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Mattarella


PRESIDENTE. Do la parola all'onorevole Mattarella.

SERGIO MATTARELLA, Vice Presidente del Comitato per la legislazione. Signor Presidente, cercherò di interpretare questo dibattito alla luce dell'esperienza maturata dal Comitato per la legislazione, per capire in che modo possiamo trarne indicazioni concrete.
Mi pare sia stato da tutti ricordato, anche nei, necessariamente, succinti cenni di diritto costituzionale comparato del professor Ridola, che esiste un crescente problema di politica generale della qualità della legislazione, sia a causa della sempre maggiore complessità dell'attività legislativa sia per la molteplicità dei centri di produzione normativa. Di conseguenza, due sono i profili che devono essere affrontati: l'uno attiene al contenuto, cioè alla razionalizzazione di detta produzione, l'altro al metodo, vale a dire alla sede in cui affrontarlo.
Il problema della qualità della legislazione investe non soltanto la congruità delle formulazioni, il drafting, ma anche il buon andamento del sistema normativo nel suo complesso, anche ai fini di una migliore qualità della legislazione. L'onorevole Trantino ha già ricordato alcuni aspetti che su di esso incidono - riordino, chiarezza e semplificazione - da cui si desume l'ampiezza del tema. A mio avviso, più che di rivendicazione di confini, di delimitazione degli spazi da non invadere, esiste un problema di dialogo e di collaborazione tra tutti i centri dediti alla produzione normativa o che, in qualche misura, abbiano competenza su di essa, particolarmente tra Parlamento, Governo, Corte costituzionale e regioni. Questo richiede l'individuazione di sedi e forme di collaborazione che non cancellano ma definiscono i confini. Tale collaborazione è indispensabile se si vuole affrontare con efficacia il tema della qualità della legislazione.
Vorrei svolgere tre considerazioni su questo tema. Innanzitutto, ritengo che il Comitato per la legislazione possa costituire un luogo adeguato di incontro collaborativo tra i vari centri di cui ho detto, sia per l'attività che svolge, sia per la sua natura super partes, sia per le sue funzioni, che non attengono al merito dell'attività legislativa. Naturalmente bisognerebbe cercare di definire le procedure relative ma non è tema che oggi possiamo affrontare in concreto.
Una seconda considerazione riguarda l'importanza - già sottolineata dal professor Nania - della giurisprudenza costituzionale sulla qualità della legislazione. Gli organi di produzione normativa non dovrebbero limitarsi a considerare i rilievi strettamente connessi ai profili di costituzionalità contenuti nelle questioni affrontate dalla Corte, ma esaminare anche quelli specificamente mirati alla qualità della produzione normativa, che è opportuno che la Corte formuli, inserendo nel complesso della legislazione le singole pronunce. Il che comporta, naturalmente, la predisposizione delle procedure parlamentari necessarie per darvi riscontro.
E' stata ampiamente criticata, da più parti, la relativa efficacia del seguito delle sentenze della Corte, il cui esame dovrebbe essere, più utilmente, espressamente suddiviso in due filoni, l'uno attinente al merito, l'altro ai profili di qualità della legislazione, anche se i confini tra essi non sono sempre nitidi e assolutamente distinguibili. Come proposto dal presidente della I Commissione della Camera, il collega Bruno, a questo fine bisognerebbe inserire, nella fase istruttoria del procedimento legislativo, l'esame della giurisprudenza costituzionale quale esplicito ed inderogabile momento procedurale, senza assorbirlo e, vorrei dire, annegarlo indistintamente nel corso della medesima istruttoria.
Questo obiettivo si può ottenere inserendo, in maniera più stringente di quanto già avvenga, il Comitato per la legislazione nella fase istruttoria del procedimento legislativo che si svolge nelle Commissioni di merito oppure affidandogli direttamente l'esame della giurisprudenza della Corte in tema di qualità della normativa. In alternativa, si potrebbe attribuire questo compito alla prima Commissione che ha la natura, le competenze e la vocazione necessarie. Anche in questo caso è indispensabile, comunque, una distinzione esplicita tra esame della giurisprudenza costituzionale relativa al merito, e, come fase necessaria della istruttoria legislativa, esame di quella attinente alla qualità della normativa.
La terza e conclusiva considerazione riguarda la fondamentale esigenza di codificazione che viene accentuata dalla molteplicità delle sedi di produzione normativa e, a mio avviso, coinvolge tutti i centri che influiscono sulla legislazione chiamati, oltreché ad un'opera di miglioramento della qualità della legislazione, alla codificazione del nostro sistema normativo.
In proposito, signor Presidente, ritengo che forse occorra fare uno sforzo per non moltiplicare i centri di predisposizione normativa. Vi è, infatti, una tendenza delle Camere a moltiplicare gli organi interni, sovente bicamerali, che predispongono testi normativi o che si occupano di fornire i pareri in sede di delega.
A mio avviso, poiché le esigenze che ho indicato e di cui stiamo discutendo, qualità della normativa e codificazione, richiedono che non si ecceda nella molteplicità di tali centri, è bene che le Camere riflettano sull'opportunità di una loro moltiplicazione.

PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Mattarella che, tra l'altro, nel nostro sistema di alternanza, sarà il prossimo presidente del Comitato per la legislazione.

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