Commissione parlamentare per l'infanzia

Risoluzione 7-00316 Valpiana: allattamento al seno

La Commissione parlamentare per l'infanzia,

premesso che:

l'allattamento fa parte dei diritti umani fondamentali: alimentazione e salute;
in tutto il mondo la prima settimana di ottobre è dedicata alla promozione dell'allattamento materno che reca innegabili e ben documentati vantaggi alla salute del bambino e della madre, alla società, al sistema sanitario e alla promozione della salute;

gli obiettivi della settimana dell'allattamento materno (SAM) sono: aumentare la consapevolezza dell'allattamento al seno come diritto umano; fornire informazioni sulle leggi e convenzioni che proteggono l'allattamento a livello internazionale e nazionale; sensibilizzare l'opinione pubblica al rispetto, protezione, promozione e ampliamento di questo diritto in ogni paese;

l'atto di allattare costituisce parte essenziale della cura del bambino e contribuisce a una crescita salutare e a un sano sviluppo fisico e mentale;

la maggior parte dei Governi si sono dati leggi che li obbligano a rispettare questo diritto, in ottemperanza ad accordi internazionali: Convenzione dei diritti del bambino; Patto sui diritti economici, sociali e culturali; Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne; Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro sulla protezione della maternità; Codice internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno;

è compito e responsabilità delle istituzioni promuovere la salute dei cittadini, anche attraverso l'incremento di una pratica benefica come l'allattamento materno;

l'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda l'allattamento esclusivo al seno almeno per i primi 6 mesi di vita e l'allattamento complementare ad altri alimenti oltre il primo anno;

i campioni gratuiti dati alle puerpere negli ospedali e i prodotti informativi inviati di routine alle madri hanno effetti negativi sull'allattamento e sulla salute dei bambini, con risultati devastanti nei paesi in via di sviluppo (il latte artificiale può arrivare a costare il 50 per cento o più dell'introito familiare, conseguentemente viene spesso diluito maggiormente, contribuendo alla malnutrizione);

l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'UNICEF ritengono che ogni giorno da 3.000 a 4.000 neonati muoiano (1,5 milioni di bambini ogni anno) perché non sono allattati al seno;

l'UNICEF promuove l'iniziativa Ospedale Amico del Bambino affinché i reparti maternità diventino centri di supporto all'allattamento al seno (l'ospedale è certificato solo quando non accetta campioni gratuiti o a basso costo di sostituti del latte materno, biberon e tettarelle, e pratica i dieci passi a sostegno dell'allattamento di successo: solo 6 reparti in Italia hanno ottenuto questa certificazione;

la commissione Affari Sociali il 18 ottobre 2001 ha approvato la risoluzione Valpiana n. 7-00033 relativa all'allattamento al seno con cui impegna il Governo, tra le altre cose, a valutare l'opportunità di aumentare il periodo di astensione obbligatoria o di modificare il trattamento economico della lavoratrice nel periodo di astensione non obbligatoria al fine di permettere ad un maggior numero di donne di continuare l'allattamento al seno almeno fino ai sei mesi di vita previsti dall'organizzazione mondiale della sanità;

il ministero della salute, in risposta all'interrogazione 4-04040 Valpiana del 3 ottobre 2002 ha informato di aver stipulato una convenzione con l'Istituto superiore di sanità per un progetto di promozione dell'allattamento al seno (incremento della percentuale di allattamento al seno al terzo, sesto e dodicesimo mese) per una campagna educativo-informativa rivolta alle mamme, alle donne e ai professionisti coinvolti nell'assistenza alla gravidanza, al parto e al puerperio;

dai risultati dell'indagine ISTAT (pubblicati nel quaderno-informazioni, n. 23-2002, «Il percorso della maternità: gravidanza, parto e allattamento al seno») su donne che hanno avuto figli nel periodo 96-2002 risulta che l'81 per cento ha allattato al seno il proprio bambino (di cui il 24 per cento solo fino a tre mesi e solamente il 27 per cento per più di 6 mesi) ma che solo il 58 per cento lo ha fatto in modo esclusivo (con una drastica riduzione, quindi, a poco più del 20 per cento di bambini allattati con solo latte materno senza integrazioni con altri liquidi o alimenti);

lo studio ISTAT mette in evidenza significative differenze territoriali (solo il 60 per cento in Sicilia e Calabria), di titolo di studio (84 per cento tra quante hanno conseguito un diploma o una laurea, rispetto al 72 per cento di chi ha conseguito la licenza dell'obbligo), dell'impegno lavorativo (le occupate - 83 per cento - allattano di più delle casalinghe - 78 per cento), del parto spontaneo (83 per cento rispetto al 76 per cento di donne che hanno avuto un cesareo), della partecipazione a corsi di preparazione al parto (86 per cento);

nel 2002 l'Assemblea Mondiale della Sanità e il Comitato Esecutivo dell'UNICEF hanno sottoscritta all'unanimità la Strategia Globale per l'Alimentazione dei Neonati e dei Bambini per cercare di risolvere i problemi di malnutrizione e sovrappeso attraverso la promozione dell'allattamento esclusivo al seno fino a sei mesi e la prosecuzione fino a due anni, con l'aggiunta di alimenti complementari sani e nutrienti, sostenendo che gli accordi commerciali e le priorità delle organizzazioni economiche mondiali non dovrebbero scavalcare i bisogni delle madri e dei bambini e che i Governi devono tenere fede ai loro impegni per l'attuazione del Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno,

impegna il Governo:

a manifestare maggiore impegno politico nel difendere, promuovere e sostenere l'allattamento materno;

a stabilire e quantificare obiettivi nazionali e regionali per l'aumento della prevalenza e della durata dell'allattamento al seno;

ad includere tali obiettivi nel futuro piano d'azione per l'infanzia e nei relativi progetti obiettivo sulla salute materno-infantile;

a promuovere la formazione degli operatori socio-sanitari per il raggiungimento di tali obiettivi;

ad attivare sistemi di monitoraggio nazionale e regionali per seguire nel tempo, attraverso definizioni standardizzate in campo internazionale e convalida internazionale, l'andamento dell'allattamento e le attività di promozione alla nascita, alla dimissione dall'ospedale, e in età successive;

ad avvalersi per le campagne di promozione della consulenza multidisciplinare di gruppi e associazioni con riconosciute competenze specifiche nel campo dell'allattamento al seno;

a riconoscere, valorizzare e sostenere le esperienze e le competenze specifiche delle organizzazioni di auto-aiuto e di preparazione e sostegno alla maternità operanti da anni in molte regioni per la diffusione dell'allattamento al seno;

ad aumentare il periodo di astensione obbligatoria o di modificare il trattamento economico della lavoratrice nel periodo di astensione non obbligatoria al fine di permettere ad un maggior numero di donne di continuare l'allattamento al seno almeno fino ai sei mesi di vita previsti dall'organizzazione mondiale della sanità;

ad incrementare la rete dei consultori familiari come previsto dalle leggi in vigore;

a vigilare che tutte le regioni e le province autonome abbiano proceduto all'applicazione della circolare n. 16/2000;

a promuovere e a finanziare con fondi pubblici programmi e iniziative per l'allattamento materno (per esempio l'iniziativa «Ospedali Amici dei Bambini», gruppi e associazioni di auto-aiuto e promozione dell'allattamento, linee telefoniche dedicate, eccetera);

ad attuare la prevista campagna educativo-informativa rivolta a mamme, donne e professionisti, tenendo conto nell'attuazione delle strategie dei risultati dello studio ISTAT.

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