Gianluca NICOLETTI, Direttore editoriale di RAI-NET.
Si può semplicemente trarre qualche piccola conclusione, perché ormai è stato
detto di tutto. A me conforta innanzi tutto il fatto che i bambini comunque già
da adesso stanno virtualmente leggendo questo libretto che è già a
disposizione - in teoria - di tutti i bambini del mondo. Questo significa che i
mezzi di comunicazione hanno in realtà un potenziale molto più esteso della
nostra capacità o della nostra immaginazione di contenerli. La RAI, da questo
punto di vista, ha già messo on line questo libro che poi sarà
distribuito attraverso canali convenzionali e attraverso la parte junior
del sito internet della RAI. Ciò vuol dire che già esiste una possibilità di
controllare il mezzo internet, che è il mezzo più facilmente demonizzato e
più pericoloso, ma anche quello meno conosciuto dai genitori e su cui i
genitori hanno più ipoteche rispetto ad altri mezzi che conoscono magari da
prima; su internet infatti appaiono i banner pornografici e quando uno
nemmeno se lo aspetta si trova magari nei siti osé. Ci si trova però se
qualcuno li va a toccare almeno una volta, se no normalmente non appaiono. Noi
abbiamo voluto comunque rendere partecipi i bambini con questo libro. Il libro
è un mezzo tradizionalmente pensato e costruito, l'illustrazione è la forma
più semplice e più immediata per far passare un messaggio. Mettere un libro
che è anche un oggetto con cui si può scrivere, si può ritagliare, si può
dare un messaggio, in un mezzo interattivo come la rete significa lanciare un
sasso nel mondo dei bambini che già notevolmente in maniera efficace conosce
questo mezzo, non sempre con i genitori accanto perché purtroppo i genitori
hanno un livello di alfabetizzazione più arretrato rispetto a quello dei lori
figli. Quello che abbiamo voluto dare noi, però, innanzitutto, in questo
piccolo inizio di sito, è il senso dell'istituzione. Questo libro non è uno
dei tanti gadget che si trovano dentro la scatola dei fiocchi di avena o
che si hanno in cambio di tanti punti raccolti con le merendine e via dicendo,
questo è qualcosa che viene dalle istituzioni, quindi abbiamo voluto far capire
esattamente da dove veniva. Far capire le istituzioni ai figli è molto
difficile perché ancora i genitori hanno un'immagine molto approssimativa.
Abbiamo cominciato a cercare di farlo capire, abbiamo messo tutto il libro in
questo sito, scomposto capitolo per capitolo, con la possibilità quindi di
averlo oltre che materialmente, tangibilmente, anche riprodotto, ristampato. E'
un mezzo che passa attraverso varie forme, vari supporti ed è fortemente vivo
il senso che è un libro fatto per i bambini. Noi abbiamo portato dei bambini
qui nel luogo dell'istituzione pochi giorni fa, li abbiamo messi assieme al
Presidente Burani Procaccini e lei ha spiegato loro esattamente di cosa si
trattasse, cosa era questo libretto. Il primo test sull'efficacia di questo
libro è stato vedere i bambini come reagivano e cosa dicevano e come si
relazionavano con il libro.
Due parole soltanto sui supporti della comunicazione. La
comunicazione oggi è necessaria attraverso alcune appendici, non possiamo più
comunicare semplicemente con i nostri mezzi. Io ho un microfono, altrimenti la
mia voce non si sentirebbe. Ognuno di noi non può più comunicare se non
attraverso dei mezzi, i mezzi sono tecnologia, la tecnologia compresa e
conosciuta non è neutra perché cambia, muta, articola diversamente quello che
è il mezzo creato dalla persona, dall'essere umano. State vedendo nel video la
Presidente Burani Procaccini con dei bambini: è stata per lei immagino anche
una sorpresa, non era preparata ma non doveva essere preparata, doveva anche
dimostrare come per lei deve essere facile comunicare il contenuto di questo
libro a dei bambini, senza una scaletta. I bambini si sono molto divertiti.
Attenzione a non soffermarvi sulla demonizzazione dell'oggetto perché l'oggetto
in sé è semplicemente una macchina, che si smonta, lasciando vedere quali sono
i suoi componenti e quali i suoi meccanismi. Una volta conosciuta, la macchina
diventa un mezzo efficace. Oggi abbiamo una glorificazione e un feticismo della
macchina: il telefonino viene pubblicizzato non tanto perché utile per
comunicare, ma per quanto costa poco la tariffa, per quanto è bello averlo, per
quanto non si può fare a meno di averlo. Il televisore è un oggetto e tutti i
mezzi di comunicazione sono celebrati per la loro apparenza, per il loro essere
cose. Spodestiamo questo nostro senso di paura verso "le cose"e sarà
molto più facile poi insegnare ai figli come esse si usano!