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trasporto», con gravissima e preoccupante indignazione da parte dei cittadini di Gallico, popolosa circoscrizione del Comune di Reggio Calabria, delle frazioni di Podargoni e Cerasi sempre del Comune di Reggio Calabria e dei Comuni di Calanna, Laganadi, Sant'Alessio in Aspromonte e Santo Stefano in Aspromonte, tutti ricadenti nella vallata del Gallico;
presso la Prefettura di Reggio Calabria, con il completamento, entro il 31 dicembre 2003, del 1o lotto della Gallico Gambarie e con la consegna all'impresa, entro la stessa data, dei lavori del 2o lotto, da completare entro il 31 dicembre 2005.
l'azienda nell'espletamento di tali azioni e che tale difficoltà però comporta una negativa ricaduta sul territorio vanificando di conseguenza le altre azioni di sviluppo -:
e tenendo conto, a tal fine, degli interventi attuati dal Dopolavoro con risorse proprie;
con le disposizioni del codice della strada e del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del nuovo codice della strada, e che tali situazioni concorrono anche a creare situazioni di indubbia pericolosità alla circolazione stradale, oltre alla produzione di sostanze inquinanti e al rallentamento della fluidità veicolare -:
con delibere CIPE del 1981 e 1982 è stato approvato un programma di interventi sulla viabilità regionale della Calabria, proposto dalla Giunta regionale della Calabria dell'epoca in attuazione del piano di cui all'articolo 10 della legge n. 119 del 1981, con la quale era stato disposto a favore dell'Anas l'apporto di 220 miliardi di vecchie lire, ad incremento di quello previsto con la legge n. 146 del 1980, per opere di viabilità in Calabria e nell'Area metropolitana di Napoli;
di quel programma di interventi facevano parte tra l'altro il parziale finanziamento dei lavori per la realizzazione della strada a scorrimento veloce Gallico-Gambarie (Reggio Calabria) ed il raddoppio della Galleria del Musofalo (Catanzaro);
mentre la seconda opera ormai da un decennio è stata felicemente completata ed aperta al traffico, con grande soddisfazione dei cittadini calabresi, la prima - la Gallico-Gambarie - non risulta nemmeno iniziata sebbene siano stati stanziati dallo Stato 10 miliardi con la citata legge n. 119 del 1981 e ben 60 miliardi nel 1995 con le risorse recate dal piano triennale della viabilità statale e di cui all'Intesa Istituzionale Stato-Regione Calabria, relativa all'APQ «Sistema delle infrastrutture di
l'Anas di Roma e di Catanzaro da più parti e sistematicamente sollecitate (interventi diretti ed interrogazioni parlamentari, regione, sindaci della vallata del Gallico, provincia di Reggio Calabria e in modo particolare da un comitato di cittadini che si batte da decenni per la realizzazione di questa opera), dopo ben 22 anni dal primo finanziamento ed otto anni dal secondo, di fatto, con pervicacia, non hanno realizzato nemmeno un lotto funzionale dell'intera arteria, con gravissime conseguenze sociali derivate dallo spopolamento di intere comunità della vallata del Gallico, vanificando ad avviso dell'interrogante una prospettiva di sviluppo turistico eccellente dell'intero comprensorio dell'area dello stretto e di promozione turistica dell'intero altopiano dell'Aspromonte;
presso la Prefettura di Reggio Calabria il 20 gennaio 2003 nel corso di un incontro chiarificatore chiesto ed ottenuto dal Comitato di cittadini, l'Anas, nella persona del Capo Compartimento di Catanzaro, avrebbe assunto - secondo quanto risulta all'interrogante - l'impegno di completare ed aprire al traffico entro il 31 dicembre 2003 il 1o lotto della strada - dallo svincolo A3 Gallico della Salerno-Reggio Calabria a Prioli e di appaltare e consegnare i lavori del 2o lotto da Prioli a Mulini di Calanna - tracciato complessivo dei due lotti chilometri 6+934 - da completare entro il 31 dicembre 2005;
questi impegni sembrano destinati ad essere disattesi, considerato che alla data odierna non risultano ancora emessi i bandi di gara per la realizzazione dei due lotti di lavori;
il Comitato di Cittadini, esasperato per una pratica dilatoria che non ha eguali nell'intero Paese, è stato costretto a proclamare prima lo stato di agitazione permanente e poi una giornata di protesta per il 18 settembre 2003;
in tutti i paesi della vallata si sono tenute assemblee popolari con la partecipazione dei Sindaci;
intere popolazioni si preparano ad una manifestazione di protesta destinata a suscitare clamore per una rabbia per troppo tempo repressa;
il Comitato di cittadini con le iniziative assunte, in particolare una affollata assemblea popolare svolta a Reggio Calabria il 9 maggio di quest'anno, alla quale hanno partecipato tutte le istituzioni elettive ha riproposto con forza le ragioni serie e decisive che depongono a favore della realizzazione dell'opera presupposto indispensabile per la realizzazione di un progetto di eccellenza di sviluppo turistico mare-monti (in 20 minuti dalla marina si raggiungerebbero i 1.300 metri in Aspromonte);
lo «sciopero generale delle popolazioni della vallata del Gallico» è stato proclamato dal Comitato di cittadini di concerto con parlamentari, con le organizzazioni Sindacali Provinciali CGIL, CISL, UIL, UGL, con i sindaci della vallata del Gallico (Reggio Calabria, Calanna, Laganadi, Sant'Alessio in Aspromonte, Santo Stefano in Aspromonte), con l'amministrazione provinciale di Reggio Calabria -:
se non ritenga di dover adottare le opportune iniziative presso l'Anas perché immediatamente si proceda all'appalto dei lavori per la realizzazione dei due lotti del primo tronco della SSV Gallico-Gambarie, anche al fine di evitare una manifestazione di protesta che suonerebbe come condanna non solo per l'Anas ma anche per chi sull'Anas ha il dovere di controllo e vigilanza;
se, conseguentemente, non ritenga di rassicurare la realtà istituzionale calabrese ed i cittadini della vallata del Gallico che saranno mantenuti gli impegni assunti dall'Anas nella riunione del 20 gennaio 2003
(3-02653)
i collegamenti marittimi da e per le isole Eolie e Pelagie hanno registrato, come ormai accade da anni, fortissimi ritardi e causato gravi danni all'economia dei citati arcipelaghi siciliani;
infelice è stata, soprattutto, la scelta di affittare motonavi troppo grandi per i moli di attracco di destinazione che hanno comportato manovre ed attracchi lenti;
per quanto riguarda le partenze e gli arrivi da e per Porto Empedocle si sono registrati gravissimi slittamenti che hanno determinato un diffuso malcontento tra i turisti;
una gestione efficiente dei trasporti è fondamentale per l'economia di queste aree che traggono il loro sostentamento esclusivamente dall'attività turistica -:
quali iniziative intenda adottare al fine di migliorare la gestione dei collegamenti marittimi da e per le isole citate;
se non ritenga che il ministero debba chiedere alle compagnie di impiegare motonavi più affidabili e dalle caratteristiche compatibili con i moli di attracco presenti nelle isole;
se non ritenga opportuno che siano potenziati i collegamenti con gli aeroporti di Catania e di Reggio Calabria, al fine di garantire ai turisti possibilità di spostamenti più rapidi e sicuri chiedendo alle compagnie altresì l'introduzione nel circuito di navigazione di un aliscafo diretto collegato con gli orari di arrivo e partenza dei voli dei due aeroporti.
(3-02655)
l'Ente nazionale delle strade statali è stato ammesso al beneficio di numerosi finanziamenti per l'adeguamento e ammodernamento di strade statali interessanti il territorio lucano;
l'accordo di programma quadro definito con la regione Basilicata nel gennaio 2000 venne previsto lo stanziamento di 617 milioni di euro per la realizzazione e/o completamento di collegamenti viari di importanza strategica non solo per la regione Basilicata ma per l'intero territorio nazionale quali la SS 106 Jonica con 4 lotti (Metaponto e Nova Siri) la Bradanica con 5 lotti, la Tito-Brienza; la SS 99 Matera-Altamura; il collegamento della SS 585 con l'A3 Sa-Rc; l'ammodernamento della SS 659 e il nuovo itinerario della Fondovalle Sauro;
con il citato Accordo Quadro vennero stabiliti i tempi di redazione dei progetti esecutivi e di realizzazione degli interventi secondo specifico cronogramma dei lavori;
l'obiettivo dell'accordo era non solo la definizione degli interventi assicurata adeguata risorsa finanziaria pari a 617 milioni di euro ma la realizzazione temporale 1999-2005;
ad oggi nonostante il lungo tempo trascorso nessun intervento è stato realizzato in quanto nessun lavoro è effettivamente stato avviato;
il medesimo ente è risultato destinatario di ulteriori interventi inseriti nella legge obiettivo di cui ai sensi del decreto legislativo 190/2002 quali la Salerno-Potenza-Bari, l'asse nord sud di collegamento trasversale Tirrenico-Adriatico e il collegamento Murgia-Pollino;
il complesso delle numerose attività progettuali ed esecutive possano essere causa della palese difficoltà che incontra
quali siano le cause dei ritardi nella realizzazione degli impegni progettuali posti a base dell'accordo quadro di programma e quali misure intenda adottare per accelerarne la fattibilità scongiurando il pericolo che, oltre al mancato rispetto dei tempi e degli impegni assunti, possano venire meno anche le risorse originariamente assegnate.
(5-02331)
in data 31 agosto 2003 si è verificato l'ennesimo inconveniente sul convoglio eurostar percorrente la tratta Roma-Taranto partito dalla stazione Termini di Roma alle 15:45;
il convoglio giunto presso la stazione di Potenza Inferiore non ha aperto le porte bloccando di fatto i passeggeri in discesa presso la suddetta stazione;
nonostante le proteste il treno eurostar è ripartito alla volta di Taranto consentendo la discesa dei passeggeri diretti a Potenza solo 60 chilometri dopo presso la stazione di Ferrandina (Matera);
purtroppo non si tratta di episodi isolati ma costanti che si susseguono a discapito dell'utenza in partenza da e per la Basilicata;
il treno eurostar da e per Roma è l'unico collegamento di qualità previsto per fuori regione dopo le draconiane misure di razionalizzazione e soppressione di treni che hanno penalizzato la Basilicata -:
se il Ministro non intenda attivarsi perché si proceda ad una verifica delle motivazioni di tali disguidi tecnici che arrecano danni e disagi all'utenza lucana e quali iniziative intenda porre in essere per migliorare gli standard qualitativi del servizio di trasporto ferroviario lungo le tratte lucane.
(5-02334)
nell'ambito dei beni facenti parte dello stato patrimoniale delle Ferrovie dello Stato S.p.a. sono ricompresi le sedi sociali, gli impianti sportivi, le aree verdi, gli spazi ricreativi ed associativi, gestiti dalle diverse articolazioni territoriali dell'Associazione dopolavoro ferroviario (DLF), che ha svolto una intensa, meritoria attività nel lungo periodo - più di settantacinque anni - successivo alla sua costituzione;
tali strutture sono state realizzate con risorse del Dopolavoro ferroviario e vengono costantemente utilizzate da ferrovieri in servizio e in pensione, nonché dai loro familiari;
in Italia gli associati al Dopolavoro ferroviario superano le 250.000 unità;
è opportuno salvaguardare e preservare la posizione giuridica ed i legittimi interessi patrimoniali del Dopolavoro ferroviario e dei suoi soci, in relazione agli investimenti realizzati ed alle risorse impiegate;
al Senato della Repubblica il Governo ha già accolto, l'ordine del giorno Bucciero (G. 3. 151) di contenuto analogo, in data 21 novembre 2001;
alla Camera dei Deputati in data 30 luglio è stato accolto l'odg a firma degli On.li Iannuzzi e Molinari che impegna il governo ad adottare, misure idonee a salvaguardare la peculiarità del Dopolavoro ferroviario e le finalità sociali sottese alla utilizzazione dei beni ad esso affidati in concessione; nonché ad assicurare che il Dopolavoro continui nella gestione di detti beni, garantendogli la possibilità di acquisto
sistematicamente sugli organi di informazione appaiono notizie che destano preoccupazione tra gli associati in merito ad una azione di dismissione penalizzante nei confronti delle strutture anche dopolavoristiche -:
si chiede di conoscere quali iniziative intenda adottare il Governo affinché siano evitate, nel processo di dismissione del patrimonio immobiliare delle FS penalizzazioni che danneggino il Dopolavoro ferroviario e che al contrario assicurino continuità di gestione e congrue possibilità di acquisto tenendo in considerazione il ruolo e il valore sociale dell'impegno dell'associazione.
(5-02338)
da quanto si apprende da fonte sindacale i continui ritardi e disservizi nella riconsegna dei bagagli, che quotidianamente si verificano nello scalo aeroportuale romano Leonardo da Vinci, sarebbero in parte determinati dalla carenza di lavoratori di cui sembrerebbe essere caratterizzato lo scalo;
anche l'ENAC definendo le predette inefficienze come sgravi ed inaccettabili disservizi di cui sono vittime migliaia di utenti, avrebbe avviato una procedura di verifica e intervento al fine di constatare il rispetto delle carte di servizio dei diversi scali aeroportuali e di avviare iniziative per la definizione del Regolamento di Scalo;
in data 16 aprile 2003, rispondendo ad un precedente atto di sindacato ispettivo dell'interrogante, il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, onorevole Tassone, comunicava che l'ENAC aveva «provveduto ad istituire una apposita Commissione interna per esaminare in tempi brevi il problema dei ritardi, durante il periodo estivo (2002), nella riconsegna dei bagagli ai passeggeri presso lo scalo aeroportuale di Fiumicino e per valutare le cause e le motivazioni del disservizio allo scopo di definire interventi e responsabilità» -:
quali atti abbia intrapreso o intenda intraprendere al fine di assicurare il rispetto da parte dei gestori aeroportuali delle proprie carte di servizio;
se sia possibile, così come già avviene nel comparto ferroviario, introdurre forme sanzionatorie tali da incentivare anche nel compatto aereo la puntualità;
e, infine quali siano i risultati delle Commissioni ENAC volte ad esaminare le cause di disservizio avvenute nello scalo romano Leonardo da Vinci nei periodi estivi 2002 e 2003.
(4-07364)
considerato l'ambito di applicazione delle norme del codice della strada e del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione;
constatato che nel territorio Comunale di Firenze i segnali stradali verticali (mancanza e/o incompletezza delle prescrizioni di cui all'articolo 77 e seguenti del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione), le delimitazioni delle fermate dei veicoli di trasporto pubblico collettivo di linea (completa difformità da quanto disposto dall'articolo 151 e 352 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione), le delimitazioni degli stalli di sosta a pagamento (collocazione entro i limiti minimi previsti dall'articolo 158 codice della strada, e curiosa integrazione cromatica sferica rossa dentro le strisce azzurre, unica delimitazione consentita per la sosta a pagamento, così come disposto dall'articolo 149 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione), risulterebbero in contrasto
se la segnaletica stradale adottata nel territorio del comune di Firenze sia conforme alle norme del codice della strada, con particolare riferimento alla effettiva pericolosità di alcune situazioni attinenti alla circolazione e alla sosta dei veicoli;
in particolare se siano conformi alla normativa vigente i cerchi rossi, apposti per creare un'ulteriore casistica di pagamento per parcheggiare.
(4-07366)