XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 2
Onorevoli Deputati! - A più di dieci anni
dall'approvazione della legge 7 marzo 1986, n. 65, che ha, per
certi versi, "rivoluzionato" l'assetto delle polizia
municipale, si rende necessaria una "rivisitazione" della
legge stessa allo scopo di adeguarla alle nuove esigenze che
hanno determinato diverse problematiche inerenti a tale
importante settore di attività.
In particolare, l'entrata in vigore del decreto di
privatizzazione integrale, nonostante il parere estremamente
circostanziato del Consiglio di Stato del 1^ agosto 1992, ha
determinato un assetto ibrido della categoria della polizia
municipale, il quale non ha tenuto conto delle complesse e
particolari funzioni svolte dagli addetti ai Corpi e servizi,
funzioni che non divergono poi sostanzialmente da quelle delle
altre forze di polizia.
Si tratta insomma di ristabilire un assetto specifico di
una forza a tutt'oggi forse poco considerata o considerata
alla stregua del restante personale degli enti locali.
I questo senso, con la presente proposta di legge si tende
all'affermazione, dichiarata anche da importanti sentenze
amministrative, degli aspetti di autonomia dei Corpi e servizi
di polizia municipale, pur gravanti nell'area degli enti
territoriali. Per questo si è soprattutto evidenziata la
funzione del comandante o responsabile del servizio, il quale
deve poter assumere anche le funzioni amministrative nei
confronti dell'ente di appartenenza.
Altre novità importanti sono la permanenza delle funzioni
di polizia giudiziaria, senza alcun limite temporale o
territoriale, e la qualità di agente o ufficiale di polizia
municipale, attribuendosi in tal modo agli addetti una
qualifica propria. Inoltre, è ancora da sottolineare
l'attenzione che la presente proposta di legge dà alla
formazione professionale, da sempre, purtroppo, la
"cenerentola".
Tuttavia, l'aspetto più importante e dal quale
indubbiamente derivano tutti gli altri è quello
dell'estrapolazione della privatizzazione, nell'ambito della
filosofia dello stesso decreto legislativo n. 29 del 1993, per
la quale non si è ritenuto di dover consentire un rapporto di
lavoro privatistico per i settori di attività e dunque per le
categorie che svolgono tipicamente funzioni pubbliche
(magistrati, forze di polizia, eccetera).
Proprio in questo ambito e in tale filosofia si ritiene
opportuno l'inserimento tra le forze di polizia dei Corpi e
servizi di polizia municipale, offrendo agli stessi quel
dovuto riconoscimento che hanno meritato anche con l'estremo
sacrificio.
Per l'insieme di queste ragioni si chiede l'approvazione
della presente proposta di legge.