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Pier Ferdinando Casini


PRESIDENTE. Mi associo anch'io al ringraziamento del Presidente Mattarella, a nome della Camera dei deputati. Condivido quanto ha detto il Presidente del Comitato per la legislazione e quanto ha detto anche il Ministro La Loggia: in fondo queste occasioni sono anche un momento di reciproca formazione-informazione e, complessivamente, di maturazione delle tematiche in questione.
Non so se vi sia da spaventarsi o da rallegrarsi, credo che abbiamo materia per l'uno e per l'altro. Con un certo fatalismo sono convinto che, in un processo di federalismo come quello che si sta realizzando in Italia, dovevamo aspettarci un minimo di fisiologica competitività-conflittualità, perché la ripartizione di competenze non è mai neutra, c'è sempre qualcuno che dà e qualcuno che riceve, c'è sempre qualcuno che reclama e qualcuno che richiede aggiustamenti. Questo lo dico perché dobbiamo vedere le cose con una certa obiettività, come se fossimo, in qualche modo, soggetti estranei, anche se siamo protagonisti. Il cammino non poteva essere più semplice, perché, rispetto ad altri Paesi, il nostro è un cammino che avviene oggi, dopo 50 anni di vita della Costituzione del nostro Paese, dopo ancor meno anni dalla costituzione delle Regioni, con una grande tradizione di municipalità rispetto alla stessa esistenza delle Regioni in Italia e con la necessità di affinare alcune grandi problematiche che ancora rimangono sul tappeto. Penso all'impegno che il Presidente Nencini ha preso in ordine agli statuti. Associo a questo il tema dei controlli che ha sollevato adesso il Ministro La Loggia in termini molto franchi, molto leali, ma questa è una grande questione.
Termino dicendo al Presidente Vizzini che il progetto che riguarda la sua Commissione come sede di raccordo sta per essere completato. Però, con molta franchezza, credo che dobbiamo far sì che questo approdo definitivo coincida con un impegno forte a marciare da parte della Commissione bicamerale verso una piena, integrale Camera delle Regioni, perché questo è l'obiettivo prioritario, urgente. Anche la correzione dell'articolo 117 presuppone che vi sia tale approdo e credo che chi, come noi - ognuno dal suo angolo visuale - dà il proprio contributo istituzionale, non possa prescindere da questa questione. So anch'io che è una questione complicata, che determinerà altre tensioni, ma è difficile che una riforma di questo tipo possa evitarle. E' però una questione che diventa anche il vero banco di prova di un processo federalista credibile.
Come ho detto prima ai presidenti dei Consigli regionali in privato, mi auguro che non si ritenga che il completamento di questa tappa della Commissione bicamerale diventi qualcosa di definitivo. E' vero che in Italia non vi è niente di più definitivo del provvisorio, ma in questo caso vorrei sottolineare il carattere di provvisorietà del risultato che stiamo per raggiungere e che dovrebbe concretizzarsi in un forte impulso alla realizzazione della Camera delle Regioni. Non a caso chiamo sempre la Camera delle Regioni "Camera delle Regioni" e non "Senato delle Regioni", non ho problemi su questo. Il problema vero è fare qualcosa di positivo per il nostro Paese, non evocare una competitività tra le due Camere: il bicameralismo perfetto esiste solo in Italia.
In questi termini penso che il tema della Camera delle Regioni sia completamente inserito nell'iniziativa politico-istituzionale che stiamo assecondando. Naturalmente, come ha detto il Presidente Nencini, la Camera continuerà ad offrire la sua disponibilità, anche con una certa regolarità, per questi incontri che ritengo molto positivi. Grazie a tutti.

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