XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 874
Onorevoli Colleghi! - La Costituzione non è una legge
"qualunque". Le leggi sono manifestazione dell'indirizzo
politico. La Costituzione è il patto fondamentale nel quale
sono scritti i valori di riferimento di un gruppo sociale e le
regole del confronto tra le parti. Quando si discute della
Costituzione non si può esaminare soltanto l'interesse
politico contingente, ma si deve guardare al futuro lontano.
Confrontarsi sulla Costituzione, quando è già in corso la
competizione elettorale, con la logica dello scontro politico
immediato, è un controsenso. Chiunque uscisse vincitore da un
simile confronto non avrebbe di che rallegrarsi, anche perché
non sarebbe in grado di comprendere se la vittoria sia stata
determinata da un consenso profondo sulla propria linea
costituzionale, o dall'effetto di trascinamento del consenso
elettorale. Il tutto senza considerare l'eventualità di un
devastante pareggio, con la vittoria "costituzionale" dell'uno
e quella "elettorale" dell'altro. Tutte le democrazie
pluralistiche hanno problemi di unità e bisogna adoperarsi per
trovare le ragioni dello stare assieme. Nel contesto del
pluralismo, tuttavia, proprio la Costituzione è un formidabile
fattore di unità e il patriottismo costituzionale è
un'esigenza sociale. Coinvolgere la Costituzione nello scontro
elettorale è un azzardo incomprensibile e pericoloso. Appare,
pertanto, opportuno introdurre nell'articolo 138 della
Costituzione una disposizione che impedisca l'approvazione di
modifiche costituzionali negli ultimi nove mesi della
legislatura, che sostanzialmente coincidono con il periodo di
svolgimento "di fatto" della campagna elettorale.