Maria BURANI PROCACCINI, Presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia. Nel ringraziarvi per la vostra presenza qui con noi diamo inizio a questa celebrazione della Giornata nazionale dell’infanzia nell’ambito della Giornata mondiale dell’infanzia. Come sapete, si tratta di un appuntamento annuale – il 20 di novembre – in occasione della firma della convenzione di New York, che è diventata la base della legislazione di tutti gli stati che intendono garantire davvero il rispetto dei diritti dell’infanzia.
    Ho appena dato lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, questo grande presidente che ci ha riavvicinato all’idea della patria in maniera così bella, così sentita, così unitaria. Il Presidente Ciampi ha voluto essere presente oggi in due modi: uno attraverso un messaggio personale e l’altro attraverso delle medaglie della Presidenza della Repubblica che verranno assegnate a coloro che in questa giornata saranno riconosciuti meritevoli di segnalazioni, perché hanno realmente fatto qualcosa di alto, di positivo, per i diritti del fanciullo.
    Ringrazio in modo particolare il presidente Mirabelli, che si occupa in modo specifico della protezione dell’infanzia nelle comunicazioni, il presidente Priore, che è a capo del Dipartimento della giustizia minorile, il professor Micali, che è il presidente dell’Unicef-Italia. Non voglio dimenticare tutti gli altri, ma ovviamente non possiamo esprimere che un ringraziamento corale.
    Quest’anno abbiamo voluto inventare un modo nuovo per celebrare la Giornata nazionale dell’infanzia. La Commissione che ho l’onore di presiedere, per legge deve organizzare d’intesa con il Governo questa giornata nazionale e ogni anno abbiamo cercato di celebrarla degnamente con iniziative apposite. Quest’anno abbiamo pensato che la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica - che sono chiamati a questo nobile compito – devono fare qualcosa che rimanga nel tempo e rimanga incardinato all’istituzione parlamentare italiana come un riconoscimento a tutti  coloro che si adoperano per i diritti dell’infanzia: istituire un premio, una sorta di “Nobel per l’infanzia”. Devo ringraziare per questo la professoressa Maria Rita Parsi, nostra consulente, che ha avuto la brillante idea di inventare questa sorta di “Nobel per l’infanzia”, un riconoscimento da dare alle persone o ai progetti che si siano distinti nel campo del pensiero, delle arti ma anche delle azioni positive tout court a favore dell’infanzia. Abbiamo voluto dare quest’anno riconoscimenti fuori statuto; lo statuto sarà approntato nei primi mesi del prossimo anno, proprio perché vogliamo fare un qualcosa di stabile e definitivo: ci sarà un comitato scientifico, un comitato organizzativo, tutta una serie di strutture di supporto che renderanno il premio parlamentare per l’infanzia un qualcosa di veramente singolare e credo unico al mondo. In questa iniziativa, abbiamo avuto la collaborazione fattiva dell’Associazione ANIMA, un’associazione no profit che riunisce aziende sensibili alle tematiche sociali e che ha voluto collaborare con noi offrendoci il premio che vedete alle mie spalle: una bellissima scultura dell’artista Angela Pintaldi che raffigura due anelli della catena della solidarietà - un anello d’argento e un anello d’oro - che rappresentano il cuore e l’anima che bisogna mettere in campo affinché i diritti dell’infanzia siano affermati e attuati da tutti come dovere primario. Ringrazio anche  quelle industrie, quelle associazioni che hanno voluto contribuire con la loro presenza a una sorta di riconoscimento in denaro ad una delle premiate di quest’anno; io direi, la principale - consentitemelo - con pieno rispetto per tutti gli altri, perché il premio sarà alla memoria ed è la grande missionaria laica, Annalena Tonelli: una persona che non ha bisogno certo di essere ricordata da me, se non con il commosso affetto di chi dice grazie. In Somalia la sua fondazione continua a fare cose egregie. Qui sono presenti la Dash-Missione bontà, la Procter & Gamble, con il dottor Renato Sciarrillo, il gruppo Lamaro costruzioni, con il signor Pier Luigi Toti, la Nestlè Italia, con il dottor Alessandro Magnoni, e l’Ente Eur. Tutti costoro daranno un contributo in danaro alla fondazione e alle opere di Annalena Tonelli e quindi non possiamo che ringraziarli veramente di tutto cuore.
    Quest’anno i temi selezionati nascono dall’attività della Commissione. Noi vogliamo che ogni anno il riconoscimento sia dato proprio in base a ciò che la Commissione opera durante l’anno, focalizzando su temi di particolare importanza che vengono avvertiti come urgenti dalla società tutta. Quindi saranno dati premi alla medicina, che si occupa di infanzia attraverso vari settori; allo sport, che è positivo se considerato integrato con un sano concetto di salute, attraverso la solidarietà che può inventarsi dando a se stesso un’immagine positiva che non è soltanto ludica ma è veramente di integrazione con la società, anche attraverso la comunicazione sociale; solidarietà e comunicazione vanno infatti a costituire gli altri due temi premiati in questa occasione. Il discorso che si fa in questa Commissione è un discorso alto, che parte da fatti concreti ma va verso un incitamento forte alle istituzioni tutte perché il concetto fanciullo sia veramente recepito non solo nella coscienza individuale, dove certamente è presente, ma nei fatti, nelle azioni. Scendere nelle cose, scendere nei fatti: essere uno accanto all’altro perché è importante che i nostri ragazzi non siano lasciati soli. Anche quando sono coperti di attenzioni, di vestiti griffati, di giocattoli, spesso sono lasciati soli….. i nostri…. figurarsi i ragazzi di tutto il mondo! C’è una volontà veramente forte di operare nel senso della loro promozione.
    Vorrei ringraziare per la collaborazione che ci ha dato l’Osservatorio per la tutela dello sport, una nuova Onlus che si propone di tutelare i diritti degli atleti, adulti e minori, ma soprattutto minori, perché voi sapete bene che lo sport si comincia da bambini, incoraggiando un sano rapporto con la pratica sportiva come elemento di crescita puntuale, sociale, sana; una crescita nel senso dell’aggregazione sociale ma anche della salute. Ringrazio anche Elisabetta Gardini, presente qui in sala, che si è sempre attivata per esempio per il problema delle strutture ospedaliere relative ai bambini, affinché esse siano adeguate al bambino che non può non essere bambino anche quando purtroppo è costretto nelle mura dell’ospedale. Prima di passare la parola ai colleghi che dovranno premiare, voglio solo ricordare che sono qui in sala una serie di persone legate anche alle istituzioni che hanno un bellissimo progetto di aprire palestre gratuite per attirare i giovani allo sport positivo: sono le Fiamme Oro della Polizia di Stato, i Carabinieri, che stanno attivando su tutto il territorio nazionale una catena di palestre dove i ragazzi possono iscriversi a titolo gratuito – e non è poco – perché voi sapete che la palestra può essere un fatto positivissimo, ma può essere anche un centro negativo dove si assume la sostanza dopante e dove soprattutto chi non ha i mezzi non può iscriversi e rimane a giocare al pallone in mezzo alla strada oppure si perde nei rivoli degli incroci malsani della droga o di quanto può nuocere alla salute psicofisica dei ragazzi. Sono qui Giuseppe Maddaloni, medaglia d’oro per lo judo alle olimpiadi di Sidney, Daniele Di Spigno, campione del mondo del tiro a volo, Marco Ramacci, campione del mondo per la scherma, Fabio Picchi, campione del mondo nel nuoto pinnato, Pamela Agostinelli, campione del mondo militare del taekwondo. Sono ragazzi che hanno dato e danno la loro attività a quegli sport minori che pure vanno ricordati, perché ci fanno prendere le medaglie d’oro nelle Olimpiadi e vengono fuori da un’umile attività sportiva fatta con alti valori. Un premio verrà dato al dottor Antonino Errante che è il coordinatore nazionale a tal fine e presidente dei gruppi sportivi della Polizia di Stato. Do la parola all’amica e collega Anna Maria Leone, componente della Commissione parlamentare per l’infanzia, che consegna il premio alla memoria di Annalena Tonelli e ne illustra le motivazioni.