Silvio BERLUSCONI, Presidente del Consiglio
dei ministri.Gentile presidente, liniziativa di oggi, promossa dalla Commissione
parlamentare per linfanzia, che ha il pieno sostegno mio e del Governo che ho
lonore di guidare, coincide con la vigilia della Giornata mondiale
dellinfanzia che, questanno, deve purtroppo confrontarsi con unemergenza
in più: quella dellAfghanistan. Una tragedia umanitaria provocata da un regime
oppressivo e spietato che, ospitando le basi dei terroristi islamici, ha trasformato quel
paese nel teatro di una guerra purtroppo inevitabile e inflitto nuove sofferenze a uomini,
donne e, soprattutto, bambini.
Quegli stessi bambini che, negli ultimi anni, sono stati costretti dai talebani ad
assistere alla lapidazione delle loro madri; quegli stessi bambini ai quali una legge
anacronistica e assurda ha vietato perfino di sfogliare un libro illustrato o di giocare
con una bambola, perché fino a pochi giorni fa in Afghanistan era proscritta qualsiasi
immagine che raffigurasse un essere vivente. Ora lincubo sta per finire. Anzi, in
molte città afghane è già finito, e lItalia è in prima linea per far giungere
aiuti umanitari e conforto a quelle popolazioni martoriate e per garantire, in
collaborazione con gli alleati e con le Nazioni Unite, un futuro migliore ai bambini ai
quali finora è stato impedito persino di sorridere.
La tragedia della guerra, purtroppo, non è limitata allAfghanistan: le ultime
statistiche dicono che più di 300 mila minori sono attualmente impegnati in conflitti
sparsi in ogni parte del mondo. Ho letto lagghiacciante testimonianza di un
bambino-guerrigliero, colombiano, il quale ha raccontato che, insieme con altri suoi
coetanei, per vincere la paura ha bevuto il latte misto a polvere da sparo, perché la
polvere da sparo ha spiegato dà più energia, dà il desiderio di uccidere
le truppe che passano davanti.
Questo accade allalba del Terzo Millennio. Eppure sono passati già dodici anni da
quando tutti i paesi del mondo firmarono la Carta dei Diritti dellInfanzia. Gli
obiettivi erano nobili e condivisibili, ma quasi nessuno è stato raggiunto, perché
nellAsia meridionale un bimbo su tre soffre ancora la fame, e in Africa milioni di
bambini continuano a morire di Aids.
Il Governo italiano ritiene che i paesi più industrializzati debbano intervenire al più
presto per ridurre, fino a eliminarli, gli squilibri esistenti tra lOccidente e il
resto del pianeta; e proprio a Genova, durante il G-8, abbiamo delineato una strategia
comune affinché i bambini dellAsia, dellAfrica e delle zone più disagiate
del Sud America possano crescere nella prosperità, diritto basilare di ogni essere umano.
Anche nei Paesi più avanzati i bambini spesso soffrono, sono a disagio e corrono rischi,
legati a una concezione sociale che detta alle famiglie ritmi frenetici e
laccudimento dellinfanzia diventa quasi un problema quotidiano, e non una
gioia e una ricchezza in più. Proprio per aiutare le famiglie, il nostro Governo, nei
giorni scorsi, ha approvato un disegno di legge per determinare i livelli essenziali che
devono essere assicurati negli asili nido, per favorire la formazione e linserimento
nel "mondo dei grandi" di quei bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre
anni e per incentivare le azioni di sostegno ai bisogni sociali dei genitori.
Il rapido sviluppo delle nuove tecnologie, e in particolare larrivo di Internet, che
sta trasformando un numero sempre più crescente di abitazioni in un autentico villaggio
globale, impongono poi un sensibile aumento della soglia di vigilanza. In Italia cresce
sempre di più il numero dei bambini che stanno per ore davanti al computer a
"chattare" con sconosciuti "per cercare nuovi amici".
Lesperienza recente dice che i bambini, di fronte a uno strumento affascinante come
Internet, sono portati ad abbassare le difese e quindi ad aumentare i comportamenti a
rischio. La piaga della pedofilia negli ultimi anni si è purtroppo allargata e mai, come
in questo momento, è importante che i genitori, ma anche la scuola, si impegnino per
indirizzare i giovanissimi verso comportamenti consapevoli e prudenti. Cè infine,
soprattutto in alcune regioni italiane, la tragica realtà del coinvolgimento dei bambini
in episodi, anche efferati, di criminalità.
Per questo la Commissione bicamerale per linfanzia, di recente istituzione, può
svolgere un ruolo di stimolo, e anche di indirizzo, che riteniamo essenziale. Mi attiverò
perché fra il Governo, il Parlamento e la Commissione che Lei presiede si instauri un
rapporto diretto e proficuo. Ritengo, infatti, che le politiche per linfanzia
debbano avere una dinamicità in grado di stare al passo con le emergenze.
Il convegno di oggi testimonia limpegno concreto del Parlamento italiano, e la
volontà delle forze politiche che vi sono rappresentate, di non considerare la Giornata
mondiale per linfanzia di domani come un appuntamento meramente celebrativo, ma come
un momento di riflessione attiva per far crescere nel modo migliore gli uomini e le donne
di domani.