Piera CAPITELLI, Componente della Commissione parlamentare per l'infanzia. Oggi è una Giornata di carattere celebrativo e sono molto soddisfatta della scelta di parlare del tema della comunicazione a coronamento di un lavoro fatto, di qualcosa di molto concreto. Devo dire che in genere sono molto critica quando si parla di comunicazione. A me piacerebbe dare l'esempio ai ragazzi di una comunicazione vera, fatta di ascolto autentico, purtroppo invece, forse perché l'attenzione dei media è sempre concentrata su quello che fa notizia, credo che ci sia un po' di dispersione e di scarsa attenzione e comunicazione tra noi al fine di crescere, far maturare qualche idea nuova, qualche soluzione nuova. Non riesco a risparmiarmi questa osservazione un po' critica, anche perché secondo me, come ha detto molto bene il Ministro Moratti, il terreno della comunicazione e dell'informazione è insidioso per i ragazzi che non possono essere lasciati soli. E' un terreno nel quale c'è bisogno di un paravento, di spalle molto forti, di una forte consapevolezza che la scuola può dare, ma non solo la scuola. Credo che quando il Ministro Moratti dice che il rapporto con i mass media passa attraverso il rapporto fra i media e la scuola dice una cosa molto corretta nella quale io credo particolarmente, ma penso che questo rapporto passi anche attraverso l'esercizio di una forte professionalità da parte degli operatori. L’elemento che faceva notare il Ministro Moratti - se non c'è sangue, lo dico brutalmente, non si fa notizia, se non c'è qualcosa di brutto, il bello, il positivo non viene mai evidenziato - è profondamente vero. C'è voluto tutto lo sforzo della nostra Presidente per evidenziare che in Commissione infanzia c'è anche una modalità di fare opposizione di tipo collaborativo e costruttivo. La stampa parla solo dell'opposizione, della quale io faccio parte, quando sventola le bandierine. Non deve essere così: io sono stata un’educatrice e vorrei un altro mondo, un mondo un po’ più diretto che tenesse più conto delle esigenze educative, senza minimamente intaccare la libertà di espressione, in tutti i sensi. Condivido molte delle osservazioni fatte anche precedentemente da Marida Bolognesi e condivido gran parte dell'intervento del Ministro Gasparri con il quale abbiamo già avuto modo di confrontarci, e mi sembra ci sia uno sforzo di coniugare il tema del rapporto dei mass media pilotato attraverso le grandi agenzie educative con la consapevolezza che la politica deve fare la sua parte, dando delle regole ed esercitando dei controlli. Credo che daremo il nostro contributo, anzi lo stiamo già dando. Abbiamo già presentato come Democratici di sinistra una risoluzione. Ve ne richiamo solo uno dei punti che io ritengo fondamentali, quello che rivendica la necessità di norme generali di riordino del sistema di comunicazione e che prevede una norma per cui ogni convenzione, licenza o contratto di servizio o autorizzazione di esercizio debba contenere, pena la sua decadenza, una specifica clausola sul rispetto dei diritti dei minori e sull'obbligo dei concessionari a rispettare un unico codice di autoregolamentazione. E’ urgente però anche un sistema di norme, di leggi più organiche, alle quali daremo il nostro contributo.