Commissione parlamentare per l'infanzia
Risoluzione 7-00175 Valpiana: rapporto TV e minori
La Commissione Infanzia,
premesso che:
il disegno di legge presentato dal Ministro delle
comunicazioni Gasparri e contenuto nell'A.C. 3184: "Norme di principio in
materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI Spa, nonché delega
al Governo per l'emanazione del codice della radiotelevisione", presentato
il 25 settembre 2002, contiene all'articolo 4, comma 1, lettera c), il principio
generale secondo cui la disciplina del sistema radiotelevisivo garantisce:
"la diffusione di trasmissioni pubblicitarie e di televendite leali ed
oneste, che rispettino la dignità della persona, non evochino discriminazioni
di razza, sesso e nazionalità, non offendano convinzioni religiose od ideali,
non inducano a comportamenti pregiudizievoli per la salute, la sicurezza e
l'ambiente, non arrechino pregiudizio morale o fisico a minorenni, non siano
inserite nei cartoni animati destinati ai bambini o durante la trasmissione di
funzioni religiose e siano riconoscibili come tali e distinte dal resto dei
programmi con mezzi di evidente percezione, fermi gli ulteriori limiti e divieti
previsti dalla legge";
le disposizioni adottate in Italia per lo sviluppo
psico-fisico dei minori nella programmazione televisiva, anche con riguardo ai
messaggi pubblicitari sono contenute in diverse normative, tutte discendenti
dall'articolata direttiva 89/552/CEE del Consiglio dell'Unione europea del 3
ottobre 1989, in seguito modificata dalla direttiva 97/36/CE del Parlamento
europeo e del consiglio, del 30 giugno 1997;
in data 19 luglio del 2000, la Commissione parlamentare per
l'infanzia è pervenuta all'approvazione della risoluzione 7-00024 sul rapporto
TV e minori che fa cenno anche alla rete Internet;
in data 23 luglio 2002 il Presidente della Repubblica ha
inviato un messaggio alle Camere in cui sollecita le Camere stesse ad emanare
una legge di sistema sul pluralismo e l'imparzialità dell'informazione nel
quale "dovrà trovare coerente sistemazione la disciplina della tutela dei
minori, troppo spesso non tenuta nella dovuta considerazione nelle
programmazioni delle emittenze radiotelevisive";
nella relazione annuale sull'attività svolta e sui programmi
di lavoro dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nel titolo
riservato alla tutela dei minori, è presentato un piano di lavoro che ha dato
origine a due filoni di ricerche: il primo ha lo scopo di operare una
ricognizione sulle modalità abituali di consumo dei minori, sui loro
atteggiamenti nei confronti del mezzo televisivo, il secondo ha lo scopo di
analizzare gli studi svolti nel decennio 1990-2000 sul tema televisione e
bambini con specifico riferimento alle modalità di fruizione del mezzo
televisivo ed agli effetti del consumo sui minori;
impegna il Governo
ad attivarsi affinché sia previsto che si proceda alla
razionalizzazione ed al coordinamento delle disposizioni a tutela dei minori,
nonché alla predisposizione di nuove misure anche attraverso l'adozione di un
testo unico di legge o di un codice unificato;
ad attivarsi affinché sia previsto:
a prevedere nel contratto di servizio con lo Stato: