Giancarlo MAZZUCA, Direttore de
"Il Resto del Carlino".
Questo pomeriggio si è parlato moltissimo di internet, televisione, videogiochi
ecc. Mi sembra che sia stato un po' trascurato uno dei cardini dell'informazione,
che è il quotidiano, e comunque la carta stampata. Credo che mai come in questo
momento il quotidiano sia in crisi, da quarant'anni i quotidiani italiani
venduti giornalmente non superano i sei milioni di copie, quindi non c'è stato
assolutamente un aumento nonostante l'aumento della popolazione, anzi c'è stata
flessione. Però al di là di questi dati abbastanza preoccupanti credo che in
questo momento la stampa quotidiana, quella periodica e quella cartacea possano
avere una loro funzione, è molto importante e molto più di quanto possa
offrire la televisione o altri mezzi similari, perché il quotidiano dà la
possibilità ai lettori e quindi anche ai giovani lettori di non essere oggetti
passivi, che guardano l'immagine e basta, ma di essere oggetti attivi, nel senso
che un ragazzo, un adolescente deve elaborare visivamente quello che legge,
quindi ha la possibilità di avere un'interpretazione migliore e più
approfondita dell'argomento. Non solo, il quotidiano più di quanto possa fare
una televisione locale, è radicato sul territorio, quindi offre un'immagine,
molto più capillare della situazione, può creare un legame molto più profondo
con l'adolescente e il giovane. Terzo punto, il giornale può essere modulato, a
differenza di una informazione televisiva o internettiana che è molto massiva o
molto diffusa; il quotidiano può sviluppare la sua impaginazione in modo
diverso, cioè può approfondire alcuni aspetti culturalmente e quindi
rivolgersi meglio a un giovane.
Noi, come Poligrafici Editoriali abbiamo sviluppato negli
ultimi anni assieme ad altri gruppi editoriali come la Rizzoli editore, come "Il
Sole 24 Ore" un progetto che si chiama "Quotidiana in Classe".
E' partito abbastanza in sordina tre anni fa, ha avuto invece negli ultimi due
anni uno sviluppo massiccio. Noi praticamente diamo il giornale quotidianamente
in molte classi italiane, quindi assieme a "Il Corriere della Sera"
e a "Il Sole 24 Ore" diffondiamo il nostro giornale in tutta
Italia. L'entusiasmo che abbiamo riscontrato in questi anni da parte dei giovani
è stato veramente notevole, è aumentato sempre di più, e questo dimostra
come, a differenza di quanto si possa pensare, il giovane affronta molto bene il
tema dell'informazione. Credo che questa iniziativa possa essere sviluppata e
che a simili progetti il Parlamento, le forze politiche debbano guardare con
interesse. Le forze politiche non debbono lasciare soltanto a gruppi editoriali
privati queste iniziative, ma debbono agevolarle ed aiutarli. E' chiaro che al
di là di tutto occorre dare una informazione diversa rispetto a quella che i
quotidiani danno normalmente, quindi dobbiamo fare un certo mea culpa al
pari di tutti quanti gli operatori dei giornali, nel senso che noi diamo
un'informazione per adulti. Tuttavia i giovani non vogliono una informazione
ghettizzata; ad una domanda specifica che ho fatto a molti di loro. "Volete
una informazione, dei supplementi per i bambini, per i ragazzi, per gli
adolescenti?" la risposa è stata negativa. Però dobbiamo comunque fare
una informazione che si adatta ai giovani, questo è un mea culpa che
deve un po' riguardare tutti gli operatori dell'informazione e dei mass media e
che dovrebbe essere approfondito in modo serio.