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Soda


On. Antonio SODA (Presidente uscente del Comitato per la legislazione):

Ringrazio tutti gli intervenuti e auspico che questi lavori siano conclusivi per la scelta della creazione di un sistema informatico unificato della legislazione.
Questo nostro incontro avviene nel periodo di Presidenza di turno del collega Fontanini, ma essendo stato impostato ed elaborato nel precedente periodo, mi sia consentito di svolgere qualche considerazione iniziale.
L'idea di un Comitato per la legislazione ha carattere di risposta tecnica a delle ragioni di fondo, che investono il potere legislativo in questi ultimi decenni.
Noi conosciamo, nella storia dei popoli e nella storia del potere, metamorfosi e processi di trasformazione della legislazione e del potere, fino ad essere giunti, oggi, a definire una serie di limiti per lo stesso potere legislativo.
I Comitati per la legislazione, quelli centrali e quelli delle articolazioni degli enti politici territoriali, rappresentano la nuova frontiera della trasformazione del potere legislativo nelle epoche moderne, che tende a darsi alcuni limiti interni, ad autolimitarsi, per rispondere alla domanda di chiarezza delle leggi e di accessibilità per tutti - e non solo per l'operatore specializzato delle leggi - alle fonti normative anche sotto il profilo del linguaggio. Sappiamo che, storicamente, si è passati dal potere legislativo "assoluto" alla necessità di un potere legislativo definito e limitato da principi immodificabili.
Oggi abbiamo, all'interno del potere legislativo, un processo che deve tendere a trovare altri limiti, che non sono solo di natura tecnica, ma che sono di natura politica e qualitativa, perché esprimono la necessità che accanto alla legittimazione popolare del potere legislativo, vi sia anche una legittimazione che deriva dalla rispondenza delle leggi ad una necessità di regolazione dei rapporti.
E come è possibile avere questa forza e questa legittimità, se i sistemi legislativi sono plurimi, le fonti legislative sono plurime, il linguaggio dei legislatori è diverso e ci sono difficoltà nel reperire il testo normativo, nel comprenderlo e interpretarlo, nell'organizzarlo in modo sistematico all'interno di univoci canoni ermeneutici?
La necessità dunque di un sistema informatico della legislazione non è soltanto una necessità tecnica, e non è soltanto la risposta a una domanda degli operatori del diritto. E' una risposta a una domanda di democrazia delle leggi.
Ricordo un passo di una nostra grande opera, da me frequentemente citata, del melodramma italiano, "L'incoronazione di Poppea", in cui si rinviene un dialogo fra Nerone e Seneca: Nerone afferma l'arbitrio del potere, chi ha il potere può fare tutto, chi ha il potere può legiferare come ritiene più opportuno; Seneca risponde che la legge è razionalità, la legge deve trovare fondamento nella ragione. E' un'opera del 1670, musicata da Monteverdi su un libretto di un cartesiano, un giurista veneziano che aveva da poco appreso la metodica del dubbio e della razionalità di Cartesio.
Oggi noi siamo di fronte ad un passaggio non tecnico - insisto su questo punto - ed ecco perché ringrazio per la sua presenza il Sottosegretario Letta, che deve coordinare questa grande operazione. Ringrazio il Presidente La Forgia, perché nel pluralismo delle fonti legislative è indispensabile questa necessità di coordinamento e di unificazione del linguaggio, dei supporti logistici ed informatici nonché delle stesse tecniche di formazione delle leggi. E' una domanda democratica.
Io ho qui con me delle note che pregevolmente i nostri collaboratori, sempre valenti, della Camera dei deputati, hanno elaborato. Queste le consegnerò agli atti, per chi le vorrà leggere.
Quello che mi preme sottolineare è che abbiamo compiuto la scelta di inserire, nella legge finanziaria del 2001, una posta di bilancio finalizzata alla costituzione di un centro informatico di legislazione, a cui i cittadini tutti debbono poter accedere gratuitamente.
La legge intanto è forza cogente ed ha capacità di regolazione dei rapporti umani, se è conoscibile e se penetra nelle coscienze. Una legge astratta, una legge confusa, un sistema normativo plurimo è niente altro che quell'insieme confuso di raccolta, di grida e di decreti, di cui parlava il nostro Manzoni.
Il pluralismo delle fonti necessita di un unico linguaggio, di un unico strumento di accesso, di un'unica tecnica e qualità del testo. Fu Beniamino Andreatta, se vi ricordate, che per primo propose la necessità di questo intervento - anche finanziario - di supporto al nascente Comitato della legislazione. A lui va il nostro affettuoso saluto.
E per mantenere fede a questo impegno, io penso che questo seminario debba essere il momento conclusivo, perché la volontà politica si esprima con forza e dia impulso a tutte le capacità tecniche che oggi ci sono, a tutti gli strumenti informatici che oggi possiamo attivare, perché si arrivi alla costituzione nel nostro Paese di un unico centro legislativo, attraverso chiavi di letture comuni. Poco fa, venendo qui, una mia collaboratrice mi diceva della difficoltà di accedere ai vari canali, ai vari sistemi di conoscenza delle leggi: le regioni hanno autonomamente informatizzato il loro sistema legislativo, ma con chiavi e con percorsi diversi da quelli utilizzati dalla Camera dei deputati, diversi da quelli utilizzati dalle società che, per lucro, hanno organizzato il sistema informatico di conoscenza delle leggi del nostro Paese.
Quindi i problemi sono tanti, ma sono tutti risolvibili.
Da questo seminario deve uscire rafforzata la volontà politica, sotto il coordinamento del Sottosegretario Letta, cui debbono far confluire i propri contributi fondamentali il Ministro per la Funzione Pubblica, il Ministro per gli Affari Regionali, il Ministro della giustizia. E a questo sforzo è chiamata a partecipare in un ruolo di primo piano la Corte di Cassazione - qui presente con il Presidente aggiunto, che saluto affettuosamente e a cui vanno tutti i nostri ringraziamenti - perché lì vi sono energie, forze, cultura, esperienza, nonché una storia, già decennale, di costituzione di un centro di identificazione delle leggi, di coordinamento delle leggi.
Ad esempio, uno dei limiti del nostro sito della Camera dei deputati, è che una legge noi la reperiamo senza le sue modifiche, senza il coordinamento con le altre leggi e con le leggi successive, per cui sembra effettivamente di navigare in un labirinto nel quale il filo di Arianna non si rinviene mai.
E dunque, se i finanziamenti sono insufficienti, invito affettuosamente il Sottosegretario a trovare il modo di reperire altre fonti. Se gli enti territoriali pensassero che su questa sfera debba esercitarsi la loro libertà, riflettano sulla necessità che la libertà e l'autonomia, quando è meccanismo di complicazione per la vita delle imprese, per la vita dei cittadini, per la vita di tutte le persone, essa non è più libertà e non è più autonomia.
Concludo, auspicando che avvenga effettivamente un felice matrimonio tra cultura scientifica e tecnica, che oggi ha tutti gli strumenti per arrivare agli obiettivi prefissati, e volontà politica e finanziamenti per portare a termine il progetto, auspicabilmente nel termine di questa legislatura.
Ringrazio anche il Ministro La Loggia, che è accanto al rappresentante delle Assemblee regionali: insieme possono creare effettivamente un coordinamento felice, efficace, per raggiungere questo obiettivo.
Mi perdonerà il Presidente Bruno, se per cortesia istituzionale darò la parola prima al Presidente Pastore, e poi al Sottosegretario, perché so che ha degli impegni e dovrà assentarsi.

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