ANNA MARIA LEONE

Componente della Commissione parlamentare per l’infanzia

 

            Onorevole Presidente, Vicepresidente del Senato e colleghi tutti. Gentile Mrs. Henderson e Mr. Da Costa, cari ragazzi delle associazioni Guide e scout cattolici italiani e del Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiane, gentile presidente della Federazione italiana scoutismo, signori dirigenti del guidismo, dello scoutismo italiano, gentili ospiti tutti: quest’anno siete veramente tanti e per noi che lavoriamo per l’organizzazione della Giornata per l’infanzia la vostra presenza è motivo di incoraggiamento che ci aiuta ad andare sempre più avanti e a dare sempre di più.

            È con grande piacere ed anche con un po’ di emozione che assolvo, quale componente della Commissione parlamentare per l’infanzia, il gradito compito di motivare il riconoscimento che il Parlamento ha deciso di attribuire congiuntamente all’Associazione mondiale delle guide esploratrici nella persona della dottoressa Henderson, Presidente del Comitato mondiale, e all’Organizzazione mondiale del movimento scout nella persona del dottor Da Costa, Vicepresidente del Comitato mondiale.

            In un momento della storia dell’Europa e del mondo nel quale lo scoramento per l’acuirsi di tensioni razziali e religiose sembra diffondersi sino alle più alte istituzioni, mettere in luce l’impegno dello scoutismo e del guidismo per la crescita dei giovani nella dimensione della fraternità internazionale, della pace, dello sviluppo delle capacità  personali, di una solidarietà non meramente enunciata ma praticata quotidianamente, nella scelta dell’essere utili agli altri ci sembra un segno di speranza e di fiducia nella capacità dei giovani di contribuire a cambiare il mondo.

            Oggi circa 40 milioni di giovani di ogni razza, religione, estrazione sociale vivono in più di 200 paesi del mondo la meravigliosa avventura dello scoutismo alla luce di una legge semplice, che non è un elenco di precetti e di divieti, bensì indica le qualità cui non solo ciascun bambino, o ragazzo, adolescente, ma ciascuna donna e uomo dovrebbero tendere: la lealtà, la fratellanza, la capacità di meritare la fiducia degli altri, la tolleranza, la consapevolezza che l’ambiente nel quale viviamo è un dono prezioso da salvaguardare. Qualità che fanno di tutti coloro che hanno vissuto l’esperienza di guida o scout non solo dei buoni cittadini, ma appunto come spesso vengono indicati, dei cittadini del mondo consapevoli che le barriere razziali, religiose, economiche e sociali sono solamente ostacoli alla comprensione fra i popoli ed impegnati a superarli non con proclami o dichiarazioni di intenti, ma con l’impegno e la testimonianza personale.

            Questa stupefacente, colorata e numerosissima avanguardia di pace rappresentata dall’Organizzazione mondiale del movimento scout e dell’Associazione mondiale delle guide esploratrici costituisce un esempio ed indica una strada a tutti i governanti della terra. È un esempio di quanto sia efficace il principio dell’autoeducazione e del protagonismo dei ragazzi, la scelta di privilegiare i metodi attivi nelle politiche educative, il principio dell’ascolto e della condivisione, la possibilità cioè – riprendendo un’espressione del fondatore del movimento scout, Sir Robert Baden Powell – che ciascun ragazzo e ragazza guidi da solo la propria canoa. Indica una strada da percorrere nello sviluppo e nell’implementazione di tutte quelle azioni legislative che fanno i bambini, i ragazzi, gli adolescenti non solo oggetto di diritti, ma soggetti attivi e protagonisti della propria crescita. Siamo ben coscienti di quanto la condizione dell’Italia, paese del cosiddetto “primo mondo”, possa oggi rendere forse poco consapevoli noi tutti del fatto che in molte nazioni della terra quei diritti dei bambini che per noi sono elementari e scontati quale quello ad una sana alimentazione, al riposo, al gioco, alla salute, all’istruzione, sono ancora oggetto di battaglie e faticose conquiste.

            I movimenti mondiali degli scout e delle guide hanno dimostrato con le loro politiche di partnership con organismi ed agenzie sovranazionali come la FAO, l’UNESCO, l’UNICEF, l’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati non solo di aver raggiunto questa consapevolezza, ma di sostenere quotidianamente con la scelta di una educazione attiva i diritti dei bambini nel mondo rendendoli protagonisti della propria storia e del proprio futuro.

            Nella mia vita ho avuto modo di conoscere da vicino lo scoutismo come movimento di giovani durante la mia esperienza di Assessore regionale in Veneto ma anche soprattutto, perché i miei nipoti sono cresciuti nello scoutismo. Oggi più di centomila famiglie italiane hanno scelto l’AGESCI e il CNGEI per aiutarli ad offrire ai propri ragazzi una opportunità di crescita nell’autonomia secondo il principio dell’ask the boy – chiedi al ragazzo, interpellalo – tipico dello scoutismo. I contatti che la Commissione infanzia ha sviluppato nel corso della sua attività con queste agenzie educative ed in particolare con l’AGESCI ci hanno reso particolarmente consapevoli di quanto fondamentale sia in materia di tutela e promozione dei diritti dei minori il lavoro di rete e di quanto preziosa sia la sinergia tra le istituzioni del mondo del volontariato educativo del quale lo scoutismo è sicuramente parte fra le più rilevanti.

            È nei volti sorridenti degli scout e delle guide che sono assieme a noi oggi, nel loro entusiasmo, nella loro lealtà, nella loro capacità di lavorare in squadra, nella loro attenzione all’altro che riconosciamo il contributo prezioso che il movimento delle guide e degli scout offre oggi alla nostra comunità nazionale.

            Cari Mrs Henderson e Mr Da Costa, so che nel 2007 lo scoutismo celebrerà il suo primo secolo di vita. Mi auguro che questo riconoscimento possa essere un piccolo anticipo del grande tributo di riconoscenza che ad esso debbono tutti i paesi del mondo. Grazie per quello che fate.