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La Loggia


On. Antonio SODA: Interviene ora il Senatore La Loggia, Ministro per gli affari regionali, che interloquirà direttamente con il Presidente La Forgia.
Sen. Enrico LA LOGGIA (Ministro per gli affari regionali): Grazie Presidente, anche se credo che sia già stato detto moltissimo e dato un grande contributo a questo dibattito.
Tre brevissime considerazioni e poi tre brevi premesse.
Le considerazioni: ci sono tre argomenti che portano a rendere ancora più urgente di quanto non sia stato, fino a questo momento, credo, ampiamente condiviso, un progetto di unificazione e di integrazione dei vari sistemi di lettura, tra Stato, Regioni, istituzioni locali e altri, di quelli che definirò come serbatoi di dati, che vanno dalla Corte di cassazione, ma non solo dalla Cassazione, alla Corte costituzionale, alla Corte dei conti, e via seguitando. Prima considerazione: si è sviluppata sotto gli occhi di tutti una enorme quantità di leggi regionali, di quella particolare categoria che da qualche tempo inquadriamo nella fattispecie delle competenze legislative concorrenti delle Regioni.
Seconda considerazione: ha assunto sempre maggiore rilievo la circostanza che alcune di queste leggi, parlo delle leggi regionali, ma anche delle leggi statali che operano nello stesso settore della legislazione concorrente, siano o non siano supportate dalla cosiddetta clausola di cedevolezza; cioè la norma resta in vigore sino a quando il vero titolare del potere legislativo non abbia operato, Stato o Regione che sia.
Terza considerazione: quali siano le leggi emanate nell'esercizio dell'attività legislativa esclusiva delle Regioni. Come è noto, non abbiamo un elenco di competenze esclusive legislative regionali(essendo stato utilizzato il criterio residuale), sicché l'analisi su quali siano state le norme emanate in attuazione di questa nuova prerogativa regionale a me pare assolutamente indispensabile, perché è vero che l'ignoranza della legge non ha scuse, ma è anche vero che dobbiamo mettere i cittadini nelle condizioni di avere uno strumento per potere leggere ed essere informati, perché là dove questo strumento fosse soltanto la Gazzetta Ufficiale o i Bollettini della legislazione delle singole Regioni, realmente troppo poco avremmo messo a disposizione dei cittadini, soprattutto dopo la novella costituzionale del 2001.
Detto questo, le tre brevi premesse. La prima: le innovazioni che sono state introdotte hanno indotto ciascuno di noi a fare un passo avanti nella considerazione di questi problemi, che ho appena finito di enunciare (senza la pretesa di averli enunciati tutti, ho solo esemplificato tre problemi, ma altri ne potrei esemplificare).
La seconda premessa: ricordava benissimo il Sottosegretario, dottor Gianni Letta - e nel programma di Governo c'è come punto assolutamente qualificante, che è stato posto all'attenzione di tutti - le opportunità che lo sviluppo di nuove tecnologie dell'informazione possono offrire alla pubblica amministrazione, per effettuare cambiamenti organizzativi, volti a facilitare e a snellire l'accesso ai servizi da parte dei cittadini, ma, badate bene, anche per creare nuove occasioni di sviluppo armonico e razionale delle attività pubbliche e private, evitando che il digital divide determini nuove disuguaglianze tra aree ricche ed aree povere di informazioni. In caso contrario, rischieremmo di creare una nuova barriera tra Regioni più ricche e Regioni meno ricche o meno sviluppate rispetto a un argomento che rappresenterà certamente una fonte di ricchezza notevole, come la capacità di accesso ad informazioni essenziali, quali quelle delle quali stiamo parlando.
E ancora, ultima premessa: i nuovi modelli organizzativi che le assemblee legislative tendono a sviluppare vanno tenuti in considerazione perché, oltre alle architetture fin qui elaborate (funzioni normative, amministrative e gestionali), vi sono anche quelle della cosiddetta "relazionalità" e dei processi di comunicazione e di informazione imposti dall'espansione di un sistema normativo dove gli attori, i protagonisti in campo, sono sempre più numerosi e fisicamente non afferenti allo stesso territorio, il che, come è di tutta evidenza, rende ancora più complicato e difficile il compito della raccolta dei dati, della messa a disposizione degli utenti. Basti pensare - come veniva peraltro in precedenza, da qualcuno degli interlocutori, qui questa sera, già evidenziato - che sul fronte europeo e internazionale ci sono fonti del diritto che finiscono con l'essere immediatamente cogenti per una parte o richiedono, come dire, soltanto un adattamento rapido nel nostro ordinamento.
E allora è per questa ragione che a un certo punto a me è sembrato necessario farmi portatore presso il Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie - di concerto con il collega Mazzella della funzione pubblica, che è stato protagonista insieme con me di questa elaborazione di idee, e con il Ministro dell'economia e delle finanze di un progetto, da proporre insieme con la Conferenza dei Presidenti dell'Assemblea, dei Consigli regionali e delle Province autonome, per la creazione di un portale telematico, in grado di assicurare, on line, in modo facilmente fruibile a tutti gli interessati, cittadini, imprese, amministrazioni ecc., l'informazione normativa di base contenuta nei bollettini regionali, superando le difficoltà dovute alla diversità delle soluzioni adottate nelle singole Regioni. Perché, badate bene, quello che sta già accadendo ed è cosa che va sicuramente posta all'attenzione a questo punto del nostro lavoro, è che molte Regioni già stanno provvedendo, ognuna secondo le proprie capacità, le proprie caratteristiche, le proprie disponibilità finanziarie, a dotarsi di un sistema di questo genere.
Siamo sicuri che tutti questi sistemi poi saranno tra di loro compatibili e sarà possibile leggerci da una Regione a un'altra, o tra lo Stato e le Regioni, o le Regioni tra di loro, o tra le ASL e le Regioni, o tra le Regioni e le altre istituzioni, e via, via di seguito?
Bene, io so che questo è uno dei crucci, per un verso, del collega Lucio Stanca, Ministro per l'innovazione e le tecnologie, per un altro verso è il cruccio del collega Ministro Pisanu, che sta prendendo iniziative nella stessa direzione. Va tutto bene, tutto è sicuramente utile, ma ad una condizione che giudico ineludibile: che da questo momento in poi facciamo sapere a tutti - coloro che l'hanno saputo, coloro che non l'hanno saputo, e magari qualcuno che fa finta di non saperlo - che occorre trovare un sistema di linguaggio unico, in maniera tale che ciò che viene man mano creato, sia solo un segmento, un pezzo di un sistema informativo, che poi alla fine sia omogeneo e facilmente consultabile da tutti coloro i quali, avendo partecipato alla costruzione di questo progetto, vogliono essere tra di loro di aiuto, tenendo conto, almeno noi, e per una volta, che quello che dobbiamo costruire deve avere un obiettivo, l'obiettivo è il cittadino utente, prima ancora che il cittadino Camera, il cittadino Senato, il cittadino Presidenza del Consiglio, il cittadino Regione o altro, cittadino utente, al quale, io credo, abbiamo tutti il dovere di fornire un servizio che sia quanto più possibile completo, quanto più possibile semplice, quanto più facilmente consultabile, perché altrimenti di che tecnologia staremmo parlando?
Mi accingo a questo punto a concludere, saltando molte delle argomentazioni, che pure mi sembrava interessante ricordare, anche sugli obiettivi, scendendo più nel dettaglio di questo progetto da noi formulato, che abbiamo definito "Inforegioni - Consigli regionali in piazza". La definizione "in piazza" è, con tutta evidenza, nel senso di metterlo proprio a disposizione dei cittadini, oserei dire in qualunque piazza d'Italia, in maniera tale che soltanto agendo attraverso un minimo di istruzioni, possano mettersi nelle condizioni di utilizzare tutte le informazioni che saremo nelle condizioni di fornire. Gli obiettivi sono: rendere accessibili attraverso un portale tutte le normative delle Regioni; realizzare un sistema di supporto alla gestione dei processi di elaborazione e approvazione degli atti normativi, che produca alla fonte documenti nel formato elettronico, conforme agli standard, che renda possibile la reciproca lettura e la compatibilità tecnologica; costruire quindi i presupposti tecnologici e consentire in futuro l'eventuale promulgazione telematica degli atti normativi, cosa che sarebbe assolutamente auspicabile.
Il software applicativo dovrà essere disponibile nel codice sorgente, senza richiedere il pagamento di licenza d'uso (opensource) ed in modo da consentire a ciascun Consiglio regionale di adattarlo alle proprie esigenze, e via di seguito. Non vi sto ad annoiare, ma almeno vi fornisco gli ultimi dati con le ultime date. Innanzi tutto, il progetto si sta avviando in forza del decreto del Ministro per l'innovazione e le tecnologie, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica e il Ministro dell'economia e delle finanze, in data 2 luglio 2004.
Nascendo nel pieno rispetto di tutte le specifiche del progetto nazionale "Norme in rete", il progetto regionale prevede di poter soddisfare tutte le esigenze formali e procedurali in materia di drafting legislativo, supportando i Consigli regionali al fine di raggiungere il grado di automazione interna più alto, per ottenere il livello di standardizzazione necessaria a consentire l'interoperabilità, che è un po' il leit motive di tutto il mio contributo oggi a questo nostro incontro.
Quanto allo stato ulteriore dei lavori, confermo che la Conferenza dei Presidenti dell'Assemblea, dei Consigli regionali e delel Province autonome ha approvato il testo definitivo del progetto nella seduta plenaria del 16 giugno 2004 e, di conseguenza, si è in procinto di definire, di comune accordo, le modalità di realizzazione del progetto stesso.
Detto tutto questo, e salto veramente alle conclusioni, per quanto mi compete non posso che concordare - sarebbe in contraddizione con le cose che ho detto fino a questo momento - sulla proposta di costituzione di un gruppo di lavoro tecnico, che veda la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, al fine di predisporre le basi per le decisioni di competenza delle Istituzioni interessate, impegnandomi a sostenere ogni necessaria intesa con le Regioni, perché senza di questa sarebbe realmente complicato e difficile poter procedere sull'obiettivo che ci siamo posti.
Quindi apprezzo veramente l'iniziativa di oggi, ringrazio il Presidente per averla voluta formulare, per avermi voluto invitare a partecipare a questo incontro, anche se in una giornata particolarmente complicata per me, perché vengo da Termoli, dove abbiamo stretto un accordo importante di euro Regioni tre le coste dell'Adriatico e le coste dei Paesi che fanno parte del gruppo dell'ex Iugoslavia, e sono in procinto di partire per Palermo, ho un altro impegno questa sera, per ritornare qui domani mattina.
Nonostante una giornata davvero difficile, sono qui, perché ritenevo realmente importante poter dire le cose che ho appena finito di dire, e augurarmi che tutti gli attori di questa scena vogliano tra di loro essere - e io do la mia disponibilità - parte di una unica scenografia; guai ad immaginare più registi, più scenografie, una pluralità di attori senza un filo conduttore: avremmo raggiunto il pessimo risultato di vivere diverse commedie insieme, ma nessuna di queste sarebbe di utilità reale per il cittadino. Grazie.
On. Antonio SODA: Grazie al Ministro La Loggia, che potrei definire, per quanto ha detto, "Ministro elettronico on line". Ci auguriamo che queste sue parole siano un impulso decisivo per la creazione di questo sistema unificato. La parola al Presidente Carbone, che è Primo Presidente aggiunto della Corte di cassazione, ricordando che la Corte di cassazione ha accumulato una esperienza veramente notevole, che risale ormai alla fine degli anni Settanta, dalla costituzione del centro elettronico di documentazione, e che deve, auspichiamo, interagire con tutte le altre istituzioni nella costruzione di questo progetto. La parola a Sua Eccellenza Carbone.
Sen. Enrico LA LOGGIA: Chiedo scusa, Presidente, ma veramente mi devo allontanare, a causa degli impegni cui accennavo in precedenza. Vi ringrazio molto e chiedo scusa se non posso continuare ad ascoltare, come sarebbe stato mio vivo interesse. Grazie.

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