sportelleria e recapito), sperimentazione di uffici mobili.
La chiusura è quindi una misura estrema che viene effettuata solo se l'ufficio «marginale» sia ubicato in un comune dove esistono altri uffici, se esista un altro sportello a distanza ragionevole ed in presenza di un esiguo numero di operazioni giornaliere svolte: tale tipo di intervento dovrebbe riguardare infatti solo un numero molto ridotto di uffici che presentano un consistente deficit di cassa, mentre altri uffici marginali potrebbero essere interessati, dal part-time verticale (riduzione del numero delle giornate settimanali di apertura) o dal part-time orizzontale (riduzione delle ore lavorative giornaliere).
Tutto ciò premesso in linea generale, per quanto riguarda i singoli atti parlamentari la medesima società Poste - in relazione all'interrogazione n. 5-40 ha significato che nella provincia di Torino - in cui, peraltro, operano altre tre filiali quali Ivrea, Pinerolo e Chivasso - la presenza degli uffici è capillare e, in alcuni casi, risulta addirittura sovradimensionata rispetto alle esigenze della locale utenza mentre in altre realtà si registrano carenze operative.
Per ricondurre ad omogeneità la situazione sono state avviate alcune iniziative quali l'apertura di nuovi sportelli, il potenziamento di quelli esistenti attraverso il prolungamento dell'orario di apertura al pubblico, nonché l'informatizzazione delle procedure.
Nel contempo sono stati individuati alcuni uffici la cui chiusura, in relazione al contesto territoriale in cui sono ubicati ed alla vicinanza con altri uffici, si è ritenuta non particolarmente penalizzante per gli abitanti.
Gli uffici interessati alla chiusura in tale ambito sono quattro di cui uno dipendente dalla filiale di Chivasso e tre da quella di Ivrea.
In altri trenta uffici, tutti rientranti nel territorio delle due predette filiali ad esclusione dell'ufficio postale di Prali, è stata prevista l'introduzione dell'operatore unico (o polivalente), stanti i limitati volumi di produttività degli stessi.
Per l'ufficio di Castelnuovo Nigra è, invece, prevista l'apertura per un numero di giorni inferiore ai sei lavorativi, mentre per altri sette, nei quali l'attività giornaliera si è dimostrata tale da non impegnare una unità per l'intero arco dell'orario lavorativo, è prevista l'adozione della riduzione dell'orario quotidiano.
In merito a quanto rappresentato nell'interrogazione n. 5-88 la ripetuta società ha precisato che nell'ambito del comune di Sorano sono operanti sei uffici postali di cui due (Sorano e San Quirico) a tempo pieno e due (Elmo e Montebuono) aperti a giorni alterni.
Negli altri due uffici (San Giovanni delle Contee e Sovana), che presentano una domanda di servizi particolarmente ridotta con una media di dieci, operazioni al giorno, è stato introdotto l'operatore unico o «polivalente» il quale per metà dell'orario di servizio espleta i servizi di sportelleria e per l'altra metà il recapito della corrispondenza.
La soluzione adottata si è dimostrata adeguata alle esigenze degli abitanti ed è in linea con l'obiettivo aziendale di conseguire il recupero della produttività ed il contenimento dei costi di gestione.
Quanto, infine, all'atto parlamentare n. 5-232 Poste italiane ha comunicato di avere, in provincia di Piacenza, una presenza molto consistente (83 uffici), che appare superiore alle effettive esigenze della locale utenza.
Mantenendo fermo il principio secondo il quale in ciascun comune almeno un ufficio postale deve garantire l'apertura giornaliera, sono stati individuati alcuni uffici la cui chiusura, in relazione al contesto socio territoriale in cui operano, non dovrebbe comportare particolari disagi per i cittadini.
I dati statistici acquisiti hanno evidenziato come nel 2000 circa il 74,6 per cento degli uffici siti nell'ambito della filiale di Piacenza non hanno coperto i costi di gestione: la società ha, pertanto, disposto la chiusura di 5 uffici (avvenuta entro il 31 dicembre 2000), nonché la rimodulazione dell'orario di apertura, con riduzione delle ore c/o delle giornate di apertura al pubblico, ovvero l'attivazione dell'operatore polivalente che per metà dell'orario di servizio espleta mansioni di sportelleria e per l'altra metà effettua il recapito della corrispondenza, in 20 uffici.
La medesima società Poste ha, comunque, precisato che tutti gli interventi realizzati o in corso di realizzazione, sono da considerare reversibili e potranno essere riconsiderati qualora dovessero presentarsi delle modifiche nelle condizioni che li hanno motivati.
Interrogazione n. 5-00195 Lusetti: Ritardi nell'effettuazione della gara per il Wireless Local Loop.
In relazione all'atto parlamentare cui si risponde si fa presente che con la delibera n. 822/00/CONS l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato la procedura per l'assegnazione di frequenze per reti radio a larga banda punto-multipunto.
Si tratta di una rete di telecomunicazioni che impiega sistemi (punto-multipunto) che permettono l'accesso a una rete di telecomunicazioni, ovvero la realizzazione di segmenti intermedi di una rete di telecomunicazioni, ovvero la realizzazione di prolungamenti radio degli accessi fissi ad una rete di telecomunicazioni, attraverso collegamenti via radio fra una singola stazione base localizzata in una posizione fissa e determinata ed un numero multiplo di stazioni posizionate in altrettanti punti fissi e determinati, che vengono collegati a detta stazione base (articolo 1, punto d) della delibera).
Tali sistemi, denominati WLL (wireless local loop), consentono l'effettuazione di una serie di servizi relativi al campo delle telecomunicazioni (fonia vocale, trasmissione dati, servizi multimediali, applicazioni internet) mediante le radiofrequenze, risultando così alternativi alle telecomunicazioni via cavo, fibra ottica e sistemi a larga banda x DSL su rame.
L'assegnazione della, licenza per l'esercizio delle reti WLL avverrà a seguito di una gara svolta dal Ministero delle comunicazioni che è competente a rilasciare le licenze per i servizi di telecomunicazioni atteso che la legge 20 marzo 2001, n. 66 ha trasferito tale competenza al Ministero stesso.
In proposito si ritiene opportuno indicare brevemente i punti principali della suddetta delibera dell'Autorità la quale prevede che:
l'assegnazione delle frequenze dovrà avvenire su base locale, per ogni singola regione;
la durata delle licenze sarà di 15 anni;'
nessun soggetto, anche collegato o controllato, può ottenere più di una licenza, per regione;
l'assegnazione avviene a seguito di gara, sulla base di una graduatoria degli importi offerti, anche attraverso miglioramenti competitivi, partendo da un prezzo minimo predefinito, per ciascuna area geografica;
la procedura di assegnazione avviene contemporaneamente per tutte le regioni;
il numero di licenze rilasciabili in ciascuna regione e altre misure asimmetriche proconcorrenziali devono essere fissate separatamente dall'Autorità.
A seguito della procedura di evidenza pubblica svolta dall'Autorità si è aggiudicato la gara per advisor nelle procedure per l'assegnazione delle licenze WLL, il RTI Dexia Crediop-Nera UK.
Tale advisor, pertanto, assisterà il Ministero nello svolgimento della gara svolgendo i seguenti compiti:
predisposizione della proposta di pianificazione e tempistica delle attività relative
alla procedura (entro 5 giorni dalla firma del contratto tra Ministero e advisor);
predisposizione dello schema di bando di gara e della proposta di un modello per la determinazione del valore minimo della base d'asta in ciascuna regione (entro 4 settimane dalla stipula del contratto);
predisposizione di un manuale di conduzione della gara;
verifica e valutazione delle domande di partecipazione alla gara e svolgimento delle attività fino al rilascio delle licenze.
Con delibera n. 4-00/01/CONS del 31 ottobre 2001 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 259 del 7 novembre 2001) l'Autorità ha emanato le disposizioni per l'assegnazione delle frequenze di cui trattasi, necessarie per la predisposizione del bando di gara.
In tale sede la medesima Autorità ha stabilito la possibilità per la società Telecom Italia di partecipare alla gara (visto anche il sufficiente numero di licenze oggetto della gara), ed ha determinato in 48 mesi l'asimmetria temporale nei confronti dell'operatore avente notevole forza di mercato, volta a limitare lo svantaggio competitive che presumibilmente gli operatori che operano con la sola tecnologia WLL si troverebbero ad avere nei confronti degli operatori aventi notevole forza di mercato che posseggono diverse soluzioni alternative e possono adottare differenti strategie nella fase di avvio del servizio; tale periodo è ritenuto congruo per consentire agli altri assegnatari di formulare un'offerta competitiva.
Nella medesima delibera è indicato il numero delle licenze rilasciabili per ciascuna area di estensione geografica (di norma corrispondente al territorio di una singola regione): fino a sette licenze nella banda 24,5-26,5 GHz con assegnazione iniziale di una risorsa spettrale consistente in un blocco pari a 56 MHz, per ciascuna parte dello spettro accoppiato e fino a 3 licenze nelle bande 27,5-29,5 GHz con assegnazione iniziale di una risorsa spettrale consistente in un blocco pari a 112 MHz per ciascuna parte dello spettro accoppiato; è stabilita, altresì, la possibilità per gli aggiudicatari di utilizzare le infrastrutture fornite da terzi e la possibilità di una condivisione dei siti e delle infrastrutture, limitatamente alle attività oggetto delle licenze e nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente in materia di emissioni elettromagnetiche.
Obblighi specifici sono stati, infine, previsti per l'operatore avente notevole forza di mercato.
In data 4 dicembre 2001 è stato stipulato il contratto con l'advisor, il quale entro le quattro settimane successive a tale data dovrà consegnare al Ministero lo schema di bando di gara sulla base del quale verranno rilasciate le licenze in questione.
A completamento di informazione si significa, infine, che nelle bande 24,5-25,1090 GHz e 25,4550-26,1170 Ghz è prevista l'introduzione dei sistemi punto-multipunto, come stabilito dalla nota 255 del piano nazionale di ripartizione delle frequenze (PNRF) e che questo non consente l'utilizzo delle suddette frequenze per sistemi punto-punto ossia per tratti intermedi di reti di comunicazioni che non siano in collegamento con l'utente finale.