COSENZA, GIOVEDI 18 NOVEMBRE. 2004
RESOCONTO STENOGRAFICO
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAOLO RUSSO
PARTECIPANO I SENATORI
SERGIO AGONI, LOREDANA DE PETRIS E NICCODEMO FILIPPELLI
E I DEPUTATI EGIDIO BANTI, DONATO PIGLIONICA E MICHELE VIANELLO
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAOLO RUSSO
I lavori cominciano alle 19.35.
Incontro con il prefetto ed il questore di Cosenza.
PRESIDENTE. La Commissione, nello svolgimento delle proprie attività istituzionali, ha programmato la missione a Cosenza al fine di acquisire dati ed elementi informativi in merito agli aspetti inerenti alla vicenda della motonave Jolly Rosso, arenatasi nel 1990 sulla costa calabrese presso il comune di Amantea, in ordine alla quale sono ancora in corso indagini della magistratura e la stessa Commissione sta svolgendo specifici approfondimenti nel quadro dellindagine relativa ai traffici illeciti di rifiuti speciali pericolosi.
La Commissione intende pertanto acquisire, attraverso le programmate audizioni di rappresentanti delle procure della Repubblica presso i tribunali di Reggio Calabria e di Paola, nonché attraverso le audizioni di rappresentanti delle forze investigative che hanno partecipato alle relative indagini, tutti quegli elementi conoscitivi che possano costituire un utile contributo per i lavori della Commissione medesima.
Ringrazio, anche a nome della Commissione, il prefetto ed il questore di Cosenza e do loro la parola.
DIEGO DAMICO, Prefetto di Cosenza. Premetto che, agli atti della prefettura, nulla si rileva in ordine alla vicenda sulla quale siamo chiamati a rispondere in questa sede. Quanto riferirò proviene da riferimenti forniti dall'Arma dei carabinieri e dalla competente capitaneria di porto. Al riguardo, giusta quanto riferisce quest'ultimo organo marittimo, il 14 dicembre del 1990, alle ore 14, la motonave Rosso, ex Jolly Rosso, di bandiera italiana e di proprietà della società Ignazio Messina & Co, con sede in Genova, partita alle ore 9 del giorno precedente dal porto di Malta con destinazione la Spezia, avente 2.307 tonnellate di stazza lorda, con 16 membri dell'equipaggio e con carico di 9 container recanti, secondo quanto dichiarato dal comandante del primo ufficiale di coperta, 23 mila tonnellate di nylon, 75 mila tonnellate di tabacco e 70 mila tonnellate di prodotti per bevande, si è arenata nella spiaggia di Campora San Giovanni, frazione di Amantea.
Il giorno successivo, giusta quanto precisato dal comando provinciale dei Carabinieri - i cui rapporti sono stati allegati alla documentazione che consegnerò agli uffici di questa Commissione -, i militari della stazione dei carabinieri di Amantea, unitamente al personale della Capitaneria di porto di Vibo Valentia, hanno proceduto ad ispezionare la nave, mentre il 12 gennaio 1991, la stessa Capitaneria ha emesso ordinanza con la quale ha vietato la navigazione, il transito, la sosta e la balneazione dai metri 100 dal punto in cui la motonave si era arenata. Il 13 febbraio successivo, lo stesso organo marittimo ha vietato ogni attività nel raggio di 500 metri dalla motonave Jolly Rosso, al fine di permettere le operazioni di recupero del relitto da parte della ditta Ignazio Messina Spa di Genova.
In data 30 gennaio 1991, Giuseppe De Caro, comandante di armamento della suddetta motonave, e Luca Antonio Rossi, capitano di macchina della società Augustea imprese marittime e di salvataggio Spa, con sede in Augusta, provincia di Siracusa, hanno presentato denunzia di furto di strumenti tecnici a bordo della motonave presso la stazione di Amantea, denunzia trasmessa alla procura della Repubblica, presso la pretura circondariale di Paola, in data 30 gennaio del 1991. Il 31 gennaio 1991, a seguito della suddetta denunzia, il personale della citata stazione ha effettuato un sopralluogo a bordo della nave, rilevando, tra l'altro, nei locali stiva la presenza di sei container, di cui due con i sigilli manomessi, di questi uno, aperto, presentava degli spazi vuoti, a seguito della presumibile asportazione del materiale ivi contenuto, mentre l'altro non era ispezionabile in quanto la vicinanza di un container ne limitava lapertura. La procura della Repubblica presso la pretura circondariale di Reggio Calabria ha iscritto procedimento penale e ha di recente trasmesso il fascicolo alla procura della Repubblica di Paola, per competenza territoriale. Quest'ultimo ufficio giudiziario ha, tra l'altro, disposto accertamenti tecnici idonei ad oggettivare alcune testimonianze raccolte nella fase delle indagini secondo le quali, all'epoca dei fatti, materiale non ben definito sarebbe stato interrato in alcune località vicine al punto di arenaggio della motonave.
Nel contesto di tale procedimento, la sezione inquinamento da sostanze radioattive del reparto operativo dell' Arma dei carabinieri, giusta quanto riferito dal comando dei carabinieri per la tutela ambientale, nel gennaio 2004, è stata delegata da quella procura a svolgere circoscritte indagini relative a due siti: in località Grassello, nel comune di Amantea, e a Foresta Aiello, nel comune di Serra dAiello, dove, all'epoca dei fatti, secondo alcune testimonianze raccolte nella fase delle indagini, sarebbe stato interrato del materiale verosimilmente proveniente dalla citata motonave. In particolare, la procura ha chiesto l'effettuazione di misurazioni utili per l'eventuale riscontro di radioattività. Per l'assolvimento di tale compito, il citato reparto sta procedendo in collaborazione con lARPACal, settore fisico ambientale del dipartimento provinciale di Cosenza e del reparto di geofisica ambientale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma.
Il preliminare sopralluogo, eseguito dall'ufficio dei tecnici dellARPACal è stato effettuato con l'esecuzione di campionamenti su varie matrici ambientali che non hanno fatto registrare variazioni rilevanti rispetto al fondo naturale di radiazione dei luoghi. L'attività di scavo, con conseguenti prelievi di matrice ambientale, finalizzata l'analisi chimica e di spettrometria gamma, non ha fatto riscontrare la presenza di radioisotopi tali da aumentare i valori del fondo naturale di redazione. È stata individuata, invece, la presenza di fanghi di lavorazione industriale di minerali, abbandonati nell'area in questione, appartenente al demanio pubblico. Le indagini indirette, le prospezioni geoelettriche, geomagnetiche e georadar, svolte e con la collaborazione del reparto di geofisica ambientale dell'istituto di Roma, hanno evidenziato in località Foresta Aiello anomalie non significative dell'esistenza di apprezzabili interramenti che, ove esistenti, avrebbero dato risposte magnetometriche sensibilmente diverse. In località Grassello, invece, tali metodi di indagine sono risultati inapplicabili, per l'esiguità degli spazi sui quali estendere la rete di elettrodi necessaria all'indagine geofisica. In questo caso, per laccertamento di eventuali occultamenti di rifiuti e sostanze radioattive è previsto il ricorso a metodi diretti, quali carotaggi o scavi da trincea.
Le attività di polizia giudiziaria, comunque, risultano tuttora in corso, coordinate dalla suindicata autorità giudiziaria. Null'altro si è in grado di riferire. Questo, onorevole presidente, è quanto io ho appurato, sia in occasione di una risposta ad una recente interrogazione parlamentare in materia, sia preliminarmente alla vostra visita, per acquisire elementi utili ai vostri lavori.
Dagli atti della prefettura del 1990, ripeto, nulla si rintraccia.
GUIDO MARINO, Questore di Cosenza. Posso dire addirittura meno rispetto al contenuto del documento illustrato dal signor prefetto intanto perché nessun ufficio della polizia di Stato è stato delegato ad esperire attività investigativa o accertamenti di qualunque natura, e poi perché le informazioni raccolte hanno le stesse fonti, ovvero capitaneria di Vibo Valentia, commissariato di Paola, attraverso la compagnia di Paola, risultando assolutamente in linea con quanto appena riferito dal prefetto. Non abbiamo né abbiamo mai avuto alcun elemento.
PRESIDENTE. Quindi allepoca della vicenda non fu allertata la prefettura, non intervennero unità di crisi, indipendentemente dalla causa dello spiaggiamento?
GUIDO MARINO, Questore di Cosenza. Non siamo neanche riusciti a capire: probabilmente è stato fatto, se i 16 componenti furono interrogati, interpellati. Dagli atti non risulta alcunché.
PRESIDENTE. Dunque, nessuna operazione è riscontrabile attraverso l'attività della prefettura o della questura di allora.
DIEGO DAMICO, Prefetto di Cosenza. Esatto. Ho appreso tutto ciò che le ho riferito, signor presidente, adesso, essendomi attivato sia in funzione dell'interrogazione parlamentare sia in occasione della vostra visita.
LOREDANA DE PETRIS. Quindi, fonte di tutte le informazioni è la Capitaneria di porto.
DIEGO DAMICO, Prefetto di Cosenza. Capitaneria di porto e compagnia dei Carabinieri di Paola.
MICHELE VIANELLO. Vorrei chiedere al prefetto se, in casi come questi, esista una procedura da seguire. Mi riferisco allipotesi in cui si verifichi lo spiaggiamento di una qualsiasi nave equipaggio. Esiste una procedura in questi casi - immagino, attivata dal commissario del Governo -, e se esiste, secondo lei, è stata rispettata?
DIEGO DAMICO, Prefetto di Cosenza. Procedure del genere sono previste soltanto in caso di possibile inquinamento. Agli atti, tuttavia non risulta nessuna procedura, nessun traccia, nessun documento che indichi se vi sia stata una qualsiasi attenzione su questo fatto, all'epoca, da parte delle istituzioni di cui noi rispondiamo. Vorrei comunque sottolineare che, trattandosi di vicende accadute in mare, in casi simili è la capitaneria di porto ad intervenire. Tracce di ciò che avvenne allora possono eventualmente ricavarsi dagli atti conservati in quegli uffici.
PRESIDENTE. Ringrazio per la squisita disponibilità e l'ospitalità dimostrata il signor prefetto, dottor Diego DAmico, e il signor questore, dottor Guido Marino.
Incontro con il sostituto procuratore generale della Repubblica presso la Corte dappello di Reggio Calabria.
PRESIDENTE. In conformità alle
disposizioni della legge istitutiva 31 ottobre 2001, n. 399, la Commissione svolge
attività di indagine e di controllo sullo stato di attuazione della normativa vigente e
sulle concrete modalità di gestione e di trattamento dei rifiuti. Tra i compiti della
Commissione assume rilievo anche lacquisizione di dati ed elementi informativi in
relazione ai sistemi illeciti di trattamento e smaltimento dei rifiuti ed alle
organizzazioni criminali coinvolte nel settore.
In ordine alle attività illegali di gestione del ciclo dei rifiuti la Commissione è particolarmente interessata ad approfondire la specifica vicenda della motonave Jolly Rosso, arenatasi nel 1990 sulla costa calabrese presso il comune di Amantea, in ordine alla quale la Commissione sta svolgendo unapposita indagine relativa ai traffici illeciti di rifiuti speciali pericolosi.
Il dottor Francesco Neri, sostituto procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Reggio Calabria, ha condotto lindagine sulla vicenda in oggetto. Il suo contributo potrebbe quindi fornire alla Commissione un quadro della situazione processuale sin dal momento dellinizio delle indagini.
Nel rivolgere un saluto ed un ringraziamento per la disponibilità manifestata, do la parola al dottor Neri.
FRANCESCO NERI, Sostituto procuratore generale della Repubblica presso la Corte dappello di Reggio Calabria. Signor presidente, ringrazio tutta la Commissione per la sensibilità dimostrata rispetto a questioni così delicate. Sarebbe, in ogni caso, opportuno segretare le mie dichiarazioni nonché i documenti che consegnerò, poiché l'indagine è in corso, e si profilano, anche all'esterno di questa sede, situazioni particolari di cui occorrerà tener conto.
PRESIDENTE. Sta bene. Non essendovi obiezioni, passiamo in seduta segreta.
(La Commissione procede in seduta segreta).
Incontro con un istruttore di vigilanza della Polizia municipale del comune di Amantea.
Avvertenza: lincontro si è svolto in seduta segreta.
Incontro con un giornalista
de il Quotidiano.
Avvertenza:
lincontro si è svolto in seduta segreta.
Gli incontri terminano alle 21.45.