Commissione parlamentare per l'infanzia
7-00037
«Burani Procaccini, Capitelli, Carlucci, Giacco, Licastro Scardino, Leone,
Martini, Mazzuca, Pepe, Pisa, Porcu, Reduzzi, Santori, Santulli, Zanella ».
7-00001 «Rotondo, Boldi, Fasolino, Pagliarulo, Pascarella,
Pellicini, Stanisci, Tonini, Tredese».
La Commissione parlamentare per l'infanzia,
1. considerato che in Afghanistan migliaia di bambini vivono tra il terrore, il
dolore, la fame di una carestia ormai endemica e la malattia che ai conflitti e
alla fame si accompagna;
2. considerato che l'attuale stato di conflitto rende più drammatica
l'emergenza umanitaria già in atto sia causando direttamente vittime civili sia
creando nuovi flussi di profughi;
3. considerato che in molti altri paesi del mondo dal Medioriente all'Africa,
fino all'Estremo oriente, i bambini che vivono nelle zone di guerra sono senza
speranza di vita e di salute nella maggior parte dei casi e privi di una pur
minima possibilità di istruzione che permetta un'evoluzione civile e sociale;
4. considerato che fame, malattia, mutilazioni, arruolamenti forzati per i
bambini, sfruttamento sessuale delle bambine e/o bambini, ignoranza, solitudine
sono le piaghe che scandiscono la non esistenza dei bambini nelle zone colpite
da eventi bellici;
5. considerati i numerosi impegni assunti a favore dell'infanzia in occasione di
recenti vertici e conferenze internazionali dei governi dei paesi più
industrializzati
a) a una forte azione strategica per cercare di supplire alle necessità
nutrizionali dei gruppi più vulnerabili, includendovi i neonati, gli
adolescenti e le madri;
b) promuovere i diritti dei bambini e degli adolescenti in quanto aspetto
fondamentale per il ristabilimento ed il conseguimento della pace, della
sicurezza e per la ricostruzione della coesione sociale, condizioni
indispensabili per la stabilità e la ripresa dello sviluppo;
c) a mettere a punto - anche in considerazione delle esplicite
dichiarazioni del Governo in sede di comunicazioni al Parlamento sul conflitto
in atto - singolarmente e di concerto con i paesi partners, azioni e
strategie d'impatto immediato e di medio termine per affrontare concretamente e
in maniera incisiva il dramma non più tollerabile che i bambini delle zone di
guerra vivono quotidianamente sotto gli occhi di tutti noi, grazie alla
impietosa ma utile presenza dei mass-media;
d) a prevedere iniziative idonee affinché nessuna misura restrittiva di
carattere internazionale colpisca l'approvvigionamento di medicinali, cibo e
vestiario per l'infanzia;
e) a proporsi per assumere a livello internazionale un ruolo di
promozione per gli aiuti umanitari nei confronti dei bambini nelle zone colpite
da eventi bellici;
f) a proseguire nell'impegno profuso in ogni istituzione internazionale,
a cominciare dall'Unione europea, in favore di ogni iniziativa volta a
cancellare rapidamente il debito dei paesi più poveri, per contribuire ad
alleviare la fame e la sete dei bambini del sud del mondo e combattere le
malattie curabili che mietono milioni di vittime tra i bambini;
g) a predisporre il varo di un piano straordinario di aiuti alle
popolazioni civili afgane in fuga dalla guerra, rafforzando e sostenendo il
coraggioso lavoro dei volontari e degli operatori locali e delle ONG italiane
impegnate in quel territorio;
h) a stanziare un fondo consistente da destinare all'ACNUR e all'UNICEF
per gli interventi di soccorso ai bambini afgani profughi;
i) a garantire il diritto dei profughi afgani e in particolare delle
famiglie con minori a chiedere asilo e ad adottare provvedimenti di protezione
umanitaria verso i profughi afgani;
j) ad agevolare nel nostro paese l'approvazione di una legge sul diritto
di asilo per i bambini che fuggono dalle zone di conflitto e per le loro
famiglie;
k) a promuovere, nel rispetto dell'autonomia scolastica dei singoli
istituti, l'iniziativa dell'UNICEF volta a realizzare una raccolta di fondi,
presso le scuole elementari e medie, che rappresenti un momento di fratellanza e
di cosciente solidarietà dei bambini nei confronti di altri bambini, attraverso
il dono di piccoli risparmi. Tali fondi dovrebbero essere finalizzati alla
ricostruzione di scuole in Afghanistan;
l) ad assicurare, nel quadro delle norme vigenti, che la task force
già operante presso la direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del
Ministero degli affari esteri coordini nell'immediato, di concerto con l'Unione
europea, l'invio degli aiuti umanitari di provenienza italiana, con particolare
riferimento ai medicinali e al vestiario e, a medio termine, la fornitura e
l'installazione di adeguati ricoveri, ospedali da campo, aule scolastiche e
quant'altro utile a mantenere un livello sociale accettabile favorendo ogni
forma di socializzazione e di integrazione, anche ludica, dei bambini.