|
|
CAMERA DEI DEPUTATI
|
N. 2721 |
Motivazioni per cui si ritiene necessaria la realizzazione del tribunale per i minorenni e per la famiglia.
1. - La nostra proposta di legge trova la sua prima ragion d'essere nella constatazione che i compiti attribuiti al tribunale per i minorenni - divenuto organo non solo di tutela ma anche di promozione del diritto del minore all'educazione e ad un regolare processo di socializzazione, esigono profonde modificazioni di questa fondamentale struttura giudiziaria per renderla veramente capace di assolvere positivamente alla propria funzione.
2. - Inoltre, la proposta di legge non poteva ignorare che l'attuale distribuzione della competenza in materia minorile tra una pluralità di organi giudiziari, non coordinati tra loro, provoca carenza di interventi o interventi contraddittori che, anziché aiutare veramente il minore, finiscono per aggravarne la situazione esistenziale. Infatti non può non apparire assurdo che contemporaneamente si occupino dei minori e dei loro problemi il tribunale per i minorenni, il giudice tutelare, il tribunale ordinario in sede civile o in sede penale, la corte d'appello in sede civile come giudice di prima istanza, il procuratore presso la corte d'appello.
Organizzazione del tribunale per i minorenni e per la famiglia.
1. - Per intervenire efficacemente sui problemi inerenti la vita familiare occorre un organo giudiziario agile nella sua composizione, sensibile alle mutevoli esigenze della vita pratica e strettamente collegato con la realtà sociale nella quale è chiamato ad agire.
Un organo di tale genere esiste nel nostro ordinamento ed è il tribunale per i minorenni. È evidente però che le sue strutture, già del tutto inadeguate alle funzioni attuali, non possono affrontare un ampliamento di competenze senza radicali innovazioni che, pur conservandone la ispirazione fondamentale, consentano interventi rapidi ed incisivi.
È opportuno, quindi, trasformare (articolo 1) l'attuale tribunale per i minorenni nel nuovo tribunale per i minorenni e per la famiglia (e correlativamente mutare la denominazione della procura della Repubblica istituita presso di esso) ponendo così in evidenza che i suoi compiti non riguardano soltanto i soggetti minori di età, isolatamente considerati, ma - in conformità all'evoluzione giurisprudenziale e legislativa chiaramente manifestata dai tempi, ormai lontani (1934), della sua istituzione - i minori nel loro ambiente e, quindi, i rapporti familiari e la vita giuridica della famiglia. In tale modo viene riconosciuta l'intima connessione - attuale o almeno potenziale - che esiste, e non soltanto sul piano giuridico, tra i fini essenziali della società familiare e lo sviluppo della personalità dei minori, i quali hanno diritto di trovare nella famiglia il sostegno necessario alla loro formazione umana.
2. - Sedi e circoscrizioni. - Conseguenza necessaria di questa trasformazione è la modificazione delle circoscrizioni territoriali dei tribunali che, coincidendo attualmente con quelle dei distretti di corte di appello (e delle sezioni distaccate), sono manifestamente troppo ampie ed irregolari. Infatti, vi sono tribunali per i minorenni che hanno giurisdizione su una popolazione di 5.700.000 abitanti (Milano) o di 4.500.000 abitanti (Roma), mentre altri, all'estremo opposto, provvedono ad una popolazione di 300.000 abitanti (Campobasso, Reggio Calabria). L'ampiezza del territorio in cui gli attuali tribunali per i minorenni operano va da 28.600 chilometri quadrati (Torino) e da 24.000 chilometri quadrati (Cagliari) a 3.200 chilometri quadrati (Messina) e a appena 1.000 chilometri quadrati (Reggio Calabria). Rilevanti differenze si notano ugualmente riguardo al numero dei comuni compresi nelle rispettive circoscrizioni, che va dai 1.283 per Torino e 905 per Milano ai 43 per Caltanissetta e 23 per Reggio Calabria, nonché riguardo alla distanza della sede dal comune più lontano (chilometri 355 per Cagliari e chilometri 241 per Milano, chilometri 110 per Perugia e chilometri 64 per Reggio Calabria). Questa irregolare distribuzione degli uffici giudiziari minorili è del tutto irrazionale. Per ovviare ad essa conviene abbandonare il criterio di collegamento stabilito con i distretti di corte di appello. Non occorre però fare riferimento alla circoscrizione giudiziaria immediatamente inferiore - che è costituita dal circondario di tribunale - essendo sufficiente adottare un criterio intermedio.
Poiché gran parte degli organismi assistenziali e sociali che operano in favore della famiglia e dei minorenni fanno capo alla provincia, appare opportuno che per ogni provincia vi sia un tribunale, e che questo abbia sede nel capoluogo di provincia. Questa soluzione non è scevra di difficoltà, considerando che i ventisei tribunali per i minorenni oggi esistenti dovranno dar luogo a ben novantaquattro tribunali per i minorenni e per la famiglia. Al rischio che i nuovi uffici vengano costituiti con personale impreparato si potrà ovviare con gli appositi corsi, previsti dall'articolo 44, con i quali il Consiglio superiore della magistratura, proseguendo un'attività già efficacemente iniziata, avrà la possibilità di soddisfare nel modo migliore le nuove esigenze.
L'ubicazione nel capoluogo di provincia della sede del tribunale per i minorenni e per la famiglia non esclude che questo tenga le sue udienze in altri centri della
Competenza del tribunale per i minorenni e per la famiglia.
1. - Criteri per la determinazione della competenza. - Per determinare le materie assegnate alla competenza del tribunale per i minorenni e per la famiglia si è seguita la tradizionale distinzione tra affari civili ed affari penali non senza rilevare però che, nella realtà della vita e della esperienza familiare, le relazioni umane, astrattamente inquadrabili nell'uno o nell'altro settore dell'esperienza giuridica, presentano spazi mobili più grandi e situazioni spesso intimamente connesse e intrecciate. Adottando questa ripartizione viene eliminata la confusa nozione della cosiddetta «competenza amministrativa» concernente la rieducazione dei minorenni, riconoscendo che essa non può avere alcuna connotazione penalistica, ma si colloca a pieno titolo nell'ambito dei rapporti di natura civile relativi alla educazione del minorenne.
2. - Competenza civile.
a) Competenza per materia. - Il tribunale per i minorenni e per la famiglia estenderà l'ambito della sua competenza civile, oltre che alle materie attualmente attribuite al tribunale per i minorenni dalla legge istitutiva, dal codice civile e dalle leggi speciali, agli atti, alle situazioni e ai rapporti direttamente e strettamente collegati con lo stato delle persone e la vita familiare. L'individuazione di queste materie è stata fatta con criteri piuttosto restrittivi e la loro elencazione, contenuta nell'articolo 14, ha carattere tassativo. Essa è stata formulata con riferimento ad istituti specifici e ben determinati dalle norme vigenti, in modo da escludere ogni timore di indebita invadenza da parte dell'organo giudiziario nel campo riservato alla autonomia della società familiare.
b) Competenza per territorio. - L'individuazione del tribunale competente per territorio nelle materie civili viene fatta introducendo, con l'articolo 15, una rilevante modificazione ai criteri generali dettati dal codice di procedura civile. Si attribuisce infatti la competenza al giudice del luogo ove abitualmente dimora la famiglia cui si riferisce la vicenda che deve essere esaminata. Con ciò si vuole manifestare che, d'ordinario, l'intervento giudiziario - qualunque sia l'occasione immediata per cui viene richiesto - non può trascurare di considerare la famiglia nella sua globalità, inquadrando in essa i problemi particolari da trattare e risolvere. Sussistono, inoltre, a favore di tale criterio di competenza, validi motivi d'ordine pratico perché, in questo modo, si evita che siano competenti giudici diversi per rapporti inerenti al medesimo gruppo familiare e si consente, per la maggior vicinanza del giudice alle persone informate della vicenda, una più rapida e immediata raccolta delle prove. Quali criteri sussidiari di determinazione della competenza per territorio, per il caso in cui non si possa applicare il criterio sopra enunciato, vengono richiamati nell'ordine i tradizionali criteri del foro del convenuto e del foro dell'attore.
3. - Competenza penale.
a) Competenza per materia. - In materia penale il tribunale per i minorenni e per la famiglia sarà chiamato a giudicare non soltanto i reati commessi dai minori degli anni diciotto, per i quali è attualmente competente il tribunale per i minorenni, ma anche i reati contro la famiglia e quelli in cui il rapporto familiare o l'età minore della persona offesa caratterizzano il fatto, così da rendere necessario
b) Competenza per connessione. - Il successivo articolo 17 dispone per l'ipotesi di connessione di procedimenti attribuiti alla competenza del tribunale per i minorenni e per la famiglia con procedimento di competenza di altro giudice. Tale articolo riserva in ogni caso al tribunale per i minorenni e per la famiglia il giudizio sui reati commessi dai minori di anni diciotto e ammette la separazione per gli imputati di età maggiore concorrenti nello stesso reato.
c) Competenza per territorio. - La competenza per territorio nella materia penale rimane regolata, in via di principio, dalle norme ordinarie, ma un'importante deroga ad esse viene proposta per i procedimenti penali a carico di imputati minori degli anni diciotto. In questo caso si ritiene opportuno non tener conto del luogo di consumazione del reato, ma del luogo di residenza dell'imputato, e ciò sia perché in questo luogo - meglio che altrove - è possibile raccogliere i dati necessari per conoscere la personalità del minore, sia perché nel procedimento penale a carico dei minori o in occasione di esso frequentemente avviene che debbano prendersi altri provvedimenti di varia natura, relativi all'imputato e alla sua famiglia.
4. - Competenza del giudice tutelare. - La competenza del giudice tutelare è richiamata nell'articolo 19 con il quale, inoltre, eliminando una evidente disarmonia delle norme vigenti, viene attribuito allo stesso giudice, anziché al tribunale ordinario od altro tribunale per i minorenni, il compito di emettere i provvedimenti sull'emancipazione nonché di concedere le autorizzazioni necessarie per gli atti relativi al patrimonio di coloro che non hanno la libera disponibilità dei loro beni.
Procedimenti civili.
Nella disciplina del tribunale per i minorenni e per la famiglia i princìpi generali che regolano il processo civile ordinario (concentrazione, oralità e immediatezza) raggiungono il più ampio grado di attuazione in relazione alle funzioni specifiche alle quali tale organo giudicante è destinato. In questo senso si deve riconoscere che il tribunale per i minorenni e per la famiglia rappresenta una innovazione profonda ma s'innesta nella direttrice di sviluppo costantemente segnata per il processo civile dagli ordinamenti giuridici moderni.
Procedimento a tutela del minore e dell'incapace.
1. - Iniziativa processuale e indagine preliminare. - Già nella latitudine delle competenze attribuite al tribunale per i minorenni e per la famiglia si deve ravvisare la piena attuazione del principio della concentrazione in quanto viene assicurata al giudice la massima concentrazione del materiale conoscitivo rispetto ai fatti oggetto del giudizio. Sul piano propriamente procedurale questo indirizzo si realizza attraverso una serie di norme che semplificano al massimo le formalità, rendendo possibile una maggiore rapidità delle decisioni e una loro aderenza alle particolarità del caso cui vanno applicate. Significativo è l'articolo 20 che pone il tribunale per i minorenni e per la famiglia in grado di agire tempestivamente anche d'ufficio, ogni qualvolta sia venuto a conoscenza di una situazione pregiudizievole per lo sviluppo della personalità e per l'attuazione dei diritti di un minore o di un incapace, potendo disporre per tale scopo di ogni mezzo che ritenga opportuno e in particolare quando la possibilità di svolgere indagini sulla personalità e sulle condizioni familiari e ambientali del soggetto e di provvedere infine, con decreto motivato, sentiti il pubblico ministero e le parti interessate.
Procedimento ordinario.
1. - Introduzione della causa. - Per quanto riguarda il procedimento ordinario, si dispone (articolo 23) che l'introduzione
Procedimenti penali.
Negli articoli 34, 35, 36 e 37 della proposta di legge si è tentato di risolvere alcuni dei problemi emersi in questi ultimi anni in ordine all'intervento penale nei confronti dei minori, tenendo presente il principio anche oggi vigente che, nel settore minorile, l'intervento penale non ha tanto una funzione sanzionatoria dell'antigiuridico, quanto una funzione di recupero del minore.
1. - Cause di estinzione del reato o della pena. - In ordine all'articolo 34 deve osservarsi la proposta di depenalizzare comportamenti di scarsa rilevanza sociale.
Si è proposto, con l'articolo 36, che il perdono giudiziale possa essere esteso anche a fatti anteriori al fatto per cui vi è stata la prima pronuncia di perdono giudiziale. La proposta tende ad evitare quella assurda disparità di trattamento che oggi sussiste tra un minore e un altro a seconda che il minore abbia la fortuna o non di vedere unificate in un unico processo tutte le imputazioni esistenti. Nel primo caso per una pluralità di reati potrà essere concesso un unico perdono; nel secondo caso il minore avrà il perdono per il primo fatto giudicato, ma dovrà essere necessariamente condannato per il fatto commesso in precedenza ma che viene giudicato successivamente. Questa situazione non consente certo quell'opera di recupero del minore per cui l'istituto del perdono giudiziale è stato introdotto nell'ordinamento.
Disposizioni finali.
Con le disposizioni finali e transitorie si dispone per l'assegnazione dei magistrati ai nuovi tribunali (articolo 44) e si dettano i criteri da seguire per la definizione degli affari pendenti, mediante la loro attribuzione agli uffici di nuova istituzione (articolo 45).
L'aumentato numero di magistrati che, con i tribunali per i minorenni e per la famiglia, si impegneranno nella trattazione degli affari attribuiti alla loro competenza, non potrà interamente essere compensato con una corrispondente riduzione dell'organico dei magistrati degli altri uffici giudiziari. Si rende perciò necessario procedere a un conveniente aumento del numero complessivo dei magistrati e delegare il Ministro competente per la riduzione delle piante organiche degli altri uffici; in tale senso provvede l'articolo 43.
I provvedimenti necessari per la concreta attuazione della legge inducono a prevedere un termine adeguato di vacatio, e pertanto viene fissata l'entrata in vigore della legge decorso un anno dalla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
1. Il tribunale per i minorenni e la relativa procura della Repubblica di cui al regio decreto-legge 20 luglio 1934, n. 1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n.835, assumono la denominazione rispettivamente di «tribunale per i minorenni e per la famiglia» e di «procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni e per la famiglia».
2. Gli uffici di cui al comma 1 sono istituiti in ogni provincia e hanno sede nel capoluogo.
1. Ogni tribunale per i minorenni e per la famiglia è composto da un presidente, da due o più magistrati ordinari, nel numero e con le qualifiche indicati nella tabella A allegata alla presente legge, nonché da giudici-esperti.
2. Ogni procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni e per la famiglia è composta da un procuratore della Repubblica e da uno o più sostituti, nel numero e con le qualifiche indicati nella tabella A allegata alla presente legge.
1. Le funzioni di giudice tutelare sono esercitate da un giudice del tribunale per i minorenni e per la famiglia.
2. Il presidente del tribunale per i minorenni e per la famiglia designa ogni anno uno o più giudici destinati ad esercitare esclusivamente le funzioni di giudice tutelare per tutto il territorio compreso nella giurisdizione del tribunale stesso. Il giudice tutelare può essere coadiuvato nell'esercizio della sua attività da più giudici onorari dislocati nelle diverse aree territoriali del circondario del tribunale.
3. I giudici onorari di cui al comma 2 svolgono attività di conciliazione nelle controversie familiari.
4. I giudici onorari di cui al comma 3 sono nominati dal Consiglio superiore della magistratura, a seguito di segnalazione del consiglio provinciale e sentito il parere del consiglio giudiziario territoriale competente, tra le persone fornite dei requisiti di età di cui al comma 2 dell'articolo 9, che abbiano una adeguata esperienza nel campo della vita familiare e dell'educazione dei giovani.
1. Presso ogni tribunale per i minorenni e per la famiglia è istituito un ufficio di cancelleria; presso la relativa procura è istituito un ufficio di segreteria.
2. Presso la sede di cui al comma 1 è istituito altresì un ufficio autonomo per le notifiche.
3. Le piante organiche dei cancellieri, dei segretari, dei coadiutori giudiziari, dei commessi e degli ufficiali giudiziari assegnati alle sedi di cui al comma 1 sono stabilite con le tabelle B, C, D ed E, allegate alla presente legge.
1. Il tribunale per i minorenni e per la famiglia tiene le udienze nella sua sede. Il presidente, per motivi di opportunità, può disporre che le udienze siano tenute in qualunque altra località compresa nel territorio del circondario del tribunale.
1. Per l'adempimento dei suoi compiti il tribunale per i minorenni e per la famiglia si avvale dell'opera degli uffici di servizio sociale, degli specialisti, degli istituti e degli organismi dipendenti dal Ministero della giustizia e con questo convenzionati.
2. Il tribunale di cui al comma 1 si avvale altresì della collaborazione dei servizi istituiti o promossi dalla pubblica amministrazione, centrale e periferica, e, in particolare, degli enti locali, delle aziende sanitarie locali e dei servizi sociali nonché di organismi privati o di persone idonee a cooperare al perseguimento delle finalità e dei compiti ad esse attribuiti.
3. Fuori dei casi in cui per la retribuzione provvedono direttamente gli enti pubblici nell'ambito dei loro compiti istituzionali, per i compensi dovuti ai privati si applicano, a seconda dei casi, le disposizioni vigenti per le perizie giudiziali o quelle riguardanti le convenzioni stipulate dal Ministero della giustizia.
1. Presso ogni tribunale per i minorenni e per la famiglia ha sede un nucleo di polizia femminile di cui il tribunale può avvalersi per speciali incarichi.
2. Alle dipendenze della procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni
1. Il Consiglio superiore della magistratura assegna ai tribunali per i minorenni e per la famiglia e alle relative procure i magistrati che rivelano, per l'attività precedentemente svolta, per gli speciali studi effettuati e per l'esperienza compiuta, di essere forniti delle attitudini necessarie per l'espletamento delle funzioni da esercitare.
2. Il Consiglio superiore della magistratura conferisce le funzioni di presidente del tribunale per i minorenni e per la famiglia e di procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni e per la famiglia ai magistrati di corte di appello che, avendo svolto per non meno di tre anni le funzioni di magistrato di tribunale presso un tribunale per i minorenni e per la famiglia o una relativa procura, hanno rivelato di essere in grado di assolverle in modo efficace, con particolare riguardo alle loro capacità organizzative, sia all'interno dell'ufficio, sia nei rapporti esterni.
3. Per l'accertamento delle qualità richieste ai commi 1 e 2, il Consiglio superiore della magistratura sente il parere dei componenti i consigli giudiziari ed esamina i risultati dei corsi di preparazione previsti dall'articolo12.
1. I giudici-esperti del tribunale per i minorenni e per la famiglia e della sezione specializzata di corte di appello di cui all'articolo 11 sono nominati dal Consiglio superiore della magistratura a seguito di segnalazione e comunque previo parere del consiglio giudiziario territoriale competente e sentiti il consiglio dell'ordine degli avvocati e dell'ordine professionale di appartenenza.
1. Esclusi i casi espressamente stabiliti dalla legge, la giurisdizione del tribunale per i minorenni e per la famiglia è esercitata da un collegio di tre membri, costituito da due magistrati ordinari e da un giudice-esperto.
1. Presso ogni corte di appello è istituita una sezione specializzata per i minorenni e per la famiglia composta da un magistrato di cassazione con funzioni di presidente, da magistrati di appello secondo
1. Il Consiglio superiore della magistratura organizza ogni anno un corso di preparazione per i magistrati che intendano acquisire le speciali conoscenze indicate all'articolo 8 e uno o più corsi di aggiornamento per i magistrati ed i giudici esperti che svolgono le loro funzioni negli uffici giudiziari di cui agli articoli precedenti.
1. La sorveglianza prevista all'articolo 14 del regio decreto legislativo 31 maggio 1946, n. 511, come modificato dall'articolo 13 della legge 5 maggio 1952, n. 405, sul tribunale e sulla sezione di corte di appello per i minorenni e per la famiglia è esercitata dal presidente della corte di appello; quella sugli uffici del pubblico ministero dal procuratore generale della corte di appello.
1. Il tribunale per i minorenni e per la famiglia è competente, oltre che per le materie attualmente attribuite al tribunale per i minorenni, anche per le seguenti materie:
a) costituzione, validità, scioglimento del matrimonio e cessazione degli effetti civili conseguenti alla trascrizione del matrimonio canonico;
b) rapporti personali e patrimoniali tra i coniugi;
c) filiazione, adozione e potestà dei genitori;
d) prestazioni alimentari;
e) formazione e rettificazione degli atti di stato civile;
f) interdizione e inabilitazione;
g) assenza e morte presunta;
h) accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori per malattie mentali di competenza dell'autorità giudiziaria.
1. La competenza per territorio negli affari civili è determinata dal luogo ove dimora abitualmente la famiglia alla quale i soggetti interessati appartengono. Quando non sia possibile determinare tale dimora, è competente il tribunale del luogo ove risiede la persona nei confronti della quale viene richiesto il provvedimento e, se tale residenza non è conosciuta,
1. Il tribunale per i minorenni e per la famiglia è competente, oltre che per i procedimenti penali per i reati commessi dai minori di anni diciotto, anche per i procedimenti concernenti i seguenti reati:
a) delitti contro la famiglia previsti dal titolo XI del libro secondo del codice penale, ad esclusione del delitto di cui all'articolo 565 del codice penale;
b) delitti contro la moralità pubblica e il buon costume e delitti di cui agli articoli da 609-bis a 609-decies del codice penale se commessi in danno dei minori;
c) delitti che non appartengono alla competenza della corte di assise commessi in danno di minori o tra persone legate da rapporti di coniugio, di filiazione o di tutela;
d) contravvenzioni previste dagli articoli 671, 716 e 731 del codice penale;
e) reati previsti dalle leggi speciali a tutela del lavoro dei fanciulli;
f) delitti previsti dalla legge 20 febbraio 1958, n. 75, e successive modificazioni, se commessi in danno di minori degli anni diciotto.
1. La competenza per i procedimenti relativi ai reati di cui all'articolo 16, anche quando siano connessi ad altri reati, appartiene comunque al tribunale per i minorenni e per la famiglia; nel caso di concorso di imputati maggiori e minori di anni diciotto in un medesimo reato diverso
1. La competenza per territorio negli affari penali è regolata dalle norme del codice di procedura penale.
2. Nel caso che si proceda a carico di imputato minore di anni diciotto, la competenza per territorio è determinata dal luogo di residenza dell'imputato minore; se per uno stesso reato o per più reati connessi si procede congiuntamente nei confronti di più minori, la competenza è determinata dal luogo di residenza del più giovane di esso.
3. Per i reati di cui all'articolo 16 commessi in concorso tra maggiori e minori di anni diciotto, la competenza è determinata ai sensi dei commi 1 e 2 del presente articolo.
1. Il giudice tutelare ha competenza nelle materie attribuitegli dalla normativa vigente nonché per i provvedimenti che, alla data di entrata in vigore della presente legge, sono devoluti al tribunale ordinario ed a quello per i minorenni in materia di autorizzazione a compiere atti di contenuto patrimoniale nell'interesse dei minori interdetti o inabilitati e in materia di emancipazione dei minori.
2. Contro i provvedimenti del giudice tutelare è ammesso reclamo al tribunale per i minorenni e per la famiglia.
3. Sui reclami, nonché sui provvedimenti del giudice tutelare da omologare, il tribunale delibera con la partecipazione del giudice tutelare che funge da relatore.
1. Nei casi previsti dagli articoli 330, 333 e 334 del codice civile e 25 del regio decreto-legge 20 luglio 1934, n.1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n. 835, come sostituito dalla legge 25 luglio 1956, n. 888, nonché nei casi in cui comunque si verifichi una situazione pregiudizievole per lo sviluppo della personalità e per l'attuazione dei diritti di un minore o di un incapace, il tribunale per i minorenni e per la famiglia adotta anche d'ufficio i provvedimenti convenienti per la loro tutela.
2. Ai fini di cui al comma 1, il tribunale, che utilizza ogni mezzo opportuno per venire a conoscenza delle situazioni di cui al medesimo comma, accerta i fatti e dispone, ove del caso, indagini sulla personalità e sulle condizioni familiari e ambientali dei soggetti.
3. Il tribunale, sentito il pubblico ministero e le persone interessate, provvede con decreto motivato immediatamente esecutivo salvo disposizioni contrarie.
1. Nelle materie contemplate dagli articoli 84, 87, 89, 90 e 112 del codice civile, nonché in materia di ricovero in ospedale psichiatrico, il tribunale per i minorenni e per la famiglia provvede su richiesta dell'interessato con le modalità e nella forma previste nei commi 2 e 3 dell'articolo 20.
2. Per i casi particolari di adozione si applicano le disposizioni di cui alla legge
1. In tutte le materie indicate dall'articolo 14 si applicano le ordinarie norme processuali stabilite in relazione alla natura della causa, salvo quanto disposto dagli articoli 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29 e 30.
1. L'istanza si propone con ricorso. Il presidente del tribunale designa il giudice istruttore, fissa l'udienza per la trattazione della causa e ordina la notificazione del ricorso e del decreto alle parti e la comunicazione al pubblico ministero.
1. Nella prima udienza, e nel corso della causa ogni volta che ne ravvisa l'opportunità, il giudice istruttore deve tentare la conciliazione delle parti e può richiedere la collaborazione di altre persone quando lo ritenga utile per raggiungere tale scopo.
2. Il giudice istruttore può sempre modificare o revocare i provvedimenti temporanei ed urgenti disposti dal presidente in relazione alla più approfondita conoscenza delle circostanze acquisita durante il corso del processo e del mutamento di esse.
1. Il giudice istruttore può disporre d'ufficio la prova testimoniale, formulandone
1. Il tribunale, subito dopo l'udienza di discussione, delibera in camera di consiglio ed emette la decisione pubblicamente, mediante lettura in udienza della motivazione e del dispositivo.
2. La motivazione, qualora non sia possibile darne immediata lettura, è successivamente redatta per iscritto da uno dei componenti del collegio e, previa sottoscrizione del solo presidente, è depositata nella cancelleria entro quindici giorni dalla pubblicazione.
1. Per l'ammissione al gratuito patrocinio nelle materie di competenza del tribunale per i minorenni e per la famiglia si applicano le norme di cui all'articolo 9 del regio decreto 20 settembre 1934, n.1579.
1. Gli atti e i provvedimenti relativi alle materie di competenza del tribunale per i minorenni e per la famiglia sono esenti da bollo e da ogni onere, tributo o contributo a favore dello Stato o di qualunque altro soggetto.
2. Le spese relative a tutti i mezzi di prova, alle consulenze tecniche e ad ogni altra indagine disposta d'ufficio sono anticipate dall'erario e sono recuperate nei confronti della parte soccombente non ammessa al gratuito patrocinio, a cui carico sono state poste le spese.
1. Le statuizioni che si riferiscono all'affidamento dei figli, alle prestazioni patrimoniali tra i membri della famiglia, ai rapporti personali tra coniugi non separati, anche se contenute in sentenze, sono sempre modificabili nel corso della loro esecuzione a seguito di eventi successivi alla pronuncia.
2. Nel caso in cui le statuizioni siano contenute in sentenze, il tribunale, esperite le apposite indagini e sentiti le parti e il pubblico ministero, provvede, sempre con sentenza in camera di consiglio, anche d'ufficio.
1. Il tribunale per i minorenni e per la famiglia, se esiste il pericolo che l'obbligato possa sottrarsi all'adempimento, può imporre a costui, nel corso dello svolgimento del processo con decreto o all'esito del processo con la sentenza, di prestare idonea garanzia reale anche specificando i beni per il pignoramento e può ordinare l'iscrizione di ipoteca giudiziale sui beni di sua proprietà.
2. L'ipoteca giudiziale di cui al comma 1 può essere convertita in deposito di denaro o di valori o sostituita da pegno su beni mobili o da altra idonea garanzia su istanza del debitore ipotecario, sentito il creditore, con provvedimento in camera di consiglio soggetto al reclamo davanti la corte d'appello.
3. Il tribunale può ordinare che una quota dei redditi o dei proventi di lavoro dell'obbligato venga versata direttamente agli aventi diritto.
4. Il tribunale può inoltre disporre a garanzia dell'esecuzione, e ove non siano sufficienti i provvedimenti di cui al presente articolo, che siano resi inefficaci atti di disposizione della parte tenuta alla esecuzione compiuti nel biennio precedente all'introduzione della causa. Il provvedimento di inefficacia deve essere revocato qualora il debitore offra le garanzie di cui al presente articolo.
1. I termini per l'appello, il ricorso per cassazione, la revocazione ai sensi dei numeri 4) e 5) dell'articolo 395 del codice di procedura civile decorrono dalla data della pubblicazione della decisione o, nell'ipotesi di cui al comma 2 dell'articolo 24 della presente legge, dalla data della notificazione o della comunicazione del deposito.
1. Tutti i provvedimenti del tribunale per i minorenni e per la famiglia sono appellabili avanti alla sezione specializzata di corte di appello per i minorenni e per la famiglia.
2. Nel giudizio di appello valgono, per quanto applicabili, le norme che regolano il giudizio di primo grado.
3. Quando il giudice di appello riforma, revoca o modifica statuizioni immediatamente esecutive del giudice di primo grado deve tenere conto di quanto sia già stato compiuto in attuazione delle statuizioni stesse.
1. Presso il tribunale per i minorenni e per la famiglia un magistrato designato ogni anno dal presidente promuove l'esecuzione dei provvedimenti, anche se emessi in grado di appello, determinandone con ordinanza i tempi e le modalità più opportuni.
2. Contro l'ordinanza di cui al comma 1 è ammesso entro dieci giorni reclamo al collegio che decide con ordinanza non impugnabile.
1. Nelle contravvenzioni e nei diritti punibili con multa, sola o alternativa alla reclusione, commessi da minori di anni diciotto, il tribunale può dichiarare di non
1. Nei reati di cui alle lettere a) e c) del comma 1 dell'articolo 16, il tribunale può dichiarare di non doversi procedere quando sia stata ristabilita la concordia familiare. In tale caso la causa di estinzione opera anche nei confronti di coloro che hanno concorso nel reato.
1. Il perdono giudiziale si estende anche ai fatti anteriori alla pronuncia di concessione del beneficio quando ricorre l'ipotesi di cui all'articolo 81, secondo comma, del codice penale, anche se il fatto per cui si precede risulti più grave di quello già giudicato o quando si tratti di reati diversi, sempre che la pena complessiva rientri nei limiti previsti dall'articolo 19 del regio decreto-legge 20 luglio 1934, n.1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n. 835, come da ultimo sostituito dall'articolo 112 della legge 24 novembre 1981, n. 689.
1. Al minore degli anni diciotto la sospensione condizionale della pena può essere concessa non più di due volte.
1. La riabilitazione speciale di cui all'articolo 24 del regio decreto-legge 20 luglio 1934, n. 1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n. 835, e successive modificazioni, consente la concessione dei benefìci di cui agli articoli 163 e 175 del codice penale.
1. Per l'istruzione dei procedimenti penali di competenza del tribunale per i minorenni e per la famiglia si applicano in quanto compatibili le norme sull'istruttoria sommaria o formale di cui ai procedimenti davanti al tribunale ordinario.
2. Il giudice istruttore presso il tribunale per i minorenni e per la famiglia è designato ai sensi delle norme di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 449, e successive modificazioni.
3. L'escussione del minore e dell'incapace, qualunque sia la sua posizione processuale, deve essere effettuata esclusivamente dal magistrato. Non può essere disposto il rinvio a giudizio o il procedimento dell'imputato minore in istruttoria per concessione del perdono giudiziale ove non siano state compiute le indagini previste dall'articolo 11 del regio decreto-legge 20 luglio 1934, n.1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n. 835.
1. Per il dibattimento avanti al tribunale per i minorenni e per la famiglia si applica, ove compatibile, la disposizione di cui all'articolo 16 del regio decreto-legge 20 luglio 1934, n.1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n. 835.
1. Per la sottoscrizione della sentenza penale si applica il disposto di cui all'articolo 40, ultimo comma, della legge 10 aprile 1951, n. 287.
1. Al reperimento dei locali necessari per gli uffici giudiziari di cui alla presente legge, agli oneri relativi all'uso e all'attrezzatura degli stessi, nonché alle spese di ufficio occorrenti per il loro funzionamento provvede direttamente il Ministero della giustizia.
1. Il ruolo organico della magistatura è aumentato di 400 posti di magistrato di tribunale e di corte di appello. Per provvedere
1. I magistrati attualmente addetti ai tribunali per i minorenni e alle relative procure sono assegnati rispettivamente ai tribunali per i minorenni e per la famiglia e alle relative procure della provincia in cui si trova il capoluogo del distretto, ove non richiedano di essere destinati ad altro tribunale per i minorenni e per la famiglia.
2. Il Consiglio superiore della magistratura, in sede di prima attuazione della presente legge, provvede all'assegnazione degli altri magistrati scegliendoli tra coloro che hanno partecipato ai corsi di preparazione, da organizzare, entro sei mesi dalla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale, a cura del Consiglio stesso, e che dimostrino di essere forniti delle attitudini necessarie per l'espletamento delle funzioni da esercitare.
1. Per gli affari in corso alla data di entrata in vigore della presente legge si provvede con le seguenti modalità:
a) gli affari penali e gli affari contenziosi civili pendenti presso i tribunali
b) gli affari relativi ai procedimenti indicati negli articoli 20 e 21 sono devoluti d'ufficio alla cognizione dei tribunali per i minorenni e per la famiglia competenti per territorio, fatta eccezione per le domande di affidamento preadottivo presentate ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184, e successive modificazioni, che sono trasmesse ai tribunali per i minorenni e per la famiglia del luogo di residenza dei richiedenti, a meno che i coniugi non richiedano, entro dieci mesi dalla data di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale, che la loro domanda venga esaminata da altro tribunale;
c) gli affari pendenti avanti ai giudici tutelari sono devoluti alla cognizione del giudice tutelare presso il tribunale per i minorenni e per la famiglia competente per territorio.
1. Fino a quando non sia attuata una ristrutturazione dei centri di rieducazione per minorenni di cui all'articolo 1 del regio decreto-legge 20 luglio 1934, n.1404, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 maggio 1935, n. 835, come sostituito, da ultimo, dalla legge 25 luglio 1956, n. 888, e dei relativi uffici di servizio sociale ovvero non sia realizzata una diversa organizzazione socio-assistenziale, l'ufficio distrettuale di servizio sociale è ripartito ai sensi dell'articolo 1, secondo comma, della legge 16 luglio 1962, n.1085, in sezioni funzionanti presso ogni sede di tribunale per i minorenni e per la famiglia.
1. L'annualità dovuta al Fondo di cui all'articolo 7 del decreto-legge 23 gennaio 1958, n.8, convertito dalla legge 23 febbraio 1958, n.84, è ridotta di 4 milioni di euro per l'anno finanziario in corso alla data di entrata in vigore della presente legge. Le relative disponibilità sono destinate a copertura dell'onere derivante dall'attuazione della presente legge per il medesimo anno finanziario.
2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
1. La presente legge entra in vigore decorso un anno dalla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Le disposizioni degli articoli 44, comma 2, e 45, comma 1, lettera b), si applicano a decorrere dal giorno successivo a quello di pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale.
Tabella A
(V. articolo 2)
di sezione della Repubblica aggiunto Agrigento
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Alessandria
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Ancona
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Aosta
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Arezzo
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Ascoli Piceno
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Asti
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Avellino
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Bari
| 1
| 1
| 12
| 1
| -
| 4
| Belluno
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Bergamo
| 1
| -
| 7
| 1
| -
| 2
| Bologna
| 1
| 1
| 7
| 1
| -
| 2
| Bolzano
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Brescia
| 1
| 1
| 7
| 1
| -
| 2
| Brindisi
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Cagliari
| 1
| -
| 7
| 1
| -
| 2
| Caltanissetta
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Campobasso
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Caserta
| 1
| -
| 7
| 1
| -
| 2
| Catania
| 1
| 1
| 8
| 1
| -
| 2
| Catanzaro
| 1
| -
| 6
| 1
| -
| 1
| |
Segue: Tabella A
di sezione della Repubblica aggiunto Chieti
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Como
| 1
| -
| 6
| 1
| -
| 1
| Cosenza
| 1
| -
| 6
| 1
| -
| 1
| Cremona
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Cuneo
| 1
| -
| 5
| 1
| -
| 1
| Enna
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Ferrara
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Firenze
| 1
| 1
| 10
| 1
| -
| 3
| Foggia
| 1
| -
| 6
| 1
| -
| 1
| Forlì
| 1
| -
| 5
| 1
| -
| 1
| Frosinone
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Genova
| 1
| 1
| 9
| 1
| -
| 3
| Gorizia
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Grosseto
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Imperia
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Isernia
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| L'Aquila
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| La Spezia
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Latina
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Lecce
| 1
| -
| 6
| 1
| -
| 1
| Livorno
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Lucca
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Macerata
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Mantova
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| |
Segue: Tabella A
di sezione della Repubblica aggiunto Massa Carrara
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Matera
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Messina
| 1
| -
| 6
| 1
| -
| 1
| Milano
| 1
| 4
| 35
| 1
| 1
| 12
| Modena
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Napoli
| 1
| 3
| 23
| 1
| 1
| 7
| Novara
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Nuoro
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Padova
| 1
| -
| 7
| 1
| -
| 2
| Palermo
| 1
| 1
| 10
| 1
| -
| 3
| Parma
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Pavia
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Perugia
| 1
| -
| 5
| 1
| -
| 1
| Pesaro
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Pescara
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Piacenza
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Pisa
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Pistoia
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Pordenone
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Potenza
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Ragusa
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Ravenna
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Reggio Calabria
| 1
| -
| 5
| 1
| -
| 1
| Reggio Emilia
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| |
Segue: Tabella A
di sezione della Repubblica aggiunto Rieti
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Roma
| 1
| 4
| 30
| 1
| 1
| 10
| Rovigo
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Salerno
| 1
| 1
| 8
| 1
| -
| 2
| Sassari
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Savona
| 1
| 1
| 2
| 1
| -
| 1
| Siena
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Siracusa
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Sondrio
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Taranto
| 1
| -
| 5
| 1
| -
| 1
| Teramo
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Terni
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Torino
| 1
| 3
| 19
| 1
| -
| 6
| Trapani
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Trento
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Treviso
| 1
| -
| 6
| 1
| -
| 1
| Trieste
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| Udine
| 1
| -
| 4
| 1
| -
| 1
| Varese
| 1
| -
| 6
| 1
| -
| 2
| Venezia
| 1
| -
| 7
| 1
| -
| 2
| Vercelli
| 1
| -
| 3
| 1
| -
| 1
| Verona
| 1
| -
| 6
| 1
| -
| 1
| Vicenza
| 1
| -
| 6
| 1
| -
| 1
| Viterbo
| 1
| -
| 2
| 1
| -
| 1
| |
Tabella B
(V. articolo 4)
Agrigento
| 1
| 4
| 1
| 1
| Alessandria
| 1
| 4
| 1
| 1
| Ancona
| 1
| 4
| 1
| 1
| Aosta
| 1
| 2
| 1
| 1
| Arezzo
| 1
| 3
| 1
| 1
| Ascoli Piceno
| 1
| 3
| 1
| 1
| Asti
| 1
| 2
| 1
| 1
| Avellino
| 1
| 4
| 1
| 1
| Bari
| 1
| 13
| 1
| 4
| Belluno
| 1
| 2
| 1
| 1
| Benevento
| 1
| 3
| 1
| 1
| Bergamo
| 1
| 7
| 1
| 2
| Bologna
| 1
| 8
| 1
| 2
| Bolzano
| 1
| 4
| 1
| 1
| Brescia
| 1
| 8
| 1
| 2
| Brindisi
| 1
| 3
| 1
| 1
| Cagliari
| 1
| 7
| 1
| 2
| Caltanissetta
| 1
| 3
| 1
| 1
| Campobasso
| 1
| 2
| 1
| 1
| Caserta
| 1
| 7
| 1
| 2
| Catania
| 1
| 9
| 1
| 2
| Catanzaro
| 1
| 6
| 1
| 1
| |
Segue: Tabella B
Chieti
| 1
| 3
| 1
| 1
| Como
| 1
| 6
| 1
| 1
| Cosenza
| 1
| 6
| 1
| 1
| Cremona
| 1
| 2
| 1
| 1
| Cuneo
| 1
| 5
| 1
| 1
| Enna
| 1
| 2
| 1
| 1
| Ferrara
| 1
| 3
| 1
| 1
| Firenze
| 1
| 11
| 1
| 3
| Foggia
| 1
| 6
| 1
| 1
| Forlì
| 1
| 5
| 1
| 1
| Frosinone
| 1
| 4
| 1
| 1
| Genova
| 1
| 10
| 1
| 3
| Gorizia
| 1
| 2
| 1
| 1
| Grosseto
| 1
| 2
| 1
| 1
| Imperia
| 1
| 2
| 1
| 1
| Isernia
| 1
| 2
| 1
| 1
| L'Aquila
| 1
| 3
| 1
| 1
| La Spezia
| 1
| 2
| 1
| 1
| Latina
| 1
| 3
| 1
| 1
| Lecce
| 1
| 6
| 1
| 1
| Livorno
| 1
| 3
| 1
| 1
| Lucca
| 1
| 3
| 1
| 1
| Macerata
| 1
| 2
| 1
| 1
| Mantova
| 1
| 3
| 1
| 1
| Massa Carrara
| 1
| 2
| 1
| 1
| |
Segue: Tabella B
Matera
| 1
| 2
| 1
| 1
| Messina
| 1
| 6
| 1
| 1
| Milano
| 1
| 39
| 1
| 13
| Modena
| 1
| 4
| 1
| 1
| Napoli
| 1
| 26
| 1
| 8
| Novara
| 1
| 4
| 1
| 1
| Nuoro
| 1
| 2
| 1
| 1
| Padova
| 1
| 7
| 1
| 2
| Palermo
| 1
| 11
| 1
| 3
| Parma
| 1
| 3
| 1
| 1
| Pavia
| 1
| 4
| 1
| 1
| Perugia
| 1
| 5
| 1
| 1
| Pesaro
| 1
| 2
| 1
| 1
| Pescara
| 1
| 2
| 1
| 1
| Piacenza
| 1
| 2
| 1
| 1
| Pisa
| 1
| 3
| 1
| 1
| Pistoia
| 1
| 2
| 1
| 1
| Pordenone
| 1
| 2
| 1
| 1
| Potenza
| 1
| 3
| 1
| 1
| Ragusa
| 1
| 2
| 1
| 1
| Ravenna
| 1
| 2
| 1
| 1
| Reggio Calabria
| 1
| 3
| 1
| 1
| Reggio Emilia
| 1
| 5
| 1
| 1
| Rieti
| 1
| 2
| 1
| 1
| |
Segue: Tabella B
Roma
| 1
| 34
| 1
| 11
| Rovigo
| 1
| 2
| 1
| 1
| Salerno
| 1
| 9
| 1
| 2
| Sassari
| 1
| 3
| 1
| 1
| Savona
| 1
| 2
| 1
| 1
| Siena
| 1
| 2
| 1
| 1
| Siracusa
| 1
| 3
| 1
| 1
| Sondrio
| 1
| 2
| 1
| 1
| Taranto
| 1
| 5
| 1
| 1
| Teramo
| 1
| 2
| 1
| 1
| Terni
| 1
| 2
| 1
| 1
| Torino
| 1
| 22
| 1
| 7
| Trapani
| 1
| 4
| 1
| 1
| Trento
| 1
| 3
| 1
| 1
| Treviso
| 1
| 6
| 1
| 1
| Trieste
| 1
| 2
| 1
| 1
| Udine
| 1
| 4
| 1
| 1
| Varese
| 1
| 6
| 1
| 2
| Venezia
| 1
| 7
| 1
| 2
| Vercelli
| 1
| 3
| 1
| 1
| Verona
| 1
| 6
| 1
| 1
| Vicenza
| 1
| 6
| 1
| 1
| Viterbo
| 1
| 2
| 1
| 1
| |
Tabella C
(V. articolo 4)
Agrigento
| 9
| 3
| Alessandria
| 9
| 3
| Ancona
| 9
| 3
| Aosta
| 6
| 3
| Arezzo
| 6
| 3
| Ascoli Piceno
| 6
| 3
| Asti
| 6
| 3
| Avellino
| 9
| 3
| Bari
| 21
| 9
| Belluno
| 6
| 3
| Benevento
| 6
| 3
| Bergamo
| 12
| 6
| Bologna
| 15
| 6
| Bolzano
| 9
| 3
| Brescia
| 15
| 6
| Brindisi
| 6
| 3
| Cagliari
| 12
| 6
| Caltanissetta
| 6
| 3
| Campobasso
| 6
| 3
| Caserta
| 12
| 6
| Catania
| 15
| 6
| Catanzaro
| 12
| 3
| |
Segue: Tabella C
Chieti
| 6
| 3
| Como
| 12
| 3
| Cosenza
| 12
| 3
| Cremona
| 6
| 3
| Cuneo
| 9
| 3
| Enna
| 6
| 3
| Ferrara
| 6
| 3
| Firenze
| 18
| 6
| Foggia
| 12
| 3
| Forlì
| 9
| 3
| Frosinone
| 9
| 3
| Genova
| 18
| 3
| Gorizia
| 6
| 3
| Grosseto
| 6
| 3
| Imperia
| 6
| 3
| Isernia
| 6
| 3
| L'Aquila
| 6
| 3
| La Spezia
| 6
| 3
| Latina
| 6
| 3
| Lecce
| 12
| 3
| Livorno
| 6
| 3
| Lucca
| 6
| 3
| Macerata
| 6
| 3
| Mantova
| 6
| 3
| |
Segue: Tabella C
Massa Carrara
| 6
| 3
| Matera
| 6
| 3
| Messina
| 12
| 3
| Milano
| 60
| 21
| Modena
| 9
| 3
| Napoli
| 52
| 15
| Novara
| 9
| 3
| Nuoro
| 6
| 3
| Padova
| 12
| 6
| Palermo
| 18
| 6
| Parma
| 6
| 3
| Pavia
| 9
| 3
| Perugia
| 9
| 3
| Pesaro
| 6
| 3
| Pescara
| 6
| 3
| Piacenza
| 6
| 3
| Pisa
| 6
| 3
| Pistoia
| 6
| 3
| Pordenone
| 6
| 3
| Potenza
| 6
| 3
| Ragusa
| 6
| 3
| Ravenna
| 6
| 3
| Reggio Calabria
| 9
| 3
| Reggio Emilia
| 6
| 3
| |
Segue: Tabella C
Rieti
| 6
| 3
| Roma
| 54
| 18
| Rovigo
| 6
| 3
| Salerno
| 15
| 6
| Sassari
| 6
| 3
| Savona
| 6
| 3
| Siena
| 6
| 3
| Siracusa
| 6
| 3
| Sondrio
| 6
| 3
| Taranto
| 9
| 3
| Teramo
| 6
| 3
| Terni
| 6
| 3
| Torino
| 36
| 12
| Trapani
| 9
| 3
| Trento
| 6
| 3
| Treviso
| 12
| 3
| Trieste
| 6
| 3
| Udine
| 9
| 3
| Varese
| 12
| 6
| Venezia
| 12
| 6
| Vercelli
| 6
| 3
| Verona
| 12
| 3
| Vicenza
| 12
| 3
| Viterbo
| 6
| 3
| |
Tabella D
(V. articolo 4)
Agrigento
| 1
| 1
| Alessandria
| 1
| 1
| Ancona
| 1
| 1
| Aosta
| 1
| 1
| Arezzo
| 1
| 1
| Ascoli Piceno
| 1
| 1
| Asti
| 1
| 1
| Avellino
| 1
| 1
| Bari
| 3
| 1
| Belluno
| 1
| 1
| Benevento
| 1
| 1
| Bergamo
| 2
| 1
| Bologna
| 2
| 1
| Bolzano
| 1
| 1
| Brescia
| 2
| 1
| Brindisi
| 1
| 1
| Cagliari
| 2
| 1
| Caltanissetta
| 1
| 1
| Campobasso
| 1
| 1
| Caserta
| 2
| 1
| Catania
| 2
| 1
| Catanzaro
| 2
| 1
| |
Segue: Tabella D
Chieti
| 1
| 1
| Como
| 2
| 1
| Cosenza
| 2
| 1
| Cremona
| 1
| 1
| Cuneo
| 2
| 1
| Enna
| 1
| 1
| Ferrara
| 1
| 1
| Firenze
| 3
| 1
| Foggia
| 2
| 1
| Forlì
| 2
| 1
| Frosinone
| 1
| 1
| Genova
| 2
| 1
| Gorizia
| 1
| 1
| Grosseto
| 1
| 1
| Imperia
| 1
| 1
| Isernia
| 1
| 1
| L'Aquila
| 1
| 1
| La Spezia
| 1
| 1
| Latina
| 1
| 1
| Lecce
| 2
| 1
| Livorno
| 1
| 1
| Lucca
| 1
| 1
| Macerata
| 1
| 1
| Mantova
| 1
| 1
| |
Segue: Tabella D
Massa Carrara
| 1
| 1
| Matera
| 1
| 1
| Messina
| 2
| 1
| Milano
| 8
| 3
| Modena
| 1
| 1
| Napoli
| 6
| 2
| Novara
| 1
| 1
| Nuoro
| 1
| 1
| Padova
| 2
| 1
| Palermo
| 3
| 1
| Parma
| 1
| 1
| Pavia
| 1
| 1
| Perugia
| 2
| 1
| Pesaro
| 1
| 1
| Pescara
| 1
| 1
| Piacenza
| 1
| 1
| Pisa
| 1
| 1
| Pistoia
| 1
| 1
| Pordenone
| 1
| 1
| Potenza
| 1
| 1
| Ragusa
| 1
| 1
| Ravenna
| 1
| 1
| Reggio Calabria
| 2
| 1
| Reggio Emilia
| 1
| 1
| |
Segue: Tabella D
Rieti
| 1
| 1
| Roma
| 7
| 3
| Rovigo
| 1
| 1
| Salerno
| 2
| 1
| Sassari
| 1
| 1
| Savona
| 1
| 1
| Siena
| 1
| 1
| Siracusa
| 1
| 1
| Sondrio
| 1
| 1
| Taranto
| 2
| 1
| Teramo
| 1
| 1
| Terni
| 1
| 1
| Torino
| 5
| 2
| Trapani
| 1
| 1
| Trento
| 1
| 1
| Treviso
| 2
| 1
| Trieste
| 1
| 1
| Udine
| 1
| 1
| Varese
| 2
| 1
| Venezia
| 2
| 1
| Vercelli
| 1
| 1
| Verona
| 2
| 1
| Vicenza
| 2
| 1
| Viterbo
| 1
| 1
| |
Tabella E
(V. articolo 4)
Agrigento
| 3
| 4
| Alessandria
| 3
| 4
| Ancona
| 3
| 4
| Aosta
| 2
| 3
| Arezzo
| 3
| 3
| Ascoli Piceno
| 3
| 3
| Asti
| 2
| 3
| Avellino
| 3
| 4
| Bari
| 9
| 10
| Belluno
| 2
| 3
| Benevento
| 3
| 3
| Bergamo
| 5
| 6
| Bologna
| 6
| 6
| Bolzano
| 3
| 4
| Brescia
| 6
| 6
| Brindisi
| 3
| 3
| Cagliari
| 5
| 6
| Caltanissetta
| 3
| 3
| Campobasso
| 2
| 3
| Caserta
| 5
| 6
| Catania
| 6
| 7
| Catanzaro
| 4
| 5
| |
Segue: Tabella E
Chieti
| 3
| 3
| Como
| 4
| 5
| Cosenza
| 4
| 5
| Cremona
| 2
| 3
| Cuneo
| 4
| 4
| Enna
| 2
| 3
| Ferrara
| 3
| 3
| Firenze
| 8
| 8
| Foggia
| 4
| 5
| Forlì
| 4
| 4
| Frosinone
| 3
| 4
| Genova
| 7
| 8
| Gorizia
| 2
| 3
| Grosseto
| 2
| 3
| Imperia
| 2
| 3
| Isernia
| 2
| 3
| L'Aquila
| 3
| 3
| La Spezia
| 2
| 3
| Latina
| 3
| 3
| Lecce
| 4
| 5
| Livorno
| 3
| 3
| Lucca
| 3
| 3
| Macerata
| 2
| 3
| Mantova
| 3
| 3
| |
Segue: Tabella E
Massa Carrara
| 2
| 3
| Matera
| 2
| 3
| Messina
| 4
| 5
| Milano
| 27
| 27
| Modena
| 4
| 3
| Napoli
| 18
| 18
| Novara
| 4
| 3
| Nuoro
| 2
| 3
| Padova
| 5
| 6
| Palermo
| 8
| 8
| Parma
| 3
| 3
| Pavia
| 3
| 4
| Perugia
| 4
| 4
| Pesaro
| 2
| 3
| Pescara
| 2
| 3
| Piacenza
| 2
| 3
| Pisa
| 3
| 3
| Pistoia
| 2
| 3
| Pordenone
| 2
| 3
| Potenza
| 3
| 3
| Ragusa
| 2
| 3
| Ravenna
| 2
| 3
| Reggio Calabria
| 4
| 4
| Reggio Emilia
| 3
| 3
| |
Segue: Tabella E
Rieti
| 2
| 3
| Roma
| 23
| 24
| Rovigo
| 2
| 3
| Salerno
| 6
| 7
| Sassari
| 3
| 3
| Savona
| 2
| 3
| Siena
| 2
| 3
| Siracusa
| 3
| 3
| Sondrio
| 2
| 3
| Taranto
| 4
| 4
| Teramo
| 2
| 3
| Terni
| 2
| 3
| Torino
| 15
| 16
| Trapani
| 4
| 3
| Trento
| 3
| 3
| Treviso
| 4
| 5
| Trieste
| 2
| 3
| Udine
| 3
| 3
| Varese
| 5
| 5
| Venezia
| 5
| 6
| Vercelli
| 3
| 3
| Verona
| 4
| 5
| Vicenza
| 4
| 5
| Viterbo
| 2
| 3
| |
Tabella F
(V. articolo 11)
Genova
| 1
| 2
| 1
| -
| Torino
| 1
| 3
| 1
| 1
| Milano
| 1
| 3
| 1
| 1
| Brescia
| 1
| 1
| 1
| -
| Trento
| 1
| 1
| 1
| -
| Venezia
| 1
| 2
| 1
| -
| Trieste
| 1
| 1
| 1
| -
| Bologna
| 1
| 2
| 1
| -
| Firenze
| 1
| 2
| 1
| -
| Ancona
| 1
| 1
| 1
| 1
| Perugia
| 1
| 1
| 1
| -
| Roma
| 1
| 3
| 1
| 1
| L'Aquila
| 1
| 1
| 1
| -
| Napoli
| 1
| 3
| 1
| 1
| Potenza
| 1
| 1
| 1
| -
| Bari
| 1
| 2
| 1
| -
| Lecce
| 1
| 1
| 1
| -
| Catanzaro
| 1
| 1
| 1
| -
| Messina
| 1
| 1
| 1
| -
| Catania
| 1
| 2
| 1
| -
| Caltanissetta
| 1
| 1
| 1
| -
| Palermo
| 1
| 2
| 1
| -
| Cagliari
| 1
| 2
| 1
| -
| |
|