DOMANDE RAGAZZI

Maria BURANI PROCACCINI, Presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia. Mi hanno avvertita che sono presenti alcuni ragazzi di due Licei classici. Permettetemi di salutare il IV ginnasio e il I liceo classico del "Giulio Cesare" di Roma a me particolarmente caro, perché io vengo da questo liceo, e poi il liceo scientifico "Ettore Majorana" sempre di Roma. Questi ragazzi hanno il desiderio di porre delle domande, quindi prima di iniziare la tavola rotonda chiederei ai ministri presenti e ai colleghi della Commissione di rispondere ai ragazzi Bertozzi, Pompili, Peppicelli e Belcastro.

Alessandra BERTOZZI, Liceo classico "Giulio Cesare". Vorrei rivolgere una domanda al Ministro Moratti: quale sarà il ruolo dell'educazione civica nella scuola post-riforma? Di rilievo, come si converrebbe per la crescita di un buon cittadino, oppure marginale, come purtroppo è stato per tutti questi anni?

Letizia MORATTI, Ministro dell’istruzione, dell'università e della ricerca. Mi fa molto piacere che vi stia a cuore il ruolo dell'educazione civica. Il ruolo dell'educazione civica, che noi chiamiamo educazione alla convivenza civile, sarà rafforzato e trasversale. Saranno infatti i programmi di storia, quelli d'italiano, non una disciplina fine a se stessa, ad insegnare l'educazione civica. Essa sarà una modalità di apprendimento, che dovrà far parte del profilo professionale e culturale dei ragazzi. Quindi nel profilo culturale sarà contenuto tutto quanto i giovani dovranno sapere rispetto alla grande problematica della convivenza civile. Stiamo anche avviando una serie di iniziative concrete: ne cito solo due. Con la Camera dei deputati abbiamo avviato un'iniziativa volta a far conoscere ai giovani le istituzioni europee con un concorso, avviato già l'anno scorso. La settimana scorsa abbiamo presentato alla Corte costituzionale, alla presenza del Presidente, un libro che abbiamo diffuso in tutte le scuole su come lavora la Corte costituzionale, l'organo supremo che dà a tutti garanzie di giustizia e di correttezza delle regole con le quali il nostro paese si organizza. Quindi abbiamo cercato e stiamo cercando di porre in essere tutta una serie di iniziative che avvicinino i giovani alla comprensione delle principali istituzioni del nostro paese, sia quelle nazionali che quelle europee, perché poi sarete voi protagonisti della costruzione politica dell'Europa. L'educazione civica sarà rafforzata e sono già in atto iniziative per farvi vivere concretamente l'importanza del rapporto tra voi come persone, quindi come cittadini, e la società, quindi le istituzioni.

Piera CAPITELLI, Componente della Commissione parlamentare per l'infanzia. Ad Alessandra e a tutti i ragazzi della scuola oltre al benvenuto voglio dire che la vostra domanda è stata molto bella e implicitamente aveva una risposta, cioè chiedeva: vogliamo fare ancora più educazione civica. Però, per amore di informazione, credo sia bello ricordare che l'indagine OCSE, l'organismo europeo che tiene sotto controllo i sistemi educativi e formativi dei paesi europei, ha dato, un 7+ all'Italia per quanto riguarda l'educazione, che in alcuni programmi si chiama morale, civile, in altri, come in quello delle elementari, che è molto più avanzato, si chiama educazione alla convivenza democratica e penso che questo sarà l'orientamento per il futuro. E' importante non pensare che la nostra scuola parta sempre da zero: almeno su questo abbiamo un riconoscimento di carattere europeo!

Filippo POMPILI, Liceo classico "Giulio Cesare". Io volevo chiedere se sarà possibile nel giro di dieci anni trovare lavoro con una certa facilità ovvero se si sta facendo qualcosa per garantirci di non dover dipendere tutta la vita dai nostri genitori.

Francesca MARTINI, Componente della Commissione parlamentare per l'infanzia. Io ritengo che con la riforma scolastica che andiamo ad apprestare, a conoscere e soprattutto ad applicare (mi auguro in tempi brevi) vedremo un maggiore collegamento tra la scuola e il mondo del lavoro. Questo ovviamente deve essere uno dei punti strategici della riforma, con attività di interazione concreta. Non si parla soltanto di quello che può essere un aspetto puramente didattico e conoscitivo in maniera sterile: il rapporto con il mondo del lavoro deve cominciare soprattutto con la capacità di scelta da parte dei ragazzi. Ritengo molto pericoloso non maturare all'interno della scuola superiore un percorso già chiaro per la scelta universitaria o professionale. Questo pone i nostri giovani a rischio, perché sono giovani che non hanno strutturato, come diceva prima il nostro ministro, un "io" forte che sappia anche in qualche modo operare con spirito critico all'interno delle opportunità, sia sull'aspetto formativo che sull'aspetto didattico accademico. Io invito i nostri giovani a sperimentare il lavoro. Ho iniziato molto giovane a sperimentare il lavoro, sia durante i miei anni di scuola superiore che durante l'università, e questo mi è servito tantissimo a capire che lavorare significa soprattutto anche saper stare con gli altri e saper poi, negli anni, calare nella realtà di ogni giorno le nozioni e la cultura che abbiamo potuto apprendere nel mondo della scuola.

Claudia PEPPICELLI, Liceo scientifico "Ettore Majorana". La mia domanda è rivolta al Ministro Gasparri. Ho notato che molte volte noi giovani siamo raccontati nei telegiornali solo quando siamo coinvolti in fatti di cronaca nera. Vorrei sapere come intendete parlare di noi in maniera più positiva, delle nostre iniziative, del volontariato o dello sport, perché vedo che questi argomenti non sono molto trattati.

Alessia BELCASTRO, Liceo scientifico "Ettore Majorana". Vorrei chiedere alla Commissione, per quanto riguarda il TG Ragazzi, che è un programma che si occupa direttamente di noi ragazzi, se non sia il caso di spostarlo alle ore 17, così noi ragazzi avremmo la possibilità di seguirlo.

Carla CASTELLANI, Componente della Commissione parlamentare per l'infanzia. Grazie Claudia per la bellissima domanda che hai fatto. E’ vero, noi, nella nostra Commissione ne abbiamo parlato tantissime volte, si ha quasi sempre un’immagine negativa dei giovani, ma sono immagini, e fatti sporadici, mentre la grandissima parte dei giovani è attenta, è consapevole del mondo in cui esiste e del proprio ruolo. Quindi sicuramente credo che uno dei compiti della televisione, e per questo noi stiamo lavorando a questi temi come Commissione, sarà dipingere un mondo giovanile così come è. Io faccio il medico, ho fatto il medico prima di diventare parlamentare, e purtroppo c'è anche un problema che investe la sanità: molto spesso la nostra sanità è dipinta malissimo. In realtà accadono spesso episodi di malasanità, ma accanto a questi che fanno notizia ce ne sono tantissimi di buona sanità e purtroppo le cose buone non fanno notizia perché rappresentano la quotidianità, mentre le cose negative rappresentano l'eccezione. Questo accade sui giornali, in televisione e in tantissimi settori della nostra società. Noi ci auguriamo che questo sistema di cose possa mutarsi, noi non diciamo che ciò che accade di negativo non debba essere comunicato: è doveroso farlo, però accanto a una cosa negativa dovrebbero essercene mille positive. Solo così raggiungeremo un certo equilibrio.

Marida BOLOGNESI, Componente della Commissione parlamentare per l'infanzia. Queste due domande meritano davvero una risposta e già le colleghe l'hanno data. Credo che sul tema del lavoro ci sia una grande questione che intreccia la scuola, perché ci sono fenomeni (una indagine conoscitiva della Commissione lavoro lo aveva evidenziato) di avviamento precoce in alcune regioni, ad esempio nel nord-est del nostro paese, e di abbandono scolastico dei ragazzi, perché c'è stato il disvalore di quello che è la scuola e la formazione. Infatti è sì necessario collegare la scuola con il mondo del lavoro, ma la scuola è anche un valore formativo educativo, di capacità, di avere strumenti per comprendere e affrontare la vita, che spesso è svilito. Credo che sia importante capire come la scuola serva a trovare lavoro ma serva anche a diventare adulti, ad avere gli strumenti per combattere, perché nella vita bisogna anche combattere e affrontare tante cose, la scuola non può perdere questa visione e in questo sono d'accordo con il Ministro. La seconda questione riguarda invece il tema dell'immagine dei giovani. E’ vero, ne abbiamo parlato in Commissione, la collega lo ricordava, c'è talmente una cattiva informazione su questo che persino i ministri della Repubblica, penso al Ministro Castelli, cadono nella trappola di credere che c'è più criminalità giovanile, mentre invece questa è in riduzione (sono le statistiche che parlano), caso mai allarma l'efferatezza di alcuni reati. Al tempo stesso si perde quella risorsa e quella ricchezza rappresentata invece dalle proposte dei giovani. Penso al volontariato, alle manifestazioni dei grandi valori come la pace, la convivenza civile, la solidarietà. Questi sono i giovani che ci piacciono e la scuola che si ricorda di questo e la comunicazione che parla di questi giovani avranno senz'altro da parte nostra il massimo rispetto.

Maria BURANI PROCACCINI, Presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia. Ringrazio tutti i ragazzi che hanno fatto domande intelligenti e dico anche che noi come Commissione abbiamo chiesto al Ministro Gasparri un telegiornale su tutte le reti Rai prima del telegiornale degli adulti, quindi spostata in una fascia oraria molto più giusta per voi, quando avete finito la scuola o le vostre attività. Un vostro telegiornale che parli un linguaggio per voi e che credo molti adulti vedrebbero volentieri.